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Autore: Kiky_17    21/06/2011    1 recensioni
Salve,sono Alexia Black,ho 14 anni e sono una ragazza che vive in una minuscola cittadina americana che sembra essere una della più tranquille e noiose di tutto il continente e per molto tempo l'ho creduto anche io,ma le apparenze ingannano...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24 giugno 2010

Caro diario,
ti scrivo ora che ne ho più bisogno. Ti scrivo per dirti che oggi è tutto finito, e non mi riferisco solo a tutto quello che la scuola mi ha fatto passare,non solo. Ti dico,questi ultimi giorni, seppur impegnativi e stressanti, sono stati i migliori di tutti gli anni passati in questa minuscola scuola, ti dico che questo anno è stato il migliore di sempre. Non abbiamo fatto granchè in effetti, riguardo allo studio, e quando dico questo mi riferisco al fatto che abbiamo visto circa una ventina di film nella sala d'informatica, schiacciati vicini sui banchi, a fissare lo schermo gigante e a ridere delle cose più stupide;insieme ne abbiamo combinate parecchie, e parecchie volte di siamo ritrovati in presidenza assieme, tanto che ormai il preside non prendeva quasi più sul serio i richiami degli insegnanti...mi riferisco a quella volta in cui abbiamo organizzato il torneo di ping pong in classe, o di tutte quelle volte in cui siamo sgattaiolati in cortile; mi riferisco alle feste organizzate in classe -che poi organizzavo solo io,praticamente- o alle serate in pizzeria. Mi mancherà tutto questo,mi mancheranno i miei preziosi amici,compagni, con i quali ho condiviso tutto,il cibo,la vita,il tempo,le cose belle e le cose brutte. Posso dire che mi mancheranno perfino i professori, anche se non mi mancherà l'insegnante di letteratura, che di letteratura non capiva un bel niente . Alla fine, ci sono stati tutti vicini nelle difficoltà, nonostante continuassero a dirci di essere la classe peggiore da almeno 50 anni. Ti lascio immaginare il casino che i professori hanno condiviso con gioia,mettendosi in mezzo. Chissà se incontrerò più qualcuno di loro. Adesso dovrò andare in una città che ho praticamente frequentato da quando avevo nemmeno un mese,nella quale sono anche nata,ma che mi spaventa per la sua grandezza. Non che disdegni la grande metropoli,ma non dovrò solo cambiare scuola lasciando i miei amici ma dovrò ambientarmi lì, in mezzo a qualche migliaio buono di sconosciuti, numero al quale non riesco ad immaginare in una sola scuola. Per quest'estate non voglio pensarci: voglio divertirmi,andare al lago e in piscina,stare con i miei amici ed uscire. Non voglio pensare che a settembre non li rivedrò in classe, pronti a ridere e a sentirci di nuovo una famiglia,come in questi ultimi 11 anni.

Alexia guardò l'orologio: era l'una passata. Aveva appena lasciato le medie per sempre,si era finalmente liberata di tutti i problemi e i fastidi datole dai professori e non solo...ma il pensiero che non esistesse lì nemmeno un liceo le straziava il cuore,non avrebbe abbandonato i suoi amici,decise. Avrebbe passato la sua estate con loro,quella che reputava ormai la sua seconda famiglia. Le piaceva questo pensiero, e così quando scivolò in un sonno profondo lo portò con sè.
   
 
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