Libri > Cronache del mondo emerso
Segui la storia  |       
Autore: Rimhia    18/06/2011    2 recensioni
Simyf è una ragazza che abita nella Terra del Mare, figlia di un Cavaliere di drago e di un ax-assassina. La sua vita scorre normale come tutte le altre, fino a quando incomincia a sentire dentro di sè un vuoto che le impedisce di continuare a vivere come prima. Così decide di compiere un viaggio pericoloso: vuole vedere il mare delle Terre Ignote. Verrà aiutata da una sua amica, ma oltre il Saar la aspettano gli elfi che la guarderanno sempre con disprezzo e ostilità.
Tra questi conoscerà il principe di una delle loro città che la "accoglierà" nel suo palazzo come serva, ma con un ruolo particolare.
La ragazza si adeguerà a questi cambiamenti in un modo o nell'altro, però non sa ancora cosa potrà succedere tra loro a causa della loro vicinanza.
Questa è la mia prima ff che scrivo e, se vi ho incuriosito almeno un po', sarei molto felice se lo leggeste.
Grazie e buona lettura!
P.S. I primi capitoli, che dovrò revisionare, potranno annoiare, ma dal settimo in poi sarà tutto diverso da come era prima e più movimentato. Spero che vi piacerà!
Contiene elementi di alcuni manga.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kryss, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Completezza 05
La festa

Simyf era agitata, ma anche molto emozionata.
Lei e Yljo si stavano dirigendo verso la festa e durante il tragitto potè ammirare il tramonto che creava varie sfumature tra il giallo e il fucsia sulla parete rocciosa.
Per l’occasione indossava una veste azzurra dov’erano raffigurati un drago rosso e molti fiori multicolore.
Questa volta camminarono in silenzio.
La ragazza era rapita dallo splendido paesaggio davanti ai suoi occhi ed era così immersa in quel mondo che non riusciva a proferire parole.
Dal canto suo, lo Huyé era felice della reazione dell’umana e stette zitto per non imbarazzarla a causa della sua distrazione.
Arrivati a destinazione, Simyf potè osservare la capanna del capovillaggio che era più grande e dettagliata rispetto alle altre e completamente in legno. L’edificio circondava un Padre della Foresta di dimensioni ridotte in confronto a quello che aveva visto in precedenza.
Entrarono nell’abitazione e raggiunsero la sala dove si svolgeva il banchetto.
La ragazza vide un’ampia tavolata inbanchettata attorno al tronco dell’albero e tutti gli abitanti seduti a chiacchierare per poi zittirsi non appena li videro.
Tutti erano vestiti elegantemente e l’umana individuò il capovillaggio che li chiamava notando due posti liberi vicino a lui.
-Benvenuta! Accomodati pure.- la invitò indicandole il posto accanto a sé.
Simyf annuì e si diresse al suo posto seguita a ruota da Yljo che si sedette affianco a lei.
Gli Huyé pregarono i loro dei mentre l’umana li ascoltò attenta e poi cominciare a mangiare conversando allegramente.
Ghuar le rivolse qualche domanda sul suo viaggio e sulle sue impressioni. La ragazza rispondeva con entusiasmo, così tanto che, quando si rendeva conto del fatto che avesse esagerato, balbettava imbarazzata cercando di giustificarsi e causando il divertimento dello Huyé.
-Sai che tempo fa c’era una famiglia proveniente dalle tue terre nei paraggi?- le domandò dopo l’ennesimo momento di imbarazzo dell’umana.
-Sì, è stato scritto tutto nei libri e so che altri umani si sono recati fin qui.- rispose dopo essersi ricomposta.
-Sennar era un mio caro amico, così come sua moglie e mi ero affezionato molto anche al figlio. Mi è dispiaciuto per la morte di Nihal e per la partenza di Tarik. Ha dovuto soffrire davvero tanto... Cos’è successo in seguito?-
-Sennar è morto salvando Dubhe, la ragazza maledetta venuta qui per farsi aiutare dal mago, e una maga, ma si è ricongiunto con la sua amata e ora riposa in pace. Dicono che quando hanno prelevato il suo corpo, sul suo viso vi fosse impresso una grande beatitudine. Ora Dubhe è la regina della Terra del Sole felicemente sposata, madre e senza sigillo mentre Lonerin è uno dei più potenti maghi dei nostri tempi. Stanno ricostruendo il nostro mondo dopo un lungo periodo oscuro.- raccontò il minimo indispensabile.
