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Autore: PiccolaKris    20/06/2011    3 recensioni
questa storia è dedicata a Ryan e Strawberry, ma dall'anime ho preso solo i personaggi..infatti la storia si svolge mentre ENTRAMBI hanno 17 anni e il progetto Mew Mew non c'entra niente...comunque i personaggi hanno anche lo stesso carattere di quelli dell'anime! leggete e vedete se vi piace!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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" Ma cosa stavo facendo? Non posso credere che stavo per baciare quel..quel.. Deve avere qualche strano potere e avermi stregato, non posso aver ceduto di mia volontà. Eppure sono stata io ad abbracciarlo... Sì, ma era un innocente abbraccio da amica, lui non doveva credere di avere il diritto di baciarmi! "
Nel buio della sua stanza Ichigo si portò una mano alle labbra, sfiorandole con le dita. Per tutta la sera era riuscita a comportarsi normalmente con i suoi genitori e ad evitare quei pensieri, ma adesso, sola nella sua camera, sapeva di doverli affrontare. Si sentiva colpevole: cercava di addossare tutta la responsabilità a Ryan, ma sapeva benissimo che anche lei aveva fatto la sua parte.
" E adesso come mi comporterò con lui? Perché sono costretta a vederlo tutti i giorni a scuola? È una vera e propria ingiustizia! "
Chiuse gli occhi e cercò di dormire, ma senza alcun risultato. La assillava l'idea di come si sarebbero comportati entrambi il giorno dopo.
" Quasi quasi mi fingo malata, così domani non andrò a scuola e non lo vedrò! " . Ma capì che era una cosa inutile, non poteva scappare per sempre, prima o poi avrebbe dovuto incontrarlo. Rassegnata, nascose la testa sotto le coperte e si rannicchiò in posizione fetale, cercando di pensare a qualcos'altro per poter finalmente prendere sonno. Quando si addormentò, però, l'immagine del volto di Ryan, con quei grandi e brillanti occhi azzurri, era ancora fortemente impressa nella sua mente.
 
C'era anche un'altra persona che, nella sua stanza, non dormiva. Non perché fosse agitato, ma semplicemente perché stava pensando a Ichigo e a quello che avrebbe dovuto essere il primo bacio tra di loro. Ryan continuava a maledire mentalmente sua zia perché li aveva interrotti sul più bello. Non sapeva perché lo attraeva tanto, sapeva solamente che aveva il forte desiderio di fare sue quelle belle labbra. E ce l'aveva anche quasi fatta, se non fosse stato per l'arrivo di sua zia. Si girò sul fianco, chiuse gli occhi e si addormentò, anche lui, con il bel visino di Ichigo in mente.
 
