Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Kyuketsuki Assassin    19/06/2011    6 recensioni
La storia della Groenlandia raccontata dal suo rappresentate, e la difficoltosa storia d'amore col regno danese
[OC Groenlandia, Islanda, Norvegia, Danimarca]
Genere: Malinconico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Perché cavolo avevo fatto un sogno erotico su Danimarca?!
 
Ci misi due ore prima di addormentarmi del tutto. Fortunatamente non rifeci il sogno poco casto che avevo fatto su Danimarca, ma la mattina dopo ero di pessimo umore, senza contare le profonde occhiaie che avevo sotto gli occhi.
 
Cercavo in tutti i modi di non dare a vedere che ero irritato oltre ogni dire, ma era del tutto inutile, infatti mi lasciavo scappare degli scatti d’ira silenziosi non appena sentivo l’odore di salsedine oppure quando mi capitava di udire in lontananza la voce di Danimarca. Non riuscivo a capire perché ci dessi tanto peso: lo odiavo perché mi aveva strappato dalla mia terra e perché aveva ridotto praticamente in schiavitù Norvegia e Islanda, eppure dopo quel maledetto sogno non facevo altro che pensare a lui, era diventato la mia ossessione, e più provavo a non pensarci, più la mia mente continuava a tornare a lui. Quanto mi odiai.
 
Quel giorno avevo deciso, senza volerlo, di restare in un religioso silenzio, il che preoccupò non poco Emil e Lukas, dato che conoscevano la mia propensione a commentare tutto e tutti nei modi più taglienti possibili e inimmaginabili.
 
“Erik, stai bene?” mi chiese timidamente Islanda avvicinandosi a me mentre ero impegnato a pulire l’argenteria. Lo guardai appena, annuendo, senza dire niente tornando a lucidare quel maledetto coltello che non ne voleva sapere di essere pulito.
 
“Io e Norvegia siamo preoccupati, ancora non hai spiccato parola. C’è qualcosa che ti turba? Vuoi parlane?” continuò, ma io negai, senza guardarlo.
 
“Capisco … beh, se cambi idea, siamo disposti ad ascoltarti” dicendo questo Emil si allontanò per tornare alle sue mansioni. L’osservai allontanarsi dispiaciuto, conscio che lui e Lukas volevano solo aiutarmi. Venni colto da un altro attacco d’ira, mischiato al senso di colpa, e cominciai a strofinare talmente forte sul coltello che questo stava diventando pericolosamente bollente.
 
“Groe, non fondermi l’argenteria”
 
Il sangue mi si ghiacciò nelle vene, mi irrigidii di colpo quando sentii Danimarca appoggiare il mento sulla mia spalla, osservando il mio lavoro. Il suo odore mi faceva girare la testa, il calore del suo corpo sembrava ustionarmi, così come il suo alito alla menta sembrava bruciarmi i polmoni. Nella mia mente si ripresentò quel maledetto sogno, e il solo pensiero delle sue labbra sulla mia pelle bastò per farmi andare in tilt, inconsciamente avevo serrato la presa sul manico del coltello fino a farmi diventare le nocche bianche. Sentii Danimarca ridacchiare, sicuramente divertito della mia reazione.
 
“La mia presenza ti agita fino a questo punto?” mi sussurrò languido all’orecchio, abbracciandomi alla vita. Sentii il cuore perdere due battiti, avevo paura di svenire da un momento all’altro e come se non bastasse non riuscivo a respirare bene, tanto che cominciai ad ansimare leggermente. Vedermi in crisi doveva divertirlo, perché serrò la presa sfiorandomi la tempia con le labbra, e fu solo in quel momento che trovai il coraggio di parlare, anche se la mia voce risultata tutt’altro che sicura.
 
“L-lasciami …” biascicai, cercando di ignorare le pressioni che stava facendo sul mio addome, e mi accorsi solo in quel momento che era completamente attaccato a me.
 
Di male in peggio.
 
“Ti lascio solo se me lo dici in danese” mi disse, senza staccarsi o senza allentare la presa, affondando il volto tra i miei capelli e inspirando a fondo. Ma perché faceva così?!
 
“Hai un buon odore Groe … mi ricorda tanto l’erba fresca” sussurrò ancora. Aprii bocca due o tre volte, volendo parlare, ma non uscì nessun suono. Feci un respiro profondo, cercando di calmarmi e soprattutto di ignorare la presa ferrea di Danimarca, e finalmente riuscii a parlare.  
 
