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Autore: merci pour le venin    20/06/2011    4 recensioni
E se in quella valigetta ci fosse stata una bomba? O una pistola? O un CD di Lady GaGa?
Quando Richie Sambora vuol dire guai.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A HarryJo,
perché il trenta saranno due anni che mi sopporta.
Grazie per essere l’amica stupenderrima che sei, Erica
(il correttore automatico non conosce il termine
“stupenderrima“, ma perdoniamoglielo ♥).

Judgement Day - ovvero:
di vecchi demo e cantanti stonati.



Jon avrebbe dovuto capire che quel giorno sarebbe capitato qualcosa di terribile già dal fatto che, quando si era alzato dal letto, aveva fatto cadere dal comodino la preziosa lampada a cui sua moglie teneva molto, rompendola.
«Dannazione!» aveva esclamato, preparandosi psicologicamente alla sfuriata di Dorothea.
Avrebbe dovuto capire che quel giorno sarebbe capitato qualcosa di terribile dal fatto che, quando era sceso in cucina per fare colazione, si era rovesciato il caffè bollente sul pigiama.
«Dannazione!» aveva esclamato, saltellando a destra e a sinistra per il bruciore.
Avrebbe dovuto capire che quel giorno sarebbe capitato qualcosa di terribile anche dal fatto che, radendosi, si era provocato un taglio sulla guancia destra.
«Dannazione!» aveva esclamato, per l’ennesima volta, tamponandosi il taglio con un fazzolettino.
Capì che quel giorno sarebbe capitato qualcosa di terribile quando Richie si precipitò in casa sua, senza nemmeno preoccuparsi di suonare il campanello, e sventolò entusiasta una valigetta davanti alla sua affranta, bruciacchiata e tagliuzzata persona.
«Buongiorno, Richie» disse, cercando di assumere un tono autoritario.
«’Giorno Jon!» rispose l’altro, senza dar segno di aver colto alcunché.
Jon allora sospirò e, arrendendosi all’idea che quella non sarebbe stata una tranquilla domenica mattina, invitò l’amico ad accomodarsi in salotto.
«Allora?» domandò, cercando di nascondere una certa curiosità.
Richie, che si stava guardando placidamente intorno, gli rivolse uno sguardo perplesso. «Allora cosa?»
Jon si passò esasperato una mano sugli occhi. «Si può sapere per quale oscuro motivo ti sei presentato in casa mia - di domenica mattina!, con una valigetta a dir poco sospetta?» gli domandò.
Richie sembrò ricordarsi in quel momento del perché si trovasse lì, e a quel punto un ghigno inquietante apparve sul suo viso.
«Ri… Richie? Cosa c’è lì dentro?» balbettò Jon, iniziando visibilmente a preoccuparsi.
E se in quella valigetta ci fosse stata una bomba? O una pistola? O un CD di Lady GaGa?
Sì, decisamente la faccenda si stava facendo preoccupante.
«Qui dentro, Jon, c’è qualcosa che tu, scommetto, preferiresti restasse segreta» disse Richie in tono affabile, senza nascondere una punta di sadico divertimento nel vedere l'amico preoccupato.
“No, altre foto no!” pensò disperato Jon, temendo qualche altro scatto… disdicevole, dei bei tempi andati.
Intanto Richie stava aprendo la valigetta - con una lentezza esasperante - e Jon si sporse per cercare di sbirciare.
Finalmente il chitarrista gli mostrò il misterioso contenuto, lasciandolo a bocca aperta.
O meglio, lasciandolo a bocca aperta e con un’espressione di puro terrore dipinta in viso. Avrebbe preferito altre foto, decisamente.
«N… n-no! Non è possibile!» esclamò, quasi con le mani nei capelli. «Avevo detto di distruggere tutte le prove!»
Richie ridacchiò.
«Be’, a quanto pare qualcosa si è salvato, per fortuna».
Jon lo fulminò con gli occhi. «Ma tu da che parte stai?»
«Dalla mia, ovviamente» rispose Richie, godendosi la vista dell’espressione alquanto comica dell’altro.
«D’accordo, ti sei divertito. Ora… da’ qua» disse Jon, allungandosi per afferrare la valigetta.
«Eh no, bello mio!» rise Richie, chiudendola di scatto e allontanandola da lui.
«Che… che cosa vuoi farne?» domandò allora Jon flebilmente, gli occhi fissi sulla valigetta.
«Per prima cosa andrò da David e Tico, per metterli a conoscenza di questa mia scoperta» rispose Richie, accarezzando l’oggetto con fare paterno.
Jon spalancò gli occhi, pensando a dove tutta quella faccenda avrebbe portato.
No, assolutamente no; non poteva stare davvero accadendo a lui. Certi fatti del suo passato dovevano restare sepolti, e non poteva permettere che Richie, dopo tutti quegli anni, li riportasse a galla.
«E poi?» domandò Jon titubante.
«Be’» cominciò l’altro, «potrei, diciamo, mostrarli a un paio o forse più di persone…» buttò lì, osservando di sottecchi la reazione di Jon.
Questi divenne prima bianco come un lenzuolo, poi rosso sangue - come quello che voleva far versare a Richie -, poi nuovamente bianco, finché non riprese il suo normale colorito.
«Tu, brutto…» disse e, senza nemmeno finire la frase, si lanciò su Richie.
Colto impreparato, Richie finì sul pavimento e, schiacciato da Jon, non potè far null’altro se non afferrare faticosamente un cuscino dal divano alle sue spalle e iniziare a colpire l’amico.
Jon, preso a sua volta il cuscino a lui più vicino, iniziò a difendersi, senza esclusione di colpi.
Andarono avanti così finché una voce non li interruppe.
«Due adulti maturi che fanno a cuscinate! Che esempio volete dare ai vostri figli e ai vostri fan?» chiese Dorothea, appoggiata allo stipite della porta del salotto, con una punta di ironia nella voce.
Jon e Richie si bloccarono con i cuscini ancora a mezz’aria, poi si guardarono: Richie scoppiò a ridere, ma Jon continuò a fissarlo in cagnesco.
«Potrei sapere che cosa ha scatenato una rissa così brutale?» chiese, avvicinandosi ai due; poi vide la valigetta sul divano. «E questa?»
Jon spalancò la bocca. «No! Cioè, quella… sono solo dei documenti!» esclamò, facendo così incuriosire ancora di più la moglie, che ovviamente non credette minimamente alla sua scusa.
Infatti inarcò scettica un sopracciglio, avvicinandosi poi a Richie, che stringeva la valigetta.
«Posso?» gli domandò, indicandola. Lui non se lo fece ripetere due volte e, senza badare alle suppliche di Jon, le mostrò cosa conteneva.
Dorothea all’inizio non capì il motivo di tanta agitazione; poi, dopo aver letto meglio le etichette, assunse lentamente la medesima espressione di Richie.
«Potremmo…» cominciò.
«… ma certamente» concluse Richie per lei, capendo subito dove la donna volesse arrivare.

