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Autore: _Atlas    19/06/2011    6 recensioni
Disclaimer: NIENTE MARY SUE
In più, rileggendo a distanza di anni, mi sono accorta della banalità della storia: difficilmente sarà continuata.
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1191 d.C.. E' questo l'anno che fa da sfondo alla nostra storia, il periodo della terza crociata.
Questioni di guerra sembrano parecchio lontane dalla realtà in cui vive una giovane araba di 21 anni. Quando però i soldati nemici occuperanno Damasco, per sopravvivere, si troverà strappata per sempre dal luogo in cui ha sempre vissuto...
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L'introduzione non rende nulla, ma mi auguroi di avervi interessato.
Avvisi: Questa storia è un Antefatto, che comprenderà 15 capitoli ed un Epilogo.
Prmetto anche che non ci sarà molta azione, tanti spargimenti di sangue et similia. La parte bella arriverà alla fine della ff, cioè con il proseguimento dei fatti qui narrati (sommariamente, in un'altra storia).
Leggete bene gli avvertimenti e similia, prima di venirmi a fare contestazioni. Questa storia non è uno storico
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kadar Al-Sayf , Malik Al-Sayf , Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12


“Sarabi?”
Con la mente ancora impastata dal sonno, mi destai sobbalzando leggermente dopo aver percepito la calda voce di Malik e una leggera pressione al braccio.
Socchiusi leggermente gli occhi, sorpresa di trovarmi distesa su una branda.
Mi guardai attorno curiosa, scoprendo di essere all’interno di una piccola stanza dalle pareti marroni, una porta scura, una finestrella e la poca mobilia composta da una mensola, un ruvido tappeto, una sedia e la branda su cui ero coricata.
Malik era seduto sullo sgabello posto accanto a me e teneva premurosamente la mia mano nella sua, sorridendo debolmente.
Appena ripresi un minimo di coscienza mi tirai a sedere, e su quello il letto cigolò in modo orribile, tanto che spalancai gli occhi dalla sorpresa.
Dovevo avere assunto un’espressione molto comica, perché Malik scoppiò a ridere, ed io a mia volta ne fui contagiata.
Calmata leggermente, buttai le gambe oltre il bordo della branda ed osservai l’Hashashin con espressione eloquente.
Afferrò al volo.
“Ti sei addormentata durante il tragitto...”
Annuii. Fino a quel punto ci ero arrivata anche io.
“... e così ho pensato che avremmo fatto meglio a pernottare in un ostello di questo paese. Comunque manca poco a Masyaf, solo un paio d’ore seguendo la via principale.”
Annuii ancora, sovrappensiero, poi decisi di dire ciò che mi premeva da tempo.
“Malik, io... grazie.”
Lui rimase per un momento senza parole, poi mi osservò interrogativo.
“E di cosa?”
A quel punto toccò a me rimanere sorpresa. Lo squadrai leggermente sconcertata e scelsi accuratamente le parole da dire nel subbuglio aggrovigliato che erano i miei pensieri, ma comunque non rimasi molto soddisfatta della frase che ne risultò.
“Beh... Mi hai aiutato e ti sei preso cura di me fino ad ora... per te sono quasi una sconosciuta.”
Malik sbattè le palpebre, poi sorrise e scosse la testa.
“... Sei una delle cose migliori che mi siano mai capitate.”
Il mio cuore perse un battito.
Non ebbi il tempo di dire nulla che l’Assassino si alzò ed uscì dalla stanza, rosso in viso, farfugliando qualcosa del tipo: vado a prendere la colazione.
A dir poco stupita rimasi a fissare la porta di legno scuro e logoro da cui era scomparsa la schiena di Malik, incerta se soffermarmi a pensare o se avessi anche solo avuto il coraggio per tentare di capire il subbuglio delle mie emozioni.
Decisi per una soluzione mediatica e passai alle cose reali e tangibili. La vera Sarabi, versatile e decisa, doveva tornare subito al suo posto, pronta e carica a sostituire quella emotiva e perennemente in disaccordo con se stessa.
Dovevo seppellire le mie remore sul passato e concentrarmi unicamente sulle cose concrete per il futuro.
Mi alzai in piedi e mi guardai ancora intorno, quasi volessi cercare l’ispirazione, che non tardò a presentarsi. Difatti mi accorsi di essere scalza.
Probabilmente Malik si è premurato di sfilarmi i sandali, e l’unico posto dove si deporrebbero...
Mi chinai e guardai sotto il letto, trovandoli esattamente lì, lacci di cuoio marrone e suola piatta ormai morbida.
Li pulii dalla polvere che avevano accumulato durante il viaggio e li indossai, stringendo bene i cordini alle caviglie e sistemando gli eventuali nodi allentati.
Con la coda dell’occhio notai che sulla mensola erano posati, ordinatamente ripiegati, la fascia blu che mettevo alla vita e il velo turchese di Bahira.
Mi avvicinai e, legata la prima sopra l’abito celeste, afferrai la tulle e mi sedetti sullo sgabello.
Accarezzai la stoffa morbida, venendo colpita mio malgrado da una fitta dolorosa al cuore, ma mi riscossi quasi immediatamente e tornai a posare il velo nel luogo originario.
