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Autore: Il Saggio Trentstiel    21/06/2011    4 recensioni
La gente dice che la vita delle farfalle è breve.
Forse non hanno conosciuto lo strano protagonista di questa storia!
Inizialmente, un po' cinico; alla fine, dopo una vera e propria fiammata, più "sentimentale".
Insomma, da "Blue", scuro e disilluso, a "Rainbow"!
Storia classificatasi terza al concorso "La memoria delle cose" indetto da NonnaPapera! sul forum di EFP!
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia partecipante al contest "La memoria delle cose" indetto da NonnaPapera!sul forum di EFP
Autore: Il Saggio Trent
Titolo: From blue to rainbow
Genere: Fantasy, Introspettivo
Rating: Verde
Lunghezza: 931 parole
Avvertimenti: One-Shot
Prompt: ///
Note: ///







Qui tutto è scuro, stretto, pervaso da un aroma penetrante.
Le parole sono rare, appena sussurrate, pervase da un tono malinconico e...
"Dio, che rottura di palle..."
Mi volto lentamente, per quanto sia possibile voltarsi in uno spazio così angusto: stringerei il collo a quel cafone, se solo potessi, ma credo che il mio tono scocciato sia sufficiente a trasmettere la mia irritazione per quella frase così volgare ed inopportuna.
"Philip, fammi il favore di tacere."
Il suddetto Philip, un paio di posti più in là, si agita appena.
"Tacere? E perché mai? Avrei voglia di un po' di movimento, di un po' di aria fresca, e invece...".
Fa una breve pausa, forse per dare più enfasi a quel suo discorso smorto.
"Invece mi tocca stare rinchiuso qui!" conclude con tono da bambino annoiato.
Sospiro sconsolato: farebbe meglio a calmarsi quella testa calda -buffo, ho davvero chiamato testa calda un mio simile?-, visto che potremmo passare qui dentro chissà quanti giorni, settimane...Finanche mesi!
Sto per rispondere sarcasticamente a quel buzzurro, quando una voce -che sia Morris?- blocca sul nascere la mia replica.
"Zitti, cos'è questo rumore?"
Il silenzio sarebbe quasi completo, se non fosse per quel lieve rumore, come di carta o plastica strappata com delicatezza...
Realizzo in un istante cosa sta accadendo.
"Cazzo, ci siamo!"
Sono così agitato che mi sono addirittura dimenticato il mio voto di non utilizzare mai parole volgari: certo, in un'occasione simile una bella imprecazione fa la sua figura!
D'un tratto, la luce: ho una rapida visione di un qualcosa di estremamente azzurro -accidenti se è grande!- sopra di me, poi vengo afferrato da qualcosa di grosso e forte.
Mi levo in volo, tenuto saldamente da quel qualcosa, completamente ammutolito: il che, per me, è un evento degno di nota.
Davanti a me si trova adesso una strana cavità dai bordi rosati e tondeggianti: ho appena il tempo di osservarla con ansia, poi vengo trascinato verso di essa, e...
Beh, ok, pare assurdo -se me l'avessero raccontato qualche giorno fa avrei riso di gusto!-, ma lo strano essere che mi ha afferrato...Si è ficcato in bocca la mia testa...Ridicolo, e disgustoso!
Avverto la sgradevole sensazione di umido sul mio capo e trattengo un verso schifato: purtroppo il peggio deve ancora arrivare.
Dal nulla appare il mio incubo, l'atavico nemico di tutti quelli come me.
Fuoco.
Non posso oppormi, sarebbe innaturale, ma quanto vorrei farlo!
Non un gemito fuoriesce da me mentre il mostro -perché deve trattarsi di un mostro, uno che tratta così degli altri esseri!- mi incendia il sedere.
Devo essere coraggioso, non dare a quel sempliciotto di Philip la soddisfazione di avermi sentito urlare dal dolore!
Già, Philip...Sarà contento adesso che ha ottenuto il suo momento di svago?
E Morris? Diana? E Meredith, oh, la mia adorata Meredith! Che cosa staranno pensando? Saranno tristi? Sollevati? Aspirati?
Un momento...Aspirati?
Perché quella parola ha anche soltanto transitato nella mia mente?
Oh, ecco la risposta: l'essere, il mostro, si è appena rimesso in bocca la mia testa e sta cominciando a risucchiarmi.
