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Autore: AlessiaDettaAlex    17/06/2011    2 recensioni
[Post-MaxHeart | Storia interamente revisionata a gennaio 2018]
La long prende le mosse da alcune domande che mi sono fatta: cos'erano le Pretty Cure all'alba dei tempi? Qual è la storia antica di quel potere? E se quella storia si intralciasse con gli eventi presenti di Nagisa e Honoka? E se il loro fosse... un racconto avvolto nelle tenebre?
Esiste una storia che testimonia queste tenebre. La mia storia.
Spero di avervi incuriositi. Buona lettura ragazzi!
Genere: Azione, Dark, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Honoka Yukishiro/Cure White, Nagisa Misumi/Cure Black, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bring me to Life
 
Polvere
 
«In guardia!» ululò una fredda Yamiko.
Kaori non fece in tempo a risponderle che già l’altra le fu addosso, pronta a sferrarle un pugno in pieno volto. Senza nascondere completamente lo spavento, la Regina evitò di essere colpita rotolando su un lato; ma Yamiko non aveva intenzione di sprecare un solo secondo e attaccava continuamente senza lasciare all’avversaria neanche il tempo di respirare. Effettivamente, ad un certo punto Kaori si trovò a corto di fiato. Fu quello il momento in cui Yamiko si scagliò su di lei pronta a colpirla mortalmente. La Regina cercò riparo dietro le sue braccia, pronta ad affrontare qualsiasi impatto; ma l’impatto non arrivò mai. Quando aprì gli occhi vide la sua nemica in difficoltà che teneva premuto il pugno contro una mano che lo tratteneva. Quella mano era di Cure White.
«Honoka! che stai facendo? Spostati da lì!»
La ragazza, al limite delle forze, provò a girare la testa verso la Regina tentando di formulare a fatica una frase:
«Regina... voi due... non dovete combattere... io so come farla tornare... come una volta...»
Ma Yamiko, irritata dalla poca attenzione che la sua avversaria le concedeva, ritirò il pugno e, richiamando a sé tutte le forze che possedeva, sferrò un pesante colpo di energia oscura contro di lei.
«Honoka!!» gridò Kaori.
La ragazza ora era rimasta in piedi in uno stato pietoso e con ferite gravissime su tutto il corpo; il suo sguardo si era fissato su un punto indefinito dell’orizzonte; il sangue che colava lento dai freschi squarci sul costume e sulla pelle le dicevano chiaramente che per lei stava giungendo la fine. Cure White richiuse lentamente gli occhi e cadde a terra con un tonfo sordo. L’ultima cosa che tutti le sentirono pronunciare fu il nome della sua migliore amica. Un soffio di vento fece da colonna sonora alla ragazza che, stesa a terra, non dava più segni di vita. Kaori le si avvicinò tremante, inginocchiandosi affianco al suo corpo sporcato dalla polvere della terra bruciata.
«Honoka... povera ragazza... cosa ho fatto? Tu non c’entravi niente...»
Una lacrima scese lentamente dai suoi occhi stanchi. Stanchi di tutto quello che le stava accadendo.
«È stato tutto un errore di tanti anni fa. Non avrei mai dovuto pensare di unire Cure Black e Cure White a delle umane per farle combattere una guerra che non riguardava direttamente loro. E quelle umane che hanno dovuto sacrificare tutto per questo scopo siete state tu e Nagisa... perdonatemi. Vi ho tolto a una vita normale nel vostro mondo solo per creare delle guerriere più perfette delle originarie che avrebbero potuto difenderci da Dotsuku; sono stata un’egoista a dare vita alle Pretty Cure»
Mentre Kaori pronunciava queste parole Yamiko era rimasta in piedi, ferma a fissarle. Stava in silenzio non lasciando trasparire nulla di quello che pensava. Lo stesso poteva dirsi di Cure Black, rimasta dietro all’albero, abbandonata da Cure White quando lei si era gettata in soccorso della Regina. I suoi occhi, al contrario di quelli di Yamiko, facevano trasparire molto di più il suo stato d’animo:
«Honoka...?»
Per la prima volta da quando era in quello stato aveva chiamato l’amica per nome. Uscì quindi allo scoperto, muovendo passi incerti verso le due che stavano vicine. Yamiko la notò:
«Cure Black! Bentornata»
L’interpellata si voltò a fissarla perplessa. La sovrana delle Tenebre comprese a quello sguardo che lei non era più la Cure Black che aveva lasciato andare poco prima alla distruzione del Giardino della Luce. Aggrottò la fronte cauta:
«Cos’è successo, Cure Black?»
«Io mi chiamo Nagisa»
«Sei riuscita a sopraffare la mia creatura, ti faccio i miei complimenti. Ma ormai sei anche tu dalla parte dell’ombra»
«Io...»
Nagisa si perse a guardare il corpo di Honoka disteso tra la polvere. Quella vista la faceva sentire strana. Honoka... l’aveva trattata bene anche se sapeva di poter rischiare la vita stando con lei. Non si era lasciata spaventare e aveva continuato a sostenerla.
«Io non lo so» riuscì solamente a proferire alla fine non smettendo di guardare Cure White.
A quelle parole Yamiko ringhiò di rabbia.
«Perché, Cure Black?»
«Perché... lei ha detto che mi sarebbe rimasta vicina comunque; non aveva paura di me e sarebbe morta pur di non combattermi» snocciolò Black quasi involontariamente, in uno stato di perplessità che non riusciva né a spiegarsi, né a controllare.
La donna in cappa rossa sentì un tuffo al cuore. Yuki... credi forse che se avessi potuto non avrei sacrificato anche me stessa pur di salvarti? Si portò repentina le mani alla testa, stringendola convulsamente. No! Basta, non voleva più sentirle quelle parole. Voleva liberarsi da quel ricordo che le riaffiorava ogni volta che pensava a Kaori; quel pensiero le era scomodo... le faceva capire ciò che veramente voleva, ma che non avrebbe mai ammesso di desiderare. L’unica cosa che desiderava – e solo una ragazza mora distesa inerte tra la polvere l’aveva capito – era che Kaori la salvasse, che continuasse a starle vicino come Honoka aveva fatto con Nagisa. Yamiko lanciò un urlo di ira verso il cielo e con un gesto istintivo colpì Cure Black scaraventandola a terra; gli occhi scarlatti ricominciarono a bruciarle in volto come fossero pezzetti di rocce laviche incandescenti. Adesso che il suo odio aveva raggiunto il culmine, nessuno avrebbe più potuto fermarla. La Regina, che aveva assistito a tutto il dialogo tra Black e Yamiko, finalmente capì. Si rivolse al corpo immobile di Honoka che giaceva ancora tra le sue braccia:
«Ho compreso cosa cercavi di dirmi, adesso. Grazie»
Si alzò e si voltò verso la sua avversaria, con una nuova luce di speranza negli occhi.
«La tua morte non sarà resa vana, piccola Honoka».







