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Autore: Mari24    19/06/2011    17 recensioni
-“Ti prego! Voglio solo fare una cosa carina per mia madre!”-
Beckett non poteva resistere a quella sua aria da cucciolo bisognoso di affetto."
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PREVIOUSLY ON CASTLE:

-“Vuoi davvero che faccia qualcosa degno di Nikki Heat?!”- rispose in tono malizioso.

Affondò nuovamente il dito nella panna e lo porse a Castle, inarcando un sopracciglio, sfidandolo.

-“Tu giochi sporco, detective!”-


AND NOW...


-“Beh, se non ti va…”- e fece per ritirare la mano, ma lui l’afferrò per il polso, avvicinando il dito di Kate alla sua bocca e, sempre mantenendo costantemente il contatto visivo con lei, in un attimo leccò via la panna.

Il contatto delle sue labbra calde e della lingua fece battere all’impazzata il cuore di Beckett e un brivido le corse lungo la schiena.

Chiuse gli occhi voleva assaporare completamente quel momento, imprimerlo nella mente e non cancellarlo più.

Dal canto suo Castle aveva le idee molto chiare, avrebbe voluto assaggiare anche le morbide labbra di Kate, ormai le sognava e desiderava da molto tempo.

Si avvicinò di più a lei, voleva avere con lei quel contatto, non solo fisico ma anche di unione delle anime, quel contatto che non aveva provato con nessun’altra donna.

Lei era quella giusta.

Ma mentre si muoveva verso di lei, fece cadere una frusta che aveva usato per montare la panna e Beckett, risvegliandosi dallo stato di trans, si allontanò velocemente, con le guancia visibilmente rosse, dirigendosi verso la crema che attendeva di essere lavorata.

Castle si avvicinò a lei, e prima che potesse dire qualcosa Beckett disse:

-“Prova tu ad amalgamarla!”- e gli porse la frusta con la terrina.

Castle provò a lavorare la crema ma non gli riusciva bene, in dieci secondi aveva schizzato di crema dappertutto.

-“Castle, piano! Non la devi picchiare!”-

-“Ma non ci riesco!”-

-“Guarda me!”- disse dolcemente e prendendogli la frusta Beckett iniziò ad amalgamare il tutto.

Castle si posizionò dietro di lei, avvolgendola con le sue braccia e posò la sua mano sulla sua, seguendone il movimento.
Ma dopo qualche istante il collo della detective attirò la sua attenzione.

La sua testa aveva smesso di ragionare quando lei gli aveva allungato il dito colmo di panna. E ora era lì a pochissimi centimetri dal suo collo.

Non riusciva a resisterle e in brevissimo tempo le sue labbra furono sul collo di Kate, provocandole scariche elettriche lungo tutto il corpo.

Adorava i baci sul collo, ma lui non si limitò solo al collo, proseguì più giù, lungo la sua clavicola e la spalla, per poi ritornare sul collo e salire fino al lobo dell’orecchio, mordicchiandolo.

Beckett si era fermata.

Quei contatti con la bocca di Castle le facevano provare sensazioni ed emozioni che non aveva mai provato prima.

Non riusciva a controllarsi e nel mentre che girava il viso, Castle avvicinò la sua bocca alla sua guancia, premendo le labbra agli angoli della bocca e lasciando un bacio che durò più del dovuto.

Beckett avrebbe voluto baciarlo, sentire il suo sapore sulle sue labbra. Si voltò verso di lui e le mani di Castle scivolarono sui suoi fianchi attirandola a se.

Beckett continuava a fissarlo negli occhi, tra le sue braccia si sentiva al sicuro, protetta. Si ritrovò a pensare che lui la faceva stare bene.

Lui con il suo modo di essere in questi tre anni, era stato capace di portarla via, di strapparla da quegli incubi che l’attanagliavano, facendola precipitare in un buio sempre più oscuro.
Ma lui era riuscito a portarla via da lì.

Allacciò le sue braccia dietro al suo collo e piano piano si avvicinò a lui.


Il timer del forno suonò facendoli sobbalzare. Il pan di spagna era cotto.

Beckett scivolò via dalle sue braccia, e più bordeaux che mai disse balbettando:

-“I-io controllo… di là… la torta! Tu… continua a lavorare la crema!”-

Si diresse verso il forno e si inchinò per sfornare la torta.

Con Beckett in quella posizione, Castle non riuscì a non far scivolare l’occhio sul suo sedere, e ne era rimasto incantato.

Beckett voltandosi con la torta fra le mani lo beccò in pieno e lo fulminò con lo sguardo.

-“La crema! Ho capito!”- e voltandosi iniziò a lavorarla come le aveva fatto vedere lei.

Insieme tagliarono a metà la torta per poterla farcire con la crema e le gocce di cioccolato.

Beckett prese la panna e poi ebbe un’idea.

Frugò nella spesa che aveva comprato e prese una tavoletta di cioccolato.

-“Che vuoi fare?”- chiese Castle

-“Aspetta e vedrai! Nel mentre continua a guarnire la torta con la panna!”- rispose sorridendo.

Beckett prese un pentolino e mise a sciogliere il cioccolato.

Appena Castle finì di guarnire la torta Beckett prese un cucchiaio e con il manico colmo di cioccolato iniziò attentamente a scrivere sulla torta Buon Compleanno, ma quando dovette scrivere la parola mamma si bloccò.

Non spettava a lei quella parola.

Porse il cucchiaio a Castle che capì al volo.

-“No no! Io non ci riesco!”-

-“Solo i perdenti dicono così Castle. Almeno provaci!”-

Castle mettendo su il broncio si rimboccò le maniche e provò a scrivere.

