Libri > Orgoglio e Pregiudizio
Segui la storia  |       
Autore: JudithlovesJane    20/06/2011    3 recensioni
Raccolta di momenti e pensieri dei personaggi di "Orgoglio e Pregiudizio", specialmente Mr Darcy e la sua famiglia, basandosi su delle frasi (più o meno famose) del libro. Primo tentativo in questo stile e su questo fandom, lasciatemi il beneficio del dubbio...
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Parte 1: Verità Universali
Parte 1: Verità universali

"E' verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un consistente patrimonio debba essere in cerca di moglie..."
Come tutte le verità, tuttavia, spesso questa viene ignorata da certe persone, soprattutto i suddetti scapoli in possesso di consistente patrimonio, finchè non vengono presentati ufficialmente in società, e il venirne improvvisamente a conoscenza li rende non solo piuttosto irritati verso il genere femminile, specialmente le madri che cercano solo di assicurare un roseo futuro a una o all'altra delle loro figlie, ma anche assai poco collaborativi nell'applicare tale verità nel più appropriato dei modi, ovvero mettendosi sul serio in cerca di una moglie non appena si siano ambientati nei salotti e abbiano imparato a gestire le loro ingenti proprietà.
Fitzwilliam George Alexander Darcy di Pemberley, nel Derbyshire, era l'esempio più lampante di tale mancanza nell'educazione generale dei giovani gentiluomini: benchè non avesse ancora ereditato, la tenuta di campagna della sua famiglia aveva una rendita stimata di diecimila sterline all'anno, e questo era più che sufficiente ad indurre le matrone più illustri del Ton a considerarlo uno dei partiti migliori d'Inghilterra per le loro fanciulle, senza considerare che poteva vantare un'ascendenza risalente all'arrivo di Guglielmo il Conquistatore, e la madre del giovane Mr Darcy era la sorella del Conte di Matlock! In poche parole, era perfetto...tranne che per un piccolo particolare: il giovane, infatti, all'età di ventisette anni dimostrava una totale avversione al matrimonio, presumibile dal fatto che non aveva mai dimostrato alcuna preferenza per una gentildonna in particolare, e trattava con cortese freddezza tutte le signore madri. Certo, la speranza che modificasse il suo comportamento rimaneva assai elevata, soprattutto tra le frequentatrici più assidue di Almack's, anche perchè un giovanotto dalla bellezza così indiscutibile, baciato da ogni fortuna terrena, che non si sposasse, sarebbe stato veramente sprecato!
Purtroppo per loro, Mr Darcy, come molti altri prima, con e dopo di lui, alla sua presentazione ad Almack's all'età di ventun anni, non aveva preso bene l'essere stato messo a conoscenza così tardi di una verità così importante per il suo modo di atteggiarsi in pubblico, ed era rimasto stupito (e a volte addirittura spaventato) dalla perseveranza e dalla determinazione delle giovani donne nubili (e perfino di certe vedove...) nel cercare di conquistarlo il più rapidamente possibile...Darcy aveva, di conseguenza, sviluppato degli standard piuttosto alti, quando si trattava di matrimonio. Vedendo i suoi genitori, una coppia felice e innamorata, si era ripromesso di cercare lo stesso legame con la donna che avrebbe scelto di sposare, pur tenendo in considerazione tutto il resto: patrimonio, aspettative familiari, posizione sociale...Quando un suo vecchio compagno d'università gli aveva domandato, un paio d'anni prima, perchè non fosse ancora convolato a nozze, gli aveva risposto: "Voglio sposarmi con una donna che ami me, non la rendita di Pemberley!" Questa si era dimostrata un'impresa decisamente ardua, e quindi il giovane Mr Darcy rimaneva ancora un assiduo frequentatore di Boodle's.
