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Autore: Luli87    16/06/2011    17 recensioni
Dopo "Un'operazione sotto copertura" e "Un sorriso mortale" eccomi di nuovo in una piccola ma interessante avventura. Omicidi, passione, ladri di diamanti. Un bel mix, no? Vediamo cosa riesco a combinare! Buona lettura!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17: “Lasciati cullare”
 
Due agenti scortarono Michael verso l’uscita, su ordine dell’agente Shaw.
“Castle, si sente bene?” chiese questa allo scrittore, palesemente sconvolto.
Rick era seduto sul divano dove poco prima era stato minacciato di morte da Iris.
Gli sembrò di sentirla ancora seduta su di sé, con quella canna maledetta puntata al petto.
Sentì ogni parte del suo corpo lamentarsi per le botte ricevute e il naso non aveva ancora smesso di sanguinare.
Esposito, con altri agenti, stava perquisendo la casa.
“Sono stato meglio.” Ammise Castle.
Nella sua mente, davanti ai suoi occhi, il volto di Kate, che si spegneva.
Resisti, ti prego. Continuava a ripeterselo.
Shaw si sedette al suo fianco.
“Sono sicura che Beckett si riprenderà. È una donna forte.” Cercò di confortarlo. “Ma ho bisogno di sapere cosa le ha detto Iris. Ha saputo qualcosa delle altre collane? Delle altre vittime?”
“Ha…” Lo scrittore non riuscì a spiegarsi, non trovava le parole.
La preoccupazione per Kate aveva la meglio su ogni suo singolo neurone.
“Castle, la prego.” Insistette la Shaw.
“Posso essere stato così stupido? L’ho lasciata sola, mi ha detto di restare nella sala e Iris mi ha attirato subito nella sua trappola. Non dovevo dividermi da Kate.”
Shaw annuì, lo lasciò continuare.
“Pensavo che Kate fosse in pericolo, mi sono sentito minacciato e volevo salvarla. Ho dovuto seguire qui quella donna. Aveva una pistola sempre tra le mani e ha ucciso l’addetto al parcheggio a freddo, senza pensarci due volte, senza dargli una possibilità di fuga. Ha detto di essere amante dei diamanti, di collezionarli. Ma le vittime lei le stordiva e basta. Michael, il suo compagno, gli dava il colpo di grazia. Lei voleva solo sedurli e ottenere i gioielli.”
A Shaw bastò: aveva abbastanza materiale per far crollare Michael Demidoff.
Esposito apparve sulla porta: “Abbiamo trovato le collane. Nascosta dietro una parete c’è una stanza con tutti i gioielli accompagnati dalle foto delle vittime. Questa pazza ha creato una vera collezione di sangue.” Spiegò.
Shaw si alzò dal divano e si avvicinò al detective: “Porti Castle in ospedale da Beckett. E fate medicare anche lui, deve avere qualche costola rotta.”
Esposito annuì e aggiunse: “Agente Shaw, grazie per…”
“Dovere.” Rispose quella, uscendo.
 
Ore 1.00. All’ospedale.
Castle era sdraiato su un lettino nel mentre un infermiere lo medicava.
Continuò a fare domande, non riusciva a star zitto un secondo.
“Ha finito? Posso andare? Quanto manca? Adesso? Posso andare? Kate come sta? Ha finito?”
L’infermiere, sfinito, lo zittì: “Senta, il suo collega è qui fuori, appena avranno notizie sulla detective gliele verranno a comunicare subito. Adesso stia tranquillo e non fiati. Per favore, signor Castle, devo finire di medicarla, non di ucciderla!”
 
Dopo quasi un’ora, fu libero di alzarsi e si diresse di corsa in sala d’aspetto.
Lanie ed Esposito erano seduti e si stringevano la mano.
“Allora?” chiese Castle, interrompendo il loro silenzio.
“La ferita era profonda, abbi pazienza, la stanno operando.”
“E…?” Esposito stette per parlare ma Lanie lo zittì, scuotendo la testa.
“E che cosa?” chiese allarmato lo scrittore.
“E niente.” Rispose secca Lanie. “Castle, siediti e aspetta ok? Sono agitata tanto quanto te per Kate. Non voglio perderla nemmeno io. Perciò ora respira e non fare domande a cui non sappiamo rispondere!”
La tensione regnava sovrana.
 
