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Autore: Donato621    18/06/2011    1 recensioni
La storia narra gli avvenimenti dopo che Altair ha scritto l'ultima pagina del suo diario/codice...ma non è lui il protagonista,bensì il suo allievo Nayf seguito dal suo compagno Yussef...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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22 Agosto 1218 - Masyaf Mi stavo dirigendo verso la sala del gran maestro Altaïr. "Salute Nayf!" salutò egli alzando la testa. "Salute a lei,Maestro!" "Vieni avanti!" mi comandò. "Mi aveva chiamato?" "Si" "Mi dica." Il maestro si alzò in piedi. "Oggi tu diventerai un vero assassino." Rimasi con tante domande in testa. Cosa avevo fatto di speciale per diventare di già un vero e proprio assassino? "É sicuro che sono pronto?" "Più di quanto te ne immagini!" Lui restò qualche minuto in silenzio,poi aprì bocca. "Non sarai solo un assassino. Tu prenderai il mio posto. Sono vecchio ormai. Ci vuole un capo giovane e abbastanza abile." Si zittii di nuovo e dopo qualche secondo continuò a parlare. "Avanti!" gridò Io alzai la testa e vidi spuntare da una porta un uomo vestito come me ma con un abito nero e al posto del cappuccio aveva una benda che copriva l'occhio. "Prima però devo assicurarmi che sei all'altezza di tenere un grado cosi alto!" Lui sfoderò la spada. Io non niente tranne la mia fidata lama con cui potevo combattere grazie alle modifiche fatte dal nostro maestro. Aspettavo che faceva il primo passo,ma stava fermo cosi iniziai io. Cercai di attaccarlo con la lama senza esagerare con l'attacco per non farli male dato che dopo tutto era sangue del mio sangue,ma lui lo evitò facilmente. "Tutto qui?" mi provocò. "Non hai ancora visto niente!" gli risposi io per fargli paura. Mi alzai in aria e gli detti un colpo secco sulla guancia,perdeva molto sangue,ma non si voleva fermare. "Stai bene?" Mi guardò con un espressione alquanto irritata. "La pagherai!" Io rimasi in silenzio. Lui si avvicinò, ma io gli feci lo sgambetto buttandolo a terra, infine gli avvicinai la lama al collo. "Avanti uccidimi!" mi disse lui con aria nervosa. "No! Noi siamo tutti uniti come fratelli, non posso ucciderti solo perché hai perso!" Il maestro si alzò. "Bravo! Hai superato la prova! Lo sapevo già che avresti sconfitto Yussef ma volevo testare se sei tanto saggio per avere un rango di assassino cosi alto!" Io ero tornato sereno e aiutai Yussef ad alzarsi. "Ora venite entrambi con me!" Lui si alzò e camminò dietro a me con la ferita che sanguinava.
  
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