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Autore: DiNozzo323    21/06/2011    3 recensioni
Un nuovo personaggio è entrato a far parte di questa splendida squadra. IV stagione.
Quella mattina la squadra della BAU era stata chiamata in sala riunioni, ma cosa strana non era stata JJ a chiamarli, bensì Hotch.
-Abbiamo un caso.-
-Perché non ne so nulla?- chiese JJ all'uomo, abbastanza confusa.
-Perché non è un caso ordinario.-....
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Penelope Garcia, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E così siamo arrivati all'ultimo capitolo. È sempre dura mettere quella X su “completa?” E oggi non è stata meno tosta.

Prima di lasciarvi al capitolo volevo ringraziare tutti con tutto il cuore, per avermi seguito, letto, spinto ad andare avanti, recensito...

In particolare volevo ringraziare

bulmettina e caso e niki1909 per averla messa fra i preferiti

fange69 e herm83 e mikared1987 e Alely per averla messa fra le seguite.

Adesso vi lascio alla lettura.

Un bacio grande, alla prossima avventura! ^_^





Spencer riuscì a malapena a chiudere la porta di casa, visto che Sam gli era letteralmente saltata addosso e aveva preso a baciarlo. Erano entrambi preda della passione e si diressero a passo sicuro verso la stanza da letto del ragazzo, lasciando dietro di loro una scia di vestiti. Rimasti in biancheria Spencer lasciò vagare lo sguardo sul corpo della ragazza, soffermandosi in particolare sull'intimo.

-Hmmm... E' nuovo...-

-Si... L'ho comprato oggi apposta...-

-Mi piace...- Mormorò il ragazzo. Poi entrambi si liberarono degli ultimi indumenti e fecero l'amore.

Si svegliarono il giorno dopo molto tardi, l'una stretta fra le braccia dell'altro. Restarono così per molto, non volendo uscire da sotto le coperte e allontanarsi dal calore che emanava il corpo dell'altro.

Il giorno dopo Sam scoprì che una cosa simile era successa anche a altri due suoi amici... Derek e Jil erano stati assieme e sembravano sinceramente intenzionati a rifarlo! La cosa la lasciò di stucco ma era davvero felice per loro.


Circa tre settimane dopo, ebbero un caso molto particolare che colpì Sam in quanto aveva a che fare col cinema.

Per questo caso si dovettero recare un attimino a Los Angeles. In volo JJ li aggiornò.

-Una donna per due volte, a distanza di un mese, è entrata in un cinema a vedere uno spettacolo e circa a metà della visione del film ha sparato a coloro che si trovavano nella sala. Ci sono state 16 vittime. Nessun sopravvissuto. Abbiamo appena 3 giorni prima che possa colpire nuovamente.-

-Che cinema erano JJ? Piccoli o multisala?- Chiese Sam.

-Dei multisala.-

-Com'è possibile che abbia fatto così poche vittime?-

-Gli spettacoli erano il mercoledì pomeriggio.-

-Che genere erano?- chiese Spencer.

-Drammatici... Di quelli pesanti... Nel primo cinema ci sono state 12 vittime, nel secondo 4.-

-Insomma, S.I. Disorganizzato... Quando non ce la fa più compie una strage.- Disse Derek.

-Al contrario, io credo che sia tremendamente organizzato...-

-Come fai a dirlo?- Chiese Hotch.

-Colpisce durante la settimana a orari dove la maggior parte della gente non può andare a cinema, al contrario del sabato sera. I film sono di un genere che solo gli appassionati si andrebbero a vedere, non fa molte vittime e aspetta un mese fra un colpo e un altro. Non lascia queste cose al caso. Le pianifica. Probabilmente le vittime non sono l'obiettivo, ma il mezzo per ottenere qualcosa.-

-E cosa?- chiese David.

