Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: AnUnderdog    17/06/2011    1 recensioni
Black&White parla di due ragazze,Emily e Rachel, diversissime tra loro.
La prima è una ribelle, fa tutto di testa sua, si potrebbe considerare una "trasgressiva"; l'altra, invece, è una ragazza normale, che non infrangerebbe mai nessuna regola.
Alla base del carattere di Emily c'è una storia familiare particolare, che confiderà solo a Rachel.
Le due ragazze diverranno amiche grazie all'intervento di uno dei Jonas Brothers...
Curiosi? Leggete e recensite per saperne di più :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2.
 

 
 

Tutto cominciò in quella assolata e calda giornata d’estate.
Sentii suonare il campanello e quando  mi affrettai ad aprire la porta non mi aspettavo di certo di vedermi davanti la ragazza più popolare e, a mio parere, più odiosa della scuola con una gamba coperta di sangue.
 
<< Emily…Cosa ti è successo?!?! Come mai sei ridotta così? >> le chiesi spaventata.
<< Nulla. Per favore fammi entrare >>. Non aggiunse altro.
La feci entrare e la portai in camera mia, sul letto.
Nonostante la gamba sanguinasse notevolmente, lei non aveva emesso un solo gemito, si era semplicemente aggrappata a me, che cercavo di sorreggerla.
 
Corsi velocemente in bagno e presi delle bende e l’achool. Fortunatamente la ferita era solo superficiale, perciò me la cavai con quel poco che sapevo di medicina.
 
Dopo averla fasciata accuratamente, le feci la domanda che mi pulsava insistentemente in testa da quando me l’ero  trovata davanti:
<< Senti, capisco che tu non voglia parlare con me di quello che ti è successo, ma almeno dimmi  una cosa: perché non sei andata a casa tua o a casa delle tue amiche? Noi ci conosciamo a malapena, senza contare che casa tua è molto più vicina a quella di Lesley.  Perché non sei andata da lei? Non è la tua migliore amica? >> chiesi un po’ spaventata: quella ragazza mi intimoriva…
 
<< Quando Lesley mi ha vista si è presa talmente tanta paura da chiudermi la porta in faccia. Scommetto che stanotte non dormirà talmente le ho fatto impressione. Comunque ti ringrazio per l’ospitalità. Me ne andrò domani stesso. >> Sul viso di Emily comparve un velo di amarezza.
 
<< …E dove andrai? >>
<< Non so... Forse scapperò da questa città di merda ed andrò a New York con l’autostop, o qualcosa del genere… >>
<< Con l’autostop? Ma è pericoloso, soprattutto nelle tue condizioni!...
Senti, normalmente non aiuterei una persona che non ha fatto altro che rendere la mia vita un inferno, ma non posso lasciarti fare quel che hai detto: è troppo rischioso. Facciamo che tu rimarrai qui finchè non starai meglio, poi potrai fare quello che vorrai. >> dissi io.
 
Emily rimase in silenzio come per soppesare la mia proposta, poi disse: << Grazie, Rachel. >>
Certo che era strano, fino ad un giorno fa neanche mi salutava, e adesso mi ritrovavo addirittura ad ospitarla qua, in casa mia.
 
<< Vado ad avvertire i miei… Non torneranno qui  prima di lunedì sera, ma non vorrei che venissero prima e  trovassero una ragazza con una gamba sanguinante stesa sul mio letto. Sai, non credo che mi lascierebbero di nuovo a casa da sola. >> dissi.
Emily annuì pensierosa ed io corsi in cucina  a prendere il telefono per chiamare mamma.
 
Quando tornai in camera vidi Emily che stava sfogliando il mio diario segreto.
<< Ma che cazzo stai facendo?!?!? Mettilo subito giù! >>
<  Comunque è una lettura molto interessante… Senti qua! “Oggi Joe mi ha sorriso. Esatto caro diario, proprio quel figo pazzesco di Joe Jonas!”. Ti vai ad innamorare proprio del bullo della scuola?  >> disse ridacchiando.
Io arrossii violentemente. La voglia di darle uno schiaffo era enorme, ma mi trattenni e cercai di uscire da quella situazione nel modo più dignitoso possibile: mentendo.
<< Esatto, non è un segreto. Tutte le mie amiche lo sanno, e forse anche lui, perciò non mi sembra una gran scoperta >> dissi il  più disinvoltamente possibile.
<< Sai Rachel, solo per informarti… Io sto con Joe Jonas. >>
Cosa? Non era possibile, no, no, no! Il falso sorriso che avevo montato scomparve tutto d’un tratto e, in contemporanea, la sua bocca modellò un sorrisetto.
<< Cara Rachel, sarai anche brava a recitare, ma la regina del bluff sono io. Comunque non mi interessa nulla di Joseph, quindi non andrò  a dire in giro che sei innamorata di lui. >>
Tirai un sospiro di sollievo e lei mi guardò all’improvviso rattristata.
<< Sai, non sono mai stata innamorata di nessuno, tu sei fortunata. Dev’essere una bella cosa.
Oh, ma che cazzo dico? Perché ti sto confidando queste cose? Dev’essere l’effetto della canna di ieri… >>
Storsi il naso. Una canna? Bene, non pensavo che si drogasse, ma avrei dovuto sospettarlo: da un tipo come lei ci si poteva aspettare di tutto.
Frugò nella sua borsa e ne tirò fuori una sigaretta, la accese con un accendino con sopra scritto “Anarchy is Order” e mi fiatò una nuvola di fumo addosso.
Tossii: non ero affatto abituata al fumo.
Lei rise e disse << Vuoi fare un tiro? >>
<< Ma sei matta? Fumare fa male! Perché lo fai? Guarda che non serve a farti sembrare più grande o importante… >>
<< Bene, qui abbiamo la dottoressa Monchel. E mi dica qual è la diagnosi? Quanto mi rimane da vivere? Spero non due giorni: dopodomani ho l’appuntamento dal parrucchiere… >> disse Emily beffarda.
 
