Funghi velenosi
di LizzY Tears
Traduttrice: Faith Lupin
“E’ buffo, no?” Remus rifletté, sdraiato sulla schiena nell’erba, sotto l’albero
dei Malandrini. “Le cose per le quali ci preoccupiamo, intendo.”
Diede un’occhiata al compagno, Sirius Black, che pareva mezzo addormentato nel
sole del tardo pomeriggio.
”Non è vero, Sirius?” chiese, dando una gomitata all’amico nelle costole.
Sirius si rigirò e socchiuse un occhio.
”Cosa?” Sospirò, accigliandosi.
”Le cose per cui ci preoccupiamo.” Remus ripetè. “Intendo, prendi noi per
esempio. James si preoccupa per Lily e per quando riuscirà finalmente a
conquistarla, di come andrà nella prossima partita di Quidditch e di come
riuscire a convincermi a fare i suoi compiti. Ora Peter, si preoccupa da dove
proverrà il suo prossimo pasto (come se ci fossero dubbi), di chi può battere a
scacchi e se James parlerà con lui o lo prenderà in giro la prossima volta che
si incontreranno. Tu,” Remus continuò. “Tu ti preoccupi di quanto attraente
appari, per cosa la tua famiglia ti odierà questa settimana e se riuscirai a
procurarti una buona scopata per distrarre la mente.”
”Non darmi troppo credito Remus, ti prego.” Sirius gli rispose ironicamente.
”Io,” Remus continuò imperterrito.. “Io mi preoccupo del voto che prenderò sul
mio foglio, se tu e James avete fatto i vostri compiti e se attaccherò qualcuno
alla prossima luna piena.”
Un velo oscuro calò sul suo viso a quelle parole e un silenzio cadde tra di
loro. Una leggera brezza soffiava attorno all’albero, accarezzando le foglie e
facendole cadere sul viso di Remus.
”Mi preoccupo anche di altre cose.” Disse Sirius tranquillamente dopo un
momento.
Remus lo considerò per un momento, prima di rigirarsi sullo stomaco e
appoggiarsi sui gomiti, guardando l’altro ragazzo.
”Allora Sirius?” Chiese gentilmente. “Cosa sono le altre cose per cui ti
preoccupi?”
Sirius aprì gli occhi e si trovò a confrontarsi con la vista del viso di Remus
appoggiato non lontano dal suo. Pose un braccio sulla fronte e ci pensò per un
momento.
”Tu, per lo più.” Rispose sinceramente.
”Io?” Remus ripetè sorpreso, lo shock visibile nei suoi occhi. “Merlino, perché
io?”
”Perché hai bisogno di qualcuno che si preoccupi per te.” Sirius gli disse
energicamente, afferrandolo per le braccia mentre si metteva seduto.
Occhi d’ambra fissarono quelli blu per un attimo.
”Ma soprattutto.” Sirius disse. “Mi preoccupo di cosa diresti se ti dicessi che
ti amo.”
Remus si liberò dalla stretta di Sirius e si mise seduto, voltando la schiena al
suo amico.
”Tu dici di volermi bene tutto il tempo.” Disse.
”Sì.” Sirius concordò. “Ma di solito non nel modo che intendo ora.”
”E come lo intendi ora?” Remus chiese curioso.
”Non platonicamente.” Sirius affermò senza mezzi termini.
”Oh.” Remus disse semplicemente. “Beh, non ti devi preoccupare per questo. Io lo
faccio già abbastanza per tutti e due.”
”Tu ti preoccupi su cosa faresti se io ti dicessi che ti amo non
platonicamente?” Sirius chiese confuso.
Remus lo guardò per un istante.
”No. Mi preoccupo di cosa faresti tu se ti dicessi che ti amo non
platonicamente.” Chiarì e Sirius sbatté le palpebre per un momento prima di
rialzarsi in fretta.
”Perché ti preoccuperesti di questo?” Voleva sapere.
”Andiamo.” Remus disse, volgendo l’attenzione al cielo ed evitando la domanda.
“Quel tempo sembra che stia arrivando piuttosto velocemente.”
”Quale tempo?” chiese Sirius distrattamente, i suoi pensieri ancora rivolti
all’oscuro commento di Remus.
Remus annuì e indicò le nuvole in questione che si stavano avvicinando.
”Quel tempo.” Disse. “Non abbiamo nemmeno ancora fatto ciò che eravamo
venuti fuori a fare.”
Sirius gemette.
”Non voglio mettermi a cercare funghi velenosi commestibili!” Piagnucolò.
”Allora non farlo.” Remus gli disse senza mezzi termini. “Ma io lo farò. Madama
Chips ne ha bisogno.”
