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Autore: Alaysia    20/06/2011    4 recensioni
Maria ha restituito le perle di luna, combattendo contro molte difficoltà. Ma ora dovrà sfidare il più duro dei nemici: il suo cuore.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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 Ecco il secondo capitolo, leggete e commentate :)

Capitolo 2: La tana del lupo

Maria aveva qualche dubbio sul fatto di andare a fare una visita al maniero dei De Noir. E soprattutto aveva paura. Non sapeva bene di cosa, le due famiglie si erano riappacificate e tutto era tranquillo da settimane. La banda di Robin aveva smesso di cacciare gli animali rari e di aggredire i visitatori (lei ne sapeva qualcosa).
Di conseguenza Rolf non era più dovuto andare nella foresta a salvarla, ora che si era trasformato in un bellissino leone nero Sir Benjamin l’aveva liberato nella valle, anche se Maria non lo aveva più visto.
E ora stava cavalcando verso la rocca in pietra nel ben mezzo della foresta. Maria si ricordò la sua prima visita a casa di Robin, quando lei gli aveva rifilato il suo primo (e memorabile) calcio negli stinchi ed era stata per la prima volta sbattuta in prigione. Eppure … si eppure si fidava davvero di Robin, sapeva che con lui non le avrebbe mai fatto correre dei rischi, sapeva che avrebbe sfidato suo padre pur di proteggerla.
Sentii qualcosa di duro colpirla allo stomaco. Il pensiero di Robin che la proteggeva le faceva capovolgere lo stomaco, sapere che Robin De Noir avrebbe rischiato per lei.
Anche Robin aveva le sue piccole preoccupazioni, non poteva sapere la reazione del padre al fatto che aveva portato una Merryweather spontaneamente a cena nella casa dei De Noir. Ma l’avrebbe protetta. A qualunque costo. E poi non l’avrebbe portata a casa sua se non avesse pensato che fosse stato troppo pericoloso. Forse…
E ora galoppavano verso il maniero dei Noir, ognuno con i suoi oscuri pensieri.
In lontananza, su un altura, si scorgeva la torre più alta, quella che ospitava le prigioni, e da dove proveniva il suono della campana. Si sentivano voci e schiamazzi e la luce del sole che tramontava creava delle ombre sempre più lunghe.
Infine arrivarono al grande portone aperto che segnava l’ingresso alla rocca. Maria seguì Robin fino alle stalle dove lasciarono i cavalli a riposare. Infine il momento del giudizio: entrarono nella torre dove la famiglia si riuniva a mangiare. Maria sentii il cuore batterle con una velocità pazzesca, un po’ per l’emozione un po’ per la paura.
Ma la fortuna è sempre dietro l’angolo. A volte. Infatti Coer De Noir era uscito per un giro di ispezione della foresta insieme ad un'altra ventina di uomini e al tavolo c’erano solo un paio di amici e … Loveday.
Maria non la vedeva da un paio di settimane, tutte le volte che la donna passava dai Merryweather si chiudeva negli appartamenti di suo zio per fare chissà che cosa. D’altro canto neanche la ragazzina era stata molto presente, la mattina studiava e il pomeriggio usciva con Robin a divertirsi.
-Ciao Maria- disse Lodeday andandola ad abbracciare
-Loveday!-eslamò Maria ricambiando l’abbraccio
-Oggi ti fermi a mangiare da noi? Finalmente è da un po’ che chiedevo a Robin di portarti qui-
Maria si girò un attimo verso Robin, ma non fece niente perché uno degli amici di Robin soffocò quella che sembrava una risata.
-Ah-ha Robin ha portato la ragazza-disse un tipo grande come un armadio al compagno accanto.
Nessuno dei tre ci fece caso. Si sedettero a mangiare, chiacchieravano del più e del meno e di come erano andate le ultime settimane quando Loveday diede la notizia
-Io e Benjamin ci sposiamo … fra un mese-
Sembrava scoppiasse dalla voglia di raccontarlo a qualcuno.
-Davvero? Ma è meraviglioso!-disse Maria sinceramente contenta.
-L’abbiamo deciso due settimane fa, non vogliamo più aspettare-continuò la donna
-Congratulazioni!-
Robin in questo arco di conversazione era rimasto con la forchetta a mezz’aria, come se la notizia non fosse degna della sua attenzione. O forse era solo stanco di stare a chiacchierare con due donne (pardon una ragazzina e una donna >.< ).
Quando ebbero finito di mangiare finalmente Robin prese un po’ di vita e disse:
-Vieni Maria ti faccio fare un giro- disse alzandosi. Aveva ripreso la sua aria spavalda e aspettava che Maria lo seguisse.
-Ci vediamo Maria-disse Loveday
-Ciao-
Robin la prese per mano e la fece uscire dalla sala. Ora si trovavano sulla via principale, con qualche corvo gracchiante qua e là e nessuna persona. Il sole era tramontato quasi del tutto e i suoi ultimi raggi illuminavano appena le forme inidstinte delle torri della rocca.
