Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law
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Autore: Gringoire    17/06/2011    4 recensioni
Mi alzai dal divano, lasciando scivolare il libro dalle mani, troppo preoccupato anche solo per accorgermi del fatto che fosse caduto, e mi avvicinai lentamente.
Continuava a fissarmi senza battere nemmeno le palpebre, come ipnotizzato.

Molto AU. Vi basti sapere che è una menpreg ù_ù
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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10. Partenze e arrivi

10. Partenze


“Jude, dov’è il mio cappello? Quello nero con il fiocco, presente?”
“E’ steso fuori” lanciò un’occhiata all’orologio sopra la televisione “tra mezz’oretta dovrebbe essere asciutto, se il sole si mantiene, l’ho steso stamattina.”
“Eh?”
“L’ho steso fuori stamattina!” urlò più forte, cercando di far arrivare la voce al piano di sopra, più precisamente in camera da letto, dove suo marito era intento a giostrarsi tra i suoi mille e più vestiti con un’aria incredibilmente alla Indiana Jones.
Spostò una pila da davanti alla porta, cercando un modo di uscire da quella battaglia indenne. Scivolando su un paio di boxer con le paperelle, riuscì miracolosamente a raggiungere la ringhiera delle scale.
“Mezz’ora hai detto, eh?” apparve sulla soglia del soggiorno. Allora quella parte l’aveva sentita.
“Vediamo se riesco a velocizzare la cosa.” Riprese la sua marcia alla volta della porta a vetri che dava sul cortile. Mise una mano sulla maniglia e riuscì a farla scorrere sulle guide prima che la voce di Jude lo interrompesse senza nemmeno alzare gli occhi dal giornale.
“Non metterlo nell’asciugatrice come l’ultima volta, c’abbiamo messo un mese a fargli riprendere la forma.”
Robert sbuffò, facendogli il verso a suon di smorfie.
“Sempre a puntualizzare, tu.” Borbottò, continuando imperterrito.
“Ti vedo, sai?” voltò pagina tranquillamente, facendo scorrere lo sguardo sul continuo dell’articolo iniziato la facciata precedente.
“Ma mi serve per domaniiii…” piagnucolò Robert, ciondolando davanti alla porta-finestra.
“Ti ho detto che tra mezz’ora dovrebbe essere asciutto.”
“Dovrebbe, appunto. Dovrebbe. E se poi non si asciuga, eh? Io domani non parto se non ho il mio cappello.”
Jude alzò finalmente lo sguardo, ghignando sotto i baffi.
“Non sia mai! Il grande Robert Downey Jr. senza il suo cappello preferito, sciaguuura a voi che lo incontrate! Fuggite finchè siete in tempo!”
“Hai finito?”
“Si, grazie.” E tornò al suo giornale.
Robert, dal canto suo, sbuffando come una ciminiera, tornò in camera a passo pesante, sperando che magari pestando i piedi a quel modo un pezzo di intonaco si sarebbe staccato e sarebbe caduto in testa all’uomo al piano di sotto.
Di nuovo, si aprì la strada tra le magliette, tornando ad affrontare le valige ancora mezze vuote sparse sul letto matrimoniale. Si mise le mani sui fianchi.
“Non posso finire le valige, non ho il cappello.” E, stringendosi nelle spalle, sparì in bagno.

“ROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOB!”
Jude Law, anni 41, appena entrato nella stanza che condivideva con il suo caro maritino. O meglio, provava ad entrare, vista la quantità spropositata di indumenti assiepati davanti alla soglia.
Il suddetto caro maritino uscì dal bagno con un sorriso smagliante, fresco come una rosa.
“Dimmi, amore.”
“Cinque minuti. Ti do cinque minuti per rimettere ogni cosa dov’era, o stasera la paghi.” E si dileguò in corridoio, esalando fumo da ogni parte.
Robert fece appena in tempo a puntare lo sguardo su una maglietta color melanzana – bleah, chi l’aveva comprata?! Oh, è vero, lui, per abbinarla a quei pantaloni arancioni laggiù in fondo -, che Jude, o meglio la sua testa, riapparve dalla cornice della porta.
“Cinque minuti. E vedi di tirarti a lucido per le quattro e mezza, che vado a prendere Tony. Viene a casa con la sua prima amichetta e noi non vogliamo che i tabloid di mezzo mondo scoprano che Jude Law in casa sua ha un casino da terza guerra mondiale, vero?” gli sorrise nel modo più minaccioso che conosceva.
“Ehm… n-no?”
“No, esatto.” Usò il suo tono più angelico, continuando a sorridere come se stesse parlando ad una persona particolarmente lento di comprendonio. “Perciò ora rimetti tutto a posto o ti spezzo le gambine, amore.” E con ciò scomparve di nuovo.
Robert si guardò attorno terrorizzato. Un paio di calzini lo salutò dalla lampada a cui erano appesi.
Da dove cominciare?

