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Autore: 1rebeccam    20/06/2011    13 recensioni
Uccidila.
Liberati di lei come una grande eroina.
ed io l'ho fatto...
Vincitrice 7° turno CSA: 3° posto categoria Sad
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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…Sono seduto nel mio studio da giorni a guardare il monitor...

 

 




A Kate...
*
Crisi d'Astinenza
*
3° Capitolo




 

 

Alexis scende la scala di corsa con l’intenzione di sparare al cellulare che squilla di continuo ormai da mezz’ora.
Quella musichetta orribile e fastidiosa che suo padre ha messo come suoneria la sta tormentando e le formule di chimica si disintegrano dentro al suo cervello.
Due giorni prima suo padre è rientrato e senza dire una parola si è chiuso nello studio e non ne è più uscito.
Quando lei e sua nonna hanno cercato di sapere il perché di quel comportamento e soprattutto perché non solo non usciva, ma non andava al distretto, non rispondeva al telefono e non mangiava, lui ha fatto spallucce dicendo solo che aveva un libro da finire e non voleva essere disturbato.
Trova il telefono e decide di graziarlo per il momento, così bussa allo studio del padre, ma come al solito non riceve risposta.
Apre la porta e lo trova nella stessa posizione di due ore prima, e del giorno prima, e dei due giorni precedenti. Sospira!
-Papà, ci sono 6 chiamate perse e sta ancora squillando.-
Gli porge il telefono ed esce, ma rimane ad origliare. Sa che non è carino ma è preoccupata per lui.
-Ehi Ryan, come state. Scusa non ho sentito il telefono ero preso dalla scrittura!-
Bugiardo, non ha ancora scritto nulla!
Pensa Alexis scuotendo la testa.
-Qui tutto bene fratello. Ci chiedevamo se più tardi ti va di bere qualcosa insieme!- silenzio…
-Castle, ci sei ancora?-
-Si, si sono qui… non prendetela a male, è che sono davvero incasinato…magari un’altra volta… non sarei di compagnia stasera!-
-Vorremmo essere noi di compagnia per te, ma non fa niente, se hai bisogno di noi basta fare uno squillo!-
-Grazie ragazzi, davvero!-
Alexis si sporge a guardare dalla porta e rieccolo, con lo sguardo perso davanti al computer e la stessa espressione di prima.
-Papà perché non mi accompagni a fare un giro, così stacco un po’ da quelle formule chimiche che oggi fanno a botte con i miei neuroni.
Ci prendiamo un gelato che dici?-
Nessuna risposta. Lui è lì fisicamente, ma la sua mente è da tutt’altra parte, e anche il suo cuore… e non sa come aiutarlo.
Le balena un’idea che potrebbe provocargli una reazione, pericolosa per lei, ma per scuoterlo può anche sacrificarsi.
Si morde le labbra.
-Papà sai ieri sera ho fatto sesso con Ashley.-
-Mhhhmhhh… davvero? E vi siete divertiti?-
La sua faccia è sempre fissa sul computer invece quella di Alexis è… beh un po’ basita!
-Sssssi è…  stato fantastico, bellissimo!-
-Mhhmmhhh… e dove?-
-Dove? Tu vuoi sapere dove? BEH, QUI SUL DIVANO DEL TUO STUDIO!-
Comincia a sentirsi irritata dal suo comportamento, da giorni si comporta così e lei vuole solo che le parli,  parlarle gli ha sempre fatto bene.
-Mmmh… mi fa piacere!-
-Ti… fa… piacere!? Ah, lasciamo stare papà, il libro di chimica emana più calore di te in questo momento!-
Sta per uscire, ma il Rick la riprende, senza però spostare lo sguardo.
-Oh Alexis, lo sai che se fosse vero Ashley avrebbe bisogno di un paio di gambe nuove e tu di un buon dentista?-
-Credevo che gli alieni ti tenessero ipnotizzato dentro a quello schermo bianco!-
-Non tanto da non sentire la frase 'abbiamo fatto sesso'  dalla bocca innocente, spero ancora per i prossimi 30 anni, di mia figlia!-
Lei sorride, lo abbraccia alle spalle  e gli stampa un bacione sulla guancia.
-30 anni mi sembrano troppi papà, dovremmo trovare un compromesso.-
 
