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Autore: jasmine88    21/06/2011    2 recensioni
- Eric, posso farti una domanda un pò…personale? – dissi rigirandomi tra le opulente lenzuola color avorio di quello spendido letto king size. Diavolo, erano proprio le lenzuola più belle che avessi mai visto, e quel letto, quella stanza, tutto era straordinariamente perfetto. Ed io ero lì, seminuda, a pochi centimetri da Eric Northman... (Waiting Sucks!Ispirata dai promo degli ultimi giorni ho scritto una mia versione della Season 4.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eric Northman, Sookie Stackhouse
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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fear of the dark

CAPITOLO VIII:  Fear of the dark.

 

SPOV

- Una strega? Di che diavolo stai parlando? – urlai di getto non appena sentite le parole del vampiro - Non vorrai mica farmi credere che… -

Il suo sguardo era più eloquente di qualsiasi altra parola.

- Mi piacerebbe che fosse tutto uno scherzo. - rispose sollevando lo sguardo verso il soffitto – Questa strega, Hallow, sta per tornare e avrà bisogno del tuo sangue per il rituale. Credo sia per questo che ti hanno aggredita. –

- Oh mio Dio! –

Ero esterrefatta.

Jason mi aveva lasciato credere che ero stata vittima di un incidente stradale e prima di allora non avevo mai dubitato che quella fosse la verità. E ora?

Soltanto in quell’istante avevo scoperto di essere stata aggredita.

E per di più da una…STREGA! Non credevo nemmeno che esistessero!claudine

Ora cosa salterà fuori?, mi chiesi, che esiste anche babbo natale? O i nani di Cenerentola? O le fate turchine?

In quel preciso momento socchiusi le palpebre e davanti a me vidi uno splendido laghetto, donne e uomini che danzavano attorno ad esso ed una donna molto bella che mi teneva per mano. Claudine.

- Hey Sookie, Sookie, tutto bene? Rispondi, ti prego. –

Eric stava urlando scuotendomi le spalle.

- Va…va tutto bene. Ho solo avuto un altro flash o come cavolo vuoi chiamarlo. – dissi cercando di rimanere il più calma possibile mentre il cuore mi batteva all’impazzata.

Odiavo il fatto di non ricordare niente e ora questi maledetti flash mi stavano solo confondendo ancora di più.

Fate

- Quelle…streghe, vogliono il mio sangue perché sono una fata, non è vero? – dissi repentinamente – Io…riesco a ricordare di essere stata nel loro mondo. –

Sentivo una lacrima scendere sulla mia guancia. Avevo sempre saputo di non essere normale, ma una fata? E per di più continuavo a non ricordare un accidente.

- Credo che la tua mente sia più potente di quello che le streghe avessero previsto. – accennò Eric con un’espressione totalmente assente – Forse per questo riesci a ricordare qualcosa. –

- Potrebbe essere. – risposi frettolosamente – Ho già avuto altri flash dal mio risveglio. La nonna, le fate, te con i capelli lunghi, Bill… -

- Bill… - sussurrò lui, nuovamente teso.

- Già, a proposito, chi cazzo è Bill? Riesco solo a ricordare che è un vampiro e che…abbiamo avuto una relazione. Perché non è qui con me? –

- Sookie io non credo di essere, diciamo la persona più indicata per parlare di Bill… -

Che mi era passato per la testa?

- Lo immaginavo – dissi arrossendo leggermente – comunque stavamo parlando delle streghe. Cosa sai di loro? –

-Tutti noi siamo in grave pericolo, Sookie. Questa congrega cerca da secoli di eliminare i vampiri e tutte le altre specie sovrannaturali e solo con le immense capacità di Hallow potrebbe costituire una minaccia di tali proporzioni. Hallow è la strega più potente che abbia mai incontrato. –

- Quindi la conosci già? – domandai in un impeto di curiosità.

- Hallow è una strega antichissima. Le leggende diffuse tra i supes vogliono che secoli fa, al termine di un’atroce guerra, i suoi poteri fossero stati in qualche modo confinati da un essere fatato e che Hallow sia stata imprigionata  nel corpo di un’anziana donna priva di capacità magiche. –

- Cosa c’è di vero in queste leggende? –

- Non saprei dirlo con precisione ma… anche se con scarsi risultati, il rituale è già avvenuto una volta …e tutto per causa mia. – disse a voce così bassa che faticai a comprendere le sue parole.

