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Autore: Patta97    20/06/2011    3 recensioni
E' la prima one-shot, ispirata a un'immagine molto triste che ho trovato su internet. Parla di Severus che, venendo a sapere della presenza dello Specchio delle Brame a Hogwarts, si precipita a vederlo e la storia inizia da qui.
Spero vi piaccia, buona lettura!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Aprì la porta spingendola piano in avanti, senza entrare subito, come se avesse paura di entrare, di vedere ciò che stava all’interno.
La porta scura si mosse in avanti silenziosa nel buio, come ad invitare chi le stava davanti a entrare.
Il mago si guardò alle spalle: il corridoio era buio e silenzioso.
La baldanza che lo aveva colto prima era come svanita; il suo posto era stato occupato velocemente dalla paura ora che si trovava davvero lì, a un qualche passo dal rivederla.
Alla fine, si convinse a fare un passo in avanti, poi un altro ancora, per ritrovarsi all’interno della stanza, che appariva vuota e buia. Chiuse la porta. C’era una finestra in alto, più avanti, ma la luna era coperta da nuvole nere e gonfie di pioggia.
- Lumos – sussurrò flebilmente l’uomo e la punta della sua bacchetta si accese a illuminargli il cammino.
Accanto a lui, le forme vaghe di banchi di scuola e sedie di legno rovesciate e addossate alle pareti di pietra. Spostò la luce davanti a lui e… il cuore gli mancò di un battito.
Lei era lì.
Nel buio, la sua pelle era pallida e diafana e riluceva di uno strano bagliore argenteo, quasi fosse un fantasma. Il suo corpo esile era fasciato da un lungo abito bianco semplice, che la faceva apparire ancora più irreale. I capelli erano lunghi fino alla vita, proprio come lui li ricordava, rossi come il fuoco, come le sue labbra ben disegnate, come il suo cuore, che un tempo l’uomo aveva desiderato con tutto se stesso.
Sentì le lacrime bagnargli il volto, calde e disperate mentre cercavano di lavargli via il dolore. Fece qualche altro passo, fino a trovarsi davanti alla figura della donna, che gli rivolse un sorriso triste, rassegnato al proprio destino. Il mago incrociò il suo sguardo con quello di lei e fu un nuovo stupore, una gioia di incontrollabile agonia e tristezza, una libertà che non si poteva prendere da così tanto tempo…
Gli occhi di Lily Evans erano più verdi che mai, verdi come i prati in cui giocavano da bambini, come la sua adorata Casa, come la speranza di poterla amare; contornati da lunghe ciglia nere, gli trasmettevano una sensazione mai provata.
Allungò una mano per toccarle il viso, ma sentì solo un contatto con qualcosa di freddo e liscio.
Aveva quasi scordato che lei era morta.
Che quello era soltanto il riflesso dei suoi desideri: di vederla ancora viva, di vederla ancora sorridergli, di vederla ancora guardarlo, o, semplicemente, di vederla ancora
Ma era solo un’illusione, lei era contenuta nella cornice dorata dello Specchio.
Miracolosamente, le nuvole si dissiparono dal cielo e i timidi raggi lunari illuminarono la scena, mostrandola così com’era, triste e angosciante, al mondo.
L’uomo si lasciò cadere sul pavimento freddo, una mano restò attaccata all’immagine dello Specchio, ai ricordi, al suo amore violento per lei, che si riversava incontenibile attraverso le lacrime che gli colavano lungo il volto, bagnavano i suoi abiti, il pavimento, attraverso gli spasmi e i singhiozzi di dolore che gli percorrevano il corpo.
Nessuna sensazione era in Severus Piton, in quel momento, solo amore.


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