Robin e Maria entrarono in quella che sembrava una piccola torre al confine con la foresta. Robin spinse la porta cigolante ed entrarono in una stanza piccola e buia. C’era un letto in un angolo, un comodino e una scivania appena a destra della porta, una poltrona e una minuscola libreria. Un candelabro spento era appeso nel centro del soffitto.
-Che posto è?-chiese Maria. Non capiva il motivo per cui Robin l’avesse portata in quello sgabuzzino.
Nella semi-oscurità Maria vide un sorriso sulla faccia di Robin.
-Camera mia- rispose rompendo il silenzio. Andò verso una finestra e aprì le ante. Maria rimase senza fiato. Da quella finestra si vedeva tutto il bosco dall’alto, ogni albero, ogni radura. In fondo, molto lontano, Maria riconobbe la casa di suo zio.
-Uau-sussurrò incantata dal paesaggio. Appoggiò la mano sul davanzale quando si accorse che i rami degli alberi entravano anche dentro la camera. Si arrampicavano sulle pareti come l’edera, e arrivavano fino al soffitto. Appena fuori dalla finestra c’era una quercia secolare dalla quale provenivano i rami che entravano nella camera.
Robin era rimaso appoggiato alla parete a guardare divertito la reazione di Maria.
La ragazza si girò e si guardò meglio attorno. Sul pavimento c’era un bel tappeto che rappresentava un corvo dorato su uno sfondo nero, le pareti erano coperte da arazzi, attraversati dai rami, tutti con la stessa insegna e la piccola libreria blu vicino alla scrivania era piena di libri. Maria si avvicinò e ne prese uno.
-Leggi?!-chiese a Robin. Aveva sempre pensato l’amico solo come un ragazzo di quindici anni al quale piaceva andare in giro per il bosco fregandosene di tutto e di tutti. Solo dopo si rese conto quanto fosse stata stupida la domanda.
Robin assentì.
Maria lesse il titolo del libro: La storia della valle di Moonacre. Dovevano essere trecento pagine, tutte ingiallite dal tempo e scritte a mano. Aveva un aspetto piuttosto prezioso. Era pieno di illustrazioni stuoende, piene di dettagli e dicolori. Ne rimase incantata.
-Me lo presti?-chiese ancora Maria
Robin alzò le spalle e Maria lo prese come un si. Fece sparire il libro dietro la veste, poi guardò ancora il ragazzo.
-Vieni, voglio mostrarti una cosa-disse lui.
Maria lo raggiunse, ma Robin non raggiunse la porta; andò verso la finestra. Salì sul davanzale e con un salto degno di un felino arrivò su un grosso ramo della quercia. Le fece segno di seguirlo.
Maria si mise in piedi sul davanzale e vide la mano che Robin le tendeva dal ramo.
-Salta-le disse.
E Maria saltò. Qualche centesimo di secondo dopo era tra le braccia di Robin, i piedi sul ramo della quercia. Si azzardò a guardare giù. Dovevano essere ad almeno sette metri d’altezza …
E intanto lei era tra le braccia di Robin e non poteva cadere. Lui le prese la mano e cominciò a muoversi, fino a che non fu in equilibrio. Si alzò anche Maria.
-Dobbiamo arrivare lì-disse Robin indicando il tetto della torre, un paio di metri più in alto di loro.
Poi cominciò ad arrampicarsi sui rami come se fossero delle scale e intanto Maria lo osservava. Con un ultimo salto Robin arrivò sul tetto.
‘Tu sei pazzo Robin De Noir’ pensò, ma cominciò ad arrampicarsi anche Maria. Era più facile di quel che pensasse anche se il vestito le impacciava un po i movimenti.
Arrivò anche lei sul tetto, Robin si era appollaiato su quello che poteva sembrare uno pseudo balcone, grande tre o quattro metri.
Si sorrisero. Maria lo raggiunse.
Lui si sdraiò con le braccia sotto la testa e cominciò a fissare il cielo e … la luna piena. Non ci volle molto perché anche Maria lo raggiunse e si sdraiò accanto a lui.
-Fantastico-disse guardando le migliaia di stelle luminose che splendevano quella notte, erano molto meglio di quelle sulle pareti di camera sua, anche perché li c’era la luna piena. Ed era enorme e bellissima. Mezz’ora dopo senti un leggero russare. Robin si era addormentato ed era calato il silenzio più assoluto.
Maria si ricordò del libro che lui le aveva prestato e siccome non aveva minimamente sonno si sedette e lo tirò fuori da sotto l’abito.
Lo aprì, e qualcosa di piccolo e nero ne scivolò fuori. Era un libricino rilegato in pelle scura tenuto chiuso da un elastico. Maria lanciò un occhiata a Robin, serenamente addormentato, poi lo aprì.
Sulla prima pagina c’era scritto ‘Diario segreto di Robin De Noir’.
Maria spalancò gli occhi. Sentì il cuore batterle più forte nel silenzio di quella notte d’estate…
 
Angolino dello scleramento:
È  uscito orrendo lo so lo so >.< però ci tenevo a infilarci il diario di Robin xD
  
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