Sarebbe vissuta per questo
Madre,
lui mi ha permesso di scriverti. Mi ha raccomandato di non
dare troppe informazioni, cosa che sapevo comunque già da me; mi tratta come un
bambino capriccioso che non capisce le conseguenze di quello che fa. Credo che si
stia mettendo in contatto con Lui, ma non mi dice niente, quindi non so quanto
Gli ha riferito, e quanto Lui ha riferito a te.
Ad ogni modo, sto bene e sono al sicuro; mi ha rubato la
gloria, il compito che Lui aveva affidato a me, ma mi sta
proteggendo, per quel che mi serve, e gli sono grato.
Non posso dirti altro, ma so che ci rincontreremo presto,
insieme, tutti e tre, ancora. Tu sei sempre forte, quindi sii forte ancora,
come cerco di esserlo io, sii forte per me.
Non sei
sola.
Appoggiò il foglio spiegazzato e consunto per le tante
volte che l’aveva letto sulla scrivania.
Alzò lo sguardo vitreo dalla carta, fissandolo sul cielo
notturno al di fuori della portafinestra; e d’improvviso sentì le ginocchia
cedere, come dalla stanchezza, e indietreggiò piano fino a lasciarsi cadere
sulla poltrona dietro di lei. Si sentì esausta improvvisamente, anche muovere
un piede, il solo pensarlo, le sembrava impossibile.
Restò così per un tempo che sarebbe potuto essere un
minuto, un’ora o tutta la notte, le ginocchia abbracciate, rannicchiata come
una bambina impaurita, prima di alzarsi e andare in terrazza, portandosi dietro
la lettera, l’unica cosa che gli era rimasta di lui. Prese una boccata di aria
fresca, tentando di liberarsi del senso di oppressione che le stringeva il
petto.
Tu sei sempre forte. Non sei sola.
Vide le parole che Draco le aveva scritto come stampate nella sua mente, una grande bugia indelebile nella sua testa.
Non si era mai sentita più abbandonata e più fragile che
in quel momento.
Lei era vissuta per loro. Per Draco, per Lucius. Tutti e
due l’avevano abbandonata, per lo stesso motivo. Aveva sempre cercato di
convincersi nella sua immensa arroganza che fossero loro ad avere bisogno di
lei, chiedendosi come avrebbero fatto senza una madre e una moglie che vegliava
su di loro; la verità era che era esattamente il contrario.
Lei aveva bisogno di loro, un assurdo bisogno di sentire
il loro amore, la loro protezione, la loro ammirazione, anche, su di lei, come
una cosa che ci sarebbe stata sempre. Solo ora si rendeva conto che non era
niente senza loro due, che non riusciva neanche a muovere un passo senza avere
l’approvazione di Lucius, senza l’amore e il rispetto reverenziale di Draco.
La verità era questa, e lei era quella egoista. E leggendo
le parole del figlio se ne rendeva conto ancora di più - ‘sii forte ancora’. La prima volta
che aveva letto quella lettera aveva scorto in quella frase una sorta di
complimento, e solo dopo l’aveva interpretato invece col suo reale significato;
era una preghiera, una richiesta di rassicurazione che le chiedeva suo figlio.
Sapeva che si sarebbe lasciata andare alla disperazione senza suo padre e ora
anche senza lui.
Draco sapeva del suo viscerale bisogno di loro, e
probabilmente anche Lucius. Era lei che aveva sempre fatto finta di niente.
Lei era vissuta per loro, per il loro amore, e ora
non erano più al suo fianco. Era un essere inutile, adesso che non poteva più
riceverlo.
Narcissa volse ancora una volta lo sguardo alla lettera,
la avvicinò al viso, come se riuscisse a sentire l’odore di suo figlio
intrappolato nella carta. Appena il suo naso sfiorò la superficie del foglio,
sentì gli occhi bruciarle, la voglia di urlare ed accasciarsi sul pavimento,
sola nella sua disperazione, che si faceva strada in lei.
Ma d’improvviso, proprio prima che si lasciasse cadere al
suolo, si rese conto ancora una volta di quanto fosse una bugiarda ed
un’egoista, ancora una volta. Draco le chiedeva di essere forte, di aspettarlo.
E lei ancora una volta si lasciava vincere dai suoi
sentimenti, senza contare quello che provavano gli altri. Non si poteva
lasciare vincere dalla depressione, perchè non era vero che nessuno aveva
bisogno di lei. Avevano bisogno di sentire che qualcuno era forte anche per
loro, rinchiusi tutti e due nella solitudine e nell’ignoranza di quello che
accadeva.
‘Sii forte per me.’
Lo sarebbe stata. Avrebbe fatto come le chiedeva, avrebbe cercato di esserlo fino al suo arrivo.
‘Ma so che ci rincontreremo presto, insieme, tutti e
tre, ancora.’
Avrebbe aspettato quel momento. Come le chiedeva.
Un sorriso le si allargò nel viso bagnato dalle lacrime, che si trasformò in risata mentre si appoggiava contro la ringhiera, protesa verso l’orizzonte.
Sarebbe vissuta per questo.
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Tentativo di fanfiction seria e con un senso... per favore, commentate, ho bisogno che mi dite dove sbaglio e come migliorarmi ç___ç non sono capace di scrivere cose serie, il mio cervgello non sa cosa significhi questa parola .__.
Aiutate una povera ragazza bisognosa, cliccate su quelle quattro paroline in blu e ditemi che ne pensate .___.
Lollo