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Autore: cartesparse    17/06/2011    1 recensioni
Questa storia tratta di Sarah, una disillusa dall'amore, tradita anche dalla migliore amica che trova conforto in un cantante; Michael Jackson.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimasi interdetta quando Nadia se ne andò. Il discorso che mi aveva fatto mi aveva lasciata a bocca aperta;
quel figlio non era di Jack. Lei non sapeva nemmeno chi fosse il padre di quel bambino visto che la sera del
concepimento era ubriaca fradicia. Nadia mi chiese di non portarle via il "suo" Jack; del resto certe cose non cambiano
mai no? Devo dire che è molto strano salutare a stento qualcuno a cui tempo prima
avresti dato anche l'anima se solo l'avesse chiesta. Ma io ero cambiata,
grazie all'amore e alla fiducia, mi ero rialzata dal baratro in cui stavo sprofondando e non avevo la minima
intenzione di ritornarci; questo dissi a Nadia per rassicurarla, non le avrei mai portato via quel coglione di Jack,
- che se lo tenesse! - pensai tornando a casa. Qualche giorno dopo ritornai al laghetto
dove avevo incontrato qul piccolo angelo pieno di sorrisi dolci. E' da lì che era iniziato il mio cambiamento
e quindi è lì che volevo tornare, per sentire ancora una volta il profumo dei gelsomini,
il calore del Sole mischiato all'aria fresca che il vento portava in quel luogo di pace. Estrassi un sasso dalla mia tasca,
sì, proprio un sasso che il giorno prima avevo dipinto. In qualche modo era Michael che dovevo ringraziare,
mi aveva aperto gli occhi inconsapevolmente, ero cresciuta per così dire. Posizionai il sasso
su una roccia più grande al lato del lago, in quel punto avrebbe potuto godere sia del calore del Sole
che della freschezza del lago, non era semplicemente un sasso per me, era un pezzettino della nuova Sarah
che voleva amalgamarsi con il resto del mondo. Passai tutto il giorno lì a godere della pace
immensa di quel luogo, sentivo il vento fresco sulla pelle e in quel momento
diedi ragione a quello scricciolo incontrato due anni prima, ora se chiudevo gli occhi potevo vedere di nuovo bambini
sorridenti come quando facevo da piccola, quando tutto era semplice all'apparenza, nonostante mio padre fosse scappato
un giorno di casa ritornando anni dopo con un mazzo di rose in mano, prontamente sbattutogli in faccia da mia madre,
quante lacrime versate, quanto dolore e nonostante tutto se chiudevo gli occhi
vedevo bambini sorridenti, chiudere gli occhi mi dava pace, sollievo...
   
 
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