« Hem hem ».
La sua irritante vocina rimbombò nel corridoio praticamente deserto.
Argus Gazza, prima intento a fissare la parete, si voltò e la vide;
la faccia da rospo, "il dolce viso angelico", il collo praticamente assente, "il delicato gozzo" e il suo tozzo e grasso corpo, "le sinuose curve mozzafiato".
Dolores Umbridge era lì, intenta a fissare, incantata e sognante, la testa spelacchiata, "i delicati boccoli", del suo cavaliere.
« Oh, pensavo non saresti venuta » disse Gazza, sospirando, mentre si avvicinava a lei, con un sorriso che gli si allargava sul viso segnato dalla vecchiaia e dalla poca cura.
« Oh, no... come potrei? » rispose lei, con la voce acutissima, il labbro inferiore che le tremava.
« L'hai... insomma, l'hai portato? » chiese Gazza speranzoso e allo stesso tempo imbarazzato.
« Ovviamente » rispose lei, maliziosamente, facendo comparire un ghigno sul faccione da anfibio salterino.
Tirò fuori dal suo cardigan rosa un frustino da cavallerizza nuovo di zecca.
Gazza sgranò gli occhi, compiaciuto, e ridacchiò sgraziatamente; si avvicinò a lei e la baciò.
Lei gli accarezzava gli unti capelli con le dita tozze, mentre con la lingua si addentrava attraverso le labbra secche del suo amante e infine nella sua umida ma calda bocca. Lui affondava le dita, secche e raggrinzite, nelle pieghe di grasso, mentre con la lingua assaporava le morbide pareti della bocca della sua innamorata.
Così avvinghiati, si avviarono verso un'aula vuota, preparata tempo prima per il loro incontro, mentre Sir Nicholas, tanto sfortunato da trovarsi a passare proprio in quel momento, tentava invano di infilarsi un pugnale nello stomaco.


Spazio autore.
Lol, questa è la prima volta che faccio uso di uno "spazio autore" ma, ehi!, lo fanno tutti.
Bene, se questa storia vi ha fatto schifo, me ne compiaccio, perché il mio intento era quello. :D
Scherzi a parte, spero vi sia piaciuta e vi abbia divertito. Ovviamente se recensite mi fa molto piacere.
Anche solo per insultarmi (vi prego, fatelo). XD