La guardai sbalordita: come faceva a dire cose del genere con tanta leggerezza?
<< Emily, la vita è bella, non buttarla via! >> esclamai.
Lei mi soffiò nuovamente del fumo in faccia e con calma mista ad un disprezzo che non faceva altro che innervosirmi, rispose:  << Si vede che vivi nella bambagia, Monchel. Questo mondo di merda sta andando a puttane, e tu dici che la vita è bella?
E allora che mi dici della povertà, della fame nel mondo, della cattiveria dell’uomo, del governo del cazzo che cerca di comandare le nostre vite, dei diritti insesitenti degli extracomunitari, dei disabili, dei gay, delle persone con una pelle differente dalla nostra? Rispondi. >>
 
<< Attualmente tu stai calpestando i miei diritti cercando di sovrastare le mie idee ed i miei pensieri, perciò tu stessa stai infrangendo le regole morali che ti sei imposta. >> Emily parve rimaenere indifferente, ma non ebbe nulla da ridire.
 
Suonò il campanello. Sorrisi.
<< Sarò qui in un baleno. Aspetta. >> mi spazzolai i capelli in fretta e volai di sotto, cosapevole di avere addosso lo sguardo di Emily.
 
Spalancai la porta. Stavolta era lui,non una ragazza con parti del corpo sanguinanti.
Sorrise solo come solo lui sapeva fare.
<< Ciao Rachel, il professore mi ha detto di passare per prendere la scheda che ha dato ieri, visto che ero assente. >>
<< Certo, sali su! >> Mi ero fatta miliardi di volte quel film mentale, perciò ero sovreccitata.
Entramo nella mia stanza, ma inciampai in Emily che origliava dalla porta.
 
<< Emily St. James? Cosa ci fai qua? >> chiese Joe sorpreso.
<< Fatti i cazzi tuoi, Jonas >> disse Emily con disprezzo, sdraiandosi sul letto.
 
<< Ecco la scheda, Joe! >> dissi sventolandogli il foglio praticamente sotto il naso, nel disperato tentativo di recuperare la sua attenzione, senza successo.
 
Joe stava fissando Emily con uno sguardo strano.
Lentamente le si avvicinò e le disse con fare ammiccante: << St. James, che ne dici di fare un giro sotto le lenzuola con me?>>
Lei si avvicinò a lui con un sorrisetto stampato in faccia.
Volevo urlare: “Ehi, sono qui! Che cazzo fate?”, ma con mia grande sorpresa, proprio mentre Joe stava per posare la mano sul fianco di Emily, lei gli diede un pugno dritto sul naso.
<< Ecco quello che volevi Jonas: un giro sotto le lenzuola dell’ospedale! Non provarci mai più! >>  urlò la ragazza minuta.
 
Corsi a soccorrere il ferito. Casa mia era per caso diventato un ospedale all’improvviso?
Feci per tamponare il naso sanguinante, probabilmente rotto, ma Joe si ritrasse e si avviò verso la porta. Prima di uscire da camera mia, però, ululò: << Me la  pagherai St. James, giuro che me la pagherai >>. Da camera mia sentimmo sbattere il portone.
Emily non era affatto sconvolta, anzi, sembrava quasi divertita.
 
<< Ma sei matta? >> le chiesi, ancora sotto schock.
Lei si limitò a ridere e a stendersi nuovamente sul mio letto. 





Note di AnUnderdog:
Lo so, questo capitolo non è un granchè, ma è solo una specie di introduzione per far capire un tantino meglio come sono i caratteri di Emily e Rachel. Spero comunque che vi piaccia almeno un pochino...
Cosa ne pensate?

Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo :)
Baci
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: AnUnderdog