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Autore: Shakira96    17/06/2011    1 recensioni
salve a tutti...anzitutto mi scuso per la mia enorme assenza ingiustificata( va bene, mi sono esercitata a migliore il mio stile di scrittura.
Eccovi, per chiedere scusa in modo decente, una piccola storia d'amore fra Piccolo e una ragazza. Vi saranno anche Goku/Chichi e Bulma/Vegeta, in quanto la ff pubblicata è ambientata subito dopo il Cell game.
Buona lettura e buone vacanze estive, Shakira96
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Piccolo, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anteprima

 Capitolo 4: i love you truly, madly and deeply

Bussò alla porta di casa Brief e aprì Bulma. Trovò Piccolo fragido come un pulcino, in quanto durante il tragitto aveva diluviato. La donna notò la ragazza sudata per via della febbre.
-A...Aiutala...-
-Entrate, su!-
Li fece entrare e stesero Keira sul letto di una stanza per ospiti. Piccole gocce di sudore imperlavano il suo viso, già bagnato dall'acqua piovana.
-Senti, ti conviene asciugarti, prima che ti venga un accidente!-
-N....Non mi interessa ora.... Bulma! L'unica c-cosa che mi sta a cuore è...è la sua salute!-
Ritornavano in mente gli ultimi istanti, da quando l'aveva salvata, dalla litigata fino al bacio e alla febbre. Ricordò che parlava nel sonno. Sussurrava parole incomprensibili.
-V... Vado a recuperare del g...ghiaccio!-
Si diresse verso l'uscio, ma venne fermato dal pugno di Vegeta al ventre. Cadde a terra provocando un enorme tonfo. Bulma restò pietrificata. Come mai Vegeta si era comportato così?! Che senso ha avuto ciò?!
-Metto il muso verde sull'altro letto, vado a prendere il ghiaccio e un altro panno. Bulma, prendi il kit medico per l'influenza-
Bulma corse in bagno, mentre Vegeta recuperò ghiaccio e panno, subito dopo aver messso sull'altro letto il Namecciano. La turchina tornò con tutte le medicine e sorprese Vegeta mettere la pezza bagnata d'acqua sulla fronte calda del Demone.
Passarono tre ore.
-Pensavo che i Namecciani fossero immuni a certe cose!-
-Anch'io lo credevo. Tsk! Stupido alieno! Si è preoccupato per la sua ragazza. Me ne sono accorto da qualche giorno. Fin dall'inizio del Cell Game. Piccolo era già innamorato di lei e con tutta probabilità si conoscevano ancor prima-
-Sì, ora che ci penso, mentre la stavamo stendendo, Piccolo continuava a ripetere il suo nome...-
-Io...Io e Keira c-ci siamo conosciuti per caso. Ero in una radura e...e stavo tramando un folle piano...quando la vidi per la prima volta...Sembrava sicura, intelligente e bella...non era affatto impaurita da me...conosceva un sacco di cose...-
Il Guerriero si era svegliato. Erano sorpresi nel vederlo con un po' di energia.
-Ecco perché il corpo di lei mi sembrava famigliare! Ha visto il torneo!- esclamò la scienziata.
-Sì...esatto...non si è nemmeno spaventata quando l'ho baciata per la....prima volta...-fece una smorfia di dolore. -Che cosa...?! Vegeta...perché mi hai colpito?-
-Perché stavi mandando la tua salute in putrefazione-
-Già...sciocco...sono stato uno sciocco...Ero in pensiero per Keira....-
-Tu l'ami, vero?-
Quella domanda da parte del Sayan lasciò Piccolo e Bulma stupefatti. Effettivamente, pensò il Namecciano, l'aveva baciata più di una volta e si era preso cura di lei. Che si fosse veramente innamorato di lei? Che senso avrebbero avuto quei baci allora?!
Improvvisamente arrossì di botto, cercando di scacciare quel pensiero dalla testa.
-Uh uh! Avevo visto giusto!- ghignò il Principe.
-T...Ti sbagli- si voltò dall'altra parte, per evitare di mostrare i suoi sentimenti e le sue emozioni -Io...Io e lei non siamo innamorati!-
Keira, che era sveglia, ma girata, appena percepì quelle parole, si sentì una stupida. Si era innamorata di una persona che l'aveva solo illusa. Il mondo le crollò addosso.
Si alzò, nonostante la debolezza, e guardò Bulma e Vegeta come segno di ringraziamento, poi il suo sguardo si spostò su Piccolo. Gli diede un'occhiataccia di quelle rabbiose da distogliere poi la vista sulle candide coperte bianche.