-Non lo so. Forse vuole essere ascoltato... Non ne ho idea. Sono certa però che è un appassionato di cinema. Ci va molto spesso. Se io dovessi compiere un atto simile, cercando di non fare molte vittime, scegliere per prima cosa un pomeriggio feriale al primo spettacolo che di solito è alle 3. Poi sceglierei un film palloso che la gente non si va a vedere e che è uscito già da almeno un paio di settimane, così le vittime si riducono al massimo.-

-E' esatto Sam. È andata così. Il primo film era a cinema già da due settimane, il terzo da tre e gli spettacoli erano alle 3 e 10 e alle 3.45.-

-Sam, la prossima volta che vai a cinema avvisaci prima.- Scherzò David.


Quando arrivarono Sam e David andarono a parlare con il personale della prima multisala, Derek e Emily andarono alla seconda, Hotch e Spencer a parlare col capo della polizia che li aveva chiamati e JJ andò a preparare il tavolo da lavoro.

-Io ho trovato per primo i corpi.-

-Mi racconta cosa è successo?-

-All'inizio era tutto normale, nessun fastidio. Io ero nel corridoio a controllare i biglietti. Dopo circa un'ora abbiamo sentito dei colpi ripetuti. Sono entrato con la pila e ho visto che gli spettatori erano morti, così sono corso ad avvertire la sorveglianza.-

-Ha notato qualcosa di strano?- chiese David

-Si, una donna era seduta in fondo, vicino l'uscita di emergenza. Quando sono entrato la prima volta era seduta con la testa china, come morta; quando sono tornato non c'era più.-

-Si ricorda come era vestita?- chiese Sam

-Camicia nera... Gonna grigia... Capelli castani lunghi... Non so dirle altro.-

-L'aveva mai vista prima in questo cinema?-

-No, se volete potete prendere i nastri, ma io non l'ho mai vista prima qui.-

-Bene, la ringrazio.-


Quando tornarono da Hotch e gli altri scoprirono che Derek e Emily avevano avuto le stesse informazioni. Stessa donna, stesso posto, stessi vestiti.

-Non vi sembra un po' strano che una donna commetta degli omicidi con gli stessi vestiti addosso? E che nessuno l'abbia mai vista prima in quel cinema?- Chiese Sam.

-Si, in effetti è strano. Cosa pensi, Sam?-

-Io penso che quella donna in realtà non fosse una lei.-

-Un travestito?- chiese Derek

-Ma certo. Pensateci: stessa donna, stessi vestiti che non è mai stata prima in quelle multisale e che nessuno ha notato dopo l'omicidio?!- disse Spencer

-Se fosse stato un uomo avrebbe potuto controllare tranquillamente i due cinema senza essere notato e nessuno si sarebbe ricordato di lui.-

-Abbiamo un profilo.- Disse Hotch, prima di chiedere di riunire i poliziotti.

-Il nostro S.I. È un uomo, fra i 25 e i 30 anni.- Iniziò Hotch.

-Avevano detto che era una donna.- Interruppe un poliziotto.

-Si tratta di un abile travestimento. È organizzato.-

-Prima di colpire un posto vi trascorre molto tempo, per questo passa un mese fra un delitto e un altro.-

-Ha difficoltà a rapportarsi con la gente. Probabilmente non è sposato e nemmeno fidanzato.-

-E' una persona della città. Si è trasferito da molto o vi ha sempre vissuto.-

-E' una persona che passa del tutto inosservata. È possibile che l'abbiate incontrato ma non vi ricordiate di lui.-

-E' molto probabile che lavori nel campo del cinema o vi abbia lavorato.-

Dopo non molto squillò il telefono. Era Garcia.

-Ragazzi ho trovato un riscontro tra i due video: Joshua Parker. Vive a Glendale, fra la Pacific Ave e Brodway. Vi mando l'indirizzo sui palmari.-

