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Autore: David19494    18/06/2011    4 recensioni
Ehilà! Cari lettori, che dire... semplicemente, questa è la mia prima ff.
Ranma & Co. - Vent'anni dopo!
+++STORIA RIPRESA DOPO 18 MESI (titolo vecchio: "In a Hypothetical Future...")+++
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà! Cari lettori, che dire… sono nuovo da queste parti e questa è la mia prima ff.
Chissà quali esperienze vivranno i figli di Ranma e Akane... Per vederci più chiaro, leggete la mia storia!
Legenda: “discorsi” *pensieri*.



PROLOGO - Twenty Years Later



Nerima, settembre 2008.
Un uomo dalla folta chioma di capelli corvini raccolti in un buffo codino era in piedi silenzioso e meditabondo nella veranda di casa sua.

*Cavoli, quanto tempo è passato dalla prima volta in cui caddi là dentro?*

Quell'uomo era Ranma Saotome. Gli occhi color cobalto erano rivolti verso il laghetto al centro del suo giardino, mentre si massaggiava il pizzetto.
Da pochi mesi aveva compiuto 37 anni, precisamente 21 dei quali li aveva trascorsi proprio in quella casa ed erano stati caratterizzati da miriadi di avventure.
Poco più di un anno dopo il ‘celebre’ matrimonio fallito, in seguito cioè alla fine del liceo, Ranma e Akane si erano finalmente sposati: sì, ce l'avevano fatta.
Nove mesi più tardi avevano dato alla luce la primogenita Ranko, chiamata così per la straordinaria somiglianza con Ranma-chan, ad eccezione delle due trecce invece di una e degli occhi uguali a quelli di Akane; fu seguita a poco più di un anno di distanza da Yamato, l’erede maschio tanto richiesto da Soun e Genma, un’autentica fotocopia di Ranma con due uniche varianti, gli occhi color nocciola e la mancanza del codino; infine Kurumi, il cui aspetto uguale a quello della madre ma con gli stessi occhi del padre, fu la terza ed ultima figlia, nata un anno dopo ancora.
Tutti i pretendenti si erano rassegnati ed avevano costruito ognuno una famiglia propria: Ryoga aveva sposato Akari, dalla quale aveva avuto due bambini, un maschio e una femmina; Shan-pu aveva ceduto alle lusinghe di Mousse, col quale aveva avuto quattro figli, nati tutti in Cina; Ukyo invece si era sposata con un ragazzo appassionatissimo almeno quanto lei di okonomiyaki, aveva aperto un grande ristorante in centro a Tokyo ed aveva avuto un bambino; di Kodachi invece si erano perse notizie dopo che era stata mandata in un manicomio a Kagoshima.
Per quanto riguarda la famiglia Tendo, Kasumi aveva sposato il Dottor Tofu dando poi alla luce con lui una splendida bambina; Nabiki invece era diventata la moglie nientepopodimeno che del ‘Tuono Blu’ Tatewaki Kuno, al quale aveva dato due figli; Soun, infine, si era trasferito a casa di Genma e Nodoka, un’abitazione poco distante dal Dojo, con l’intento di trascorrere la vecchiaia divertendosi in compagnia dell’amico.
Ranma, insieme ad Akane, aveva portato avanti la palestra Tendo-Saotome riscuotendo grande successo tra gli aspiranti artisti marziali. In questo lasso di tempo il ragazzo col codino aveva istruito ed allenato alla perfezione il figlio Yamato, il quale fin da piccolo aveva dimostrato di conservare dentro di sé un grande potenziale di artista marziale che avrebbe potuto dare un futuro ancora più radioso alla palestra. Yamato, ora diciassettenne, era diventato così forte e abile da poter seriamente impensierire l’esperto padre nei frequenti incontri in cui si battevano.

“RANMAAA!” la ‘dolce’ voce di sua moglie lo destò bruscamente dai suoi pensieri.

“Che c’è Akane? Perche urli in questo modo?” chiese lui, appena giratosi dalla parte della minore delle Tendo.

