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Autore: Kvistor    19/06/2011    1 recensioni
In questa FF del genere What if? vedremo i nostri eroi in una situazione cupa dove il male sembra imperante...
Rating Arancione per diverse scene cruente.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 L’Esame

Ero arrivato da quattro giorni sulla Principessa Andromeda e da tre ne ero il primo ufficiale, la mia presentazione alle truppe e alla ciurma aveva destato molto scandalo e molti fra mezzosangue e mostri all’ inizio non mi avevano rispettato, ma ben presto ero riuscito a ottenere il loro rispetto e per certi versi la loro ammirazione, infatti il giorno successivo alla mia presa del comando quale braccio destro di Luke un insolente figlio di Ares Anthony Moore aveva bofonchiato qualcosa di offensivo mentre passavo e avevo dato l’ordine di farlo fustigare, era stata una cosa spaventosa la frusta si era abbattuta sulla sua schiena per oltre venticinque minuti e questa era diventata di un inquietante rosso sangue, potevo vedere le facce quasi impaurite di quelli che guardavano, certo se non potevano apprezzarmi mi avrebbero temuto, il brusìo della folla era ormai molto diffusi quando poi mi decisi a parlare << non tollererò la mancanza di disciplina e di rispetto verso i superiori, imparate da quest’uomo o condividetene la sorte. >> lo dissi con un tono quasi non mio, forse la sua faccia mi ricordava quella del padre ma avevo quasi provato piacere nel vedere le estremità della frusta che lo colpivano senza dargli tregua e dalla voce si doveva capire perfettamente. Mentre meditavo su quell’ episodio qualcuno bussò alla porta, era proprio lui per un attimo pensai che volesse aggredirmi, e stesi la mano sul pugnale che tenevo nascosto in un vano sotto la scrivania di noce della mia stanza, ma non mi toccò anzi si mise in ginocchio e mi disse in tono sommesso << io ecco signore volevo chiedere il suo perdono, sono stato giustamente punito e mi rendo conto che lei in effetti è la persona più adatta per guidarci assieme al comandante... >> << bene, lo terrò presente, ora puoi andare >> risposi congedandolo, mentre lui chiudeva la porta a vetri della mia camera pensai alle parole impaurite che mi aveva rivolto, erano dettate dal terrore ma se aveva paura lui bene così, da quanto ne sapevo era una figura di spicco nella truppa e se “morto il toro, sconfitta la mandria” avevo la situazione in pugno. Ora il difficile... il colloquio con il re dei titani.

P.O.V.  Luke

Era il momento per Percy di essere ricevuto dal signore Crono, fino a quattro giorni prima non me ne sarei curato anzi probabilmente avrei insistito per eliminarlo all’ istante, ma dopo averlo visto comparire sulla nave e averlo nominato mio vice era necessario che andasse all’ esame e che lo superasse per così dire, se avesse fallito io avrei perso la mia credibilità di comandante e il mio UNICO amico in quel mondo fatto di rabbia, odio e violenza che sembrava schiacciarsi sempre più sopra di me. Mentre rimuginavo su questi pensieri amari arrivai alla porta della sua cabina, stavo per bussare quando vidi che la porta era aperta e la stanza era, apparentemente, vuota. Mi sporsi in avanti per entrare quando uno strano particolare attirò la mia attenzione, era una lettera incisa con il coltello sullo stipite destro della porta, era una “A”, avrei potuto evitare di fare troppe congetture, ma fu più forte di me. Poteva dire infinite cose, era forse un messaggio, Addio, Assassinio? O forse era una persona? Alla fine compresi, era... << Annabeth >> disse una voce alle mie spalle, mi voltai e vidi Percy che usciva dal bagno con indosso, solamente, un asciugamano sarebbe potuto essere quantomeno strano, ma in quel momento i miei pensieri erano altrove, stavo per parlare quando mi sentii dire << Non farci caso... ero una persona diversa >>. Meditai un po’ di tempo su quell’aggettivo ma poi fui riportato alla realtà da Percy che adesso vestiva una camicia di Lino bianca e dei pantaloni di seta nera, in effetti quel giorno al largo dei Caraibi faceva un gran caldo, dopo un lungo attimo ci incamminammo verso il santuario. Il Santuario era una stanza costruita interamente di pietre nere e lucenti, onice, ossidiana e opale nero; non c’erano finestre e la poca luce che entrava nella sala proveniva da un braciere nel centro, proprio accanto al sarcofago aureo di Crono. Appena entrati ci inchinammo, credevo che il nostro nuovo acquisto sarebbe stato in difficoltà essendo la prima volta alla presenza del signore dei Titani, eppure era stranamente tranquillo, ad un tratto vide che incominciava a dimenarsi come posseduto da uno spirito, bastarono pochi attimi e fu tutto finito, ma prima che potesse rilassarsi senti la profonda voce del Titano echeggiare nella sua mente << Bene Generale, nonostante le tue paure mi hai portato un ottimo guerriero, credevo che sarebbe stato da eliminare eppure quello che c’è dentro di lui non mente, un ODIO talmente forte da divorare tutto ciò di debole che c’era in lui >> mentre parlava capii che quel “tutto ciò di debole” voleva dire “tutto ciò di buono”, la voce fece una pausa e poi ricominciò a parlare ma con un tono quasi sarcastico << Ma il suo corpo è debole... essendo un semidio non posso invecchiarlo subito a sedici anni per far avverare la profezia, ma posso far crescere il suo corpo e la sua mente per renderlo come te... >> a quelle parole provai sentimenti contrastati, averlo affianco da diciottenne sarebbe stato più facile per conoscerlo, ma se Crono l’avesse cambiato avrei potuto conoscerlo come una macchina, un fantoccio del signore dei Titani.

P.O.V. Percy    

Non capii molto e se capii qualcosa in particolare, non me ne ricordo. La voce di Crono mi disse cose incomprensibili, e pronunciò anche alcune strane formule magiche in greco antico, poi sentii ogni molecola del mio corpo, persino quelle che non sapevo di avere, allungarsi, accartocciarsi, insomma mutarsi e persino nei miei sentimenti cambiò qualcosa, la mia rabbia la e mia frustrazione si amplificarono al massimo e ovunque mi girassi vedevo solo lo sguardo ghignante di Atena. Quando ritornai in me ero nella mia cabina sdraiato sul letto, eppure non ero io, ero più alto e decisamente più prestante, insomma avevo il fisico di un diciottenne e con mia somma sorpresa quando mi trovai ad aprire un antico manuale militare, in fondo adesso ero un ufficiale dovevo saper comandare le truppe oltre che combattere, mi resi conto di sapere già tutto quello che c’era scritto, per una volta nella mia vita avevo davvero un cervello superiore a quello dei miei coetanei. In Mattinata Luke mi portò Vortice che era stata incredibilmente modificata... adesso vantava una metà in acciaio, come Vipera, ed incredibilmente una punta in metallo dello Stige, la leggenda narrava che se si poteva ferire un dio era quello l’ unico metallo con cui lo si potesse fare... ero impaziente di provarla; poi mi resi conto che avevo ancora una cosa in sospesa dovevo lasciarmi tutto alle spalle dovevo dare un ultimo saluto ad Annabeth.                                     

   
 
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