Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: JhonSavor    18/06/2011    2 recensioni
La Akatsuki come le Iene di Tarantino: parodia del film nel mondo di Naruto.
Rivivete i personaggi del film con degli interpreti d'eccezione come i mukenin di Alba, fatemi sapere!
-Dite quello che volete- continuò il mascherato sbuffando – io non pago-
Red si rivolse a quel punto a Pink – E tu perché no?-
-Ah, io semplicemente perché non ci credo!- sostenne compito
Il gelo scese sulla tavola
-Questa è bella!- disse ridacchiando Mister Blue – Non ci credi?-
-Esatto-
-E che cosa vuol dire?- gli domandò Konan
Il biondo la guardò beffardo -Nel senso che non voglio fare qualcosa, del tipo dare una mancia alle cameriere, solo perché la società me lo impone… è una stronzata!-
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Stessa tecnica usata in altre mie fanfic: vedere un film, immaginarsi le battute e le situazioni mimate dall’Akatsuki e il gioco è fatto! XD
 
  
                                                                         LE IENE: Akatsuki’s reservoir dogs
  
 
Capitolo I: Le iene ridono al bar
 
Il Neko no Gan è una tavola calda presso la cittadina di Yuma, nel centro del paese del Fuoco, una delle tante sorte dopo la fine della guerra. Data la posizione fortunata nel centro del paese che ne faceva un vero e proprio snodo commerciale fondamentale, la città si era arricchita e ingrandita, permettendo lo sviluppo di diverse attività redditizie.
Il via vai di corrieri e fornitori fece, e fa per l’appunto, la fortuna degli stessi Cafè, che tra tutti, sono quelli che hanno maggiormente lucrato della favorevole condizione.
Era un mestiere duro, oltre che redditizio: non si può mai sapere che razza di gente possa sedersi al proprio tavolo e ordinare un bento.
Quella mattina poi, al Neko, c’era parecchia gente come ogni lunedì mattina che si rispetti e Miki era particolarmente impegnata al servizio dei tavoli.
La ragazza ci teneva al proprio lavoro; si spaccava la schiena e i turni erano massacranti, assolutamente vero, ma se voleva pagarsi l’affitto, era sicuramente meglio che ridursi a fare certi lavori deplorevoli...
E poi c’erano le mance.
Ah, quelle erano una integratore naturale di buon umore! Le davano sempre la carica giusta per portare a termine il proprio turno; le sembrava impossibile non trovarsi quei soldi extra in busta paga alla fine della giornata.
Con i tirchi aveva alla fine imparato la giusta reazione: sputargli nel caffè e sorridergli in faccia.
Quel giorno le avevano dato parecchio da fare un gruppo di clienti alquanto strano: erano circa una decina e vestivano tutti di nero, in giacca e cravatta, con un motivo a forma di nuvola rossa sul fronte.
Avevano passato tutta la mattinata a parlare del più e del meno come chiunque altro ( sembravano essere parecchio interessanti al cinema ) e fin lì niente di strano.
Particolare era la varietà dei soggetti.
Li aveva osservati a lungo, e alcuni di loro erano spaventosi, sembravano essere usciti da uno spettacolo circense: probabilmente erano dei cacciatori di taglie o degli ex-ninja che facevano i protettori.
C’era sempre gente strana tra loro.
Ora Miki sapeva che era scortese farsi gli affari degli altri, ma non poteva farne a meno;  se non altro era stata discreta…
 
-Quella cameriera continua ad osservarci- disse all’improvviso il biondo del gruppo
-Davvero?- gli fece il gigante alla sua destra, ingurgitando l’ennesima salsiccia.
-Davvero non te ne sei accorto Mister Blue?- domandò l’albino di fronte a lui
L’uomo dal colore della cute e dei capelli di un curioso azzurro lo guardò storto, senza smettere di macinare il cibo con denti affilati come rasoi -Sto mangiando in una tavola calda da quattro soldi, in vostra compagnia. chi diavolo me lo fa fare di stare all’erta come un gatto?-
-Ma che cazzo di ragionamento è?- intervenne uno dei due mascherati presenti alla tavola, il più massiccio –Allora tutti noi potremmo pensare la stessa cosa e chi si è visto si è visto!?-
I due si guardarono in cagnesco, quando si intromise il moro dal lato opposto del tavolo – Scusami Mister Purple, ti vorrei fare una domanda…-
La donna di fronte a lui lo guardò attentamente, curiosa.