-Capisco... Sono felice che il mio amico sia morto sereno dopo tanto tempo, anche se mi dispiace non incontrarlo più. Sono contento anche per il ragazzo che ha esaudito il suo desiderio di diventare un grande mago e di aver contribuito in tutta quella faccenda.-
Prese una breve pausa sospirando e continuò.
-Ho avuto un’impressione diversa di quella ragazza. Cercava in modo per liberarsi dal sigillo, ma sembrava una bambina che si era persa e che non sapeva che fare quando sarebbe stata libera. Sapevo che il suo compagno di viaggio non era in grado di aiutarla, dato che erano troppo diversi. Com’è suo marito?- le chiese curioso dopo aver esternato i suoi pensieri.
-E’ un grande uomo onesto, premuroso e dal buon cuore. Ha avuto un passato difficile simile a quello della moglie a causa del padre, re Dohor, colui che ha cercato di conquistare tutto il Mondo Emerso.-
Lo Huyé la guardò incredulo e allarmato dopo le sue parole, ma , prima di poterle commentare, l’umana proseguì.
-Comprendo il fatto che possiate giudicarlo per colpa della sua relazione con quell’uomo, però vi assicuro che caratterialmente sono le due facce opposte di una stessa moneta. E’ un re giusto e desidera il bene per tutti, di qualunque razza si tratti.- lo rassicurò perché non fraintendesse.
Ghuar si rilassò e sorrise tranquillo.
-Lo sai che mi hai fatto prendere un colpo? Avevo il timore che costui seguisse il sogno del padre e che presto sarebbe arrivato qualcuno a cercare chissà quali aiuti. Magari quel qualcuno eri tu.- la informò provocando il divertimento di entrambi.
-Vi avviso: non sono la persona ideale per questo genere di missione.- riferì ancora divertita.
Continuarono a chiacchierare ancora per un po’ quando alcuni indigeni si alzarono raggiungendo degli strumenti e iniziando a suonarli intonando una piacevole melodia mentre altri si raggrupparono e ballarono seguendo la musica.
Simyf li osservò muoversi incantata. Non aveva mai visto movimenti del genere e la musica era capace di ispirare chiunque a scatenarsi.
La ragazza venne svegliata da quella sorta di trance da un urlo possente, anzi, un ruggito per essere più precisi, un ruggito che riconobbe.
Il capovillaggio sorrise e si alzò.
-Immagino che tu abbia capito di cosa si trattasse. Il Makhtahar è felice per questo evento e vi partecipa ruggendo.-
-Capisco. Vi unite anche voi alle danze?-
-No, ma vorrei chiederti di seguirmi, ti dispiace? Devo mostrarti una cosa.-
L’umana acconsentì e si diressero nel giardino esterno all’abitacolo dove lei si sorprese di trovare un drago, lo stesso drago che l’aveva accolta in quelle terre.
Lo Huyé si avvicinò all’animale e gli accarezzò il muso mentre questo assecondò la carezza emettendo un suono lieve.
-E’ raro che sia così vicino a noi.- proferì l’anziano.
-Cosa intendete dire?- domandò lei non capendo.
-Saremmo potuti rimanere al banchetto dopo aver sentito il suo ruggito in condizioni normali.- iniziò riferendosi al drago e ricevette un assenso dalla giovane.
-Questa sera, però, l’ho sentito più forte delle altre volte e ho dedotto che fosse nei paraggi.- continuò.
Simyf annuì e pensò che lo Huyé e il drago si conoscessero molto intimamente da come si comportavano. Era questa la sua impressione osservandoli sotto la luce lunare.
-E’ raro che venga qui. Non si allontana mai troppo dal loro nido, ma credo ci sia un buon motivo sul fatto che si trovi qui con noi.-
-Nulla avviene per caso. Ogni cosa è inevitabile.- intervenne la ragazza.
-Curioso... Tu ci credi?-
-Non ho avuto molte occasioni per verificarlo, ma... Sì, ci credo. Ciò che è successo ai miei genitori ne è la prova.-
-Capisco. Mi piacerebbe conoscere la tua storia. Che ne dici di pranzare con me domani?-
-Accetto con piacere.- gli rispose allegra.
Lo Huyé sorrise e dopo una breve pausa proseguì con il suo discorso.