“Lad … ” biascicai, e Mathias mi lasciò.
 
Mentalmente tirai un sospiro di sollievo, mi appoggiai al tavolo cercando di non dare di stomaco tanto la nausea era forte, ma Danimarca non ci fece caso, notò solo le mie occhiaie di sfuggita.
 
“Dormito male Groe?” lo chiese come se non fosse successo niente, e la cosa stranamente mi fece star male.
 
Mi voltai appena per guardarlo, in cagnesco, ma sebbene avessi una voglia matta di urlargli dietro e dargli del maniaco e del pervertito, non lo feci, ben conscio di quello che era in grado di fare.
 
“Sono … sono stato perseguitato dagli incubi, e non ho dormito bene”
 
“Capisco … sai usare l’arco?”
 
Annuii, e Danimarca parve soddisfatto.
 
“Ti do cinque minuti per cambiarti, ci vediamo nell’armeria”
 
“Perché?”
 
“Hai la memoria corta? Ieri ti avevo promesso che se fossi stato bravo ti avrei permesso di venire a caccia con me” per bravo intendeva farsi molestare sessualmente senza opporre resistenza? Ma avevo appena formulato questo pensiero che il sorriso che aveva sul volto sparì subito, sostituito da uno sguardo freddo che non ammetteva repliche “Fila a cambiarti, e non tardare. Non ho molta pazienza”
 
 
Poco dopo eravamo già nella foresta sulle tracce di un cervo. Mi sentivo un po’ uno scemo a guardare tutta quella vegetazione, non ero abituato, a casa mia di alberi ce n’erano pochi, oggi praticamente non ci sono più, sostituiti da arbusti e cespugli. Più volte Danimarca mi rimproverò dicendomi di concentrarmi sulle tracce e sui suoni che ci circondassero.
 
Odiavo ammetterlo, ma era un gran cacciatore: mentre procedevamo, appena sentivamo un verso o un suono in particolare, mi spiegava subito di che animale si trattasse, stesso dicasi anche per tutti i segni che trovammo per terra, ma mancò poco che non mi dirigessi verso un branco di lupi che si trovava lì vicino: Danimarca era andato fuori di sé dalla rabbia, tanto che adesso mi teneva davanti, non fidandosi di lasciarmi dietro.
 
“Idiota che non sei altro Groe! Volevi diventare la cena di quei lupi?!”
 
“Certo che no! Ma credo che ci stiamo avvicinando al fiume comunque” feci notare, infatti quando uscimmo dalla macchia, ce lo ritrovammo davanti. In lontananza c’era la nostra preda, che stava bevendo.
 
“Niente movimenti bruschi, e attento a non cadere in acqua, le pietre sono scivolose” mi ammonì Danimarca che, una volta presa l’accetta che aveva portato con sé, iniziò ad avvicinarsi alla preda.
 
Presi l’arco e l’incordai, presi una freccia dalla faretra e l’incoccai, prendendo la mira. Nonostante fossi bravo con l’arco da quella distanza non sarei riuscito a colpire l’animale, quindi fui costretto a spostarmi per forza.
 
Scivolando e cadendo in acqua.
 
A prima vista non lo sembrava, ma quel fiume era profondo e la corrente altrettanto forte. Tentai subito di tornare a riva, ma la forza dell’acqua era troppo forte e violenta e mi trascinò lontano dal punto in cui ero caduto, senza contare che i miei abiti, appesantiti, mi stavano trascinando sul fondo. Inutili furono i miei tentativi di chiamare Danimarca, era troppo lontano, e io sarei morto affogato. L’ultima cosa che pensai prima di perdere i sensi fu il rimpianto di non poter rivedere mai più Islanda e Norvegia, ma soprattutto, di non rivedere mai più la mia amata terra.
 
 
“Svegliati! Apri quei cazzo di occhi!”
 
Lasciami stare … non vedi che sono morto? Cos’è questo dolore al petto? È come se mi stessero schiacciando la gabbia toracica …
 
“Merda! Giuro che se non ti svegli con questo metodo di prendo a calci in culo!”
 
Sento la bocca aprirsi e il naso chiudersi, come se qualcuno me lo stesse tappando, poi sento due labbra poggiarsi sulle mie e l’aria entrare nei miei polmoni.
 
Quindi … non ero morto?
 