Passò una settimana e Keira si rirpese, ma non il suo cuore. La ferita era ancora aperta. Si rifugiava in giardino o restava in isolamento, appena lei e Piccolo dovettero dormire.
Piccolo. Il solo nome la disgustava. Come si era permesso di giocare con i suoi sentimenti? Di illuderla così tanto da odiarlo?
Un giorno si trovava seduta in giardino e iniziò a perdersi in quel verde.
-Maledetto Sfasciasogni, ma che sono io per te? Un giocattolo? Con tutta prabilità sì!- sorrise amaramente -Spero che sarà felice con la solitudine. Almeno essa non lo abbandona mai-
Si alzò e incominciò a incamminarsi verso la porta. Ma da lì, per sua enorme sfortuna, uscì Piccolo. La superò, senza degnarla di un sguardo, e si avviò verso il folto giardino.
Non voleva che si vedessero per un po', altrimenti lei avrebbe intuito i suoi sentimenti. Infatti, era davvero innamorato di lei, nonostante odiasse ammetterlo. Avrebbe potuto fare tutto per quella ragazza, ma ancora una volta, il suo dannato orgoglio glielo aveva impedito.
Amareggiato, decise di consolarsi con un po' di meditazione, senza tuttavia smettere di pensare a lei. Continuava a togliersi il suo volto dalla testa. Quel volto simile ad un angelo caduto dal cielo. Ma che pensava?! Robe poetiche adesso?! Si era rammollito, ormai.
-Che cosa stupida l'amore-
-Già, ma un sentimento di cui non si può fare a meno!-
Vegeta era a braccia conserte, con la schiena appoggiata alla corteccia. Lo scrutava con i suoi occhi neri e riusciva a metterlo a disagio. Voleva che si sfogasse e che rivelasse i suoi veri sentiementi una volta per tutte. Anche se a fatica tratteneva la rabbia. Piccolo stava facendo lo stesso errore suo. Abbandonare la donna della propria vita.
-Allora, muso verde?! Che cosa senti per Keira?!- cercò di trattenere l'ira che albergava nel suo cuore.
-Cosa vuoi che senta!? Un bel niente! Ho sbagliato fin dall'inizio. Tutto qui-
Ormai esploso, il Sayan lo prese e lo attaccò alla corteccia di un albero, lasciandolo spaesato, stupito e un filino terrorizzato.
-Dimmi cosa provi per Keira! Non compiere il mio stesso errore, non abbandonarla. Te ne pentirai in futuro e rimpiangerai questa tua folle decisione!-
-V...Vegeta...- sorrise, capendo dove l'altro volesse andare a parare. -Sì, è vero che l'amo, ma non potrò mai ammetterlo. Sono troppo orgoglioso-
-Tu sei un idiota se ti comporti così! Lo vuoi capire sì o no?!- gli sibilò all'orecchio -Un uomo non è affatto un uomo vero se abbandona chi ama, Piccolo!-
Il suo interlocutore restò stupito da quanto quell'orgoglioso Sayan avesse appreso qui, sulla Terra. Vegeta, con tutta probabilità, aveva appreso il significato profondo di amore e amicizia, beh, forse non del tutto, ma buona parte sì.
-Vegeta, fermati!- Keira, avendo visto la scena, si frappose fra loro -Non fargli del male! Sono io che ho sbagliato! Ho sbagliato fin dall'inizio...- si voltò verso Piccolo, con una lacrima che le scendeva lungo la gote -Perdonami...non avrei mai dovuto pensare male di te. Credevo che mi avessi illusa. Che fossi stata solo un gioco per te...Ho frainteso tutto. E se non volessi perdonarmi, beh, lo accetterò. Volente o nolente-
Ma lui non diede alcun segno e ciò spaventò la ragazza.
-Piccolo, perché non mi rispondi?! Perché ti sei chiuso?! Ho capito, non ti preoccupare! Mi imporrò di accettarlo!-
Girò i tacchi per andarsene, ma lui la rivoltò e la baciò per un lungo tempo. Quando si staccò, la tenne stretta a sé.
-Prova a dirmi un'altra cosa del genere e giuro che ti spedisco all'altro mondo. Come hai potuto pensarlo?! Io ti voglio bene e... forse è molto di più...-
-Sssst!- lo zittì lei, poggiando l'indice sulle sue labbra, dopo aver notato la sua voce impacciata -Ho capito, scemo!- sorrise, mentre lui le levò la lacrima.
-E Bulma?! Non la devi aiutare con Trunks?!-
-Oh, ma dove ho la testa! Ci vediamo stasera in camera! Ora vado, ciao!- gli scoccò un fugace bacio stampo e si dileguò il prima possibile. Forse era ancora in tempo.