Spazio dell'Autrice-Baka-Videl
Innanzitutto mi scuso con la gentile clientela per il ritardo di pubblicazione. In secondo luogo... allora, whitemoon, sono stata abbastanza sconvolgente? xD Honoka. E'. Morta. Ho tutto perfettamente sotto controllo, per questo sogghigno maleficamente... uh uh uh. Beh, non potevo lasciar cadere gli ultimi capitoli senza novità scottanti. Non era da me~
E comunque! whitemoon: sai, in effetti sa proprio di tenero Nagisa che vuole ucciderla e sta lì invece buona buona come un cucciolo... dolce lei! E Honoka è la più grande di tutti. Il mio personaggio preferito è da sempre Nagisa ma adoro quasi in egual modo la fantastica Hono-chan. E' una MITA. Ti ho dato dimostrazione che possono accadere altre cose quindi? Se sì, ho raggiunto il mio obiettivo xDD ahah. KonanKohai: Niente periodo di pace. Lo avranno, ma a quanto hai letto NON è ora xD *sadica* bene. E comunque l'amicizia tra Nagisa e Honoka è tra le più belle del mondo degli anime secondo me, e avranno il mio eterno appoggio quelle due! Sosterrò ora e sempre la loro amicizia!
Al prossimo capitolo!
Salutiiii
Videl
   
 
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