Aprii gli occhi, a fatica, senza riuscire a mettere a fuoco, ma appena ci riuscii e vidi gli occhi chiusi di Danimarca a pochissimi centimetri dai miei, mi ripresi del tutto e sputai l’acqua che avevo bevuto, tossendo, allontanandomi, venendo subito assalito da un unico pensiero: mi aveva baciato. Certo, non era un bacio vero e proprio, era la respirazione bocca a bocca, ma aveva comunque unito le sue labbra con le mie!
 
Facendosi scappare un ringhio di rabbia, Danimarca mi afferrò per il bavero della veste, fissandomi dritto negli occhi, schiumante di rabbia, sembrava che i suoi occhi azzurri potessero incenerirmi da un momento all’altro.
 
“IDIOTA!! CAZZO, SEI UNA FOTTUTA ISOLA! COME FAI A NON SAPER NUOTARE?!” sbraitò. Era davvero arrabbiato, non sapevo che rispondere, mi limitai a spostare lo sguardo mortificato.
 
“Mi … mi dispiace … sono scivolato …”

“E PENSARE CHE TI AVEVO ANCHE AVVERTITO!! HAI RISCHIATO DI MORIRE AFFOGATO! LA PROSSIMA VOLTA GIURO CHE TI LASCIO A MORIRE!!” dopo essersi sfogato mi lasciò andare, imbestialito, e dopo essersi rimesso le armi si incamminò verso casa. Rimasi a fissare la sua schiena farsi sempre più lontana, poi decisi di seguirlo, un po’ traballante e parecchio stordito, ma appena osavo avvicinarmi troppo Danimarca si girava di scatto fissandomi gelido, intimandomi a non avvicinarmi oltre, al che io mi allontanavo di qualche passo. Mi sentivo stanco, senza contare che avevo cominciato a tremare e ad avere freddo. Stringersi nelle spalle era inutile, sentivo l’aria gelida che si insinuava sotto i miei abiti fradici per raggiungere la pelle ed entrarmi nelle ossa.
 
“Che ti prende?! Aumenta il passo! Perfino una lumaca è più veloce di te!” mi rimbeccò Danimarca voltandosi verso di me, ma stavo talmente male che non risposi alla provocazione. Mi fermai, accasciandomi a terra, tremante come una foglia, incapace di andare avanti. Sentii Mathias sbuffare irritato, avvicinandosi. Alzai appena lo sguardo: era furioso, e mi sentii uno schifo, una nullità completa, un peso inutile. Con mia grande sorpresa Danimarca si tolse il mantello per mettermelo sulle spalle. Lo fissai sbigottito, quasi mi lasciai scappare un grido di sorpresa quando mi sollevò e mi prese in braccio.
 
“Non una parola” sbottò, per poi riprendere a camminare. Per tutto il tragitto non parlammo, mi limitai a fissarlo, leggermente imbarazzato.
 
Per quanto odiassi ammetterlo i suoi occhi color del mare erano bellissimi, e nonostante a volte mi guardassero freddi e taglienti, mi ci sarei perso dentro a fissarli, vedendo in essi il riflesso dei miei color ghiaccio.
 
Ma che cavolo stavo pensando?! Questi erano pensieri tipici di un’adolescente innamorata del belloccio di turno! Non permisi al ricordo del sogno di farsi strada nella mia mente, e mi concentrai sui bei ricordi che avevo su sulla mia terra, tutto pur di non pensare agli occhi di Danimarca. Ben presto la stanchezza mi vinse, e mi addormentai contro il suo petto, cullato dal battito regolare del suo cuore.
 
 
 

  • Lad: lasciami (danese)
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
 
Ko: salve! Scusate per la scena della caccia, ma non ho idea di come si cacciasse il cervo e soprattutto non so se c’era l’argenteria a quel tempo .-. Ed è anche da un po’ che non aggiorno, ma è tutta colpa del Grest! Grazie al cielo mancano ancora due settimane, ma io non ho più voce! ç_ç                                                                   
 
Groe: meglio, così non dirai più le tue cavolate
 
Ko: che antipatico! Certo dopo quel sogno a luci rosse su Den, appena ti sfiora cominci a farti idee un tantinello perverse XD
 
Groe: E’ COLPA TUA!! SEI TU CHE SCRIVI! E POI VORREI VEDERE CHE FARESTI AL MIO POSTO!! >////////<
 
Ko: tanto lo so che ti piace U_U
 
Groe: partiamo a rispondere prima che ti ammazzi … è normale che qualche parolina sbagliata scappi moniko chan, ma sai bene che l’autrice scrive di sera, ovvero sia quando non connette più il cervello, altrimenti non mi farebbe fare queste cose oscene, e poi è Danimarca che mi salta addosso, non il contrario <__<
 
Ko: e non uccidermi Den, che mi serve ancora vivo! E ricorda che dobbiamo andare a vedere l’ultima parte del sette di Harry Potter prima che tu parta in Inghilterra!
 