-Questa mattina avevo percepito qualcosa di diverso nel suo ruggito e immagino gli stia molto simpatica. Deve aver notato qualcosa in te che gli è piaciuto e credo di averlo capito.-
-E cosa sarebbe?- domandò curiosa sentendolo molto interessato.
-I tuoi occhi sono molto intensi e profondi. Vedo una grande voglia di vivere, un’intensa determinazione e un forte desiderio che ti ha spinto a recarti fin qui.- le disse fissandola.
-Da come parlate, sembra che io sia come un libro aperto per voi.- scherzò nervosa mentre lo Huyé accennò un lieve sorriso.
-Se quel che ti ho detto è vero, quale sarebbe il tuo desiderio?- chiese ritornando serio.
La giovane sostenne il suo sguardo e prese un profondo respiro per rilassarsi.
-Io voglio vedere l’oceano dalle Terre Ignote.- confessò e il volto dello gnomo si deformò in un’espressione per niente incoraggiante.
-Quindi... mi stai dicendo che hai intenzione di addentrarti nel territorio degli elfi??- domandò sgomento e ricevette una risposta affermativa.
-Ma è pericoloso e...-
-Lo so!- lo interruppe di nuovo.
-So che rischio di essere catturata o addirittura uccisa da loro, ma so anche per certo che, se non ci andassi, me ne pentirei per tutta la vita e sentirò per sempre un vuoto incolmabile nel cuore e io non voglio!- affermò decisa.
Si guardarono negli occhi per lunghi attimi senza muoversi o proferire parola.
-Sei molto cocciuta e testarda, ma sei ben conscia di ciò che ti aspetta. E’ raro incontrare qualcuno del genere, soprattutto da queste parti.- rise piano mentre la ragazza abbassò lo sguardo e si torturò le mani un po’ imbarazzata, ma consapevole della veridicità di quella constatazione.
-Se non fosse stato per la mia testardaggine, non sarei nemmeno qui perché è molto difficile convincere i miei genitori.- lo informò-
-Immagino che siano molto protettivi nei tuoi confronti. Come mai hai preso questa decisione?-
-Ho sempre amato il mare e mi ha sempre aiutato quando avevo bisogno di qualche supporto o consolazione.- confessò e, vedendo la faccia perplessa dello Huyé, chiarì il significato della sua frase.
-Mi spiego meglio: se avevo un problema, andavo alla spiaggia e guardavo il mare. I movimenti delle onde mi calmavano e sembravano parlarmi mostrandomi come trovare la soluzione.-
-Capisco, ma deduco che ultimamente non ti sia stato utile.-
-Infatti l’ultima volta ho sentito solo un senso di abbandono e di solitudine e un vuoto nell’anima. Per questo ho pensato di compiere questo viaggio.-
-Che succederà se questo “vuoto” verrà colmato?-
-Mi sentirò realizzata e fiera di essere arrivata fin lì. Sarò felice di aver vissuto quest’esperienza e di aver provato nuove sensazioni e conoscenze, sia che si trattino di luoghi, sia che si trattino di persone.-
-Spero che tu possa avverare il tuo desiderio.-
-Grazie!- gli sorrise grata e speranzosa, un sorriso che venne ricambiato.
-E’ piuttosto tardi e la festa sta per terminare. Sarà meglio rientrare.- propose il capovillaggio.
Simyf annuì e stava per camminare quando venne trattenuta dal drago rimasto lì fino a quel momento.
-Che succede?- chiese spaesata allo Huyé che riflette per qualche istante.
-Non so... Girati verso di lui e rimani in quella posizione. Vediamo che fa...- Era dubbioso e questo non la rilassava molto, ma fece come le aveva suggerito e il drago si avvicinò a lei. Le sfiorò la fronte e il petto, là dove batteva forte il suo cuore con la zampa destra e si allontanò un po’ per poi ruggire.
L’umana non ci stava capendo niente e si chiedeva il motivo di quei gesti.
Dopo vari secondi passati a fissarsi, l’animale ritornò verso il suo nido. La giovane si girò verso lo gnomo trovandolo incredulo e perplesso. Quest’ultimo, vedendo il volto interrogativo della sua interlocutrice, fece cenno di rientrare mentre cercò di chiarire le proprie idee e in seguito li esternò sebbene ancora un po’ confuso.