Darcy aveva ricevuto una lettera da uno dei suoi più cari amici, Charles Bingley, il quale sembrava aver finalmente trovato una tenuta in campagna che gli sembrava soddisfacente, e lo invitava a vederla lui stesso, per dare la propria opinione a riguardo. Con tutta la modestia dei suoi ventitrè anni, Bingley voleva sempre che Darcy gli desse una mano per ogni decisione che doveva prendere, dagli investimenti per far fruttare l'eredità al colore del panciotto più adatto ad una soirée. E ora gli chiedeva di raggiungerlo nell'Hertfordshire, dove quella tenuta, Netherfield Park, si trovava...Darcy sospirò, mentre pensava a come rispondergli: la compagnia di Bingley era piacevole, ma c'erano anche le sue sorelle, e Miss Bingley...beh, non si poteva definire...E poi, c'era la questione della verità universale...Con una rendita di cinquemila sterline l'anno, una presenza gradevole e un carattere allegro e socievole con tutti, Charles era una delle prede preferite delle madri a caccia di partiti, e in campagna c'erano quasi altrettanti esemplari di quella categoria quanti a Londra...senza contare che il suo amico aveva la tendenza ad infatuarsi regolarmente della fanciulla più graziosa presente nella sala, soprattutto se bionda...e il comportamento un giovanotto infatuato, in campagna, equivaleva, in termini londinesi, a mettere sul Times
un annuncio di fidanzamento! Sospirò: "Beh, qualcuno dovrà pur proteggerlo..." pensò tra sè, mentre scriveva il suo assenso.
"Hertfordshire, eh?" Il dottor James Darcy sogghignò, quella sera a tavola, alzando gli occhi dal piatto e fissando Fitzwilliam, che aveva appena annunciato alla famiglia i suoi piani per l'autunno. Il nipote annuì e continuò: "Sì, zio...Bingley vuole che lo aiuti a gestire la tenuta, almeno per i primi tempi..." L'altro scosse la testa, i riccioli castani che gli fluttuavano sulla fronte, indomabili quanto il loro proprietario: "Quel ragazzo imparerà mai a cavarsela da solo, Fitz? Praticamente sono tre anni che gli fai da balia!!" Lady Anna Darcy lanciò al cognato uno sguardo di materno rimprovero: "Suvvia, James, non siate così malevolo!" Poi si rivolse al figlio: "Quanto pensi di restare con Bingley, caro?" Darcy scrollò le spalle, e disse: "Non ho in mente date specifiche, madre, ma dovrei riuscire a tornare in tempo per le festività natalizie...O anche prima, se aveste bisogno di me, padre..." Aggiunse, rivolgendosi al padre, George, seduto a capotavola. L'uomo sorseggiò il vino e sorrise, dicendo: "Tranquillo, Fitzwilliam, sono certo che quello che non riuscirò a gestire io verrà risolto da Hinchcliffe...Dovrebbe accadere una catastrofe prima di costringermi a distoglierti dagli svaghi della campagna!!" Il giovane arcuò un sopracciglio, poco convinto di trovare svaghi così interessanti nell'Hertfordshire da indurlo a tornare a casa a malincuore, qualora suo padre ne avesse richiesto la presenza ad Erewile House. Suo zio, perspicace come pochi, gli chiese: "Sembri un po' perplesso, nipote...Non credi che la campagna dell'Hertfordshire possa offrirti abbastanza piaceri? Tranquillo, se fosse così, scommetto che Miss Bingley sarebbe più che felice di accontentarti!" "Zio!!!!" "James!!!" Tre voci scandalizzate espressero, con un sibilo, la loro opinione su tale inquietante prospettiva: per quanto i coniugi Darcy si dimostrassero educati e...comprensivi nei confronti della sorella di Bingley, sarebbe stato impossibile non notare le mire ambiziose della giovane donna nei confronti del loro primogenito, e nessuno dei due le approvava...volevano che entrambi i loro figli si sposassero felicemente, e Caroline Bingley era proprio il genere di persona che non avrebbe potuto rendere Fitzwilliam un uomo felice nel proprio matrimonio...Il dottore alzò le mani in segno di resa e ridacchiò: "Scusate, scusate...ma sul serio, Fitz, ti consiglio di chiudere a chiave la porta della tua camera da letto, mentre starai a Netherfield...quella rossa sembra veramente pronta a tutto!!!" Il giovane Darcy sospirò e, con aria terribilmente seria, borbottò: "Sì, zio, credo proprio che lo farò...grazie dell'avvertimento..."