“Come che c’è?! Ti avevo chiesto GENTILMENTE di dare una ripulita alla palestra perché io ero occupata in cucina e tu che cosa fai? Stai qui senza far nulla?! Sentiamo, cos’hai da dire in tua discolpa?” gli domandò, con le mani appoggiate sui fianchi: eh già, questa volta non poteva davvero darle torto.

“Oh la palestra! Scusami, ma ripensando al passato, mi ero completamente dimenticato di andarla a ripulire” rispose il capofamiglia, mettendosi una mano dietro la nuca.

L’espressione di Akane mutò dall’arrabbiato allo stupito. “Al passato? Come mai?”

“Beh, osservando il laghetto mi sono chiesto quanto tempo fosse passato dalla prima volta in cui ci caddi e così..”

“Ti sono scattati in mente i ricordi, eh?” terminò lei la frase.

“Già” fu la conferma del codinato.

“E dimmi, hai ricordato anche quell'evento?"

Ranma potè scorgere una nota di tristezza nelle parole della donna che gli era di fronte.

“Ti riferisci al matrimonio fallito?”

“Sì…” rispose lei, con voce flebile.

Ranma di risposta la attirò a sé per i fianchi e l'abbracciò.
Akane ricambiò volentieri l'abbraccio appoggiando il capo sui suoi pettorali come a voler cercare protezione tra le braccia del marito.

“Questo ti è bastato come risposta?” le disse, dopo essersi staccato da lei.

La donna dai capelli blu-neri non rispose, ma annuì facendogli uno di quei sorrisi che avevano ancora il potere di far sciogliere Ranma come neve al sole, proprio come quando loro due erano ancora degli immaturi adolescenti.


“Siamo a casa!!” urlarono nell’ingresso tre voci alquanto familiari ai nostri due protagonisti.

I due si recarono davanti alla porta principale e li videro.

“Bentornati ragazzi!” disse Ranma ai propri figli.

“Ciao papino!” esordì Kurumi, sorridente.

“Allora Kurumi, sei andata a ritirare la nuova divisa per la scuola?” chiese Akane alla figlia, prendendo una delle buste.

“Sì sì eccola, è quella mamma” rispose divertita la minore indicandole la divisa scolastica posta nella busta.

“Eh, peccato che la SIGNORINA qui presente non aveva da acquistare solo la divisa..” si intromise Yamato con tono sarcastico, mentre tentava a mala pena di mantenere gran parte degli acquisti delle sorelle.

“E dai Yamato, non lamentarti sempre!” disse Ranko, la maggiore, togliendosi le scarpe col suo fare disinvolto.

“Ah sì? Tu e tua sorella mi fate fare tutti quei chilometri a piedi con in mano buste stracolme di vestiti e non dovrei lamentarmi?! Già mi vengono i nervi al solo pensiero che domani inizia la scuola!” rispose il ragazzo abbastanza irritato, posando 'delicatamente' a terra il materiale.

“Fai piano con quelle cose! Se tu andassi bene a scuola sono sicura che non la penseresti così” lo rimproverò Akane.

“Tsk, che se ne fa della scuola un artista marziale che si rispetti, eh mamma?”

“Hai detto la stessa cosa che ricordo disse tuo padre quando aveva la tua età! Siete proprio identici, non solo nell’aspetto esteriore!” fece la madre, voltatasi verso il marito.

“Tuttora continuo a pensare che la scuola non serva ad un aspirante maestro di arti marziali!” rispose Ranma prontamente.

“Siete senza speranza voi due! Adesso vado a finire di preparare il pranzo e fra dieci minuti vi voglio tutti a tavola, intesi?” quello era un ordine vero e proprio e Ranma lo sapeva bene.

D’altronde, caratterialmente nemmeno Akane era cambiata di una virgola.

“Va bene” dissero all'unisono i figli, prima di lasciare l'ingresso e di dirigersi ognuno nella propria stanza.



TO BE CONTINUED



Fine del prologo, ragazzi... spero di avervi incuriosito :D
Alla prossima!
David
  
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