Ore 1.45
Erano ancora lì, seduti su scomode sedie in una triste e deserta sala d’aspetto.
Nonostante l’orario, nessuno aveva sonno. L’adrenalina scorreva nelle loro vene e li lasciava così, svegli ed agitati.
Ad un tratto udirono dei passi e la porta si aprì: uscì un dottore in camice verde, con cuffietta e occhialini da professore. Si avvicinò e guardò i loro volti, uno più sconvolto dell’altro.
Castle, nel vederlo, scattò in piedi come un pazzo e corse verso di lui.
“Allora dottore? Come sta? La ferita? Posso vederla?”
L’uomo sorrise.
Castle si illuminò nel vedere un’espressione positiva.
“Lei è il padre?”
Rick abbassò lo sguardo.
“No. È vero, dobbiamo avvertire Jim. Lanie, ci pensi tu?”
Lanie tirò una gomitata ad Esposito ed insieme si avvicinarono.
“Come sta dottore?” Lo incitò Lanie.
“La ragazza sta bene, si riprenderà. La ferita era profonda ma non sono stati lesi organi vitali e siamo riusciti a chiudere l’emorragia. Servirà un po’ di tempo e un po’ di riposo ma è tutto a posto.” Tutti tirarono un sospiro si sollievo. Il dottore aggiunse:  “E, nonostante il grande rischio, sono felice di comunicarvi che la gravidanza procede. Il feto non ha subito lesioni. È stato un miracolo, ma è così. È stata davvero fortunata.”
Castle sgranò gli occhi: “Gra…Gravidanza?” chiese sorpreso.
Lanie gli prese le mani: “Kate era in ritardo, non te l’ha detto vero? Voleva esserne certa, prima.”
Lo scrittore guardò il dottore negli occhi, con un’espressione persa ma felice.
Quello annuì e sorrise: “E’ entrata nel secondo mese. Congratulazioni.”
 
Un mese dopo. Ore 19.00 loft di Castle.
Incinta, al terzo mese. Non era mai stata così serena e felice.
E se ne stava così, sdraiata, appoggiata al suo petto, in silenzio, chissà da quanto tempo.
L’acqua tiepida li avvolgeva dolcemente, cullandoli con le poche onde create dai loro movimenti.
“Da quanto siamo qui Rick? Non vorrei partorire nella vasca da bagno!” disse Kate ad un certo punto, ridendo.
“Non ti attira il parto in acqua? Dicono che a molte donne piaccia, potresti pensarci su! E insieme potremmo allenarci tutti i giorni!” le rispose lo scrittore, dolcemente, accarezzandola e giocando con la schiuma che ancora era distribuita sul suo corpo.
“E’ ancora presto, ci sarà tempo!”
Kate seguì i movimenti di Castle, giocò con lui.
Ma le loro mani si fermarono contemporaneamente sul suo ventre.
“Fai ancora brutti sogni, Kate?”
“No, per fortuna.” Sospirò.
“Sei felice, Kate?” domandò serio lo scrittore.
Un attimo di silenzio.
“E tu, sei felice?“
Rick le diede un bacio sul collo e strinse le sue mani.
“Ma certo che lo sono. Però devo chiederti una cosa, Kate.”
“No, Rick, non assumeremo alieni né altre stupide creature dello spazio per badare al nostro bambino. Non ricominciare!” si lamentò lei, giocosa.
Castle rise. “Ah, inizi a seguire i miei discorsi eh? Scherzi a parte, amore, sono serio. Si tratta di nostro figlio…”
“O figlia…” sottolineò lei.
“O figlia. Ti prego Kate, almeno per un po’, prenditi una pausa dal lavoro. Lascia il distintivo per un anno. Almeno. Voglio prendermi cura di te, di noi, nei prossimi mesi.”
Kate scherzò di nuovo: “E io che speravo lo volessi per i prossimi anni!”
Quella donna era una fonte di vita per lo scrittore.
Sempre seria, responsabile, concentrata. Ma adesso che voleva lui per primo essere serio, lei lo interrompeva sempre con battutine stupide. Che un tempo era suo solito dirle.
Kate, come se avesse letto nei pensieri dello scrittore, rispose: “Rick, ti prometto che ubbidirò ad ogni singolo ordine del dottore, me ne starò a casa tranquilla, senza pensare al distretto, per tutto il tempo necessario”.
“Speravo dicessi che volessi ubbidire ad ogni mio ordine ma… Posso accettare anche la tua risposta.”
Castle sorrise. Abbracciò dolcemente la sua Kate e aprì di nuovo il rubinetto dell’acqua calda.
“Ancora?” chiese lei, sorpresa.
“Sì, lasciati cullare Kate. Starai bene qui con me!”





E' stata una lunga ed irreale storia, spero non troppo noiosa.
Chiedo scusa se ho piazzato errori qua e là, nell'ortografia e nella cronologia.. Non è facile scrivere di omicidi e di passione, di bastardi e di eroi contemporaneamente.
Ma ci ho provato, come sempre.
Un grazie sincero ha chi ha seguito questo racconto, anche silenziosamente.
E un grazie particolare a tutte coloro che mi hanno sempre sostenuta.
Nominarle sarebbe troppo lungo e credo di avervi già annoiati/e abbastanza.
A tutti/e, buone vacanze!
Have a good time e... sotto con le storie, ora voglio leggere anch'io! xD
Lucia


 
  
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