Mentre stava per ritirarsi nella sua stanza, Darcy venne bloccato sulla porta dalla mano delicata della madre sul braccio: "Will, caro, posso parlarti un attimo prima che tu vada a letto?" Lui alzò lo sguardo e incontrò gli occhi blu intenso di Lady Anna, occhi identici ai propri, e sorrise: "Naturalmente, mamma..." Fece cenno a Fletcher, il suo valletto, di aspettare qualche minuto nello spogliatoio, per poi far entrare la madre nella stanza. Lei gli prese le mani e disse: "Tesoro, non ho potuto fare a meno di notare la tua espressione quando James ti ha dato quel consiglio così...eloquente, diciamo...C'è qualcosa che ti turba, figlio mio?" Darcy non potè trattenere un sorriso nel sentire il tono di dolce preoccupazione in quella frase e sospirò: "Sto bene, mamma, davvero...è solo che...sono sei anni che vengo letteralmente assalito da tutte le donne nubili del Ton perchè sposi una di loro e...la cosa sta cominciando a stancarmi...a volte..." Si fermò. Non poteva dire questo a sua madre..."...Ti chiedi se troverai mai una donna che possa amarti, vero, Will?" Lui la guardò con gli occhi sgranati, stupito come sempre di come la madre riuscisse a leggergli nella mente. Si limitò ad annuire; poi aggiunse: "Ho accettato di andare da Bingley anche per proteggerlo, mamma...è entrato in società solo da due anni, è ingenuo e si innamora e disamora con una tale rapidità...Si fida di me, sono il suo migliore amico, e io stesso lo considero come un fratello minore, non vorrei che una sua...infatuazione venga scambiata per qualcosa di più serio e si ritrovi sposato con un'arrampicatrice sociale, e soffra per il resto della vita...Ha già due sorelle insopportabili, una moglie uguale a loro sarebbe intollerabile anche per lui!!" Ridacchiò all'ultima parte del suo discorso, e Lady Anna lo guardò, comprensiva...era orgogliosa di suo figlio, ma non le piaceva il fatto che sembrasse così pessimista riguardo alle sue prospettive di sposarsi per amore, e a quelle di Bingley...sospirò e gli carezzò i capelli, biondo scuro come quelli del suo amato George, infine disse: "Will, carissimo, sono molto orgogliosa di te, della tua lealtà verso un amico, ma non puoi, e non devi, pensare sempre che lui non sappia decidere per se stesso...l'amore è qualcosa che nessun esterno può percepire completamente, solo Charles potrà sapere se e quando si sarà innamorato veramente...Ti prego, tesoro, ricordati di questo prima di agire in quel tuo modo iperprotettivo-" Darcy fece per protestare ma lei gli mise un dito sulle labbra e lo bloccò: "- che hai, perchè sei un Darcy, non puoi negarlo, ti conosco troppo bene! Ci sono cose che non puoi decidere per Bingley...E ora, vai a dormire, caro...domattina devi partire presto, no?" Lui alzò gli occhi al cielo, sorrise e le baciò una guancia, mormorando: "Grazie, mamma...Buonanotte..." Lei uscì, Fletcher tornò dentro e lo aiutò a svestirsi, gli augurò la buonanotte e se ne andò, lasciandolo solo con i propri pensieri.
Mentre si coricava, Darcy rimuginò su quello che sua madre gli aveva appena detto. Da un punto di vista teorico, aveva ragione su tutti i fronti: come tutti i sentimenti più profondi, anche l'amore non poteva essere profondamente compreso, tranne che dalla persona che lo provava, e ad uno sguardo esterno e superficiale la differenza tra un'infatuazione e un innamoramento serio era minima, quasi impercettibile...come tutti i Darcy, lui si riteneva un buon osservatore, ma non lo sarebbe mai stato abbastanza per conoscere così a fondo l'animo di una persona, foss'anche stato uno dei suoi migliori amici. Chi era lui per dire a Bingley se, quando, come e di chi innamorarsi? Ma quando si passava alla pratica...la questione si faceva ben complicata: le cose non erano così chiare al mondo...Charles era un ragazzo ingenuo, che vedeva solo il lato positivo della vita, e spesso questo equivaleva a rimanerne ancora più ferito...Se avesse trovato una giovane donna abbastanza abile da fargli credere di amarlo davvero, quando invece voleva solo approfittarsi della sua posizione e ricchezza, non se ne sarebbe accorto se non quando fosse stato troppo tardi...E Darcy, che era stato al limite di quell'errore già abbastanza volte, e ne era stato indurito a sufficienza, non voleva che una delle persone che considerava alla stregua di un fratello cadesse trappola degli squali mercenari che si aggiravano tra i membri del genere femminile..."E in campagna è ancora più difficile scappare dalle sensali di matrimoni...Temo che dall'Hertfordshire non verrà nulla di buono..."