Ichigo passò una notte agitata e la mattina era di pessimo umore. Indossò in fretta la divisa della scuola, si mise un po' in ordine i capelli e scese per fare colazione nel silenzio della casa. Quando uscì, si lasciò avvolgere dal piacevole venticello di inizio giugno, sperando che potesse portare via con sé tutte le sue preoccupazioni. Girando l'angolo, andò a sbattere contro qualcuno e cadde a terra.
<< Ahia! >> urlò.
<< Ti sei fatta male? >>. Ichigo vide che quel qualcuno le porgeva una mano per rialzarsi, alzò gli occhi per vederlo in volto e riconobbe Ryan.
<< Un po'... Ma non puoi stare più attento quando cammini?? >> il suo cattivo umore cominciava a farsi sentire.
Ryan parve alquanto risentito: << Io sono attentissimo, sei tu che hai sempre la testa per aria >> e dopo aver detto così, cominciò ad allontanarsi.
<< Ti conviene alzarti, se non vuoi arrivare tardi a scuola >> le disse poco più in là, dopo essersi girato e aver visto Ichigo ancora per terra. Ichigo non raccolse la provocazione, si alzò in tutta fretta, si aggiustò la divisa e riprese a camminare come se niente fosse stato, fingendo di essere da sola. Quando raggiunse Ryan, lui anche riprese a camminare standole tranquillamente accanto. Avanzarono per qualche minuto nel silenzio, poi Ichigo proruppe con tono seccato:
<< Nessuno ti ha detto che puoi fare la strada con me >>.
<< Nessuno ha detto che sto facendo la strada con te >> rispose pacato Ryan << fino a prova contraria questa via è di tutti, e io e te dobbiamo andare dalla stessa parte >>.
Non c'era replica che reggesse a tale affermazione, perciò Ichigo preferì chiudersi di nuovo nel silenzio. Sperava che nessuno li vedesse e si facesse strane idee; forse se stavano ad una certa distanza e non si parlavano, potevano anche sembrare due perfetti sconosciuti. Stava già affermandosi dentro di lei questa rassicurante convinzione, che Ryan rovinò tutto, riavvicinandosi a lei e chiedendole: << Cos'hai? >>.
Ichigo cercò comunque di mettere in atto il suo piano, perciò finse di non aver sentito.
<< Perché non rispondi mai quando ti rivolgo domande gentili? Preferisci forse che continui a prenderti in giro? Se è così, dimmelo subito, che io non mi faccio pregare due volte! È divertente stuzzicarti, sai, micetta? >> Ryan continuò imperterrito a cercare di instaurare una conversazione. Voleva cercare in qualche modo di ricreare il clima sereno e scherzoso del pomeriggio prima, ma Ichigo sembrava non voler permettere che ciò accadesse.
<< Questo me l'hai già detto: sei un po' ripetitivo, Shirogane >> fu la risposta pungente della ragazza. Il fatto che l'avesse chiamato per cognome non aiutava per nulla a creare l'atmosfera da lui desiderata, perciò disse:
<< Preferisco che mi chiami Ryan >>.
<< E io preferisco che mi chiami Ichigo >>.
<< Va bene, come vuoi, micet...ehm, Ichigo >> rispose il ragazzo con un sorriso << ora mi vuoi dire che cos'hai? Hai forse dormito male? A guardarti bene, hai un po' di occhiaie sotto agli occhi! >>.
Ichigo sentiva di non poterlo sopportare un minuto di più: perché non riusciva a fare la persona seria? Se si fosse fermato al " cos'hai ", probabilmente avrebbe anche potuto sforzarsi di rispondergli in modo gentile, ma così non ce la faceva proprio.
<< Ichigo! Aspettami! >> urlava una voce maschile proveniente da dietro. Ichigo si voltò e vide arrivare correndo Mark, il suo ragazzo. " Ci mancava solo lui ", pensò. Ma ovviamente ormai non poteva far finta di non averlo sentito e le toccava aspettarlo. Anche Ryan, con un espressione contrariata sul viso, si fermò in mezzo alla strada: perché quello stupido doveva sempre rovinare tutto? Fare la strada tutti e tre insieme non era certo la decisione migliore da prendere, ma lui volle farlo lo stesso: se non poteva avere Ichigo tutta per sé, almeno doveva cercare di non farla restare da sola con Mark. Quando Ichigo si accorse di Ryan fermo accanto a lei, disse: << Tu puoi anche andare avanti >>.
Ryan alzò leggermente le spalle e rispose tranquillo e sfacciato: << Non ho voglia di fare la strada da solo. Starò benissimo in vostra compagnia >>.
Ichigo, ben sapendo che rispondere avrebbe solo peggiorato le cose, vista la testardaggine di Ryan, si limitò ad alzare gli occhi al cielo e tornò a guardare il suo ragazzo che si avvicinava. Una volta che li ebbe raggiunti, Mark diede un breve bacio sulle labbra di Ichigo e, dopo aver lanciato un'occhiataccia al ragazzo biondo accanto a lei, le disse: << Andiamo? >>.
Ripresero tutti e tre a camminare e dopo poco Mark chiese a Ichigo, cercando di non farsi sentire da Ryan: << Adesso fai la strada con lui? >>.
Ryan sogghignò e Ichigo rispose sospirando: << No, ci siamo incontrati per caso >>.
Mark sembrava non voler desistere: << Non è che mi stai nascondendo qualcosa, vero amore? >>.
<< Che cosa vuoi che ti nasconda? >> solo dopo averle pronunciate Ichigo si rese conto che quelle non erano le parole più adatte da dire al suo ragazzo, giustamente geloso, perciò cercò subito di rimediare: << Scusa, Mark, non volevo risponderti così, è che proprio oggi non è giornata >>.
Mark decise allora di lasciare cadere il discorso, ma alzò un braccio e lo passò sulle spalle di Ichigo come per sottolineare che quella era la SUA fidanzata, e lo fece guardando nella direzione di Ryan per notare degli eventuali segni che potessero tradire le sue emozioni. Come ben sappiamo, però, Ryan non è tipo da lasciar trasparire i suoi sentimenti, infatti il suo volto rimase tranquillo e impassibile anche davanti a quel gesto. Fu Ichigo che, invece, si sorprese maggiormente di quell'insolito gesto. Non scomponendosi assolutamente, comunque, Ryan passò al contrattacco: << Li hai capiti i problemi di matematica che ti ho spiegato ieri? Se mi rispondi di sì, vorrà dire che sono un bravo insegnante! Dammi questa soddisfazione, Ichigo! >>.
 Al solo sentire ricordare il pomeriggio precedente, Ichigo arrossì fino alla punta dei capelli, cosa che non sfuggì all'attento occhio di Ryan, che rise sotto i baffi, ma che sfuggì, per fortuna, a Mark, troppo intento a guardare sbalordito il bel ragazzo biondo.
<< Prendi ripetizioni di matematica da lui? >> riuscì a chiedere alla fine il povero Mark.
Ichigo sentiva un forte formicolio alle mani, aveva l'impellente necessità di tirare un pugno a Ryan: sapeva benissimo che non aveva detto a Mark che era andata a casa sua! Come si permetteva di rovinare il suo rapporto con Mark, già abbastanza instabile? No, aspetta, cosa aveva appena pensato? Che il loro rapporto non era mai stato stabile? Cosa le stava succedendo?
<< Ichigo? >> era ancora Mark, che attendeva una risposta. Vedendosi costretta, Ichigo cominciò a parlare con voce tremolante e poco credibile:
<< No, Mark, è stato solo ieri perché mi spiegasse le cose che mette nella verifica di matematica di oggi. Sai, essendo stata assente... >>. Mark, però, sembrava poco convinto, mentre Ryan, con aria innocente e angelica, disse:
<< Ah, ma non l'avevi ancora detto al tuo ragazzo che sei venuta da me? Scusa, pensavo di sì! >>.
Mark, molto confuso, non sapeva chi guardare. Alla fine chiese alla sua fidanzata, con tono più sottomesso che arrabbiato: << Ichigo, perché non me l'hai detto? >>.
<< Io... >> cominciò a dire lei balbettando, ma erano ormai giunti a scuola e venne salvata dalla campanella che annunciava l'inizio delle lezioni.
<< Sarà meglio andare in classe, Ichigo, sai che il prof è sempre estremamente puntuale! >>.
Ichigo, a testa bassa, annuì solamente, mentre sentiva Mark che le diceva: << Noi due ci vediamo in pausa pranzo...per parlare...SOLI >>.
 
