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Autore: MarchesaVanzetta    16/06/2011    1 recensioni
Un momento speciale.
Una persona speciale.
E un profumo, speciale.
Genere: Demenziale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 Da uno dei baldacchini in uno dei dormitori della torre Grifondoro provenivano alcune voci, un poco smorzate dalla pesante stoffa ma ugualmente riconoscibili.
 
“Prometti di non disturbarmi?” chiese Remus, rivolgendosi al ragazzo che era appoggiato con la schiena al suo torace.
“Nh…” borbottò Sirius, poco entusiasta della piega che aveva preso il loro pomeriggio.
“Sirius…” lo ammonì Remus, sperando di concludere in fretta la discussione.
“Dai, Remus, capiscimi! Non so stare fermo” cercò di giustificarsi Sirius, conscio che non sarebbe servito a niente. Però un tentativo si poteva anche fare…
“Fai uno sforzo” lo riprese Remus.
“Ma come faccio se ti sono addosso? Dimmi un po’ te come posso restare indifferente!” fece con tono lamentoso Black, in vero affatto disturbato dalla nuda presenza del compagno a stretto contatto col suo corpo.
“Sirius, accidenti a te, calmare i bollenti spiriti?” lo rimproverò il licantropo, stufo dei capricci di Sirius.
“Tzè, vana speranza!” rispose pronto il moro.
“Lo so, purtroppo. Ma se lo facessi anche tu?” propose il Grifondoro, sperando di aver trovato una soluzione.
“Sei matto? No, piuttosto vado ad aiutare Hagrid!” gli rispose il compagno, con faccia inorridita. Come poteva pensare che lui potesse fare una cosa del genere?
“Non è così male, sai?” continuò Remus, sperando di invogliarlo.
“Come no, mi fido di te!” lo prese in giro Sirius.
“Sirius…” lo rimproverò di nuovo Lunastorta.
“Daiii, non costringermi a leggere!” sbottò Black, con l’identico tono dei bambini viziati che fanno i capricci.
“D’accordo, però te ne stai qui buono, d’accordo?” impose Remus, vedendo la fine della discussione avvicinarsi sempre più.
“Uff, d’accordo!” acconsentì il moro, accoccolandosi di più contro il petto dell’amante e beandosi del calore che quel corpo emanava.
“Bravo Paddy!” lo lodò il ragazzo baciandolo tra l’orecchio destro e il collo e poi afferrando dal suo comodino “Il profumo” di Suskind, che voleva leggere da quando gliel’aveva regalato sua mamma a Natale, quasi cinque mesi prima.
 
Dopo qualche minuto di lettura, Remus venne interrotto da una voce fin troppo familiare.
“Moony, perché hai deciso di leggere quel libro adesso? Non poteva stare nel tuo baule ancora un po’?”
“Certo che poteva. Solo che… non so, volevo leggerlo in un momento speciale. E a maggio, con te addosso dopo aver fatto l’amore e circondati dai colori di Grifondoro mi sembra il massimo della felicità possibile. E poi tu hai un profumo che anche Jean-Baptiste avrebbe trovato incantevole…”
“E che profumo ho?” chiese curioso il moro.
“Dunque, sai di muschio. Ma non quello finto, quello vivo, verde e morbido. Sai di Zonko, dell’odore particolare che senti quando entri nel negozio, un misto di polvere da sparo e polvere pruriginosa. E poi, fondamentalmente, sai di mio.
Ora posso tornare a leggere?” chiese Remus.
“Certo” acconsentì Sirius, beandosi ancora un po’ in quelle parole calde e profumate.
  
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