Un anno dopo...
E' verità generalmente desiderata, universalmente disquisita e assai poco applicata che due sposi, al momento di pronunciare i loro giuramenti all'altare, siano indiscutibilmente e reciprocamente innamorati l'uno dell'altra. Motivazioni materiali, come la necessità di avanzare nella società, creare alleanze tra famiglie potenti o aumentarne il patrimonio, hanno spesso fatto dimenticare alla maggior parte degli uomini tale realtà, causando quindi un gran numero di matrimoni combinati senza il consenso dei due sposi o con un sentimento amoroso di uno solo di essi.
Per questa ragione la buona società inglese al gran completo rimase assai stupita quando quell'autunno, in una sperduta cittadina dell'Hertfordshire che rispondeva al nome di Meryton, si svolse un doppio matrimonio la cui principale caratteristica, oltre al fatto di essere il matrimonio condiviso di due amici a due sorelle, era quella di essere basato su questa verità. Quello che però causò quasi un colpo apoplettico generale fu che i due sposi erano Mr Charles Bingley e Mr Fitzwilliam Darcy!!! Ci si poteva aspettare tale scelta dal primo, giovane, ricco da poco e relativamente indipendente...Ma il secondo!!!! Tutti si aspettavano la figlia di un nobile, o una gentildonna dalla favolosa dote, una Gemma del Ton, non la figlia di un gentiluomo di campagna dal cognome sconosciuto...chi diavolo erano i Bennet di Longbourn?!
Il giorno delle loro nozze, i due gentiluomini in questione arrivarono nella chiesa di Meryton e, dopo aver parlato con qualche invitato, furono guidati dal reverendo nella sagrestia fino all'arrivo delle fidanzate. Bingley si tormentava i guanti di camoscio, passandoseli da una mano all'altra e stringendoli così forte da macchiarli con il sudore dei palmi...tutto questo con un sorriso in volto talmente ampio da arrivargli alle orecchie, ed era paralizzato con quel ghigno da quando erano usciti da Netherfield quella mattina...i suoi pensieri erano concentrati solo su Jane, il suo angelo, come la chiamava lui...
Darcy era quasi comico nel suo nervosismo; non stette mai fermo per più di venti secondi, camminando avanti e indietro per tutta l'ampiezza della sagrestia, per poi sostare davanti alla finestra (che maledisse svariate volte perchè non dava sulla strada, ma sul cimitero, quindi non poteva controllare se la carrozza arrivava...), per un tempo massimo di cinque secondi, poi ricominciava...Guardò l'orologio; mancavano venti minuti all'inizio della cerimonia..."Tra venti minuti sposerò Elizabeth..."
Il pensiero quasi gli tolse il fiato...Quando era venuto per la prima volta in quella contea per aiutare Bingley a gestire Netherfield, non pensava che avrebbe incontrato l'unica donna che l'avrebbe convinto a riconsiderare le sue idee sul matrimonio...Certo, all'inizio si era rifiutato di crederci, aveva cercato di seppellire quella che credeva una banale infatuazione, e questo aveva quasi portato alla rovina sia lui che Charles...Lei gli aveva mostrato tutti i suoi imperdonabili errori, tutta la sua presunzione a credersi superiore solo perchè si era ostinato a razionalizzare qualcosa che la mente non avrebbe mai potuto analizzare...e l'aveva fatto non solo con se stesso, ma anche con Bingley, con Jane e con Elizabeth...Ma c'era riuscito...Dio solo sa come, era riuscito a cambiare, a migliorarsi, e lei ora lo ricambiava...