Ichigo passò la prima parte della mattinata tra l'ansia di ciò che avrebbe dovuto dire a Mark e alla decisione su quale fosse il metodo migliore per uccidere una persona: una morte veloce, indolore, silenziosa e senza spargimenti di sangue? No, Ryan doveva soffrire! Stava valutando l'ipotesi di annegamento, quando la campanella suonò per segnare l'inizio della pausa pranzo. Si era preparata tutto il suo discorso. " Mark, non ti ho detto niente perché ieri non ci siamo sentiti, e chiamarti solo perché andavo a studiare matematica mi sembrava inutile. E poi non ti devi preoccupare, abbiamo solo studiato, cosa credevi che avessimo fatto? " , andava ripetendosi mentalmente. E tutto questo corrispondeva alla verità no? Più o meno... Avrebbe anche potuto tranquillamente raccontargli tutto il pomeriggio, evitando accuratamente di menzionare l'ultima parte. Omettere dei particolari era come dirgli bugie?
<< Ichigo? >>. La voce di Mark. Okay, il momento era arrivato. Ichigo si voltò e vide sul volto del suo ragazzo un'espressione afflitta da cane bastonato. Le fece pena: Mark era un bravo ragazzo, non si meritava tutto questo. Le parole le uscirono da sole: << Mark, mi dispiace davvero di non avertelo detto, non ci vedevo nulla di male dovevamo solo studiare non ti devi preoccupare non è successo niente mi ha solo spiegato matematica per la verifica che devo fare dopo! Non ti nascondo niente anche perché sai benissimo che non sono capace a mentire e se ti nascondessi qualcosa te ne accorgeresti subito! >> disse, praticamente tutto d'un fiato. Forse stava diventando brava a mentire, invece: Mark sembrava crederle, perché la sua espressione si fece più dolce.
<< Io mi fido di te, Ichigo, e voglio crederti. Però se vai a studiare a casa di qualcuno, o magari vuoi andare a fare un giro, vorrei che me lo dicessi... va bene? >> disse Mark.
Fantastico, adesso dovrò dirgli tutto quello che faccio! ”, pensò Ichigo, ma, rassegnata, alla fine rispose: << Certo, Mark, hai perfettamente ragione. Ti prometto che ti informerò >>.
<< Va bene, adesso andiamo a mangiare >>. Si sedettero allo stesso tavolo e cominciarono a mangiare, ma l’atmosfera rimase piuttosto tesa e il silenzio regnò tra di loro per la maggior parte del tempo della pausa pranzo.
 