Bulma Brief stava iniziando ad apparecchiare la tavola senza perdere d'occhio il piccolo Trunks. Il piccolino arrivò all'uscio e fu preso in braccio da Keira.
-Bulma, scusa! Sono in straritardo, vero?!-
-Di due minuti-
-Uff! Beh, non così in ritardo! Senti, penso io a Trunks!-
-Grazie, cara. Io penso alla cena-
-Perfetto!- guardò Trunks -Io e te andiamo a giocare un po', ti va?!-
-Ehi, ha imparato a giocare con i lego. Gli piacciono. Usa quelli.-
-Ok-
I due sparirono dal campo visivo di Bulma. La donna iniziò a tagliuzzare la carne, per poi tritarla. Preparò il sugo e la pasta.
Mentre cucinava si perse nei suoi pensieri. Pensò a Keira e al suo strano comportamento, da rabbioso e triste a felice e radioso. Probabilmente aveva fatto pace con Piccolo o non sapeva che pesci pigliare, perciò aveva deciso di fingere di stare bene.
Sospirò, ripensando a quando lei e Vegeta stavano insieme sotto lo stesso tetto e litigavano ogni giorno. Le piaceva punzecchiarlo, ma anche stargli vicino, un po' come sostegno, un po' come spalla su cui sfogarsi.
Sentì un abbraccio e poi piccoli baci sulla spalla. Due grosse braccia la cinsero.
-Vegeta...-mormorò la donna con un sorriso sulle labbra -Come siamo impazienti! È quasi pronto. Mi aiuti con i piatti?-
-Ok, ma dopo si fa come dico io.-
-Agli ordini, mio bel Principe! Dopo aver messo Trunks a letto!-
I due apparecchiavano la tavola. Lei contenta, lui con un sorrisino stampato in faccia.


Anche in casa Son l'allegria era il padrone. Gohan e sua madre Chichi imbandivano la tavola e si divertirono anche a sparecchiare. Sebbene Goku non fosse presente, loro continuavano a vivere.
Scherzavano, schizzandosi addosso l'acqua e lavando i piatti dopo cena. Ma la vera felicità del ragazzino era vedere la donna a fianco a lui riprendere ad essere quella di sempre.
-Sai una cosa, Gohan?!-
-No, cosa?-
-Per la prima volta ho visto il "presunto" mostro come un amico. Ha perfino lasciato che gli piangessi addosso!-
-Visto, ma'?! In fondo, Piccolo non è male, vero?!-
-Già, ma lui non deve saperlo, sennò verrei presa per una debole!-
-Oppure potrebbe ricattarti!- scherzò Gohan, immaginandosi il suo maestro fare una cosa simile. Ma sapeva che in cuor suo, Piccolo non ne era in grado. Era troppo buono dietro quella scorza rude e orgogliosa. 

 

   
 
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