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Autore: gokina94    19/06/2011    5 recensioni
Chichi e Goku hanno divorziato...il loro amore, già incerto, si è spezzato, togliendo a un bambino di nome Gohan il padre. Ma ora, dopo dieci lunghi anni, quel "bambino" decide di ritrovare il padre...peccato che lui viva a New York e sia un personaggio ricchissimo...cosa succederà? leggete e recensite...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku, Goten
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Beh cosa dire non aggiorno questa storia da secoli! Ringrazio ovviamente tutte voi che avete commentato il capitolo precedente e NeDe che mi ha convinto a continuarla. Questo capitolo l'avevo già scritto anni fa ma dopo l'ispirazione è finita e la storia è rimasta lì. Spero sia un seguito decente almeno e che vi piaccia. Grazie ancora a tutte :)



Goku aveva le idee chiare in testa: rivestire il figlio da capo a piedi, non avere dei limiti sulle spese e, soprattutto, dimostrare alla madre che era riuscito a mettergli la testa a posto (almeno in fatto di vestiti).

Passarono la giornata fra un negozio all’altro a comprare vestiti e souvenir.

Verso le cinque di sera, dopo essere tornati a casa, Gohan gettò tutti i suoi vecchi vestiti (escluse alcune magliette che adorava) e li sostituì con i nuovi vestiti che aveva comprato.

Fu una giornata formidabile ma il Natale si stava avvicinando e lui doveva ritornare a casa, per trascorrerlo con tutti i suoi amici, non prima però di aver visitato New York.

E così fu: il giorno seguente salì sulla Statua della Libertà, visitò Central Park, Brodway, Empire State Building, Chinatown, Little Italy, il ponte di Brooklin e Ground zero…


Alla mattina della Vigilia Gohan chiamò Bulma e, approfittando dell’assenza del padre, le propose la sua idea di portare anche lui a casa sua il giorno di Natale.

La risposta fu ovviamente un sì urlato ma Gohan le chiese di chiedere l'opinione anche degli altri ma nessuno si dimostrò contrario.

Gohan sapeva che sarebbe finita così, ma ci teneva a domandare ugualmente; ora la parte più facile era fatta…lo aspettava la parte più difficile del piano: convincere il padre.

- Come torniamo a Satancity?- gli chiese appena ritornò

- Torniamo?-

- Certo tu vieni con me…-

- Lo sai come la penso: non torno…-

- Per favore…è solo per un giorno…-

- Tornerai a casa con un aereo privato-

- Ti prego…-

- Ti accompagnerò durante il volo ma poi ne me ritornerò a New York…-

- E come lo spieghi agli altri che non ti fermi?-

- Non glielo spiego…non mi vedranno e non ci saranno problemi…-

- Lo sanno già…e ti aspetteranno tutti lì domani mattina, e dubito che ti lasceranno tornare indietro senza dire niente…- ribadì il giovane con un piccolo sorriso sulle labbra

- Non illuderti Gohan, la mia vita ora è qui…- la dura realtà colpì Gohan come uno schiaffo

- Te ne sei andato dieci anni fa- ricominciò il giovane- non hai mai chiamato, non hai scritto, niente! Sei sparito dalla mia vita…quanti anni ancora sarebbero passati se non fossi venuto io?!?- disse alzando la voce

Goku non ebbe il coraggio di guardare il figlio in faccia.

- Non ti avrei più rivisto vero?- riprese il giovane – Non te ne importa niente, è sempre stato così e lo sempre lo sarà-

Detto questo salì velocemente le scale, entrò in camera sua e, dopo essersi sdraiato sul letto, scoppiò a piangere: voleva bene a suo padre, gliene voleva tanto…ma perché un rapporto funzioni tutte le persone coinvolte devono desiderarlo e Gohan cominciava a dubitare che suo padre lo volesse accanto a se.

Non si parlarono per tutta la sera.

Gohan aveva chiamato l’aeroporto della città: da lì a circa due ore c’era un volo per Satancity.

Erano le due di notte; dopo aver fatto le valigie scese lentamente le scale: se ne sarebbe andato in silenzio proprio come era venuto; in una lettera destinata al padre, che aveva lasciato sul letto, si scusava del suo arrivo improvviso e giurava che non lo avrebbe più disturbato.

Una voce lo sorprese alle spalle:

- Dove vai?- gli chiese Goku seduto sul divano del salotto

Gohan che non lo aveva visto, fu preso alla sprovvista: lasciò cadere le valigie a terra un delle quali gli colpì il piede.

Non si voltò.

Recuperò la lucidità, riprese le valigie e si avviò verso la porta:

- Me ne vado…passerò il Natale con le persone che desiderano avermi al loro fianco; ho già chiamato l’aeroporto, prenderò un taxi e non mi rivedrai più…- nonostante avesse le lacrime che scendevano dagli occhi la sua voce era ferma e decisa.

Goku non disse nulla. Gohan aprì la porta, stava per uscire quando:

- Come avresti reagito?- gli chiese il padre

Lui rimase in silenzio

- Se fossi tornato…- riprese l’uomo- come avresti reagito quando ti fossi reso conto che non potevo rimanere? Che dovevo andar via?

- Mi sarebbe dispiaciuto- disse con una voce rotta dal pianto- ma almeno ti avrei rivisto, almeno avrei avuto la certezza che tu tenessi a me…

- Io invece non sarei più stato capace di separarmi da te e nemmeno da tua madre…e quando sarei stato costretto a farlo il dolore e la solitudine che ho provato dieci anni fa, sarebbero ritornati.

Per la prima volta da quando era sceso Gohan guardò il padre in faccia: sembrava a pezzi,tormentato.

- Comunque…- disse Goku alzandosi – tu sei tornato, ci siamo divertiti ed ho provato una gioia che da anni non provavo. Ed ora, che dobbiamo separarci di nuovo, tu stai piangendo e io sono distrutto.

Quindi non dirmi che ti sarebbe semplicemente dispiaciuto se mi avessi visto ripartire.

Gohan abbassò lo sguardo: ancora una volta suo padre aveva ragione.

- Coraggio vai…- disse Goku –a quanto pare non abbiamo più niente da dirci.

Mentre Goku si allontanava da lui, Gohan si rese conto che, nonostante la tristezza che provava, avrebbe rifatto quel gesto tantissime volte ancora perché la gioia che provava nel vedere il padre cancellava ogni dolore.

Chiuse la porta, corse incontro al padre e lo abbracciò.

Goku ricambiò l’abbraccio.

- Perderai l’aereo…- disse Goku tenendosi il figlio stretto a se

- E chi se ne frega- disse il ragazzo-tanto ho l’aereo privato!-

I due sorrisero.

- Allora- disse Gohan staccandosi dal padre –aggiungiamo un posto a tavola per Natale?-

Samantha abbaiò.

- Facciamo due…- disse Goku sorridendo e riprendendosi il figlio tra le braccia.


  
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