-Sentiamo…- disse l’uomo scrutandolo da dietro il suo drappo
Il ragazzo, doveva avere poco più di vent’anni, afferrò la tazza di caffè che aveva di fronte –Tu hai abbassato la guardia?-
Passarono alcuni secondi di silenzio.
-No…-
-Visto?- disse soddisfatto in risposta- Mister Blue ha tutta la ragione di mangiare tranquillamente, perché sa che tra noi c’è sicuramente qualcuno che si prende la briga di fare la sentinella per lui-
La sentenza fu accolta da una risata fragorosa di gruppo che non impedì a Mister Purple di avere l’ultima parola –Mister Black sei proprio uno stronzo-
-Tornando all’argomento di prima… avete presente quel telefilm che ha spopolato qualche tempo fa? Quello dello sweeper che risolve gli incarichi con la sua assistente maschiaccio?- domandò il mascherato minuto
-Shi Hantā?- suggerì il rosso
-Esatto! Adoro quello sceneggiato, è incredibile come siano riusciti a rendere bene le sequenze serie con le parti comiche…-
-Ma stai delirando Mister Brown? È una porcata assurda!- proclamò senza riguardi il biondo
Quattro visi sconcertati lo fissarono come se avesse detto un eresia –Mister Pink spero che tu stia scherzando!-
Il suddetto sbuffò –È robetta per bambini, non so come faccia a piacervi-
-Allora facci una critica costruttiva, almeno- gli impose il rosso Mister Red
Mister Pink incrociò le braccia al petto e incominciò a parlare –Allora innanzi tutto è una cazzata la trovata delle martellate che la tipa da al protagonista… non ha senso, da dove diavolo li tira fuori?-
-Ma quello è solo l’elemento comico della serie! È esagerato appunto per far ridere!-
-Sarà ma a me sta sul cazzo quella tipa, e poi è assurdo che lo sweeper, che sembra un Kage a momenti!, si faccia pestare come un babbeo ogni volta che cerca di abbordare una ragazza… fossi in lui gliene avrei date alla prima occasione…-
-Idiota lo fa perché è innamorata di lui- disse Mister White, l’albino.
Pink lo liquidò con un gesto –E per quanto riguarda le scene serie in cui lo si vede combattere… a questo punto preferisco di gran lunga andarmene al cinema e vedermi quel capolavoro di Senshi Ken… quello è signor film, artistico…-
Sembrava che a quella affermazione nessuno avesse niente da replicare.
-Un film sulle arti marziali, in cui un bestione fa saltare in aria la gente con le dita? Secondo te sarebbe un film artistico?-
A parlare era stata l’unica donna presente, l’unica non vestita da becchino; all’entrata la cameriera Miki l’aveva adocchiata subito ed era la donna più attraente che avesse mai visto. Ogni suo gesto era fatto con grazia e trasmetteva un che di seducente, una femminilità strabordante. Per non parlare dell’aspetto, un viso d’attrice circondato da un caschetto di capelli blu, sostenuto da un corpo da modella.
Una bomba orologeria per tutti coloro i cui occhi ne venivano ipnotizzati.
-Beh tu sei una donna, Konan, non puoi capire…- gli fece Mister Pink
 La donna inarco un sopracciglio a quella sparata – Sei proprio una merda Mister Pink-
-Su calmatevi,  adesso! E tu, Pink non andartele a cercare!-
-Te lo spiego io che cosa è veramente Senshi Ken, Konan- proseguì Brown – È la storia di quest’uomo che viene privato della sua donna, Julia, e privato di tutto ciò che ha di più caro. Decide di vendicarsi dando sfoggio delle sue antiche arti di combattimento marziale, tra cui la celeberrima tecnica dei punti di pressione. Pam, pam, pam e sei finito in dieci secondi! Sullo sfondo vi è…-
-Ma che stai facendo?- lo interruppe Black, rivolgendosi all’uomo che aveva di fianco.
