Capitolo Sedici

Jane salvò e chiuse la pagina di Word dirigendosi verso la sala.
Afferrò il telecomando e iniziò con lo zapping,passando da canale a canale,senza neanche capire cosa trasmetteva.
Lo sapeva anche lei che probabilmente avrebbe spento la televisione giustificandosi a sé stessa con un "Non c'è niente" e sarebbe uscita per una passeggiata.
Una di quelle lunghe.
Una di quelle per svuotare il cervello da tensioni ed emozioni che non si provavano da anni,come l'amore.
E' vero,lei non aveva mai amato unuomo,ma,essendo stata mamma,aveva amato un'altra creatura:un bambino,il suo bambino,ed avrebbe confermato fino alla morte che l'amore più grande e l'unico che non si può mai disperdere è quello che lega una madre ad un figlio.

Scavalcò il divano,prese dal tavolo un paio di chiavi e l'iPhone,poi,ripensandoci,lo buttò sul divano.
Aveva bisogno di scappare,di rimanere isolata dal mondo.
Uscì di casa,attraversò la strada e si buttò di testa nell'oceano dei suoi pensieri.

“TI AMO!”

La voce sicura e seria di Paul le rimbombava ancora in testa.
Perché era entrato nella sua vita?
Perché doveva sconvolgere tutto,cambiando schemi e status quo?

***

Paul,uscito dalla camera del piccolo Dave,si aspettava come minimo di trovare Jane davanti al computer o sul divano,ma non andò così.
Decise di andare in bagno,per sciacquarsi la faccia dai segni che le lacrime gli avevano lasciato.
Cos'aveva letto?
Il libro più bello che avesse mai letto.
Prima di quello credeva di conoscer già le potenziali da scrittrice di Jane,ma ora sapeva di aver sbagliato,di aver sempre creduto di aver davanti una persona come lui: ricca e felice.
Per lui,fino ad allora,contavano solo quelle due cose.
Proveniva da una famiglia benestante,che perciò l'aveva viziato e non aveva mai saputo provare il dispiacere o il dolore; Jane invece conosceva tutte quelle cose.
Era sempre stata sotto i suoi occhi ma in realtà non aveva mai visto la vera personalità di Jane.
Una donna insicura e triste,che può sembrar perfetta al di fuori,ma dentro le manca qualcosa.
Una cosa che il destino le ha strappato senza pietà.

***
 
La faccenda si risolse in pochi minuti: Ashley spiegò a Rob perché Davide era nel suo armadio,ma lui non reagì come si aspettava. Si sentiva gratificato: Una ragazza che conosceva da poche ore aveva preferito rifiutare il ragazzo di cui si era infatuata per passare la serata con un amico e non dargli buca. Lo considerò un gesto gentile e delicato. Fu allora che decise di dirle la verità.
I 3 si erano accomodati sul divano blu del salotto e stavano sgranocchiando un po’ di pizza e sorseggiando della birra e della coca cola,davanti alla televisione che a volte riceveva delle interferenze..Dovevano ancora sistemare bene l’antenna.
“Che ne dite di andare a fare un giro in città?” Propose Davide,scocciato dall’ennesima interferenza.
“Ho sentito che stasera la Capannina faceva il 3x2..” Suggerì Rob guardando la reazione di Ashley.
“La Capannina? 3x2? What?!” Non stava capendo niente.
“E’ la discoteca più famosa e frequentata di Alassio..” Iniziò a spiegare Davide mentre addentava un pezzo di pizza con la salsiccia.
“E stasera..” proseguì Rob “Per attirare clientela,danno 3 Sex On The Beach pagandone solo 2” concluse indifferente.
“Say what?!” Era sconvolta. L’avevano presa per una poca di buono?
“Cosa c’è?” Protestarono i 2 all’unisono.
“Non ho intenzione di fare sesso sulla spiaggia con voi,per 3 volte,anche se voi mi pagate 2 volte! Io non sono mica una..una..Bitch!” Le pupille erano spalancate e attente.
Gli altri due scoppiarono in una fragorosa risata.
“Non fa ridere!” Si sentiva presa in giro.
“Ma Ashley,è solo una bevanda alcolica a base di fragola.” Si giustificò,per entrambi,Davide.
“Ma ditemelo subito!” E si aggiunse pure lei alla risata comune.
“Allora..Hai voglia di andarci?”
“Scusate ragazzi,però se voi volete andare,andate. Io sono stanca,ho ancora in testa l’effetto del jet lag  e preferisco dormire.” Rispose usando quel dolce accento.
“No,vabbè,se vuoi ti facciamo compagnia..” Aggiunse indifferente Davide.
“Volete stare a dormire qui?” Arrossì.
“Se proprio insisti!” Rob rise.
“Non avete i pigiami,no?” La ragazza si morse un labbro e,ragionando,si buttò sulla valigia rosa ancora chiusa in un angolo della stanza. Ne tirò fuori il suo pigiama: un completo corto rosa e bianco panna con dei disegni di una mucca che dormiva insieme ad altri 2 pantaloncini della Adidas,che,probabilmente,sarebbero serviti a fare jogging o comunque ginnastica.
Li tirò ai due,ancora sul divano,ed indicò il bagno. “Mettevi questi,magari sono più comodi che dormire in mutande”.
!Posso fare una doccia prima? Sai,sono qui da oggi pomeriggio praticamente” aggiunse con un sorriso Davide.
“Certo..” rivolse uno sguardo a Rob “Se vuoi puoi farla anche te..”
Iniziando a sistemare la roba nell’armadio si ricordò che: “Rob,non so se il boiler funziona bene..Non so se l’acqua calda basta per due docce..Fatela insieme,tanto siete due ragazzi,no?” Affermò indifferente.
Rob,andò verso il bagno ed aprì la porta scorrevole,quando si ritrovò l’altro ragazzo completamente nudo già sotto la doccia.
Non poteva,doveva assolutamente dirlo ad Ashley.
Era arrivato il momento.
 
Chiuse la porta dietro alle sue spalle e guardò negli occhi Ashley.
La prese per le spalle e la fissò.
“Rob..Cosa c’è?”
“Ashley..Devo dirtelo..Io sono gay.” E scoppiò a piangere.
 
Fine Capitolo Sedici