<< Com’è andata la discussione con il tuo ragazzo, Ichigo? >> era suonata la campanella che segnava la fine della giornata scolastica, molti erano già usciti dalla classe e Ichigo stava finendo di prepararsi.
<< Non ti interessa >> rispose secca a Ryan, appoggiato sul banco vicino a lei.
<< Sì che mi interessa, invece >>, disse lui, guardando il volto scuro ma sempre bello di Ichigo.
<< No, non hai capito. Non ti DEVE interessare! >> fece una breve pausa, poi riprese: << Quello che succede tra me e Mark è solo affar nostro, tu non devi più permetterti di ficcare il naso tra le nostre faccende, chiaro? >>.
<< Chiaro! Scusami, chiedevo solo per gentilezza! >>.
<< Per gentilezza, certo! Tu non sai neanche dove sta di casa, la gentilezza! Ed è anche per gentilezza, ovviamente, che stamattina mi hai chiesto se avevo capito i problemi di matematica che mi hai spiegato ieri, vero? Ovviamente il fatto che lì con noi ci fosse Mark e che tu sapessi benissimo che lui non sapeva di ieri pomeriggio, non c’entrava niente, vero? No, tu l’hai chiesto solo per gentilezza! >>.
<< Scusa, ma io cosa ne sapevo che non l’avessi detto al tuo ragazzo? Potevi averglielo detto benissimo ieri sera, anzi, avresti dovuto! >>.
<< Adesso vuoi anche farmi la predica? Secondo te ieri sera io chiamavo tranquillamente Mark e gli dicevo “ Sai, amore, sono andata a studiare a casa di Ryan questo pomeriggio! ”, dopo quello che era successo tra...noi? >> Ichigo finì la frase con voce incerta e quasi in un sussurro.
Adesso Ryan si era alzato e Ichigo poteva vedere nei suoi occhi che la rabbia stava svanendo per lasciare il posto a una maliziosa ironia.
<< Ma guarda che tra noi non è successo proprio niente...ancora >> l’odioso sorrisetto sarcastico era di nuovo comparso sul suo volto.
<< Non mi puoi incantare di nuovo, sai? Me ne vado >> Ichigo si voltò di scatto, prese la cartella e cominciò a camminare.
Ryan disse tranquillo: << Hai paura di cadere di nuovo nella mia rete, vero? >>. Senza aspettare risposta, si alzò e con grandi passi raggiunse velocemente Ichigo. Le cinse da dietro la vita con le sue forti braccia e, avvicinando le labbra al suo orecchio, le sussurrò con voce suadente: << Non riuscirai a sfuggirmi, sai? >>. Dopodiché se ne andò, lasciando una povera e inerme Ichigo in mezzo alla classe e in preda a confusi pensieri.

 
 
 
Ecco un nuovo capitolo della mia fan fiction! Ok, sono di nuovo in enorme ritardo, ma spero che lo leggerete lo stesso e che vi piaccia. Alla prossima! Baci :D 
  
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