Questi, impegnato nella lettura di un libro e non considerando minimamente i suoi commensali, aveva un aspetto decisamente particolare, almeno così aveva cercato di definirlo Miki non appena lo aveva visto entrare. Aveva dei folti capelli color arancia e il viso solcato da file di piercing neri lungo il naso e le  orecchie, rendendolo inquietante, come se gli occhi non lo facessero sembrare già abbastanza.
Aveva visto poche persone nella sua vita dargli quella sensazione, e il suo capo le aveva consigliato di girargli a largo, se ci teneva alla propria incolumità.
Alla domanda del moro, l’uomo alzò lo sguardo –Non lo vedi da solo Mister Black? O una cosa troppo difficile per te?-
Mister Pink accennò una risatina seguito da White e Konan.
-Lo vedo, Pain, ma ti sembra il caso? Cioè da un lato sento le tecniche mortali di “Faccio-esplodere-la-gente-con-le-dita” Ken mentre da questa sento un ronzare, una litania ulcerante! La puoi smettere?-
Per un secondo fu il silenzio.
-Vedrò che posso fare, vostra altezza…-
-Che cazzo stavo dicendo?- si domandò Brown
-Eri a metà della descrizioni del film…- gli suggerì Red
-Ah sì… in poche parole Ken si trova sbalzato in una realtà dura e malvagia in cui la legge vera è quella del più forte, niente mezzi termini, niente “se”, niente “ma”. La vita della gente comune vale meno di zero, e lui quasi involontariamente si erge a difesa dei più deboli… in poche parole lui rappresenta la speranza e il riscatto a cui il genere umano auspica, per poter ritornare a vivere in pace… o meglio rappresenta la volontà, lo spirito umano che si indegna per l’ingiustizia e si impone di porvi rimedio…-
Tutti ascoltavano, chi più chi meno, il discorso, in silenzio, con sguardi piuttosto straniti.
-Ovviamente…- preciso Brown –tutto condito da lui che ammazza il primo disgraziato sfigato che passa con la sola forza delle mani!-
Tutti scoppiarono a ridere.
-Si e magari solleva pure i palazzi!-
-E sventra gli orsi con i calci!-
Mentre tutti si lasciavano andare, sparando le più assurde corbellerie, Pain stava ancora leggendo il suo libro, finchè gli fu preso dalle man da Black.
-Ridammelo immediatamente-
-Eh no, così almeno la pianti-
Pain lo guardò furioso ma il moro se la rideva imperterrito- ma che razza di libri leggi? “La storia di un ninja coraggioso”, e che è?-
Tutti sogghignarono: era risaputo che il loro capo fosse un divoratore di libri romanzeschi e di conseguenza nessuno se ne stupì
-Vuoi che lo ammazzi boss?- chiese ironico White
-No potrebbe ancora servirci… adesso io vado a pagare, quando tornò lo rivoglio indietro, ci siamo capiti?- intimò serio al moro
-Eh no, mi spiace ma lo preso e ora me lo tengo!- gli rispose sornione
-Ehi, White, ho cambiato idea, ammazza questo stronzo…-
Tutti, Black compreso, se la risero, mentre White mimò un lanciò di kunai verso il moro.
-Comunque Konan ha compreso il concetto?- le chiese Pink
-Uhm, più o meno – disse beffarda la donna – Dai, prepariamo la mancia mentre il capo paga- proclamò infine
Ognuno mise 300 ryo sul tavolo, finchè non toccò a Mister Purple e Mister Pink
-Io non li metto-
-Neanch’io-
Nessuno potè evitare di guardarli stupiti.
