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Autore: Kumiko_Walker    17/06/2011    2 recensioni
Ho una sorellina di nome Ichigo! Ha i miei stessi capelli e occhi, di un bel verde scuro, strano colore, vero?
Ha sempre un sorriso sulle labbra ed è molto intelligente per la sua età, anche se ha solo 7 anni. Non crede nelle cose del tipo uomo nero, diavoli, veggenti, ecc…
Ma è questo quello che mi preoccupa. Non perché lei non crede in certe cose, ma non crede nell’esistenza di lui.
Già, lui, l’Uomo Nero, nessuno l’ha mai visto in viso, perché porta una maschera. Il suo lavoro è nel terrorizzare i bambini che non credono in lui.
Per questo io cerco, in tutti i modi, di farle credere che l’Uomo Nero esiste.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, mi chiamo Hana Shinso! Ho 17 anni e vivo in Giappone, forte no? La patria dei manga e della tecnologia! Almeno per me! Ho un piccolo segreto: posso leggere nelle cose! Non capite vero? Se ho in mano un libro, per esempio, posso saperne il contenuto senza neanche leggerlo! Così come le persone, posso leggere il loro cuore!
Ma voi penserete, ma come diavolo ha questi poteri? Bè, mia madre poteva leggere nel futuro e mi diede questa collana con queste smeraldo incastonato dentro. Mi disse che nel mio futuro salverò il cuore di una persona incatenato. Un bel rompicapo, no?
Mi sono dimenticata una cosa: ho una sorellina di nome Ichigo! Ha i miei stessi capelli e occhi, di un bel verde scuro, strano colore, vero?
Ha sempre un sorriso sulle labbra ed è molto intelligente per la sua età, anche se ha solo 7 anni. Non crede nelle cose del tipo uomo nero, diavoli, veggenti, ecc…
Ma è questo quello che mi preoccupa. Non perché lei non crede in certe cose, ma non crede nell’esistenza di lui.
Già, lui, l’Uomo Nero, nessuno l’ha mai visto in viso, perché porta una maschera. Il suo lavoro è nel terrorizzare i bambini che non credono in lui.
Per questo io cerco, in tutti i modi, di farle credere che l’Uomo Nero esiste.
Ed ora sono qui, come tutte le sere, a raccontare ad Ichigo un racconto del terrore su di lui.
-Hana, tanto lo sai che a queste cose non ci credo!- si lamenta Ichigo, dimenandosi sotto le coperte -IO NON CREDO NELL’UOMO NERO!- urla. Io le tappo la bocca.
Il vento si fa più forte, le ante sbattono contro le finestre, il cielo si oscura e si formano delle nuvole nere piene di fulmini sopra la nostra casa. Troppo tardi, lui sta arrivando.
Stringo la mia sorellina a me.
La porta, che avevo chiuso, si apre di scatto. Una figura incappucciata, con una tuta nera e una maschera in viso si precipita nella stanza. Allunga la mano verso Ichigo. Io non perdo un attimo e prendo una lampada.
Lui si accorge troppo tardi del mio gesto e ritira la mano. Io con tutte le mie forze scaravento la lampada contro la sua faccia. Lui cade a terra, io ho le lacrime agli occhi e i capelli spettinati. Ichigo ha gli occhi pieni di terrore, la capisco, è spaventata a morte.
Mi metto a posto il mio vestito verde che mi arriva fino alle ginocchia e andai verso l’Uomo Nero che era a terra.
Vedo che la sua maschera si sta sgretolando. L’ho colpito così forte?
Però mi sentivo un po’ in colpa, dopotutto è il suo lavoro.
Mi avvicino con cautela e gli tolgo la maschera e il cappuccio. Non credo ai miei occhi!
E’ un figo spaziale! Ha i capelli biondi con un ciuffo nero, gli occhi azzurro mare, la pelle chiara, il naso piccolo, le labbra rosee! E io che mi immaginavo un vecchio decrepito!