A questo punto, si tolse dalla protezione dell’albero ombroso e volse gli occhi
al terreno. Sirius lo osservò divertito per un po’ mentre setacciava la terra,
raccogliendo i minuscoli funghi, prima di scrollare le spalle e unirsi a lui
riluttante.
Un momento o più dopo, ci fu un mostruoso boato di tuono e Sirius ebbe a
malapena il tempo di alzare gli occhi e realizzare che aleggiava un tempo
plumbeo sulle loro teste, prima che il cielo si aprisse e la pioggia iniziasse a
cadere.
”Andiamo!” Remus gli urlò sopra il tumulto, afferrandogli il polso. “Dimenticati
dei funghi!”
Sirius sarebbe stato più che contento di farlo in circostanze normali, ma in
quel momento stava piovendo e Sirius amava la pioggia. Non solo stava piovendo,
ma Remus era con lui sotto la pioggia, con la tunica che gli si attaccava
al corpo, i capelli d’oro scuri e opachi, e la luce dei fulmini che conferiva
una moltitudine di nuovi colori ai suoi occhi.
Per una volta, Sirius era contento di stare proprio dov’era. Poteva, comunque,
migliorare ancora di più la situazione, decise, e ricambiò la stretta di Remus
sul suo polso. Un momento dopo, un Remus Lupin piuttosto sorpreso si trovò
stretto con forza contro il suo amico, che lo stava guardando con un sorriso da
maniaco.
Prima che Remus potesse aprire la bocca per protestare o indagare sull’attuale
situazione, Sirius aveva abbassato la testa e posato le labbra su quelle di
Remus.
Le labbra di Remus, Sirius rifletté, erano del tipo che, se non fossero state
bagnate dalla pioggia, sarebbero state asciutte e screpolate. Poteva sentire la
consistenza squamata contro le sue labbra morbide e realizzò che quelle labbra
ruvide stavano bene a Remus. Nello stesso momento realizzò anche che il suo
amico non si era tirato indietro dalla sua improvvisa avance e che anzi lo stava
stringendo anche lui, esitante.
Entusiasta e incoraggiato da questo, Sirius rafforzò la presa sul licantropo
bagnato e si lasciò andare nell’abbraccio dell’altro.
Poi il bacio era finito e rimasero a guardarsi l’un l’altro sotto la pioggia.
Scrollando le spalle, Sirius lasciò andare Remus e lo prese per mano prima di
trascinarlo al castello.
Entrambi i ragazzi stavano ansimando dopo il loro sforzo (la corsa), ma nel
momento in cui raggiunsero un riparo sotto il cornicione di Hogwarts, Sirius
spinse Remus contro il muro e procedette a rapire estasiato la sua bocca.
”Non dirmi che quei dannati funghi velenosi sono più interessanti di questo!”
Sirius chiese alla fine.
Remus lo guardò e sorrise radioso.
”Ho detto qualcosa?” Alzò le spalle innocentemente e passò le dita sul colletto
fradicio di Sirius. “Non è meglio se ci leviamo questi vestiti?”
Sirius sorrise malizioso.
”Sì.” Concordò. “Penso che dovremmo. Buona idea, Moony.”
Gli occhi di Remus si allargarono quando comprese la connotazione del suo
commento.
”Sirius!” Esclamò, guardandolo torvamente.
”Tu l’hai detto, non io.” Sirius sorrise allegro, gli occhi luccicanti.
”Sì, ma non intendevo…” Remus balbettò impotente.
”Oh, chiudi il becco.” Sirius disse affettuosamente. “Lo sai che mi vuoi.”
”Io—“ Remus cercò di dire e fallì, fissando Sirius a bocca aperta.
”Andiamo.” Sirius disse, spostandolo dal muro. “Ho bisogno di essere
riscaldato.”
”Conosco un modo.” Remus suggerì con un sorriso furbo e Sirius si ritrovò
schiacciato contro il muro.
”Mi piace.” Sirius disse non appena ne fu in grado.
”Immaginavo che avresti apprezzato.” Disse Remus con nonchalance.
Fine^^
Note della traduttrice: Approfitto di questa piccola fanfiction per fare un mondo di auguri a tutte le ragazze o donne che la leggeranno...Auguro a tutte di passare una splendida giornata e spero che questa mia traduzione vi sia piaciuta e vi abbia strappato almeno un piccolo sorriso, sarebbe già una bellissima cosa. A me è piaciuta molto, spero anche a voi. Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, come sempre manderò i commenti all'autrice. Auguroni ragazze! Un bacio, Faith