Il colonnello Richard Fitzwilliam, il suo cugino preferito, e Lord Dyfed Brougham, Conte di Westmarch, il suo migliore amico, nonchè i loro due testimoni, li guardavano divertiti, appoggiati ognuno ad uno stipite della porta; quando i due innamorati, inconsapevolmente, sospirarono nello stesso momento, non si trattennero più e scoppiarono a ridere. Darcy lanciò loro uno sguardo glaciale, poi sibilò, irritato: "Si può sapere che avete da ridere?!" Richard ridacchiò, lo guardò di sottecchi e disse: "Datti una calmata, Fitz...è solo che voi due sembrate proprio quei ragazzini innamorati persi che non fanno altro che sospirare e agitarsi finchè la fanciulla amata non gli appare davanti...Me lo sarei aspettato da Bingley, ma mai da te, cugino!!" Darcy roteò gli occhi, in un gesto poco elegante ma eloquente, ma tutti videro l'ombra di un sorriso formarglisi sul volto..."Mi ricorderò di questa frase quando sarai tu a sposarti, Richard..." aggiunse, sornione. Il colonnello assunse un'espressione teatralmente terrorizzata, mentre Lord Westmarch, fissando gli occhi scuri sull'amico, disse: "Beh, Fitz, era ora che una donna ti facesse sospirare, non ne potevo più di vedere quella tua maschera inespressiva ogni volta che ci passava a fianco una gonna!!! Ricordami di ringraziare Miss Elizabeth, più tardi..." Per la prima volta da quando erano entrati in sagrestia, Bingley diede segni di vita, e ridacchiò alla battuta.
Il rumore di una carrozza e il brusio all'esterno scossero i quattro uomini dalla conversazione: il conte e il colonnello sbirciarono fuori dalla porta, Bingley si alzò di scatto dalla sedia e Darcy, quasi d'istinto, lisciò la marsina con la mano. Pochi secondi dopo, il volto di Lady Anna apparve sulla soglia, e sorrise al figlio, dicendo: "Le spose stanno arrivando...Respirate e state calmi, signori!!" Il reverendo li raggiunse, dicendo: "Potreste avviarvi all'altare, signori? Stiamo per iniziare...Colonnello, Vostra Signoria, venite con me, per favore..." e i due testimoni uscirono; Bingley, pur nel suo nervosismo, riuscì a cogliere un gesto della madre di Darcy che gli intimava gentilmente di uscire, e si avviò verso l'altare. Mr Darcy e Georgiana fecero il loro ingresso nella sagrestia, e la ragazza si lanciò in un caloroso abbraccio addosso al fratello, gli occhi lucidi dalla gioia: "Oh, Fitzwilliam, sono così felice!!! Non avrei potuto desiderare una sorella migliore di Miss Elizabeth!" Darcy sorrise, rispondendo all'abbraccio. Il padre gli diede una pacca sulla spalla, sorridente, e disse: "Sono orgoglioso di te, figliolo...Miss Elizabeth è una fanciulla meravigliosa, è perfetta per te!" Sul viso del figlio si stampò un ghigno trionfante, quasi da ragazzino, a quelle parole. Lady Anna gli diede un bacio sulla guancia e gli sussurrò: "Dopo Aprile, temevo non ti saresti più ripreso, bambino mio...Grazie a Dio mi sbagliavo...ora vai, Will..." Fitzwilliam annuì, e mormorò: "Georgie, mamma, padre...Grazie, davvero..."
Erano davanti all'altare, girati verso la porta...Mrs Bennet era già seduta, e Miss Mary e Miss Kitty stavano entrando ora...Darcy sentiva il cuore in gola, e stava usando tutte le sue forze per stare fermo dov'era...Si girò verso i banchi dov'era seduta la sua famiglia...i suoi genitori, Georgiana, i parenti Matlock, e suo zio James, che accortosi del suo sguardo gli sorrise nel suo modo lupesco, ma con un'occhiata di seria gaiezza...Quando aveva ricevuto le notizie del matrimonio del nipote, aveva riso per un quarto d'ora, lo aveva abbracciato e gli aveva detto: "Alla buon'o
ra!!! " Poi si era presentato per primo nell'Hertfordshire, e aveva adorato Elizabeth, soprattutto quando aveva scoperto del suo...colloquio con Lady Catherine de Bourgh...Ma d'altronde, a parte proprio zia Catherine, la sua Lizzy aveva conquistato tutti, nella sua famiglia...
