NOTE
Breve tributo alla figura di Ivan, che ho deciso di rivedere e pubblicare giusto per distrarmi dalla fatica che mi sta costando il secondo capitolo della mia UsUk.
Trattandosi del personaggio hetaliano che preferisco, ho scritto vari brani a lui dedicati; sebbene nessuno di essi gli renda giustizia, questo è quello che ho buttato giù con maggior convinzione.
Spero vi piaccia!

 

 

 

 

 

 

Girasoli: amore adorante, amore infelice.
Ne è colma la serra in cui molte persone, incoraggiate da un guizzo di turbata e circospetta curiosità, potrebbero domandarsi cosa t’abbia spinto a rifugiarti.

Alcuni penserebbero che quel luogo costituisca il tuo unico rifugio, l’unico nascondiglio in cui il “forse non poi così temerario” Ivan Braginski possa sperare di riuscire a sfuggire alla vivacità della sua temutissima sorellina.
Questi qui non sopravviverebbero nemmeno un minuto contro di te, su un campo di battaglia. L’albino orgoglioso lo imparerà a sue spese.

Altri sosterrebbero a gran voce, appassionatamente, che perfino tu devi pur avere un cuore, di certo commosso dalla bellezza di quei fiori gentili; una valvola di sfogo per la dolcezza che non puoi permetterti di lasciar intravedere in pubblico.
Non c’è più nessuno che la pensi così, però. Sembra che il tradimento venga considerato un grave peccato e, beh, perfino quel visetto d’angelo dagli occhi a mandorla non sarebbe così pio da perdonarti.

Altri ancora riterrebbero, semplicemente, che avessi bisogno di rinfrescarti la vista con quei petali dorati, dopo esserti ubriacato del sangue di Liet sulle pareti del tuo studio.
Quell’amabile idiota di Francis, i due deliziosi fratellini italiani e lo sciocco, sciocco Alfred. Loro sono i più divertenti, meno interessanti, ma più carini; li premieresti con un bacio, se solamente si sforzassero di cogliere qualche sfumatura in più.

È ciò che nessuno intuisce, che non si tratta d’altro se non di sfumature.
Il motivo per cui tutti indovinano ma nessuno ha ragione, tutti sanno e nessuno capisce. Nessuno comprende come ogni cosa venga detta su di te sia vera, dalla prima all’ultima, poiché non esiste alcuna contraddizione fra l’una e l’altra.
Bruci ciò che ami, e lo ami davvero, e lo bruci perché alla Madre Russia piace il sapore della cenere.

È un amore infelice, il tuo.
E malato, senza senso. Ed adorabile, in qualche modo.