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Autore: makeba    18/06/2011    4 recensioni
Molly Weasley faceva sempre infuriare Sirius Black.
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Molly Weasley, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »



Molly Weasley faceva sempre infuriare Sirius Black.

Diventava rossa come i suoi capelli e fumante quanto l’acqua in ebollizione dicendo che “le sembrava ogni giorno sempre più infantile e capriccioso” e lo sapeva lei, che aveva “cresciuto sette figli e un marito” e mai, in tutta la sua vita, “nemmeno gli gnomi del giardino, o peggio, Fred e George” le avevano dato più problemi.

E quando lei cominciava a sbraitare, Sirius s’infuriava ancor di più, perché dopo dodici anni passati ad Azkaban, una volta finalmente libero, oltre che rinchiuso comunque, gli pareva di aver trovato a Grimmuld Place un carnefice ben più terribile di un Dinnennatore.

Era circondato dai cimeli di una famiglia che avrebbe voluto dimenticare, ventiquattr’ore su ventiquattro e inoltre non poteva uscire né vedere Harry.

La sola idea di quella nuova prigionia gli faceva venir voglia di spaccare qualunque cosa si trovasse sottomano o sbranare qualunque cosa si trovasse sotto i denti.

E poi c’era sempre lei, a comportarsi come se avesse un qualche tipo di autorità su di lui.

A dirgli cosa fare o cosa non fare.

A leggere la posta che lui indirizzava ad Harry, a riempire tutti i suoi spazi, a smontargli tutti i progetti, a ricordargli di farsi la barba, non bere troppo, pulire la casa.

Era lì ogni maledetto giorno, ad ogni maledetta ora.

Sirius sapeva bene che il comportamento di Molly era il risultato di un istinto materno particolarmente sviluppato, e non di un ben articolato piano per farlo impazzire (anche se avevano gli stessi effetti) e che doveva esserle grato per tutte le volte che gli aveva permesso di evitare l’acqua calda vagamente salata che Kreacher continuava a chiamare zuppa vegetale. A volte pensava seriamente che strappasse l’erbaccia del giardino intorno alla casa e la gettasse nel calderone prima che lui potesse vederlo.

Ma non era solo quello.

Doveva esserle grato per il modo in cui gli chiedeva sempre se avesse bisogno di un’ulteriore coperta, per il profumo di pulito e accoglienza che in qualche modo lasciava nelle stanze al suo passaggio. Per l’occhiolino quando gli metteva da parte una grossa fetta della sua torta preferita, prima che i membri dell’Ordine la prendessero d’assalto e la sensazione di quando, aperta la porta della sua stanza, al mattino, e sentiti i rumori dalla cucina, non si sentiva solo.

Ma Sirius s’infuriava lo stesso, e di rimando, la faceva infuriare, perché non voleva accettare che questo gli facesse piacere, non voleva abituarsi alla cosa.

Doveva mettere in conto che prima o poi lei non sarebbe più tornata, quindi non poteva permettersi di affezionarsi più di tanto alla sua presenza.

La guerra sarebbe finita, Harry sarebbe andato a vivere con lui e avrebbe visto Molly soltanto qualche volta, per cena, insieme agli altri Weasley.

Non l’avrebbe più cercato per sfogarsi sulle preoccupazioni che la notte non le facevano chiudere occhio o chiesto il suo aiuto nelle faccende di casa, se ne avesse avuto bisogno, non avrebbe avuto il profumo del suo detersivo sui vestiti puliti e non l’avrebbe sentita più canticchiare sottovoce.

E Sirius sapeva che era una cosa più che normale, più che giusta.

Per questo serrava i pugni e ringhiava contro di lei finché, esasperata, non si lanciava, rabbiosa, tra le fiamme verdi del camino, lasciandolo nel silenzio di Grimmuld Place, un silenzio che avrebbe dovuto imparare a sopportare.

 
   
 
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