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Autore: Edelweiss_    22/06/2011    1 recensioni
erano 7 giorni di ritardo ...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo guardando il calendario contando i giorni che erano passati dal’ultimo ciclo, erano 35, troppi … entrai nel panico: poteva essere semplicemente un ritardo … oppure … no. Guardai la foto di Joey che avevo sul comodino, non era una di quelle foto che si trovano su Internet che tutti possono stampare, era una foto che gli avevo fatto io: la prima foto che avevo fatto con la mia nuova Canon il mese prima, che era anche quando … “ avevamo passato del tempo insieme “ insomma … quando avevamo fatto sesso. Presi la rubrica che avevo nel cassetto e presi il telefono, anche se forse prima di chiamarlo avrei dovuto fare un test … dopotutto non ero sicura di essere incinta e non volevo allarmare un batterista famoso, che forse sarebbe entrato nel panico e probabilmente mi avrebbe chiuso il telefono in faccia e non mi avrebbe più richiamato. Andai in farmacia e comprai un test … la farmacista mi guardò malissimo, ma cosa cazzo voleva? Non poteva farsi semplicemente i cazzi suoi? Io non la conoscevo neanche, e con tutta probabilità lei non conosceva me, ma era una di quelle persone che vogliono sapere tutto e subito … anche se si tratta di una cosa delicata e personale. Tornai a casa e mi chiusi in bagno, lessi il bugiardino con le istruzioni. Dopo averlo fatto non avevo assolutamente il coraggio di guardarlo … avevo paura di perdere Joey, di essere lasciata sola. Io e Joey stavamo insieme da due anni, lui non era il tipo da “ una botta e via “ e non lo ero neanche io, ma ero assolutamente spaventata. Lo guardai. Cazzo. Era positivo. Ok, calma, dovevo fare qualcosa. Chiamai mia madre per darle la notizia, lei era contentissima, erano anni che voleva dei nipoti e mia sorella era sterile, passò due ore a complimentarsi con me e a elencarmi tutti i nomi che le piacevano. Lei avrebbe voluto una femminuccia ma anche un maschietto non sarebbe stato male. Lei mi disse che se Joey teneva davvero a me sarebbe corso a prendermi e sarebbe stato con me fino al parto e anche dopo, soprattutto perché io avevo 29 anni e lui 36 e perché io non avevo assolutamente esperienza, ma soprattutto perché io portavo in grembo suo figlio. Ok. Dovevo chiamarlo. Presi il cellulare e composi il suo numero. Joey: < Ehy Baby, come stai? > Io: < dobbiamo parlare. È una cosa importante, vieni da me oggi pomeriggio > Joey: < ok, va bene … ma, è tutto apposto vero? > Io: < tu vieni e basta. > chiusi il telefono e scesi in cucina: riscaldai del pollo che era rimasto dalla domenica prima, lo mangiai, ripulì la cucina e mi sedetti in sala a guardare il nuovo catalogo di EMP che era arrivato il giorno prima, la collezione per l’estate era molto carina: dopo un po’ mi ritrovai ferma a guardare le cose per neonati e bambini … c’erano dei body neri con scritto baby con lo stile della scritta degli AC\DC oppure una magliettina con scritto “ My First Metal T-Shirt “ le trovavo tutte molto carine. Ad un certo punto mi ritrovai a pensare che non mi importava se Joey avrebbe voluto restare con me o no, avrei cresciuto il mio bambino con o senza di lui. Verso le 4.30 Joey suonò il citofono e entrò in casa mia. Joey: < tesoro, cos’è successo? Stai bene? > Io: < sì ma ehm … ecco … devo dirti una cosa … > Joey: < ok, va bene dimmi piccola > ci sedemmo sul divano e lui mi mise un braccio intorno alle spalle Io: < ecco … hai presente il mese scorso … quando noi ecco … hai capito … > Joey: < sì, ho capito tesoro … vai al punto > Io: < stamattina ho controllato il calendario e … ho scoperto che avevo un ritardo, quindi mi sono preoccupata, sono andata in farmacia … > Joey: < tesoro, sei incinta? > Io: < sì > Joey: < davvero? … questo è, è il giorno più bello della mia vita … tesoro è una cosa fantastica … perché non me lo hai detto subito > Io: < avevo paura che mi lasciassi, io ero spaventata, ci sono tante cose che io non so e avevo paura di doverle scoprire da sola … > Joey: < mettiamo in chiaro una cosa: qualunque cosa accada io ti sarò sempre affianco > Io: < ok, grazie Joey > Calcolammo che il bambino doveva nascere circa ad aprile. Tre mesi dopo scoprimmo che doveva nascere un maschio, decidemmo di chiamarlo Edward. Nacque due settimane prima ed era talmente piccolo che ci stava tutto in due mani, doveva stare tutto il giorno in incubatrice, me lo portavano solo per farlo mangiare. Due settimane dopo uscimmo dall’ospedale e quando andammo a casa trovammo una stanza con le pareti spugnate di azzurro, una culla di legno chiaro abbinata a un fasciatoio, a una cassettiera e a un armadio: tutto era stato organizzato da Joey e dagli altri slipknot, avevano comprato anche dei peluche, delle tutine (se EMP) e vari oggetti per neonati compreso un seggiolino per la macchina, un passeggino e un seggiolone. I miei genitori mi regalarono una carrozzina e delle calzine. Alla fine tutti si erano rivelati molto più gentili di quanto credevo …
  
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