 

“Tony, promettimi che farai il bravo mentre sono via. Non far arrabbiare troppo papà. O troppo poco.” Immaginò lo scappellotto ancora prima che arrivasse, stranamente dalla direzione di Jude.
Il bambino si limitò ad annuire; un dentino mancante nel sorriso.
“Bravo, cucciolo.” Gli scompigliò i capelli, rialzandosi da terra e spolverandosi le ginocchia dei pantaloni.
“Jude.” Prese il bagaglio che gli tendeva, guardandolo come se stesse partendo per la guerra. Ma prima che potesse aprire bocca, l’altro alzò un dito, fissandolo intensamente.
“Solo una cosa. Prometti di telefonare almeno una volta al giorno. Anche solo per dire che sei vivo.”
Robert inclinò leggermente la testa, sorridendo dolcemente.
“Ammetti che ti mancherò, signor Tutto-d’un-pezzo.”
“Promettilo.”
Ignorò i richiami sempre più insistenti dell’assistente del suo agente, che con i suoi strilli da aquila aveva già fatto girare mezzo aeroporto inutilmente.
“Prometto.” Mormorò, mantenendo il contatto visivo e annegando negli occhi di Jude, che vide immediatamente farsi più tristi. “Andiamo, non vado in Afghanistan.” Scherzò, prendendogli una mano e baciandone la punta di ogni dito.
“Torna presto.”
“Tempo di girare le scene strettamente necessarie e sono già a casa, giuro.”
“Papà!” Anthony prese a picchiettargli sulla gamba, costringendolo ad interrompere il contatto visivo con Jude.
“Si, cucciolo?” gli sorrise smagliante. Essendo abituato ad avere due genitori attori famosi come loro, non aveva mai avvertito troppo la separazione da uno dei due in aeroporto, e non aveva di certo intenzione di fargliela pesare ora.
“Quando torni a casa, mi porti la figlia di Pepper?”
La risata stravagante di Robert si spanse tutt’intorno.
“Certo, certo. Invitiamo lei, Pepper e Chris per tuuutto un weekend, cosa ne dici?”
Il sorriso enorme di Tony gli scaldò il cuore, mentre ancora una volta tornava a confrontarsi con Jude, che non aveva smesso un attimo di fissarlo.
“Allora, hai intenzione di salutarmi come si deve si o no?” gli chiese, continuando imperterrito a sorridere. Dio, non era mai stato così difficile allontanarsi da casa. Forse perché negli ultimi anni si era abituato fin troppo a tirarsi dietro Jude e Tony su qualunque set. Ma ora Anthony era grande, aveva la scuola, gli amichetti che lo cercavano. Era giusto rimanesse a casa.
Jude lo fissò ancora qualche secondo, come incantato, prima di saltargli al collo, chiudendo gli occhi, e stringerlo fino a mozzargli quasi il respiro. Affondò il viso nel suo collo, respirando quell’odore di casa che aveva chiuso in valigia, attaccato ad una delle sue sciarpe, per i momenti di nostalgia che sapeva che sarebbero arrivati.
Gli lasciò un bacio appena sotto l’orecchio.
“Ti amo.” Gli sussurrò.
Jude si scostò appena, quel tanto che bastava per riuscire a voltare la testa ed infilargli poco gentilmente la lingua in bocca.
Affondò una mano tra i suoi capelli, mentre l’altra - appesantita dal bagaglio a mano, ma non per questo meno pronta a trattenerlo - lo stringeva alla vita, tirandoselo sempre più addosso.
Quando si staccarono, notò gli occhi lucidi.
La sua Judsie.
“Ti amo anche io, Rob.” Gli sorrise tristemente.
Salutò un’ultima volta entrambi, prima di partire di buon passo alla volta dell’aereo, ignorando ancora una volta gli strilli dell’assistente.
Prima partiva, prima tornava, meno mancanza sentiva della sua famiglia.



Spazio autrice:
Credevo di averlo pubblicato. E invece no ._.
Però è stato bello essere in procinto di pubblicare l'undicesimo capitolo e rendersi conto di non aver pubblicato il decimo. Avevo ben due capitoli pronti, mai successo *^*
Comunque.
Ecco qui, capitolo che mi piace tanto, incredibilmente, così come il prossimo che direi, essendo già pronto, potreste trovarvi tra capo e collo prima di quanto vi possiate immaginare ù_ù
Bè, che altro dire... ah, si, come immagino tutte saprete, Pepper è in realtà Gwyneth Paltrow, che Tony conosce appunto perchè è andata a cena da Rob qualche volta (ovviamente), ma che confonde con la Pepper di Iron Man perchè dopotutto l'ha vista là la prima volta, in un film del suo papi (e guai a cercare di fargli capire che non è la vera Pepper uauauauauauaua). E... bè, la figlia è ovviamente Apple (-.-'') Martin e Chris è ovviamente Chris Martin, compagno di Gwyneth e cantante dei Coldplay.
Bene, direi che ho fatto tutti i dovuti chiarimenti.
A presto :D
- J
   
 
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