Però gli sanguina la testa, non va bene. Dal kit di pronto soccorso, della mia sorellina, prendo un disinfettante e un po’ di cotone, glielo metto sulla ferita. Lui comincia a lamentarsi.
-Stai zitto, lo so che fa male- gli dico mentre prendo un cerotto e glielo metto in testa.
-Non dovevi farlo- sussurra. Ah, che bel ringraziamento! -non dovevi togliermi la maschera!- ah…
-Senti carino, stavi per prendere mia sorella, io mica potevo dartela!- risposi guardandolo negli occhi.
-Cosa? Prenderla? Ma sei fuori? Io la devo fare solo spaventare!- rispose lui, massaggiandosi la testa -vabbè, ormai il danno è fatto, tu chi sei?- mi chiede.
-Sono Hana Shinso- rispondo, prendo la sua testa e cerco di connettermi al suo cuore, ma perché sento solo tristezza, malinconia e solitudine?
-Ma che fai?- chiede lui, facendomi togliere le mani dalla sua testa. -Cerco di capire il tuo cuore- gli risponde sorridendogli.
-Capire il mio cuore? Ma che vuoi dire?- domanda da un milioni di yen, complimenti!
-E’ il mio potere- rispondo scocciata, non mi piace parlarne.
-Capisco- capisce? Questa è una grandissima cazzata!
-No non capisci- dico acida.
Lui non parla per circa cinque minuti, i cinque minuti più lunghi della mia vita. Fottuti sensi di colpa!
-Mi chiamo Shinichi Katou- ma chi te lo ha chiesto?! -ho 821 anni- what?!
-Non ho capito bene l’ultima frase- come cazzo fa un ragazzo così bello avere 821 anni?!
-Sono stato maledetto quando avevo 18 anni, perché io avevo un potere, quello di tramutare questo cristallo in spada- mi mostra questa ossidiana e sotto i miei occhi quel gioiello diventa una spada -i miei genitori mi dicevano che ero il figlio del diavolo e quando morirono, dissero che era tutta colpa mia e mi maledirono, dissero che io dovevo punire le persone che non credevano alla mia esistenza- Shinichi sta piangendo, mi viene voglia di consolarlo.
-Ma perché?- ma che domande stupide che faccio!
-Perché? Perché le persone sono fatte così!- le sue lacrime sono molto più preziose dei cristalli secondo me.
-Shinichi, io…- non finisco la frase che Ichigo scaccia un urlo. Ah già, c’è anche lei.
-Ichigo, va tutto bene…- la consolo io.
-Come tutto bene?!- è terrorizzata.
-Non si vede tutti i giorni un bel ragazzo in maschera che cerca di spaventarci- sorrido, ma che idiota che sono!
-Non sono un’idiota HANA!- quando mi chiama per nome vuol dire che è veramente arrabbiata
-Ichigo, calmati- sto perdendo la pazienza.
Ichigo però è intelligente, si mette sotto le coperte e sussurra qualcosa del tipo “Ne parliamo domani” e si addormenta. Strana, vero?
-Strana tua sorella- Shinichi, ma vuoi morire?!
-Ma ci sarà un modo per spezzare la maledizione, no?- chiedo in preda a un crisi.
-Non lo so!- ma sei deficiente!
-Che deficiente che sei! Io cercherei una soluzione!- lo rimprovero.
-Allora aiutami!- disperazione, ecco cosa dice il suo cuore adesso.
-Vieni- lo prendo per mano e lo porto nelle libreria.
-Perché mi hai portato qui?- chiede lui guardandosi intorno.
-Mia madre era una veggente, questa libreria appartiene alla sua famiglia, forse c’è qualcosa per spezzare la tua maledizione!- dico, mentre cerco sugli scaffali qualcosa.
-Era?- Shinichi, non dovevi farmi quella domanda!
-Mia madre è morta 3 anni fa, mio padre è sempre in giro per lavoro, io mi prendo cura di Ichigo…- ma sto piangendo? Che deficiente che sono!
