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Autore: Cucuzza2    21/06/2011    2 recensioni
"Ma, Winky, è successo! E Winky lo deve accettare..."
Partecipante al contest "L'Amore Non Ha Volto..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il fuoco sfrigolava nel camino
 
La cucina era ormai vuota. Erano rimasti solo loro due.
Dobby era seduto davanti al fuoco scoppiettante, pensieroso; Winky invece era appoggiata al muro.
A Dobby sembrava turbata. Cercava di guardarla negli occhi, ma lei evitava sempre il suo sguardo.
- Cosa c’è? – le chiese. –Winky ha... paura di Dobby?
Lei scosse la testa, rassegnata. – No, Winky non ha paura di Dobby. Ha paura... di quello che Winky prova.
Dobby accennò un mezzo sorriso. – Winky non deve avere paura.
Lei scattò in avanti. – Oh, sì, deve invece! – esclamò, e si diresse a passo svelto verso il forno.
Dobby si alzò e le andò dietro per trattenerla. – No! Winky non deve fare questo!
Lei si voltò. – Winky non può innamorarsi, Dobby – mormorò. – Winky è un’Elfa, e gli Elfi non possono innamorarsi.
Lui scosse la testa. – Ma, Winky, è successo! E Winky lo deve accettare...
Winky fece un passo indietro. – No, no, Winky non può avere... un cuore.
Si gettò esausta su una sedia. – Per Dobby è diverso – continuò. – Dobby è un Elfo libero, Dobby...
- Dobby pensava che Winky non fosse contenta della libertà di Dobby.
- Ed infatti Winky non lo è! – sbottò lei, e corse verso il muro.
Dobby scattò in piedi, ma troppo tardi.
La testa di Winky picchiò forte contro il muro. Lei si lasciò sfuggire un lamento, ma non si diede per vinta. Continuò ancora a punirsi.
- No, Winky non deve... – Dobby cercò di trattenerla, senza riuscirci.
- No... Winky... deve... – disse lei, picchiando ancora ritmicamente - ... Punirsi.
- Winky... – supplicò Dobby. – Winky non deve fare questo a Dobby!
Il tono di voce disperato di Dobby la convinse a fermarsi. Lo guardò negli occhi.
Per la prima volta quella sera, lui poté guardarla bene. Indossava lo straccio tipico degli Elfi domestici.
D’istinto si sfilò uno dei suoi calzini. – Winky prende questo! – esclamò, e glielo porse.
- No! – protestò lei. - Winky non deve prendere vestiti, Dobby, Winky non deve!
Lui cadde di nuovo a sedere con un sospiro. Lei fece lo stesso.
Il fuoco sfrigolava nel camino. Winky tremava di freddo, e Dobby si stringeva fra i suoi calzini.
- Il fatto è che Dobby... – mormorò. – Dobby ama Winky. Tanto.
- Non dirlo! – esclamò lei, scattando ancora in piedi.
Dobby la trattenne prima che si punisse di nuovo. – E Winky? Winky ama Dobby?
Lei abbassò lo sguardo. - Winky si dovrà punire per questo, ma... – sospirò. - Sì, Winky ama Dobby.
Scattò in piedi e corse con un gemito verso l’attizzatoio.
Dobby scattò in piedi. – No!
La fermò dolcemente con una mano e la baciò. Lei non si sottrasse.
Quell’attimo durò ore.
- Il preside non dirà nulla a Winky, Winky non deve preoccuparsi – mormorò infine Dobby, esausto dalla gioia.
Winky non si mosse. Poi sembrò afferrare ciò che era successo.
Scattò ancora verso l’attizzatoio.
- Winky, no! – esclamò Dobby.
Lei si voltò indietro. – Va bene – disse con un sorriso.
Tornò a sedersi accanto a lui e rimasero per ore così, a guardare il fuoco sfrigolare nel camino.
Una fanfiction debole dal punto di vista dell’originalità, della trama e dello stile. È uno spaccato quasi per niente fluff – come segnalato invece nello specchietto d’introduzione –, che grammaticalmente non presenta gravi errori, a parte un paio di ripetizioni e un’incoerenza, riportati alla fine del giudizio.
L’unico punto di forza della storia è rintracciabile nella caratterizzazione dei due Elfi. Il modo di parlare, gli atteggiamenti di Winky e le premure di Dobby sono ben gestiti e IC.
Il lessico è molto semplice, a volte ripetitivo e non c’è una differenza sostanziale tra il linguaggio elementare dei personaggi principali e quello del narratore. Le frasi sono brevissime, composte dal minimo indispensabile: soggetto e verbo, talvolta complemento oggetto. Le subordinate sono pressoché inesistenti, al massimo si riscontrano periodi paratattici. La struttura essenziale delle proposizioni dà un ritmo sempre uguale al testo, che a lungo andare risulta piatto e noioso. Contestualizzazione e descrizioni assenti riducono la fanfiction a un dialogo scarno, spezzato da punti di sospensione disseminati ovunque. L’ansia e la preoccupazione di Winky potevano essere mostrate in un altro modo, sottolineando un tono di voce, un movimento, un pensiero. Articolando maggiormente l’azione, la fanfiction avrebbe anche raggiunto la drammaticità giusta. Tentativo riuscito purtroppo per un quarto.
   
 
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