Scritta per il The Vampire Geometry Fest con il prompt: Elena/Damon/Stefan “Pulizie in casa”
Note:
Durante il soggiorno di Elena al pensionato Salvatore.
VECCHIE CIANFRUSAGLIE
-La tua casa sicura.-
-L’idea è proprio questa.-
-Non vorrei essere io a pulirla.-
Bonnie
e Elena 2x18.
-Cosa diavolo stai facendo?!- esclamò Damon Salvatore, spalancando la porta e inciampando indegnamente su un cumulo di stracci, scatoloni e prodotti per la pulizia.
-Se devo vivere qui, voglio almeno trascorrere il tempo in stanze pulite.- gli rispose Elena con tono pratico, mentre si affaccendava armata di piumino per la polvere.
-E prevedi di passare parecchio tempo in camera mia?- replicò quello, aggrottando la fronte.
-Damon per favore, non cominciare.-
-Stai violando la mia privacy, Elena. Dovresti vergognarti.-
La ragazza sbuffò esasperata e continuò a passare lo spolverino sugli scaffali.
-Da quando sei così moralista?- domandò poi retorica.
Damon la squadrò con attenzione e decise di cambiare strategia.
-Elena.- iniziò con tono serio e profondo. –Hai la mia parola che mi occuperò di questa stanza. La renderò impeccabile.- promise. –Ma lascia che sia io a farlo.-
Lei interruppe il suo lavoro per sollevare gli occhi sul viso del ragazzo e lui si prodigò nel mostrarle il suo sorriso più supplice.
-E va bene.- sospirò rassegnata. –Andrò a pulire la stanza di Stefan.-
-Mi sembra un’ottima idea.- si permise di commentare quello, soddisfatto.
Elena gli lanciò un ultimo sguardo sospettoso, prima di uscire e di chiudere la porta alle sue spalle.
Il ragazzo appoggiò la schiena allo stipite della porta e sospirò di sollievo; poi si precipitò allo scaffale per metà spolverato e ne estrasse una vecchia scatola.
***
Quando Damon si avvicinò al cassonetto della spazzatura con una pila barcollante di scatoloni tra le braccia, era quasi il crepuscolo.
Posò l’intero carico a terra e vi appoggiò sopra il gomito con noncuranza.
-Giornata faticosa, Stefan?- domandò poi ilare, osservando il fratello che in maniche di camicia e ricoperto di polvere, gettava nel cassonetto enormi sacchi d’inutili cianfrusaglie.
Stefan gli scoccò un’occhiata truce e continuò il suo lavoro.
Damon sfoderò il suo miglior sorriso ghignante. –È difficile la convivenza, non credi fratellino?-
Stefan rimase serio, ma si ritrovò comunque ad ammettere che la situazione era abbastanza ironica.
Loro due, a sera inoltrata, che discutevano di questioni normali davanti a un cassonetto.
… Mancava solo che la voce della bambinaia li chiamasse per la cena.
-A quanto pare ne sei stato coinvolto persino tu, Damon.- esordì infine, lasciandosi sfuggire un accenno di sorriso. –Cosa c’è lì dentro?- chiese poi, accennando agli scatoloni a cui suo fratello era ancora appoggiato.
-Niente d’importante.- rispose quello in fretta. –E comunque era ora che me ne liberassi.-
Stefan sollevò le sopracciglia con aria saputa.
-Non sarà per caso la tua raccolta di foto di ballerine del Moulin Rouge?- suppose, indicando la scatola più piccola.
Damon si cacciò le mani in tasca e si guardò attorno con fare distratto.
Le labbra di Stefan si piegarono in un sorriso più convinto.
-E non dirmi, fratello mio, che le altre contengono la tua collezione di Playboy.- continuò.
-Collezione completa.- precisò l’altro.
Stefan rise apertamente. -Dunque, dopo quasi centocinquant’anni, hai ricominciato a provare imbarazzo?- commentò, osservando il fratello che cominciava a gettare una scatola dietro l’altra.
Damon lo ignorò e quando ebbe finito gli rivolse un sorriso furbo.
-Che ne è stato invece della tua collezione di Pin-up anni 50?- gli domandò serafico. –Immagino che l’avrai gettata ormai da molto tempo…-
Stefan sgranò gli occhi e sbiancò.
-Sai- continuò l’altro ciarliero. –l’ultima volta che l’ho vista era nell’armadio della tua stanza.- e si deliziò dell’espressione sgomenta di suo fratello.
-Oh no…- mormorò quello.
Poi chiuse gli occhi e si maledì sottovoce, prima che la voce di Elena lo raggiungesse.
-STEFAN!-
FINE.
Com’è
che finisco sempre a scegliere e scrivere i prompt più assurdi?
Joy basita da se stessa si eclissa. -_-