Uk: WHAT?! QUELLA PSICOPATICA A CASA MIA?!
 
Groe: ringrazia che non venga anche Konoha …
 
Uk: çAç
 
Ko: ciau Lady_Shinigami! ** sono contenta che il sogno di Groe ti sia piaciuto, e sta certa che non mancheranno altre scene del genere! ;D e poi, mio caro Lud, non metterti contro una Yaoista, lo dico per il tuo bene U_U
 
Groe: Miharu__Chan, non so se te ne sei accorta, ma hai messo la stessa recensione due volte, ma a parte questo …
 
Ko e Den: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!! GROE SEME!!!! TROPPO FORTEEEEEEEEEEE!!!!! AHAHAHAHAHAHAHAH!!!! X°°D
 
Groe: ah-ah … molto divertenti -____-  parlando del sogno … conoscendo l’autrice mi sa tanto che arriverà in fretta quel momento.
 
Ko: moooooooooolto in fretta *____*
 
Groe: aiuto ç___ç
 
Ko: tranquilla Chiaki_chan, non andrò in rating rosso, purtroppo non sono ancora maggiorenne ç___ç
 
Groe: non oso immaginare che faresti se lo fossi …
 
Ko: MUAHAHAHAHAHAHAH!!! UN BORDELLO DI FIC YAOI A RATING ROSSO!!! *ç*
 
Groe: ecco, appunto
 
Ko: non credo che Fin si sia scandalizzato più di tanto, con Berwald fa cose peggiori, vero Tino? :D
 
Fin: m-ma non è vero! çAç
 
Ko: raccontalo alle foto ù___ù
 
Fin: ç____ç
 
Ko: non temere, l’UsUk per me è sacra quanto la GerIta, la SpaMano e la SuFin, quindi non verrà toccata U_U
 
Groe: COSA?! IO SAREI SUA MOGLIE?! E LA TERZA POI?! GRRRRR!! DANIMARCAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!! (insegue Den)
 
Den: E IO CHE CENTROOOOOOOOOOOOOO?! çOç
 
Ko: sono contenta che, anche se non si tratta della DenNor, la fic ti piaccia lo stesso, adrienne riordan, spero che anche questo cap ti piaccia ^__^
 
Groe: medinspower Ari, come ha già detto Konoha, Fin non si è scandalizzato più di tanto, e l’autrice è felice perché gli hai fatto gli auguri, anche se in anticipo
 
Ko: quand’è che aggiorni Glorus Flaaaaaag? Me muore dalla curiosità ç_ç
 
Groe: ti conviene farlo o questa ti tartasserà fino alla fine dei tuoi giorni -__-“  Hullaballons, Danimarca ti sta ancora cercando con l’ascia in mano, quindi fossi in te mi rifugerei da qualche parte
 
Ko: certo che Den è geloso del suo piccolo Groe :D
 
Groe: IO NON SONO IL SUO PICCOLO GROE!! >//////////<
 
Den: certo che lo sei :D
 
Groe: voglio morire, nessuno mi ama ç____ç
 
Ko: non fare così, lo sai che io, ma soprattutto Den, ti vogliamo bene ^^
 
Groe: Ecco, adesso anche South Iceland mi odia ç___ç
 
Ko: non esagerare adesso! Den, consolalo
 
Den: subito ** (trascina via Groenlandia)
 
Ko: ihihihih … andate e divertitevi *__* Blue_Witch spero che i tuoi esami stiano andando bene, in bocca al lupo e grazie per gli auguri ^___^ e con questo abbiamo finito, spero che anche questo capitolo, anche se a mio parere cortino, vi sia piaciuto, alla prossima, se il Grest me lo permette cercherò di aggiornare il più presto possibile! Farvel! ^O^

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Kyuketsuki Assassin