«Non potete provare che fossi io» disse Jon, negando l’evidenza.
«C’è scritto “Bon Jovi - 1988”» commentò Richie, mentre Dorothea frugava nella valigetta.
Jon si arrese e andò a sdraiarsi sul divano: aveva la certezza che quei due si sarebbero divertiti alle sue spalle ancora a lungo.
On Judgement Day, you walk through the fire, no where to run to, no one to blame…
Jon, all’ennesima sua stonatura, si mise disperato le mani nei capelli.
«Dannazione!» esclamò.
Avrebbe dovuto capire che quel giorno sarebbe capitato qualcosa di terribile quando Richie Sambora era apparso a casa sua con una valigetta piena di vecchi demo dimenticati.
 






Angolo Izzy:
Sì, sono sempre io; e sì, ho cambiato di nuovo il nick. Per l’ultima volta però, giuro!
Comunque. Perdonatemi se non ha senso T.T  Stavo ascoltando il pre-demo o quel che è di Judgement Day, la versione molto stonata, e… boh, mi è venuta in mente la faccia che potrebbe assumere Jon riascoltandosi oggi. XD
Effettivamente Take Me Home [Take Me All] è anche peggio (io l’adoro quel demo!), ma Judgement Day rendeva meglio.
E niente, ho finito. Spero che HarryJo abbia apprezzato il pensiero (♥).
See you! ;D

   
 
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