Voleva MORIRE come Biancaneve.


Lei

e quello sguardo d'acqua in cui nuotano i pesci del Pacifico.

Sempre Lei

 e quei capelli di petrolio sciolti in mille boccoli sopra le spalle.

Di nuovo Lei

e quelle labbra di sangue fresco che nessuno vorrebbe mangiare.

Ancora Lei

e quella pelle d'alabastro scolpita in fretta e furia nella fredda pietra.

< Specchio specchio delle mie brame,
chi sarà la prossima a
m o r i r e
                                    in questa città, nostro reame ?  >

Viveva sola con i sette fratelli, piccoli piccoli come nanetti.

La sua matrigna la picchiava ogni sera.

Il portinaio, ex cacciatore,
un bel giorno la cacciò per mangiarsi il suo cuore.

POVERAPICCOLABIANCANEVE.

POVERAPICCOLABIANCANEVE.

Principessina va' presto a morire

come  quella favola vuole soffrire.

Corse in cucina e prese la  p e n t o l a.

Prima provò a metterci il sale

poi vi mise ogni tipo di male.

Nulla però sembrava apparire.
( dolore rinuncia tristezza solitudine )
FU TUTTO INUTILE.

Ma provando e riprovando alla fine trovò e  riuscì.


Rossa. Gialla. Verde.
LA MELA
Cicuta. Arsenico. Cianuro. Polonio. Tallio.

Non mancò niente all'appello e quando la morte fu bella e servita,

                                                                                                     addentò il frutto e tutto mangiò.

Sul pavimento nessuno mai la trovò.
Il Principe aveva perso l'autobus e lì la lasciò.

Fu quasi felice di dormire per sempre, non avrebbe mai più sofferto per niente.

[ note dell'autrice; mi mancavano le nonsense, mi mancava questo fandom e... niente, non dovrei scrivere visto il periodo pre-esame ma mi sentivo ispirata ç__ç Fuggo che è meglio ]