- A causa tua? Che intendi? –

- Vedi Sookie, il rituale per il suo ritorno è molto complesso e può essere attuato solo da una potentissima strega utilizzando del sangue sovrannaturale. – aggiunse lui, seguitando a fissare nel vuoto – Due secoli fa, il sangue che fu usato…era il mio. Per fortuna non era abbastanza potente e l’effetto del sortilegio svanì in pochi giorni. Credo sia per questo che vogliono te. –

Quell’ultima affermazione mi sconvolse, eppure il peggio doveva ancora venire.

D’un tratto, come se la mente di Eric si fosse estesa nella mia, fui in grado di vedere i suoi ricordi.

 

*

uma thurman aka BeatrixEric giaceva su un’enorme letto, circondato da lenzuola di seta e pizzo. Al suo fianco, una bellissima donna bionda si stava sollevando da quello stesso talamo con un’espressione che mi parve profondamente infelice.

Una volta in piedi la donna si era voltata a guardare Eric e, con le lacrime agli occhi, pronunciò delle parole in tono solenne.

- Oh, Hallow, dea delle arti occulte, dea della luce, a spezzare il macabro incantesimo il fato m’induce. Per sconfiggere l’offesa che hai dovuto subire questo gelido sangue ti voglio offrire. – disse sollevando lo sguardo e le braccia verso l’alto.

Aggirò il letto e si avvicinò al viso di Eric per sfiorarlo con un veloce bacio sulle labbra.

Riuscivo a vederlo solo in maniera offuscata ma il volto di Eric era totalmente inespressivo, come se fosse stato…incantato.

Poi, vidi la donna estrarre un piccolo pugnale e, ancora sommersa dalle lacrime, lacerare in un solo colpo il polso del vampiro.marnie

Raccolse il sangue in un calice che mi parve di un materiale simile all’argento e si allontanò ad aprire la porta.

Dietro di essa, ad attenderla, c’era una vecchia donna dall’aspetto stanco.

- Finalmente Beatrix! Credevo che non ce l’avresti mai fatta. – disse la donna più anziana con un’espressione che adesso le conferiva un’aura di pura malvagità.

- Perdonami Marnie. -

 

*

Riaprii gli occhi in uno scatto, soffocata da una sensazione di puro terrore.

Avevo appena letto la mente di un vampiro.

Lo shock era stato micidiale, quindi per qualche istante non fui in grado di proferire parola.

Quando Eric distolse la mente dai suoi ricordi, si accorse finalmente dello stato catatonico in cui mi trovavo.

- Sookie, va tutto bene? Hai avuto un altro flash? –

- Si…no…ecco…non so se dovrei dirtelo. – farfugliai confusamente.

- Sookie che hai visto? –

- Io…credo di aver visto…i tuoi ricordi. –

- Cosa hai visto? – domandò lui con una faccia evidentemente terrorizzata.

- Ho…ho visto una donna, Beatrix, credo si chiamasse. L’ho vista prelevarti del sangue. Sembravi come…incantato. –

- Non dovresti sapere queste cose. Non dovresti poter leggere nella mente di un vampiro. – disse lui, ancora più agitato – Non dovrai mai farne parola con nessuno, MAI! –

Sapevo che non avrei dovuto dirglielo!

Già era difficile convivere con la mia telepatia e vivere una vita normale, frequentare la scuola, lavorare al Merlotte…Ora leggere nella mente di un vampiro non era certo una cosa di cui vantarsi, anzi, era decisamente molto pericoloso.

- Sookie, ascoltami bene. Se queste streghe dovessero trovarti sarebbe la fine. Promettimi che rimarrai nascosta in casa durante il giorno. Al mio risveglio incontreremo l’AVL e gli altri supes e decideremo il da farsi. – disse infine con tono più pacato, mentre potevo intravedere i segni del sonno imminente.

 

Quando mi fui accertata che il vampiro fosse morto per il mondo, mi sollevai dal letto e mi diressi verso la porta sulla mia destra.

Fortunatamente, dietro quella porta, trovai un bagno nel quale soddisfare le mie necessità.

Una volta all’interno, notai l’immensa vasca da bagno posizionata nell’angolo e decisi che, se proprio dovevo rimanere in quella casa per tutto il giorno, tanto valeva godermela.

Mi immersi nella vasca cercando di rilassarmi, ma le informazioni che avevo assimilato durante la notte, sommati ai frammenti di ricordi che stavo riacquistando, mi facevano girare la testa.