-E perché?- domandò loro Mister Black, inarcando le sopracciglia
-Non do mai mance- disse serafico il mascherato anticipando Pink
Black, White e Red gli lanciarono sguardi incuriositi e Purple si sentì in dovere di proseguire –Dato che è una spesa superflua non mi va di spendere soldi inutilmente, per una semplice sguattera poi-
White sbatté una manata sul tavolo -In altre parole sei un tirchiaccio del cazzo- disse secco
-Un avaro pidocchioso del cazzo, vorrai dire- gli fece eco Black
-Dite quello che volete- continuò il mascherato sbuffando – io non pago-
Red si rivolse a quel punto a Pink – E tu perché no?-
-Ah, io semplicemente perché non ci credo!- sostenne compito
Il gelo scese sulla tavola
-Questa è bella!- disse ridacchiando Mister Blue – Non  ci credi?-
-Esatto-
-E che cosa vuol dire?- gli domandò Konan
Il biondo la guardò beffardo -Nel senso che non voglio fare qualcosa, del tipo dare una mancia alle cameriere, solo perché la società me lo impone… è una stronzata!-
-Cioè Purple non da mai mance perché è un tirchio, tu non lo fai… per principio?- gli domandò Red
-Precisamente! Scusatemi un attimo, perché diavolo a quelle che lavorano nelle tavole calde devo dare la mancia, mentre a quelli che lavorano, che so, all’Onigiri Kage no? Solo perché la comunità fa così? Che cazzata!-
A quel punto intervenne Black – Non dai mai mance-
-Allora…- precisò Pink – do la mancia se, e dico se, se la sono davvero meritata e si sono fatte il culo-
-Ma questa è stata brava, scusa- provò a dire Brown
-Brava? Tu dici che è stata brava? Non si è impegnata manco un po’-
-E che doveva fare scusa? Venire li e farti un servizietto? Non siamo mica in uno strip club!- lo schernì White
Tutti risero. Pink era proprio un bastardo e nessuno era intenzionato a fargliela passare così facilmente.
-Vedi questa tazza Mister White? Da quando siamo qui me l’avrà riempita due volte appena, io vorrei che la riempisse almeno cinque, sei volte…-
-E non ti sei chiesto, se magari- aggiunse Blue, accendendosi una sigaretta - possa avere anche lei qualche altro a cui pensare, oltre a te che vorresti la tua fottuta quarta, quinta, sesta tazza di caffè?-
-E poi con ciò che dovete fare, credo che tutto quel caffè ti faccia male Mister Pink- continuò Konan con  tono maligno, ma estremamente elegante
Il biondo ridacchiò -Su questo ti do ragione Konan, però ciò non toglie che non ho torto… e caro il mio Mister Blue una ragazza il cui lavoro è portare da bere e mangiare ai clienti non deve avere altre cose per la testa-
Pink mimò il gesto delle virgolette, sottolineandone l’effetto verso Blue, che gli ringhiò contro.
-Comunque Pink ti sbagli- intervenne Black contrariato – in questo paese fare la cameriera è il lavoro più praticato da donne senza titoli di studio, che siano essi da studente o da ninja, e che permette loro di viverci anche… tutto grazie alle mance-
Il biondo mise mano dentro la sacca che aveva di fianco a se e dalla quale non si era mai separato fino ad allora; vi prese qualcosa che teneva nel pugno della mano, dall’aspetto biancastro.
-Ora ti dimostrerò quanti mi frega di questo-
Quella che sembrava argilla scomparve nella mano dell’uomo, all’interno di quella che sembrava in tutto e per tutto una bocca.
Sotto gli occhi al quanto straniti del gruppo, dopo alcune masticate, Pink ne estrasse il contenuto: era l’ideogramma del “nulla”.
Lo spettacolino estemporaneo di Pink diffuse un  risolino sommesso
-Che stronzo!- disse White ridacchiando
-Ascolta Black – il biondo appoggiò l’ideogramma sul tavolo – lo so che le cameriere sono quelle che più di tutti le prendono sempre dove non batte il sole, ma non è colpa mia! Se dovessi firmare una petizione affinché il Daimyo tolga la tassa dalle mance, io la firmerei, ma fare una cosa del genere perché è da fare così, non mi va… e per quelle che non sanno fare niente, a quel punto diventino kunoichi e non rompano le palle, perché a loro l’affitto non ho alcuna intenzione di pagarlo…-   
Per tutta risposta il moro, stizzito, gli lanciò uno shuriken ad una velocità lieve, che il biondo afferrò con le dita e glielo rilanciò. Continuarono così, serissimi, a lanciarsi quella piccola stella acuminata, con movimenti sempre più arditi e complessi, mal considerati dai loro compagni che nel frattempo si apprestavano a finire di mangiare gli ultimi rimasugli della colazione.