-Immagino che ti stia chiedendo perché il Makhtahar si sia comportato in quel modo... Sarò sincero. Non l’ho mai visto compiere azioni simili e, di conseguenza, non posso dirti cosa volesse fare. Però... A qualcosa posso associarli, ma non sono sicuro che sia come penso.-
-Me le potete dire?-
-Può darsi che ti stesse augurando buona fortuna per il tuo viaggio e che ti abbia benedetta affinché tu possa esaudire il tuo desiderio e ritornare a casa sana e salva.-
-E possibile?- biascicò Simyf titubante.
-Lo spero! Mi era sembrato di capire questo dallo sguardo che ti ha rivolto, ma non ti garantisco niente perché eventi del genere sono rari così come è raro incontrare qualche umano come te.-
-Speriamo che abbiate capito bene...-
-Già, speriamo...- concordò quando erano ormai arrivati alla capanna.
Rientrarono nella sala sedendosi ai loro posti assieme ai presenti e il capovillaggio dichiarò la festa conclusa e congedò tutti ringraziandoli per la loro presenza.
-Ricordi la strada di ritorno?- si rivolse verso Simyf che stava andando via come gli altri.
-Sì, ho un’ottima memoria, stiate tranquillo! Grazie per le premure.-
-Non c’è di che. Ti aspetto per mezzogiorno.-
-Va bene, buona notte!-
-Buona notte anche a te!-

Era appena tornata nella sua stanza e si cambiò per poi cadere a peso morto sul letto. Era molto stanca, ma riuscì comunque a riflettere un po’ a proposito del dialogo avuto con Ghuar, cosa che non fece durante il tragitto, dato che si stava godendo la brezza norrurna e il paesaggio circostante creato dalla luce della luna piena, prima di addormentarsi con un sorriso stampato sul viso.

Buio.
Era tutto scuro attorno a lui.
Ricordava perfettamente si essersi addormentato, ma aveva gli occhi aperti, ne era certo. Poi la sua attenzione venne catturata da una luce alle sue spalle. Si girò e vide un imponente albero dalla chioma rosa e lì affianco una strana costruzione in legno. Si avvicinò trovandosi dinanzi una breve scala in pietra che gli avrebbe permesso di accedere all’edificio. Pensò se fosse il caso di darci un’occhiata, ma sobbalzò sentendo la parete di legno e carta muoversi, preso dallo spavento. Rimase immobile e vide una giovene ragazza sorridergli vestita in modo strano.
-Salve!- era gentile e cordiale e la sua calma lo tranquillizzò subito.
-Mi chiamo Meas e sono un’amica di Simyf. Voi siete Ghuar, il capovillaggio degli Huyé, se non sbaglio. Vi devo parlare.-

Angolo autrice:

Finalmente ho pubblicato anche questo capitolo!!! XD
Scusate immensamente l'enorme ritardo, ma avevo molto da fare in questi giorni. Però ora sono libera! O quasi...
Spero vi sia piaciuto il capitolo e di non avervi annoiati.
Aster: No, faceva schifo e mi sono annoiato a morte! ù.ù
Io: Ma che vuoi ancora?? ç.ç
Aster: Ovvio! Se non compaio nella ff, allora ti disturbo nell'angolo. ù.ù
Io: Sai che voglio pubblicare una ff su di te?
Aster: *si illumina d'immenso* Davvero????? *felice ai massimi livelli(?)*
Io: Si,  solo se giuri sui tuoi riccioli di non rivoltarmi contro in ogni angolo di questa ff, ok? O te ne faccio passare di ogni colore! è___é
Aster: Farò il bravo!!!!! Giuro!!!!!!!!!! *la sua faccia è indescrivibile, ma nel senso buono! ;)*
Questa volta, vi assicuro che è così! Voglio pubblicare una storia per Aster, per accontentare lui che interviene disturbandomi ogni volta e me perché ho in mente questa idea da un po'. ^w^
E non vedo l'ora di movimentare un bel po' le acque.  
Parlo a qualcuno in particolare: tranquilli che presto arriva.
L'unica cosa che posso dire è che presto apparirà, anche perché anch'io lo voglio e sto cercando di accellerare i tempi!
Mi raccomando: se notate degli errori, avvertitemi SUBITO che correggo il prima possibile. >.<
Grazie per aver letto e alla prossima!
Bacioni! X^
Ciao! XD ^-^
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: Rimhia