…Non perché non abbia l’ispirazione…
A Kate...
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Delusione e Rimpianto
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4° Capitolo
Un paio di giorni dopo la situazione non è cambiata…
-Papà! Sono le 4 del mattino, sei ancora seduto lì… e non hai neanche cenato!-
Lui le fa un sorriso, ma resta in silenzio. La ragazza si avvicina e si siede sulla scrivania.
-Papà insomma che succede?-
-Devo solo consegnare il malloppo e sono in ritardo.-
-Finora non ho voluto insistere, ma non esci di casa da non so quanti giorni. Non vai più al distretto, stai chiuso qui dentro a scrivere e lo posso capire, è il tuo lavoro. Però non sei tu! Sono preoccupata per te. Che succede papà?-
Mentre gli parla guarda di sfuggita il monitor e sgrana gli occhi.
-Nikki Heat è… morta!? Papà, ma cosa…-
Lui le appoggia la mano sul viso.
-Tranquilla, è tutto a posto tesoro. Ho solo terminato l’ultimo libro su Nikki Heat. Da domani si cambia personaggio.-
-Ma, papà…-
-Torna a dormire Alexis. Tra qualche ora hai scuola, io finisco di stampare e vado a letto. Ti prometto che da domani riprendo a mangiare, a uscire e a tormentarti con i miei manicaretti e i miei messaggini!-
Le dà un bacio sulla fronte e lei si allontana.
Quando arriva alla porta si gira a guardarlo. Ha di nuovo lo sguardo perso sullo schermo davanti a lui e la sua espressione è di dolore.
E’ successo qualcosa tra lui e Kate. Uccidere Nikki Heat significa non avere più bisogno di lei… Ma lui ne ha bisogno… come l’aria!
-Papà…-
-Si principessa?-
-Io adoro i tuoi manicaretti!-
-Bugiarda! Li fai masticare al tovagliolo e poi gli dai il colpo di grazia gettandolo nella pattumiera!-
Lei arrossisce.
-Ti voglio bene papà.-
-E io sono fortunato!-
Sta per andare via, ma lui la richiama.
-Alexis vieni un momento.-
La ragazza si fionda immediatamente sulle sue ginocchia.
-Stai per farmi una delle tue discussioni serie sulla vita… che poi non sono mai tanto serie?-
Sorride, ma mentre lui la guarda pensa che non lo ha mai visto così serio e deluso in vita sua. Si perché l’espressione che ha è proprio delusione.
-Alexis voglio che mi prometti una cosa.-
-Mhh… dipende!-
-No, questo devi prometterlo e basta, senza compromessi.-
E’ così serio che Alexis comincia ad essere preoccupata davvero. Annuisce in silenzio.
-Promettimi di non avere mai paura dei tuoi sentimenti. Non avere mai paura di quello che hai nel cuore anche se ti dovesse portare a sbagliare o a soffrire, perché tanto soffriresti lo stesso. Gli sbagli ti fanno crescere ed è giusto farli. Come è giusto buttarsi a capofitto in tutto quello che credi adatto per te. E non permettere a niente e a nessuno di decidere diversamente, neanche a tuo padre, ma soprattutto non permetterlo a quella brutta bestia che si chiama paura!-
La guarda con gli occhi lucidi e un sorriso dolcissimo e lei gli butta le braccia al collo.
Doveva immaginare che c’entravano i sentimenti che lui e Kate non hanno mai rivelato e ora sembra tutto finito ancora prima di cominciare.
Dentro quell’abbraccio lo sente tremare e per la prima volta ha paura di doverlo guardare in faccia e scoprire che sta piangendo.
Non lo sopporterebbe, non suo padre, non quel grande uomo che con un sorriso e tante parole l’ha fatta crescere felice e senza scossoni esistenziali.
Ora è tra le sue braccia così fragile e lei non ha idea di come aiutarlo e ci prova come fa lui, con una battuta.
-Lo sai che con quello che hai appena detto ti sei buttato la zappa sui piedi?-
Finalmente ride di cuore.
-Ti adoro bambina mia, e se penso che un giorno uno qualunque prenderà il mio posto nel tuo cuore io…-
-Papà, nessuno prenderà mai il tuo posto nel mio cuore, ti siederà solo accanto!-
-Ancora peggio! Sarò stretto in un luogo angusto con uno sconosciuto. Buona notte angelo mio.-
-Buona notte papà.-
… Mi hai chiesto di ucciderla.
Senza nessun sentimento mi hai chiesto di farla morire.
Ed io l’ho fatto.
Nikki Heat è morta!...
Quel pomeriggio tornando a casa, Kate trova davanti alla porta una busta di carta imbottita di colore giallo con su la scritta DETECTIVE BECKETT.
