Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Heath Queen Bee    17/06/2011    3 recensioni
La mia prima FF, ispirata a uno dei libri che io ritengo tra i più belli (Dark Visions) completamente riadattato dalla mia mente contorta :33
Ha come protagonista Gwen: non uno dei personaggi più amati, ma spero di farvi ricredere grazie a questa (contorta) fanfic xD
Enjoy the read
Dal capitolo 5:
A quella poca distanza non potè fare a meno di perdersi nel profondo verde degli occhi del moro, che le apparivano come unica via d’uscita da quella dolorosa tortura a cui era sottoposta ormai da anni, un piccolo assaggio di paradiso. Avrebbe voluto accorciare ulteriormente le distanze e assaporare quelle morbide labbra rosee, passare le dita tra i profumati capelli del moro e godersi a pieno quello che pensava essere un angelo caduto dal cielo ma, dopo essersi resa conto di stare facendo pensieri poco casti su un ragazzo appena conosciuto, interruppe quel lungo contatto visivo e si morse il labbro inferiore maledicendo il suo lato perverso.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ok, sono decisamente in ritardo >.<
Vi avevo avvertiti che ci avrei messo un bel po’ per aggiornare ma metterci un mese per scrivere... 800 parole... mi sento decisamente in colpa.
Con la fine della scuola, gli esami e la mia poca voglia di studiare mi sento male anche solo ad accendere il computer (perchè non dovrei  xD).
Spero in una vostra recensione, che sia una critica o un complimento, mi farebbe comunque molto piacere ^^
vi lascio alla lettura e mi scuso ancora taaanto ^^’’
 

< È arrivata? > Chiese la ragazza, improvvisando una scenografica piroetta, trovandosi così faccia a faccia con il nerd.
Cody annuì arrossendo leggermente.
< La devo conoscere. > Sussurrò fiondandosi verso la porta, senza dar tempo al ragazzo di aprir bocca.
Si limitò a seguirla con lo sguardo fino a che non svoltò l’angolo.
Salì abilmente i gradini a due a due e raggiunse velocemente la stanza, saltellando. Varcò la porta sfoggiando uno smagliante sorriso.
< Buongiorno! > Disse stringendo la mano alla perplessa Gwen, che la ritrasse immediatamente, ustionata.
< Oh, dimenticavo... Mi succede sempre così quando entro in contatto con uno psichico. Pardon. > Continuò chinando la testa di lato.
< Io sono... > Cominciò, per poi essere interrotta dal moro:
< Fastidiosa. E stanotte particolarmente > Concluse, squadrandola dalla testa ai piedi.
< Hai bevuto troppa Coca-Cola? Sappiamo entrambi l’effetto che ti fa. > La provocò, sorseggiando lentamente il proprio the.
La ragazza gli lanciò uno sguardo agghiacciante.
< Come stavo dicendo, io sono Courtney: animatrice di successo, custode di voi scellerati, nonché futuro presidente degli Stati Uniti. > Recitò portandosi la mano sul cuore, come a sottolineare il suo amore incondizionato per la Patria.
< E tu saresti... > Concluse con aria interrogativa.
La gotica fece per rispondere ma fu nuovamente interrotta.
< Naah... Io so tutto di te: Gwendolyn Fahlenbock, di Toronto. Discreta artista dall’animo solitario, benvenuta tra noi. > Disse buttandosi sul divano.
< Veramente preferirei Gwen... > Sussurrò sorridendo timidamente.
< Oh, non dire sciocchezze! Devi essere orgogliosa del tuo nome! Apparteneva a molte tra le donne più importanti della storia, come... be’, ora come ora non me ne vengono in mente, ma penso che andrò a fare una piccola ricerca. Goodbye Gwendolyn, ci vediamo a colazione! > Squittì saltellando fuori dalla stanza.
La gotica spalancò incredula gli occhi e la bocca: la conosceva da appena 2 minuti e l’aveva già sentita pronunciare più di 100 parole; quella ragazza la inquietava.
Gwen sfiorò il comodo divano in pelle su cui era seduta, alzò lo sguardo incrociando quello penetrante del moro che le sorrise dolcemente.
< Ti vedo confusa... Bridgette non ti ha ancora parlato dei tuoi poteri? >
Gwen strinse gli occhi annuendo per poi abbassare lo sguardo ai suoi piedi, imbarazzata.
< Posso capire come ti senti... Sono passati quasi due anni da quando sono venuto ad abitare qui, circondato da persone che mi accettano per come sono. Ho imparato a rendermi utile e controllare il mio potere. So che non sei ancora pronta per parlarmi di te. >
Gwen ebbe un sussulto, alzò lo sguardo.
< Posso... posso imparare a controllare la maledizione? > Balbettò incredula.
< Con mesi di pratica sono sicuro che potresti farcela, anche se per alcuni di noi è stato difficile. Io, Bridgette e Cody abbiamo imparato a tenere sotto controllo le nostre emozioni, solo così possiamo controllare il potere. >
< E... Duncan? > Chiese interessata la gotica.
< Lui ha un potere particolare, troppo potente per lui. > Rispose sussultando il moro, passandosi una mano tra i capelli.
Gwen spalancò i suoi grandi occhi scuri, accompagnando quello sguardo con un tremolio della mano.
Dentro di lei sapeva bene che controllare le sue emozioni non sarebbe bastato per vincere la maledizione.
Il moro si avvicinò pericolosamente al viso della dark, passandole una mano sul mento in modo da poterla guardare negli occhi.
< Tu hai... gli occhi blu. > Sussurrò avvicinandosi ulteriormente.
La ragazza sbiancò imbarazzata, sbattè un paio di volte le palpebre.
< Non avevo mai conosciuto uno psichico dagli occhi scuri... sei speciale. > Affermò facendo un sorriso così dolce e rassicurante che, secondo la gotica, avrebbe potuto curare le malattie.
Trent emanava calore, come se spruzzasse energia da ogni poro e profumava dolcemente di miele.
A quella poca distanza non potè fare a meno di perdersi nel profondo verde degli occhi del moro, che le apparivano come unica via d’uscita da quella dolorosa tortura a cui era sottoposta ormai da anni, un piccolo assaggio di paradiso. Avrebbe voluto accorciare ulteriormente le distanze e assaporare quelle morbide labbra rosee, passare le dita tra i profumati capelli del moro e godersi a pieno quello che pensava essere un angelo caduto dal cielo ma, dopo essersi resa conto di stare facendo pensieri poco casti su un ragazzo appena conosciuto, interruppe quel lungo contatto visivo e si morse il labbro inferiore maledicendo il suo lato perverso.
Aveva passato solo 10 minuti sola con quel ragazzo ed era già riuscita a trovarsi in una situazione imbarazzante... stupide emozioni.
Spesso si trovava a pensare che, senza di esse, sarebbe stato tutto più facile. Il suo piccolo cuore avrebbe avuto la forza per affrontare quella situazione e tutto le sembrerebbe meno confuso, ma era così debole...

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Heath Queen Bee