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Autore: Lies_Of_My_Mind    22/06/2011    2 recensioni
Nessun vampiro mai era anche solo capace di reprimere i propri istinti solo per amor proprio od altrui.
Non sono creature misericordiose o amorevoli, i vampiri. Sono demoni della notte che, ahimè, per sopravvivere devono cibarsi del sangue umano, ma, di certo, non ci facciamo problemi a proposito.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Verità

by Lies_Of_My_Mind

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiusi il libro di scatto, accarezzandone la copertina di pelle con le dita flessuose e bianche, per poi appoggiarlo sopra il comodino che stanziava alla destra del letto su cui giacevo. Il posacenere di marmo rosato cadde per terra cospargendo il pavimento di polvere grigia.

Quel vizio non me lo sarai mai tolto, poche persone trovavano la forza di volontà necessaria per combattere il bisogno del fumo ed io, di certo, non ero tra quelle, e poi di sicuro non sarei morta per un cancro ai polmoni. No di certo.

Raccolsi l’oggetto da terra e lo riposi al suo posto.

Tutta la stanchezza di quel giorno mi si riversò addosso appena misi un piede fuori dal copriletto.

Poggiai il piede nudo sul pavimento in pietra dannatamente freddo, ma poco importava,  non riuscivo a sentire la differenza tra caldo e freddo.

Era una di quelle piccole cose che mi facevano sentire diversa, mi ricordavano che, nonostante la mia “quasi del tutto” vita normale, io non ero come gli altri, io ero di più, io ero meglio, a seconda dei punti di vista.

Mi ricordavano che, solo perché mi comportavo come un’umana, questo non voleva dire che lo fossi.

Mi chinai a terra mettendo le mani a coppa e raccogliendo la cenere per riporla nel contenitore di marmo, rialzandomi, però, lo sguardo mi cadde sull’enorme specchio che occupava praticamente tutta una parete della stanza.

La figura che vidi riflessa mi mise a disagio.

Non sapevo neanche io che cosa stessi provando, ma sentii in fondo al cuore una sensazione di orgoglio crescere e crescere fino a farmi sorridere di gioia.

Non si era mai vista creatura più bella, in molti me lo avevano fatto notare, perfino per la mia specie ero una vera rarità.

Forse tutta quella bellezza serviva a nascondere ciò che invece si trovava all’interno, perché, ci avrei giurato, la mia anima era sporca, molto sporca, logorata dagl’infiniti peccati che, secolo dopo secolo, non mi ero risparmiata di commettere.

Dopotutto anche gli umani uccidevano per mangiare, ma sicuramente nessun umano uccideva un essere tanto simile a lui, sicuramente non dissanguava le vittime lasciandone i cadaveri al lato della strada. Ma in fondo era la mia natura, reprimerla sarebbe stata una follia oltre che impossibile.

Due occhi così azzurri da sembrare finti mi fissavano dallo specchio.

Quante volte li avevo dovuti nascondere con lenti a contatto colorate per passare inosservata alle mie vittime che, altrimenti, sarebbero rimaste più guardinghe verso quelle iridi azzurre davvero troppo speciali per appartenere ad un’umana.

Mi raccolsi i lunghi ricci neri in una coda alta notando che la mia pelle, alla luce della candela poggiata sul comodino, sembrava ancora più bianca del normale, “Pelle di Luna” mi ero stata sentita chiamare più e più volte.

Mi risedetti sul letto riprendendo in mano quell’assurdo libro che negli ultimi giorni mi aveva fatta morir dal ridere.

Sentire certe descrizioni di vampiri fatte da umani che, come minimo, non ne avevano mai visto neanche uno mi facevano sbellicare. L’ipocrisia del voler raccontare un qualcosa che i loro occhi non avrebbero mai avuto l’onore di saggiare mi spiazzava enormemente. Perché mai nessun uomo, dopo aver visto un vampiro, era vissuto abbastanza a lungo per poterlo raccontare.

Fantastiche creature dagli occhi color topazio o rossi, a seconda della cattiveria di essi, e con pelli irridescenti. Poteri sovrannaturali, canini lunghi decine di centimetri, unghie affilate e taglienti. Impauriti perfino da aglio, sole, croci ed acqua santa!

E poi la cosa che più mi aveva fatto ridere: vampiri innamorati di umani che mangiavano sangue animale per non sentirsi degli assassini e vampiri che solo per amore rinunciavano alla propria natura.

Già.

Nessun vampiro mai era anche solo capace di reprimere i propri istinti solo per amor proprio od altrui.

Non sono creature misericordiose o amorevoli, i vampiri. Sono demoni della notte che, ahimè, per sopravvivere devono cibarsi del sangue umano, ma, di certo, non ci facciamo problemi a proposito.

Purtroppo il tempo era passato e non vi era più la popolazione dell’epoca, non vi erano più comunità impaurite che ogni mese sacrificavano succulentissimi ragazzini innocenti per renderci meno spietati.

Trovare vittime indifese girovaganti per i sentieri bui non era un’impresa, ma, anzi, talmente facile da divenire noioso.

Eravamo forti e potenti, abitavamo in lussuosi castelli di pietra, scuri e tetri, e il popolo ci temeva e rispettava. I contadini lavoravano diligentemente i domestici erano più che affabili e disponibili se si mostravano le zanne!

Ah, ma ormai tutto questo era andato perso, la gente era divenuta più diffidente, i bambini più protetti e le macchine avevano diminuito le possibilità di trovare prede indifese passeggiare per vicoli bui.

Le droghe poi! Rendevano il sangue amaro e disgustoso per non dire poi l’effetto che avevano su di noi. Per settimane si aveva il voltastomaco e divenivamo ancor più pallidi di prima e ci indebolivamo parecchio.

I tempi moderni ci avevano dimezzato e loro avevano ancora la faccia tosta di lamentasi quando trovavano cadaveri dissanguati per la strada?

Perfino Mortimer erano riusciti ad eliminare. Il mio Mort, l’unico che amavo e mi amava come la sua stessa vita, colui che mi fu accanto per secoli e secoli.

Era forte e cocciuto, imbattibile e resistente.

Ma purtroppo il ragazzino di cui bevve il sangue aveva in corpo talmente tanta droga da uccidere anche lui.

Ci conoscemmo nel lontano 1423, alla corte del re Sole, lui nobile conte ed io gentildonna di bellissimo aspetto. I pretendenti non mancavano e di sicuro il mio stomaco non fu mai sazio come allora, ma fu lui il vampiro che rubò il mio cuore.

Era alto quanto una quercia ed i suoi occhi color foglia rubarono la mia anima dannata per sempre. I suoi capelli d’oro mi colpirono all’istante nello stesso istante dei suoi occhi ed io ebbi lo stesso successo con lui.

Parlammo e ballammo per tutta la sera, e poi per tutto il mese ci frequentammo fino a passare assieme anno dopo anno.

Era il compagno ideale e se il mio cuore avesse battuto di certo sarebbe stato unicamente per lui. Aveva superato guerre, invasioni, tentati omicidi, duelli e molto ancora, ma fu uno stupido sedicenne che l’uccise.

E se forse avevo dubbi su quanto fosse morale e lecito ciò che facevamo, non ne rimasero alcuni, ora uccidevo come mai feci prima, e provavo gusto ancor più che allora.

Bevevo il vostro sangue fino all’ultima goccia e vi guardavo morire lentamente provando appagamento e sollievo pensando che di voi ne sarebbero morti ancora milioni mentre io sarei vissuta per sempre.

Siamo vampiri e viviamo così, facciamo questo genere di cose e nessuno può impedircelo.

  
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