Mentre ancora lo shuriken sibilava metallico nell’aria da un capo all’altro della tavola, Mister Red disse sbuffando –Mi ha convinto, mi riprendo i miei trecento ryo…-
All’ennesimo passaggio dello shuriken, Konan lo afferrò con uno dei  bastoncini e lo conficcò nel tavolo, trapassando le banconote.
-Ehi… tieni giù le mani dai soldi-
Mister Red si allontanò seccato, mentre qualche fischio partì all’indirizzo della donna –E in quanto a te Mister Pink…- incominciò voltandosi verso il biondo - non tutte le donne hanno l’ambizione di fare una vita di rischi e di poche soddisfazioni come è quella della kunoichi…-
In quel momento giunse dal bancone Pain: vedendo le banconote trafitte dallo shuriken si fermò un attimo a guardarlo; poi, senza troppe cerimonie, lo sollevò gettandolo a Black, come se fosse la cosa più normale del mondo –Bene prendiamo i soldi per la ragazza...-
A quel punto si rese conto del fattaccio -Ehi ma qui mancano seicento ryo… chi non li ha messi?-
-Mister Purple e Mister Pink- proclamò mestamente Red
-Mister Purple e Mister Pink? E perché?-
-Uno è tirchio e l’altro non crede nelle mance…-
-Taci tu- riferendosi a Red – cos’è questa storia? Io vi ho offerto la colazione, quindi tirate fuori i soldi, pidocchiosi del cazzo-
A quelle parole Pink alzò le mani in segno di resa –D’accordo, ma solo perché hai pagato tu, di solito non lo farei-
Prendendo i soldi, gli occhi concentrici dell’uomo fissarono il biondo attentamente – Me ne frego di ciò che fai di solito… e tu?-
Mister Purple, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, ascoltando le giuste argomentazioni di Pink, almeno dal suo punto di vista, alzò lo sguardo verso il suo capo, in segno di sfida.
Al contrario di ciò che tutti si aspettavano, nessuno di loro si sarebbe mai permesso di guardare storto il capo anche per motivi importanti, figurarsi per idiozie del genere, Pain sostenne semplicemente lo sguardo, fissandolo vitreo.
Dopo alcuni secondi, l’incappucciato tirò fuori una banconota da trecento e gliela passò
-Non mi dare una di quelle, voglio quelle buone-
Ancora una volta tutti si mossero verso Purple, allibiti: gli stava rifilando del denaro falso?
-Non ci credo…- disse divertito Mister White.
A quel punto, scoperto, Purple tirò fuori un altro portafogli e gli diede i soldi.
Pain li afferrò irritato –Su alzate le chiappe dobbiamo andare… abbiamo un lavoro da fare –
Black gli passò il libro sottratto, che gli venne strappato con un gesto brusco.
Ora che tutto era stato appianato, la situazione non poteva , necessariamente, che migliorare.
 
Cazzo
Cazzo, cazzo, cazzo
…cazzo!
Ma come diavolo era andata a finire così?
Siamo professionisti, come è potuta degenerare fino a questo punto!
- K-Kakuz…-
Merda
-Kakuzuu… fa male!...-
-Lo immagino, ma non posso farci niente adesso, vedi di resistere ancora un po’…-
- Q-quella stronza… mi ha squarciato la pancia!-
 
Okay fan dell’Akatsuki, spero di avervi incuriosito con questa trasposizione narutiana del grande film di Tarantino; questa fiction, non troppo lunga non preoccupatevi, non sarà la ripetizione pedissequa del film, ci saranno diversi punti di vista, parti originali e quant’altro. Ovviamente certe situazioni e dialoghi saranno riprese, anche perché è questo uno dei punti che mi ha fatto sbellicare, cioè l’idea degli Akatsuki che parlano con i dialoghi di Quentin, XD.
Ho detto narutiana, perché questo non è un AU, bensì il mondo di Naruto, solo con “leggerissimi” cambiamenti nelle vite dei nostri amati personaggi. Più avanti si parlerà meglio di ciascuno di loro, don’t worry, XD
Ah un'altra cosa: al pari del film originale, la fan andrà a capitoli ed episodi, bon?
(Ditemi la verità: Deidara è perfetto per la parte di Mister Pink, vero?! XDDD)

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: JhonSavor