Andai alla finestra e, dopo averla spalancata, presi una gran boccata d’aria fresca, sentendomi quasi subito meglio.
Osservai per un po’ il magnifico paesaggio che si poteva rimirare da quel punto sopraelevato che dominava il paesello montano.
Il massiccio luminoso, i brulli ed assolati altipiani e il cielo terso che sovrastava ogni cosa... Tutto mi trasmetteva un’immensa e concreta calma.
Uno sbuffo di vento mi sfiorò il viso, facendo ondeggiare lievemente ai lati del mio viso le ciocche castane sfuggite allo chignon.
Respirai ancora quell’aria pura e fresca, chiudendo gli occhi e godendomi i soffusi rumori di vita che provenivano dalle vie del paese, interrompendo l’irreale silenzio delle montagne antiche.
Puntai i palmi sul piano d’appoggio dei balconi e mi distaccai dalla stupenda visione, avendo percepito la porta aprirsi.
Voltai il viso e vidi Malik comparire nella stanza con una piccola gerla tra le mani, che poggiò sul tavolino per poi fare cenno di avvicinarmi a mangiare qualcosa.
Facemmo colazione con i datteri dolci del canestrino, lui seduto sullo sgabello e io sul letto, pressoché chiusi in un silenzio rotto solo da stralci di informazioni per il viaggio.
Non c’era molto di cui parlare, vista anche la situazione non proprio gioviale e la mia condizione d’esistenza completamente stravolta.
I datteri erano deliziosi, ma ne mangiai giusti tre. Sentivo un peso sullo stomaco, ed era come se avessi un nodo alla gola.
“Non mangi più?”
Fece Malik alludendo ai datteri, senza riuscire a nascondere un poco di apprensione.
Io scossi la testa, così lui prese una manciata di frutti e li infilò in una saccoccia legata alla cintola.
Stirai la schiena e ci alzammo, pronti a ricominciare il viaggio, ma prima di varcare la soglia della stanza l’Hashashin mi avvolse il velo turchese attorno alle spalle.
Uscendo ebbi modo di studiare l’interno dell’ostello, dallo stretto corridoio che conduceva alle minute scale, fino all’ampio bureau d’entrata.
Io aspettai Malik alla porta d’ingresso mentre lui retribuiva il pernottamento ad un ometto tarchiato sulla cinquantina, con un paio di folti baffi scuri che regolarmente lisciava con le dita paffute. Doveva andarne molto fiero.
Quando l’Assassino mi raggiunse, fui ben felice di prendere una vigorosa boccata d’aria e di sentire il calore del sole sulla pelle.
“Se vuoi possiamo darci una sciacquata alla fontanella, vicino alla posta dei cavalli.”
Annuii convinta, non mi pareva vero! Bagnarmi il viso con acqua fresca dopo giorni di viaggio...
Non appena ci avvicinammo alle poste, Cascade cacciò subito la testa fuori dalla finestrella di legno sbeccato. Malik si avvicinò a lui prendendogli il muso fra le mani e, indicando la rimessa, mi disse:
“La stalla è troppo piccola per lui! Per fortuna questa notte non si è imboxato, altrimenti ci sarebbe voluta tutta la giornata per farlo uscire.”
Sorrisi a mia volta e ci avvicinammo alla fontanella. Malik si buttò dell’acqua in volto, poi andò a sistemare il cavallo per la partenza.
Quando tuffai le mani nella catinella cristallina un brivido mi percorse la schiena, e quando mi bagnai il viso sentii subito la frescura frizzante del liquido giovare sul mio umore.
Mi raddrizzai e avvicinandomi a Cascade, legato con una lunghina di cuoio ad un anello di ferro infisso alla parete dello stabile, notai Malik intento a frugare in un mucchio di paglia a lato del pozzo al centro del cortiletto in terra battuta.
Posai una mano sul fianco liscio del cavallo e restai ad osservare perplessa l’Assassino intento a concludere la sua misteriosa opera.
Quando si rialzò, con un sorriso di trionfo stampato sul volto, stringeva tra le palme un oggetto simile in tutto e per tutto ad una sella di cuoio con una spessa coperta agganciata alle cinghie posteriori.
Spalancai gli occhi dalla sorpresa e mi feci da parte mentre Malik si apprestava a finire di bardare l’animale.
“Ma, come..?”
L’Hashashin sorrise, mettendo l’imboccatura a Cascade e passando le redini sul collo.
“L’avevo nascosta lì poco prima di arrivare a Damasco. La cavalla di mio fratello, Miluna, aveva perso un ferro e perciò se l’avesse montata fino alla città si sarebbe fiaccata le sesamoidi dell’anteriore, perciò le ho tolto la sella e ho fatto salire Kadar su Cascade. Non potevo farmi carico di un’altra sella, perciò ho dovuto nasconderla e pregare di ritrovarla. Fortunatamente a nessuno è venuto in mente di frugare nel fieno vecchio!”
Ridacchiai e, una volta regolate le staffe e salito in groppa al cavallo, Malik mi tese la mano e mi fece salire dietro di lui, sopra la coperta.
“Vedrai, d’ora in poi il viaggio sarà molto più comodo. Ah, se perdi l’equilibrio aggrappati a me, sono difficile da smuovere.” Fece lui, sorridendo.
Poggiai timidamente le mani sui fianchi di Malik, ed arrossii quasi subito al contatto del suo corpo tiepido.
Quando ci fummo sistemati sulla groppa, l’Hashashin portò le redini alla mano e spronò l’animale che, subito reattivo, partì a passo deciso verso il tortuoso e accidentato sentiero tra le montagne.