-Scusa- mi sta asciugando le lacrime, che carino. Mi cade un libro in testa.
Ma perché deve sempre cadere qualcosa quando succede qualcosa di bello!
-Auch…- mi lamento massaggiandomi la testa.
-Stai bene?- e no che non sto bene!
Neanche gli rispondo, mi concentro di più sul libro che mi è caduto in testa.
E’ tutto marrone, lo sfoglio: ha le pagine tutte ingiallite. Ma quanto è vecchio?!
-Trovato qualcosa?- chiede Shinichi.
-Questo libro è strano, non l’avevo mai notato- rispondo.
Sfoglio per un po’ di tempo quel libro. Poi arrivo al nome del 5° capitolo “MALEDIZIONI”.
-Vieni qui un attimo Shinichi…- dico, lui si avvicina.
-Maledizioni… forse c’è qualcosa che mi riguarda…- grande intuizione! Fino a quel punto c’ero arrivata anch’io…
Trovo una maledizione di nome “Tenebre”, un’altra “Sputa Serpe”, poi una “Mangia Vermi”.
Ma quando sto per lanciarlo via ecco che mi si presenta una maledizione di nome “Schiavi del Male”.
Questa maledizione rende schiavi chiunque venga colpito. Deve fare per forza qualcosa, per rimediare all’errore di essere venuto al mondo. Vivrà per sempre e non morirà mai.
-Questa è la maledizione che mi ha colpito!- Shinichi è proprio dietro di me! Quanto imbarazzo!
-Vediamo se c’è un rimedio- leggo velocemente le righe e trovo il rimedio a questa maledizione -TROVATO!- urlo dalla gioia.
-Che cosa serve?- Shinichi guarda velocemente dove è posizionato il mio dito.
-Acqua e Sangue di una Creatura con Poteri Magici- cosa? Il Sangue sarebbe il mio?!
-Useremo il mio- che cazzata che sto facendo.
-ASSOLUTAMENTE NO!- Shinichi ha detto no?
-Ma perché?-.
-Perché sei importante- l’Uomo Nero è arrossito, ne sono sicura.
-E tu lo sei per me!- lo bacio, che deficiente, sicuramente mi respingerà.
Invece non lo fa, perché? Mi sta ricambiando.
Ci stacchiamo.
-Fammelo fare- sono sicura di me.
Lui annuisce, ma è triste. Ci tiene così tanto a me?
Io prendo dell’acqua, lui un trasforma la sua collana in spada.
Lo guardo, prendo quella spada e mi buco la mano. E’ un dolore allucinante.
Il mio sangue colava nell’acqua che diventava rossa, faceva impressione.
-Hana, basta così- mi dice, tamponandomi la mano.
-Visto? Non è successo nulla…- dico a fatica le parole, mentre mi fascio la mano.
Shinichi prende l’acqua nella bacinella e ne mette un po’ nel bicchiere.
-Alla salute- dice e beve il mio sangue.
Il bicchiere che ha in mano gli cade e si frantuma al suolo, lo vedo buttarsi in ginocchio e tossire.
Si pulisce la bocca, sembra stare bene.
Il ciuffo nero che aveva è ritornato biondo, come tutti i suoi capelli.
Succede qualcos’altro, il sangue misto ad acqua che c’era nel bicchiere, sta formando una frase.
TU CHE SEI STATO MALEDETTO,
ORA SEI LIBERO.
MA AVRAI UNA CONSEGUENZA:
SERVIRAI E AMERAI IL TUO SALVATORE

Il salvatore sarei io. Ecco cosa voleva dire la mamma quando mi ha detto che avrei salvato qualcuno con il cuore incatenato, significa afflitto da una maledizione.
-Bene, mio salvatore- Shinichi mi prende, mi fa fare una piroetta e mi bacia. Chiudo gli occhi.
Ti amo Shinichi.
Questi sono stati i miei pensieri.
   
 
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