  

 

…Ammazzala Castle.
 Falla morire come una grande eroina. 
Liberati di lei e cambia ispirazione…

 
 

Sono passati un paio di giorni.
Kate ha spostato la sedia vuota di fianco alla sua scrivania, pensando che cambiarle posto avrebbe reso la sua assenza più sopportabile. Niente di più stupido!
Quando è entrata Ryan e Esposito confabulavano tra loro chiedendosi se telefonare o no e alla sua vista hanno smesso, fingendo di occuparsi di qualcosa.
Questo l’ha mandata in bestia, e quella sedia vuota?
Ogni volta che ci posa lo sguardo sembra che le dica stupida, stupida e ancora stupida…
La manda in escandescenza, insomma farsi dare della stupida da una sedia non è il massimo per un detective, ed è arrabbiata come se la colpa fosse di qualcun altro e non sua.
Sbatte i fascicoli che ha in mano con forza sulla scrivania facendo sobbalzare i colleghi.
-Mettiamo in chiaro una cosa. Castle non collabora più con il 12°. Questo non vuol dire che se volete chiamarlo, o andare a spasso con lui, o bere una birra con lui, o a parlare di cretinate con lui fuori da qui, vi sia proibito. E’ il rapporto che è finito con lui, l’amicizia non c’entra niente. Sono stata chiara?-
Ryan ed Esposito rispondono si solo con la testa e lei riprende i fascicoli e si rifugia in tutta fretta in archivio sbattendo la porta.
I due si guardano esterrefatti.
-Rapporto?! Quale rapporto?-
Esposito fa spallucce.
-Non lo so amico, non voglio saperlo e non voglio neanche scommetterci sopra. Ci tengo alla pelle e lei in questo momento riesce ad incenerire con gli occhi… e anche da una buona distanza!-
Dentro l’archivio, poggia i fascicoli sul tavolo e cerca la scatola con lo stesso codice. Li mette dentro e sospira.
Anche questo caso è chiuso! Questo triangolo amoroso finito in tragedia, Castle lo avrebbe definito ovviamente ridicolo e avrebbe dato sfogo alla sua paranormale fantasia, per trovare un alieno verde o magari blu scintillante che voleva portarsi via la vittima per clonarla o qualcosa del genere.
Si ritrova per un attimo a sorridere, e per quell’attimo il cuore di Kate recupera un paio di battiti.
Poi indossa di nuovo la maschera Beckett, ripone la scatola e torna alla sua scrivania. Ma una volta seduta, la sedia vuota, non solo continua a darle della stupida, ma si permette perfino di farle le linguacce. Si alza di scatto.
Ryan ed Esposito sussultano e la guardano come se potesse estrarre la pistola all’improvviso contro le prime persone che ha davanti.
Deglutiscono, perché in effetti loro sono le prime e ultime persone che ha davanti al momento e la loro espressione deve essere veramente di terrore, perché lei per un attimo corruccia la fronte guardandoli strano, poi torna alla sua rabbia ed esplode…
-Se non c’è niente d’importante per oggi io torno a casa, sono stanca. A domani!-
-Brrrr, che freddo che lascia ogni volta che si muove!-
 Ryan rabbrividisce, dopo essersi assicurato che è davvero andata via “Ti ricordi mai che sia andata a casa presto solo perché è stanca?-
-Sai che ti dico fratello? La mamma comincia a soffrire di crisi d’astinenza… da Papà!-



Continua...


Angolo di Rebecca:

Eccomi con un nuovo capitolo.
Mi scuso se si distacca un pò dalla serietà del resto della storia,
ma ho pensato che servisse un capitolo di passaggio
per smorzare il gelo che vi è arrivato addosso nel capitolo precedente...
La drammaticità del momento che stanno vivendo, ma sempre nella linea spassosa di Castle.
Spero vi piaccia comunque.

Ciao e grazie della vostra attenzione
.

  
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