-Grazie Garcia. Sei incredibile.-

-Lo so stellina. Baci baci.-

Sam, Emily e Derek volarono verso casa del pazzo. Il portiere li fece entrare senza che l'uomo buttasse giù la porta e vi trovarono foto e programmi dei due cinema dove vi erano stati i delitti, foto e programmi di un terzo. Un calendario dove era cerchiato quel giorno e delle foto di giornali dove si parlava della chiusura di un cinema vecchio, appartenuto al padre del giovane, per sostituirlo con un multisala. Quello in cui si stava recando il ragazzo. I tre avvisarono Hotch e gli altri e si avviarono verso il cinema, visto che erano più vicini. Una volta arrivati lì Sam prese i programmi del giorno e cercò le possibili sale dove si poteva trovare. Ne individuò un paio e così si divisero, lei e Emily in una e Derek in un'altra. Erano quasi arrivate quando Sam capì che avevano sbagliato. Quello era il cinema che aveva distrutto quello del padre. Non avrebbe cercato una sala vuota, ma una dove poter fare più vittime. Si allontanò da Emily e si diresse verso la sala più grande. Non fece nemmeno in tempo a raggiungere l'uomo, sempre travestito da donna, perché questi aveva aperto la porta di scatto, facendola sbattere contro la testa della ragazza che si sentì male. Le girava tutto e non riusciva ad alzarsi, riusciva a sentire vagamente Hotch e gli altri che gli intimavano di gettare l'arma. Poi uno sparo e JJ che si avvicinava a lei, assieme a Spencer.

-Su, alzati Sam. Hai preso una bella botta.- Disse la ragazza.

-JJ, non ce la faccio. Mi sento male. Mi gira tutto- Rispose Sam facendo preoccupare i due amici che dopo aver notato il sangue che scendeva dalla testa, chiamarono i medici dell'ambulanza che si trovava lì fuori e che, dopo averla caricata su una barella la portarono subito al pronto soccorso. Spencer sarebbe voluto andare con lei, ma sentì che era più giusto che ci andasse JJ, essendo donna. Loro le avrebbero raggiunte dopo poco. I medici le fecero le analisi e la tac e videro che aveva avuto un trauma cranico. Per fortuna la operarono subito e non successe nulla di grave.

JJ era rimasta in sala d'attesa e aveva informato gli altri. Dopo un paio di ore Sam si svegliò.

-Signorina, ci stava facendo preoccupare. Non dovrebbe compiere azioni così avventate nel suo stato.-

-Quale stato?- Chiese Sam confusa, non capendo cosa volesse dire il medico.

-Non lo sa, signorina? Lei è incinta, di un mese.-

La stanza prese a girare nuovamente e Sam dovette scendere dal letto con l'aiuto del medico per andare in bagno, visto che doveva vomitare. Non sapeva cosa fare. Doveva dirlo a Spencer... E il lavoro? Il figlio come sarebbe cresciuto con due genitori che non c'erano mai? E se lui non l'avesse voluto? L'avrebbe tenuto lo stesso? Il panico la colse e iniziò a piangere, sentendosi più sola che mai.

Un'infermiera quando la vide così, avendo sentito cosa aveva detto il dottore. Decise di avvertire gli amici della ragazza che si trovavano là fuori. Gli disse che l'operazione era andata bene e che la ragazza si era svegliata e che la potevano vedere, ma uno alla volta. David andò per primo. Dopotutto si era affezionato tantissimo a Sam e voleva vedere come stava. Quando entrò però certamente non si sarebbe aspettato di trovarla nel letto, col viso rivolto verso un lato, che piangeva sommessamente. Le si avvicinò e le porse il suo fazzoletto.

-Ehi piccolina, perché piangi? L'infermiera ha detto che l'operazione è andata bene. Cos'hai per stare così male?- le disse sedendosi affianco a lei, sul letto.

-Oh David!- Disse la ragazza abbracciandolo e piangendo sul suo petto, bagnandogli la camicia.

-Avanti, dici a papà David cosa ti turba.- Le disse facendola sorridere e facendola smettere di piangere.

-Il medico mi ha... mi ha... mi ha detto che io sono... incinta.- Iniziò, bisbigliando piano l'ultima parola, togliendosi un peso enorme dalla coscienza.

-Sammy, ma questa è una notizia bellissima. Non dovresti piangere per questo.-

-Ma se Spencer non la vuole? Siamo così giovani... E se anche lo volesse, come faremmo con il lavoro? Come possiamo crescere un figlio stando sempre in giro per il Paese?- Disse esternando le sue paure.