La scrittura è di Castle, la prende, la guarda attentamente e poi la butta nel cestino.
Non lo ha più visto né sentito da una settimana.
Da quando, dopo averlo guardato con tutta l’indifferenza che i suoi corsi di recitazione al liceo le hanno insegnato, lo ha chiuso fuori da casa sua, al freddo e sotto la pioggia, mentre agonizzava davanti ai suoi occhi.
Si siede sul divano, i gomiti sulle ginocchia e le mani tra i capelli.
Ripensa a quella sera. A quello che ha provato quando lo ha visto con una pistola puntata alla nuca. Le si era fermato il cuore. Poteva morire.
Stringe gli occhi e scuote la testa per scacciare via quell’immagine.
Lui è troppo spericolato, sembra non capire il pericolo e non obbedisce mai agli ordini.
Si è messo in testa di volerla proteggere, ma il poliziotto è lei, lei è quella armata, lei sa proteggersi da sola e sempre lei non può più permettere che si cacci nei guai, sempre in pericolo.
Sembra non capire la differenza tra gioco e realtà.
Realtà?
Ma qual'è poi la realtà?
Nemmeno lei la capisce più. L’ha cacciato via per proteggerlo?
Sicuramente!
Ma la realtà è che l’ha cacciato via perché non può più sopportare la sua presenza.
I suoi occhi, i suoi sorrisi, le sue battute, il modo in cui la guarda quando crede che lei non se ne accorga, le smorfie che fa quando diventa un bambino a cui hanno fatto un grande torto, il suo tono dolce quando parla di Alexis e la risata divertita e ironica quando si riferisce alla madre…
Sono come spilli che si conficcano nella parte più vulnerabile di lei. Il cuore!
La realtà è che lo ama… ma non va bene, tutta la storia non va bene.
Quello che ha fatto è giusto per Rick, per lei e per tutti.
Basta con i colpi al cuore quando entra in ufficio.
Basta con la confusione quando ti guarda.
Basta con la paura che gli possa capitare qualcosa.
Sono il bianco e il nero.
Lei un poliziotto e lui un uomo brillante,
lei solitaria e lui mondano.
Lei cresciuta troppo in fretta e lui bambino per sempre.
Non c’entrano niente l’uno con l’altra.
E’ giusto così.
Ognuno per la sua strada.
Guarda la busta dentro al cestino dei rifiuti e le lacrime le rigano il viso senza che lei avesse avuto intenzione di piangere.
Questo fanno i sentimenti, rendono deboli e lei non se lo può permettere!
Ma non può fare a meno di prenderla e aprirla.
Sa già cos’è.
Da quando lui non si è più fatto né vedere né sentire, ha capito che era riuscita nel suo intento.
Sbatterlo fuori definitivamente dalla sua vita.
Lo ha trattato con freddezza, con cattiveria, lo ha umiliato e quando gli ha detto gelidamente di uccidere Nikki Heat, gli ha praticamente detto di sopprimere lei nella sua vita.
Gli ha detto che ne aveva le tasche piene e avrebbe voluto sprofondare in un buco nero per non guardarlo negli occhi in quel momento.
Me era l’unico modo.
Solo con il totale rifiuto e il disprezzo, lui si sarebbe convinto a non tornare!
Si distende sul divano mordendosi il pollice tra i denti e comincia a leggere…
L’ultimo capitolo del nuovo libro: la morte di Nikki Heat per i fans…
Chiude gli occhi e respira a fondo.
La sua morte nella vita di Castle… con tanto di dedica finale!
Fredda, inespressiva, impersonale, professionale …
Al Detective Katherine Beckett,
mia musa ispiratrice,
donna bellissima e affascinante,
poliziotto in gamba.
Con affetto, gratitudine e dedizione.
Richard Edgar Castle.
Con affetto, gratitudine e dedizione...
Una dedica fatta a una qualunque, non solo inespressiva, impersonale e professionale, ma gelida!
Di cosa si stupisce.
E' quello che desiderava.
Perchè allora si sente trafiggere anche lei da quelle migliaia di schegge di ghiaccio che ha tirato a Rick qualche giorno prima!
Mentre continua a piangere si accorge del foglio di colore azzurro chiaro fuori dalla copertina, ripiegato in quattro.
Su uno dei lati c’è la scritta
A Kate…
Lo apre con le mani che le tremano…
Continua...
Angolo di Rebecca:
Possibile che questi due vogliano davvero vivere di rimpianti?
Questo capitolo ha ripreso la piega triste dell'inizio,
ma ora non c'è più la rabbia, solo la delusione e il rimpianto.
Spero vi abbia emozionato pure questo.
Al prossimo e come sempre grazie della vostra attenzione.