Il risultato fu un mezzo disastro. La parola mamma era più storta che altro. Ma ormai era fatta e Kate sapeva che Martha avrebbe apprezzato quel gesto, anche se non era perfetto. E in caso non le fosse piaciuto Castle aveva sempre la sua carta di credito per una giornata di shopping folle, per farsi perdonare.

Beckett spostò la torta e la mise al sicuro da qualche scrittore pasticcione.

Quando si voltò lo trovò di nuovo a fissarla.

-“Grazie per avermi aiutato! Non avrei combinato nulla senza di te!”-

-“Figurati. Mi sono divertita! E poi ora ho una tua foto come uomo delle nevi!”- estrasse il cellulare e gli fece vedere la sua foto ricoperto di farina.

-“L’ho scattata quando sono arrivata! Ora posso ricattarti con questa foto!”- rispose con un ghigno stampato in faccia.

-“Oh, questa me la paghi!”-

-“Davvero? Sono molto curiosa!”-

Ma Beckett non aveva visto Castle prendere un po’ di farina e centrarla in piena faccia.

Offesa, Beckett rispose:

-“Vuoi la guerra scrittore dei miei stivali?!”-

-“Non chiedo di meglio!”-

-“Oh, ti farò molto male!”-

-“Non vedo l’ora!”-

Entrambi si guardarono sfidandosi, agguatarono un pugno di farina e iniziarono a rincorrersi per tutta la casa.

Beckett lo colpì nella nuca e mentre cercava di ritornare al sacco della farina Castle le prese la schiena. Corsero per tutta la casa, infarinandola, e lasciando tracce ovunque.

Ad un certo punto non era più Kate ad inseguire, a non seppe come si ritrovò ad essere lei la preda.

La casa si riempiva di risate e urla, e Kate pensò che era da secoli che non si divertiva così.

Entrambi erano ricoperti di farina.
Capelli, faccia, braccia e vestiti erano vittime di quella polverina bianca, persino tutta la casa ormai era un gran putiferio.

Kate stava scappando per l’ennesima volta quando mise il piede in un mucchietto di farina che la fece scivolare.
Castle fu pronto e l’afferrò per il braccio attirandola a sé.

Le risate si spensero di colpo.

Erano di nuovo l’uno nelle braccia dell’altro.

Castle portò indietro un ciuffo di capelli di Beckett. Durante la loro furiosa battaglia si erano spettinati.

Era così bella.

Completamente infarinata, spettinata e in disordine, per Castle era comunque la donna più bella di tutte.

-“C-c’è una cosa che voglio fare, ma ogni volta veniamo interrotti…e per di più esiste Josh.”- le disse in un sussurro.

-“Rick…shh! Josh è andato via!”- e immersi l’uno nell’altro si avvinarono ancora di più.

Castle non poté non nascondere un sorriso.

Avrebbe voluto farle mille domande ma non in quel momento. Quel momento era solo per loro.

-“Detective, sai che sotto i 30 centimetri scatta il bacio!?”-

Beckett sorrise. Sapeva di quella stupida regola, e non aveva nessuna intenzione di infrangerla.

Ormai erano a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altro.
Potevano sentire i loro respiri fondersi, e le loro labbra si sarebbero toccate e assaggiate.

Lo squillo del cellulare di Beckett li interruppe un’altra volta. Beckett sorrise e scosse la testa rassegnata e rispose al telefono.

Castle invece alzò la testa al cielo ed esclamò:

-“Ce l’hai con me?! Dimmelo per favore!! NO perché sembra proprio che tu da lassù ti diverta! Sappi che io non mi diverto per niente!”-

Beckett si avvicinò a lui:

-“Era Ryan. C’è stato un omicidio. Dobbiamo andare!”-

E ancora con lo sguardo alto Castle continuò:

-“Ho capito sai. Tu mi odi!”- e rivolgendosi a Beckett:

-“Va bene. Mi faccio una doccia e poi passiamo al tuo appartamento così potrai cambiarti! Credo che Ryan con  Esposito dovranno aspettare un po’!”-

Fece per girarsi ma Beckett lo bloccò:

-“Credo che aspetteranno in ogni caso.”- e avvicinandosi di più allo scrittore incollò le sue labbra alle sue in un tenero bacio.

Castle non aspettandosi quel bacio restò in un primo momento passivo, ma subito dopo strinse a sé Kate facendo finalmente incontrare le loro lingue unendole in un bacio carico di passione.

Quando il bisogno di ossigeno fu troppo si staccarono e  Castle appoggiò la fronte a quella di Kate.

-“That was amazing!”-

Kate ridacchiò e rispose:

-“Credi che guadagneremo un po’ di tempo se facciamo la doccia insieme?!”-

Castle sorrise malizioso e alzando il suo sguardo verso il cielo disse:

-“Graziegraziegrazie!”-

Prese Kate per mano e la condusse in camera, dove ad attenderli c’era una calda e accogliente doccia che aspettava solo loro.





ANGOLO MIO: Ciao gente!!!! ecco a voi il terzio e ultimo capitolo!!

ehehehe spero che questa ff tortosa vi sia piaciuta! ;>


un grazie a tutti coloro che hanno letto, recensito, a ki l'ha messa nelle preferite, ricordate e seguite!! ah, non lo faccio mai, ma ringrazio tantissimo anche le 16 persone che mi hano inserita fra i loro autori preferiti! *_* 

ok, so che sicuramente ho dimenticato qualcosa, ma... vi dico ci leggiamo presto!! XD


sbaciotttiii a tutti!

kateRina24  ;>

   
 
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