E' un'esperienza terrificante, che non auguro a nessuno...Avverto il bruciore risalirmi dal posteriore fino a metà della mia lunghezza, per poi accorgermi che il mio didietro è svanito.
Incenerito, come...Come cosa? Niente paragoni o metafore, renderebbero questo momento ancora peggiore di quanto già non sia!
Riemergo dall'umida cavità, avvolto in una nube lieve e maleodorante: maledico mentalmente il mostro che mi sta usando in quel preciso istante, per poi rimanere di stucco.
Quella cosa azzurra e luminosa, lassù...E' bellissima.
Non ci sono parole per descriverla, è inebriante, splendida, meravigliosa...
Senza alcun preavviso vengo nuovamente risucchiato nella cavità, riemergendone giusto in tempo per sentire una voce femminile:
"Guarda, c'è l'arcobaleno! E' bellissimo!"
ArcobaChe? Bellissimo?
Ma allora devo vederlo, qualunque cosa sia!
Sto già tentando, invano, di ottenere una visuale migliore quando per l'ennesima volta la mia testa finisce nel buio.
Potrei impuntarmi, potrei oppormi...E alla fine lo faccio.
Mi dibatto con foga, avvertendo con soddisfazione il mostro perdere la presa su di me, e mi lascio cadere nel vuoto: sono leggero, più leggero del solito, non dovrei farmi alcun male.
Atterro delicatamente al suolo, riuscendo a guardarmi bene per la prima volta da quando, forzatamente, ho abbandonato la mia casa: faccio pietà, davvero. Più corto della metà, ancora fumante, macchiato...Cosa c'è di peggio?
Un momento, io però ho fatto tutto questo, mi sono ribellato al mostro -e, cavolo, ho vinto!- per un motivo!
Alzo lo sguardo verso l'azzurro che, ora più che mai, mi sovrasta e lo vedo.
Rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, viola.
Sette splendidi colori che rilucono su uno sfondo ceruleo e limpido.
Meraviglioso e commovente.
Continuo a bearmi di quella variopinta visione finché un'ombra non cala su di me: si avvicina, lenta ed inesorabile, sottraendomi a poco a poco la vita dell'arcobaleno.
Quando è ormai a pochi centimetri da me esalo un "No...Arcobaleno..." per poi sentirmi schiacciare, pressare e trascinare via.
Riemergo a poco a poco dal mio mondo di dolore: sono stato calciato in un angolo, stropicciato e martoriato, ma perlomeno non posso più essere calpestato.
Osservo brevemente tutti quegli esseri, quei mostri, transitarmi davanti: provo pietà per loro.
Quegli sguardi sfuggenti, fissi davanti a loro o verso il basso...Non si rendono conto di cosa si stanno perdendo? Che creature barbare ed ottuse...
Sospiro e torno a volgere lo sguardo verso l'alto: sorrido all'arcobaleno e, per qualche glorioso istante, non sento quasi più il dolore.
Forse quell'arcobaleno è magico?
Come che sia, ho una richiesta per tutti adesso: d'ora in avanti non voglio più essere chiamato Winston Blue, ma Winston Arcobaleno.








Grammatica e lessico 9.9 
La storia è scritta molto bene, ho trovato solo un piccolo errore di battitura ma per il resto tutto perfetto. 
Originalità: 15 
La storia è originale e piena di brio. Mi è piaciuto molto il tuo modo di descrivere tutta la situazione, gli scambi di battute, l’ironia della sigaretta poi è impagabile. Anche l’ultima frase l’ho trovata una conclusione decisamente felice 
Caratterizzazione dei personaggi: 15 
Wiston blue è proprio un bel personaggio, ironico, a tutto tondo, che purtroppo fa una fine tristissima ma inevitabile. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai fatto emergere la personalità della sigaretta e hai creato così la trama attorno alle sue sensazioni e ai suoi pensieri. 
Consequenzialità causa effetto:10 
Su questo punto nulla da dire, la storia è scorrevole e non posso certo dire di non averla capita. 
Apprezzamento personale:15 
Come avrai intuito la storia mi è piaciuta molto l’ho trovata divertente, frizzante, ma comunque con quel pizzico di introspezione che ti fa soffermare a riflettere. 
Punti aggiuntivi: 0 
Tot: 64.9
 
   
 
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