-Sammy, sono sicuro che Spencer sarà felicissimo per questa notizia. Per il lavoro c'è tempo per pensare a una soluzione e ricordati che qualsiasi cosa di cui hai bisogno io ci sarò sempre. Ok?- Lei annuì sorridendo. Prima di accoccolarsi fra le braccia dell'uomo.

-David...- Disse dopo dieci minuti sollevando lo sguardo verso il volto dell'uomo.

-Ho capito. Lo vado a chiamare.- Rispose alla muta domanda di lei, baciandole la fronte, prima di uscire dalla stanza.


-Spencer, ti vuole.- Disse David al ragazzo che si diresse subito dal suo amore. Spencer forse no, ma gli altri avevano notato che la camicia di David era bagnata e gli chiesero cosa era successo.

-Sarà lei stessa a dirvelo.-


Quando Spencer entrò nella stanza e vide che Sam aveva gli occhi rossi e gonfi per il pianto, corse subito verso di lei.

-Amore, cosa c'è? Cosa è successo? Ti senti male?-

-Con te affianco non posso stare male, cucciolo...- Rispose lei dandogli un bacio leggero e abbracciandolo subito dopo.

-Su, stasera ce ne stiamo tutti e due a casa abbracciati a farci le coccole.- Gli fece lui sorridendo.

-Spencer, non saremo più due. Da adesso siamo in tre.- Spencer non capì subito cosa volesse significare quella frase, poi si accese la famosa lampadina.

-Tu sei incinta?- Chiese staccandosi leggermente dalla ragazza per guardarla bene negli occhi. Lei annuì con la testa, temendo cosa sarebbe accaduto da lì a poco.

-Sarò padre... Sarò padre... Sarò padre!- Gridò alla fine abbracciandola e riempendola di baci. Di certo l'aveva lasciata sorpresa. Poi avvicinò la bocca alla pancia di lei e iniziò a parlare col loro futuro bambino.

-Ehi piccolino. Sono il papà...-

-E se fosse una lei?-

-Hai ragione. Chiediamoglielo. Piccolo, sei un bambino o una bella femminuccia?-

Chiese poggiando poi un bacio sulla pancia di Sam che rise al vedere quella scena.


Quando informarono gli altri li lasciarono a bocca aperta, poi ricevettero mille congratulazioni. Riguardo la crescita del figlio, Sam decise che avrebbe preso la laurea in chimica, non volendo dipendere da Spencer e, una volta giunto il periodo di allontanamento prima che partorisse, avrebbe lasciato la squadra. Non poteva lasciare il figlio senza entrambi i genitori, e almeno così lei ci sarebbe stata e Spencer anche, ogni volta che poteva.

Purtroppo però dovette abbandonare la squadra prima del previsto. Infatti durante un caso, serial killer l'aveva colpita allo stomaco, per metterla fuori combattimento, di fronte a un inerte Derek che era stato legato, e i medici le dissero che la bambina (avevano scoperto essere una femminuccia), stava bene, ma Sam non poteva più lavorare, doveva stare a casa a riposo se non voleva rischiare la sua salute e quella di Elizabeth. Avevano deciso di chiamarla così, come la protagonista di Orgoglio e Pregiudizio, che Sam aveva letto in quel periodo. Durante i mesi di riposo finì di preparare la tesi e si laureò con 100, grazie anche all'aiuto di Spencer.

Dopo circa tre anni dalla nascita di Liz e due da quella di James, Sam e Spencer si sposarono. Fu uno dei momenti più emozionanti della loro vita. Sam fu accompagnata all'altare da David, che ormai non si faceva scrupoli a chiamare “papà”. I rapporti con gli altri non si distrussero, ma anzi si intensificarono e, quando al matrimonio Jil la informò che aspettava un figlio da Derek, Sam le saltò addosso finendo tutte e due poco elegantemente per terra.

Certo quella felicità non sarebbe potuta durare per sempre, come tutte le cose, ma per il momento lei era la felicissima Signora Reid, madre di due splendide creature e moglie di un uomo perfetto e questo le bastava e la rendeva enormemente felice.


La felicità non va ricercata nel cielo sempre sereno, ma nelle piccole cose con le quali costruiamo la vita.” Carmen Sylva

  
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