La marcia iniziò a suonare, la porta si aprì, e Darcy intravide Mr Bennet, che contrastava con le due figure in bianco al suo braccio, avanzare verso il fondo della chiesa. Darcy sentì il sospiro estasiato di Bingley, ma lui notò a malapena Miss Bennet, benchè fosse radiosa...i suoi occhi cercarono Elizabeth...Il suo cuore saltò un battito, e per un secondo temette di non riuscire a restare in equilibrio, tanto che Richard, accortosi che oscillava, gli posò rapidamente una mano sul braccio per farlo star fermo...Era bellissima...Mai come in quei secondi si pentì del suo primo, affrettato e sciocco giudizio su di lei...era semplicemente meravigliosa, e tra poco sarebbe stata sua! La vide alzare gli occhi a incontrare i propri, e smise di pensare...quegli splendenti occhi viola...la prima cosa che aveva ammirato di lei, e quella che era in grado, per quanto ci provasse, di togliergli ogni pensiero razionale...Non smise mai di guardarla, finchè non arrivò accanto a lui. Elizabeth gli sorrise, e il volto le si illuminò di una gioia calma, che la rese ancora più bella...Rispose al sorriso, lasciando che la dolcezza dell'espressione di lei calmasse la propria ansia...
La amava...con tutto il suo cuore, con tutta l'anima...E lei lo amava, a sufficienza da accettare di sposarlo, e per Elizabeth non era cosa da prendere alla leggera, lo aveva imparato a sue spese...Ma adesso erano lì, di fronte all'altare...E l'amore reciproco era l'unica verità universale che esisteva per lui, in quel momento...
"Miei diletti, siamo qui riuniti oggi per unire questi uomini e queste donne nel sacro vincolo del matrimonio..."







Note dell'Autrice : Salve a tutti. Questo è il primo tentativo di fanfiction su "Orgoglio e Pregiudizio", quindi non pretendo che sia un capolavoro e spero sarete clementi per qualche errore che possa esserci...Non sentendomi pronta per una storia a capitoli, ho optato per una raccolta di "momenti", principalmente concernenti Darcy e la sua famiglia, traendo spunto da alcune frasi del libro...Alcuni potrebbero anche essere ambientati in un periodo successivo alla fine del libro...
Mi sono concessa delle libertà, per cui spero non mi vorrete male: ai fini della storia, i genitori di Darcy sono ancora vivi, e lui stesso temo che sia piuttosto OOC...Il personaggio del dottor Darcy, zio di Fitzwilliam, è una mia pura invenzione, e, per intenderci, ha un carattere molto simile a quello del colonnello Fitzwilliam, quindi sarà sempre pronto a infilare la frecciatina a metà discorso...
Il personaggio di Dyfed Brougham, nonchè gli elementi citati che non si trovano nel libro (Erewile House, la casa dei Darcy a Londra, Hinchcliffe, Fletcher) li ho tratti dalla trilogia di "Romanzi di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo" di Pamela Aidan, che, nel caso non li conosceste, narrano le vicende di "Orgoglio e Pregiudizio" dal punto di vista di Darcy
, e mi sono piaciuti così tanto che hanno influenzato la mia visione del personaggio di Mr Darcy più di quanto possa aver fatto il film del 2005 (o la serie tv della BBC con Colin Firth praticamente liceale nella parte del nostro gentleman...)
Spero che vi piaccia questa raccolta senza grandi pretese, e mi piacerebbe sapere le vostre opinioni...se volete che la continui, o che mi ritiri onorevolmente con la soddisfazione di averci provato...
Beijos
JudithlovesJane
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Orgoglio e Pregiudizio / Vai alla pagina dell'autore: JudithlovesJane