Fate, vampiri, streghe e chissà quali altri esseri sovrannaturali ci attendevano al varco e non potei fare a meno di sentire un brivido di pura angoscia salirmi lungo la schiena.

Uscii dalla vasca e mi avvolsi nell’enorme accappatoio che avevo trovato alla mia destra. Ovviamente era di Eric, e dato che lui era molto alto e prestante, addosso a me sembrava un enorme sacco bianco.

Guardai nello specchio di fronte a me e sorrisi nel vedere la mia figura. Ero certa che a Eric non sarebbe dispiaciuto sentire il mio odore sulle sue cose.

Tornai nella camera da letto e lo osservai attentamente mentre riposava.

Arrossii nel ricordare le parole che mi aveva sussurrato poche ore prima e nel ripensare alle sue splendide labbra che mi sfioravano.

Per scacciare i pensieri a luci rosse che ormai stavano affollando la mia mente, mi guardai attorno in cerca di qualcosa da indossare.

Mi accostai all’armadio cercando di non fare rumore anche se sapevo che Eric non avrebbe mai potuto sentirmi.

Con mio grande stupore notai che una delle ante era stata riempita con la mia biancheria e i miei vecchi abiti. Scelsi quello bianco con i fiori rossi e dopo averlo indossato mi avvicinai alla porta.

La complessa serratura, scoprii con immensa gioia, lasciava che la porta si aprisse agevolmente dall’interno, per poi richiudersi, con allarmi annessi e connessi, automaticamente.

Risalii in fretta al piano superiore visto che la fame mi aveva assalito all’improvviso.

Dopo aver mangiato un tramezzino, preparato con ciò che avevo trovato nel frigorifero, mi appoggiai alla finestra, cercando di sbirciare all’esterno.

La Mercedes rosa confetto di Pam era parcheggiata nel vialetto, d’altronde si confondeva perfettamente con l’ambiente circostante.

In quel preciso istante qualcosa scattò dentro di me.

Cominciai a cercare le chiavi dell’auto freneticamente, gettando in aria tutto ciò che mi sembrava d’intralcio.

Solo dopo circa un’ora le trovai nascoste in un ripiano della libreria, nel salotto.

Superai la porta d’ingresso e salii in macchina, guidando ad una velocità assurda per un centro abitato.

Continuai a guidare in tondo per circa mezzora. Poi, finalmente, mi fermai in una strada isolata di periferia.

Che diavolo mi sta succedendo?, mi chiesi.

In un baleno guardai alla mia destra e un orribile edificio in disuso occupava l’intera visuale.

L’insegna, che probabilmente una volta era stata coloratissima e luminosa ma ora era soltanto logora e cadente, ritraeva un immagine davvero trash raffigurante una donna seminuda, mentre una scritta in neon diceva: Titty Twister, aperto dal tramonto all’alba.

Rabbrividii all’istante.

Era lo stesso posto che avevo visto nella mente di Sarah Newlin.

Lo stesso posto nel quale si riunivano le streghe.

Come diamine ero arrivata fin li?

Un attimo dopo sentii un immenso dolore colpirmi alla nuca.

E fu il buio.

 

 

 

Angolo di Jasmine: I’m back, ladies!!!

Vi chiedo umilmente scusa per il ritardo nella pubblicazione di questo capitolo ma ho avuto alcuni impegni (vedi 3 interi giorni di festeggiamenti per il mio compleanno!! XD ).

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, anche se, ahimè, a me non è piaciuto molto… fino alla fine non mi convinceva per niente.

Una precisazione: le parole di Beatrix, non so se alcune di voi l’avranno notato, sono un mio gentile omaggio alle streghe del film Four Rooms, che io personalmente trovo all’apice del trash e del comico-grottesco, ma che comunque ogni volta mi fa scompisciare dalle risate!!!

Per inciso, non ho resistito! Avevo bisogno di dare un volto alla mia Beatrix e ovviamente non poteva essere altro che la mia adorata Uma Thurman, aka Beatrix Kiddo di Kill Bill…altro gentile e amorevole tributo a quel geniaccio di Tarantino, così come il Titty Twister! XD

Dopo questo mio elogio/discorso-di-propaganda-elettorale-pro-Quentin-Tarantino :P , vorrei ringraziare ancora una volta tutti coloro che continuano a leggere, recensire, seguire ecc… questa mia ff!

Spero vogliate farmi sapere cosa ne pensate!!!

Love U all!!!

- Jasmine -

  
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