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Autore: Guinevere_90    19/06/2011    5 recensioni
Seconda classificata al secondo turno del "Contest a Turni - Only Nine" indetto da _Aras_ su EFP
Perché il figlio di Harry Potter non può limitarsi ad essere uno fra tanti, non può rassegnarsi a vivere una vita tranquilla, una vita normale.
Una vita ordinaria.

La storia è ambientata ad Hogwarts, al quinto anno di James Sirius Potter: più precisamente, all’ora di colazione. James sta attraversando un periodo difficile (è arrabbiato perché gli altri maghi si aspettano molto da lui, essendo figlio del famoso Harry Potter; ed ha paura di deludere in qualche modo i suoi genitori se non si dimostra alla loro “altezza”).
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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sec

Il figlio di Harry Potter

 

 


 

Quindici anni.
Alla stessa età suo padre aveva affrontato Voldemort già tre volte.
Per non parlare del Basilisco nella Camera dei Segreti o dei Mangiamorte al Ministero della Magia.

Mentre lui cos’aveva fatto?
Niente, se non vivere nell’ombra della fama di suo padre e nelle aspettative che tutti riponevano in lui.

Perché il figlio di Harry Potter non può limitarsi ad essere uno fra tanti, non può rassegnarsi a vivere una vita tranquilla, una vita normale.
Una vita ordinaria.

 I suoi genitori non capivano.
Nessuno lo capiva.
Eccetto Rose, forse. Lei capiva sempre tutto di tutti.

 
A casa continuavano a ripetergli che di guai ed avventure ne avevano avuto abbastanza per una vita intera, ma i suoi genitori non potevano sapere com’era essere figlio di qualcuno come loro.
Tutti si aspettavano qualcosa da lui: professori, compagni di classe, amici…
Persino i maghi per strada bisbigliavano al suo passaggio:  il figlio di Harry Potter”, dicevano…

 

 
D’un tratto, il centinaio di gufi che quotidianamente irrompeva nella Sala Grande all’ora di colazione  interruppe  i pensieri di James, che rimase senza parole quando la civetta bianca dei suoi genitori lasciò cadere una lettera scarlatta proprio sopra la sua colazione.
Una Strillettera.
Ben presto gli angoli della busta cominciarono a fumare.

 
Pochi istanti dopo la voce di Ginny rimbombò assordante tra le mura di pietra, in un ruggito tale da far tremare i quattro tavoli delle Case.

Con le orecchie rosse per la vergogna, James sentì la voce di sua madre gridare a lui ed a tutta la Sala Grande che lei era fiera del figlio che aveva, e che se solo osava diventare uno “scavezzacollo” come lo era stato suo padre, allora sì che avrebbe dovuto prendere seri provvedimenti!
Mentre James rimpiangeva di aver lasciato il Mantello dell’Invisibilità nel dormitorio, la voce amplificata di Ginny proseguì asserendo che né a lei né a suo padre interessava quello che gli altri si aspettavano da lui: prima o poi, come tutti, anche lui avrebbe trovato la sua strada, e loro sarebbero stati felici di qualunque scelta avrebbe fatto. 
Purché lui fosse felice.

 
Cadde un silenzio assoluto.

Mentre i resti fumanti della busta rossa si accartocciavano e si riducevano in cenere, James si sentì sorprendentemente libero da quella rabbia che fino a quel momento lo aveva oppresso.

*


Ecco la storia del secondo turno!

Nel mio pacchetto erano previsti un personaggio (James Sirius Potter), un sentimento, che il personaggio in questione doveva provare (rabbia) e un elemento da introdurre nella storia (Strillettera)

Ho sempre pensato che in quanto figlio di Harry Potter, James avrebbe dovuto fare, prima  o poi, i conti con la fama del padre; da qui il senso di ineguatezza e la rabbia che lui prova nel ritenersi “inferiore” alle aspettative che molti ripongono in lui. 
Ho volutamente omesso Albus dalla storia, un po’ perché volevo concentrarmi solo su James, un po’ perché ho immaginato che ad Albus non importasse un accidente delle aspettative degli altri su di lui! Me lo sono immaginato con un carattere molto simile a quello di Lily, mentre il carattere di James  l’ho pensato più vicino a quello di Harry o del nonno.
Ho inserito la Strillettera come un tentativo, da parte di Ginny, di far capire al figlio e a tutta la scuola che lei è fiera del figlio che ha, e non inserendola quindi come qualcosa di negativo, come invece di solito viene considerata…

 Mi sono immaginata un James quindicenne in pieno periodo di “crisi adolescenziale”, e una Ginny che, stanca del malumore e della rabbia repressa del figlio (a mali estremi, estremi rimedi!) , gli spedisce una bella Strillettera per ricordagli che i suoi genitori gli vogliono bene così com’è, e che niente di quello gli altri dicono o si aspettano è poi così importante..

 

Allego il giudizio!

          Grammatica (10/10 punti) : non ho trovato errori, molto bene!

-Stile e lessico (10/10 punti) : mi piace! semplice ma senza cadere nel banale. Esprimi perfettamente i pensieri di un James arrabbiato con il mondo.
-Caratterizzazione dei personaggi (10/10 punti) : James è un nuovo personaggio, quindi non posso dire molto, però è proprio come lo immaginavo. Ho sempre pensato che essere il figlio di Harry Potter non dovesse essere facile, e tu me l'hai dimostrato. brava!
-Attinenza al pacchetto (10/10 punti) : James c'è, la rabbia e la strilettera pure. Sono tutti usati in modo adatto.
-Originalità (10/10 punti) : Wow! Mi aspettavo un James arrabbiato che riceve una strilettera, e all'inizio non la trovavo molto originale, ma la strilettera non era affatto come me l'aspettavo! Una strilettera positiva, che non avevo mai visto prima d'ora! Davvero brava!
-Gradimento personale (9/10 punti) : Mi piace, è molto bella, forse un po' corta. Avresti potuto ampliare un po' la trama, magari spiegando come mai Ginny manda questa strilettera, cioè perchè proprio adesso? Come ha capito che James si sentiva così?
Per un totale di 59/60 punti


 

  
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