"Questa volta ero decisa, non mi sarei mai più persa nei tuoi occhi.
Questo è un addio.
Non mi troverai mai più, sappilo, quindi non cercare di contattarmi"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
[I need to find a job, and to make new friendships.]
Scesi le scale, ed andai in salotto. Trovai mio zio. -Zio- dissi -Buongiorno- mi rispose freddo. -Esco- Dissi improvvisamente. -Va bene, vai- Presi la giacca e la borsa e uscii. Decisi di fare un giro per la città, e di trovarmi un hotel per qualche giorno. Improvvisamente il mio telefono squillò. Era Tom. Oddio, cosa voleva? -Pronto?- Risposi. -Hey, ciao Kristina-incominciò – Volevo chiederti dove sei- Ma perché lo vuole sapere? -Scusa la domanda, ma perché?- Di sicuro glielo avrà chiesto Bill. -Non pensare che me l’abbia chiesto Bill. Lui ora non è nemmeno qui. Era solo perché magari volevi compagnia…- Infondo… Non era una brutta idea. -Sono a Vicenza- Risposi infine. -Beh, appena posso vengo da te. Dammi qualche ora- -Ma ora tu dove sei?- -A casa dei miei genitori. Prenoto un biglietto su internet, se lo trovo per oggi, altrimenti per domani- -Va bene, grazie mille- Ma.. Perché Tom è improvvisamente diventato così gentile? Di solito non lo è mai stato. Ogni volta che lo incontravo, lo salutavo con un “ciao” e lui mi guardava male. Chiusi la chiamata. Era intanto arrivato mezzogiorno, e mi fermai al Mc Donald. Ordinai, e mi sedetti. Bill non si era più fatto sentire, meglio così. Durante il pomeriggio, Tom mi chiamò ancora. -Sì, Tom, dimmi- -Volevo dirti che ho trovato un posto libero, all’aereoporto di Brema. Non è molto distante da qui, qualche ora. L’aereo parte domani mattina presto, verso le 5.00, e ci metterà poche ore ad arrivare da te, quindi aspettami per le 8.00, più o meno.- Ha già fatto tutto?! -Va bene, Tom, allora ci vediamo domani.-
-Certo, a domani-
Tornai a casa verso le 17.00. Salutai a malapena gli zii, e salì in camera. Iniziai a rifare la valigia, rimettendo dentro tutti i vestiti che avevo tolto il giorno prima. Decisi di farmi una doccia prima della cena. I miei zii uscirono verso le 18.00. Mi lasciarono un biglietto, appeso alla porta della cucina. Diceva “Kristina, io e la zia siamo usciti, perché siamo stati invitati fuori a cena.” Beh, non ci voleva molto a capirlo. Preparai un piatto di spaghetti, e dopo la cena, mi sedetti sul divano, e accesi SKY. Su FOX Crime, c’era la nuova serie di CSI Miami.
Ho sempre amato quella serie.
La sveglia suonò alle 6.oo. Mi alzai a malavoglia, andai in bagno e mi guardai allo specchio. Ma perché ho messo la sveglia così presto? Mentre questo pensiero invadeva la mia mente, mi lavai la faccia. Improvvisamente ricordai. -Tom!-Uscì subito dal bagno, e tornai in camera. Presi i primi vestiti che trovai. Jeans azzurri, maglietta e scarpe. Preparai la borsa, e dopo essermi pettinata i capelli scesi in cucina. Mi preparai un caffè, e uscii subito. Mi diressi verso la stazione, e presi un taxi. Mentre ero in macchina, accesi il cellulare. C’erano due messaggi. Uno di Tom, e l’altro di Bill. Guardai subito cosa mi aveva scritto Bill. “Brava, complimenti, gesto molto maturo sfuggire dalle tue responsabilità.” Responsabilità? Ma ti è dato di volta di cervello?! Cancellai immediatamente quel messaggio, e guardai quello di Tom. “Sto per prendere l’aereo, aspettami dove si prendono le valigie.” Era le 7.00 quasi. -Scusi, quanto manca?- -Non molto- Dopo 10 minuti ero all’aeroporto. Pagai, e mi diressi verso l’ingresso. Tom aveva detto che sarebbe arrivato verso le 8.00. Mi diressi verso il nostro punto d’incontro. Intanto che lo aspettavo, andai al bar, e mi presi un krapfen. Il tempo scorreva lentamente, guardai il cellulare: 7.35. Sarebbe dovuto arrivare a momenti. Mi sedetti, e lo aspettai. Poi lo vidi. Mi salutò da lontano, sorridendo. Gli andai incontro, e mi abbracciò. -Ehy, ciao- Mi salutò sorridendo. -Beh, com’è andato il viaggio?- -Bene dai. Ho dormito quasi tutto il tempo- Prese la sua valigia. -Dove andiamo?-Mi chiese. -Beh, io dovrei trovarmi un hotel, o qualcosa del genere. Le mie valigie sono a casa dei miei zii…- -Andiamo a prenderle, e poi cerchiamo un posto.- Suggerì lui. Prendemmo ancora un taxi. Dopo mezz’ora eravamo in stazione. -Bill mi ha mandato un messaggio- Dissi. -Bill? Che ti ha scritto?- -Ha detto” Bel gesto sfuggire dalle tue responsabilità”- -Per quanto ne so io, non è che tu avessi poi così tante responsabilità nei suoi confronti.- Quando mai ho parlato così con Tom? -Tom?- -Mh?- -Posso farti una domanda?- -Spara- Esitai un attimo. -Perché le altre volte che ci incontravamo non mi salutavi e non mi degnavi nemmeno di uno sguardo- Lui non rispose subito. Si limitò a fissarmi. -Per via di Bill.- -Bill?!- -Sì, storia lunga, non ho voglia di raccontarla ora, un giorno, forse- Non gli risposi, e continuai a camminare, senza guardarlo. -Comunque…-iniziò- Io dopo torno in Germania, tu resti qui?- -Non saprei, non posso più stare dai miei zii… Ma non posso nemmeno vivere per sempre in un hotel.- -Potresti venire a vivere da me- Propose. C-cosa?! Tom Kaulitz che mi chiede di dividere la casa con lui? Lo stesso Tom Kaulitz che non mi degnava neanche di uno sguardo? No, questo non è possibile. -Non.. vorrei disturbare..- -Tranquilla non disturbi- Sorride. Ma che cos’ha? -Beh, vuoi stare ferma tutto il giorno a fissarmi? Andiamo a prendere la tua valigia-
----------------------------------------------------------------------- Prima di tutto, vorrei ringraziare le persone che mi hanno detto di continuare la storia. Può sembrare noiosa, e ne sono consapevole, ma questi capitoli sono essenziali, per quello che deve succedere dopo. Buona lettura. Mels.