L'Angolo di Zazzy

E rieccomi, dopo tempo immemore, a torturare voi poveri lettori con questo pallosissimo oltre ogni dire e noiosissimo Antefatto!!
Ve l'avevo detto che a giugno tornavo a rompervi le balòn °-^
Che dite, per questo capitolo commenterete tutti e sette che avete messo la storia tra le seguite?
E chi legge e basta (perchè vi vedo che visualizzate i capitoli, cosa credete!), mi fa l'immenso favore di scrivermi due righette, tanto per farmi capire che c'è?

Se lo fate, grazie. Altrimenti... *labbro tremolino e lucciconi agli occhi* CATTIVI °^°

Ringrazio al solito i miei lettori e recensitori assidui
(mi manca la Giada, però çAç)
Vi voglio tanto bene!! TT^TT
Scusateeeee!!!! Perdonatemi vi pregooo, per la pallosità unica di questa ff!!!
Forse la ridurrò a due Parti, anzichè tre come prestabilito..
.... se non avete letto la nuova anteprima della storia non ci capirete niente XD

Volevo dire una cosa prima di lasciarvi in pace... o meglio, chiedere
Premetto che non rinfaccio niente a nessuno! °-° Io, lo sapete, faccio tutto volentieri e non smetterò di impegnarmi per farlo ^-^
Veniamo al punto... (parlo in generale, non mi riferisco a nessuno)
Io mi impegni sempre tantissimo per far felice voi autori... scrivo recensioni da chilometro per farvi scalare le classifiche e farvi il più piacere possibile.. E non facendovi sempre e solo complimenti, sia chiaro! Molti di voi sanno, anzi, che se mi metto a fare critichine so dare filo da torcere XD , ma ripercorro il chap e lo commento quasi in tempo reale.. descrivo ciò che mi è piaciuto, cosa non mi aspettavo.. eccetera
Ma soprattutto, dopo aver recensito un paio di volte una storia - se non lo faccio al primo capitolo-, mi scaravento a mettere la storia tra le seguite e le preferite (quantomeno nelle ricordate) e, addirittura, anche l'autore tra i preferiti
Per alcuni mi sono anche fatta il mazzo a difenderli dalle critiche (chiedete a konoha_ellsing_94 o a moniko-chan), e anche a scrivere una pappardella di testo per inserimenti di ff tra le 'Scelte!

Ecco, la mia domanda, dopo questo ragionamento è:
Voi queste cose alle mie storie non le fate perchè non meritano/merito o altro?

Voglio sapere, vi prego! ç__ç
E' da settimane che mi torturo >.<

Ora non mi resta che agurarmi -e pregare anche se sono atea- che il chap vi sia piaciuto.. *souspir*

Bacioni <3 Zazzy




   
 
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