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Autore: Marauders Angels    22/06/2011    0 recensioni
Per tutti gli appassionati di qualsiasi cosa riguardi Malandrini e Company, qui di seguito sarà illustrato un possibile seguito della storia di questi ultimi, mediante delle ipotetiche discendenti ed eredi dei loro titoli di, appunto, Malandrini.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Marauders & co.

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The other side of the Moon







Capitolo 1: Siria.


[Herrengton 29/08/1993]


Le vacanze orano ormai agli sgoccioli, ad Herrengton tutto era tranquillo, ad eccezione di una vivacissima ragazzina di undici anni. Siria Lilian Black, nipote del pluriomicida innocente Sirius Black, fuggito nello stesso anno da Azkaban attualmente residente al n°12 di Gimmauld Place. Siria era seduta su una poltrona della grande biblioteca della residenza, un libro di Trasfigurazione era aperto sulle sue ginocchia; teneva una strana lettera tra le mani.
Alcuni minuti prima un gufo dall’aspetto importante aveva picchiato insistentemente sulla grande finestra della sala, Siria incuriosita aveva messo da parte il libro che stava leggendo ed era corsa ad aprire la finestra. Aveva notato immediatamente il colore della busta che teneva tra le zampe, oh mamma! È la lettera di Hogwars! aveva pensato con un sorriso a trentadue denti sul volto. Il piccolo gufetto era stato immediatamente privato della famosa busta gialla ed era stato ripagato con un sacchettino di biscotti gufici.
Aveva impiegato solamente pochi secondi a raggiungere nuovamente la poltrona e ad aprire la busta, si era persino dimenticata di avvisare suo zio e sua madre...


Cara signorina Black,
siamo lieti di informarLa che Lei ha il diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta entro e non oltre il 31 Luglio p.v.
Con ossequi,
Minerva McGrannitt
Vicedirettrice.

Era passato ormai un mese da quella giornata, eppure ogni tanto Siria si ritrovava con quella lettera tra le mani, essa significava l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita, non sarebbe più dipesa da suo zio e sua madre, sarebbe stata abbastanza grande e matura da potercela fare da sola. Aveva solamente undici anni, ma era cresciuta tra i libri di magia e storia della magia, sapeva benissimo nonostante la sua età cosa l’aspettava una volta uscita dal guscio familiare che fino ad allora l’aveva protetta.
In tutto quel tempo, durante la sua infanzia, si era preparata, oltre a giocare con i suoi vicini di casa a Londra aveva studiato, divorandosi tutti i libri di magia presenti nella residenza Black si era preparata e pur non potendo utilizzare la bacchetta aveva imparato a controllare i suoi poteri smettendo presto di utilizzare incontrollatamente la magia involontaria e solamente grazie alla sua forza di volontà era riuscita a convivere senza problema alcuno con i suoi compagni babbani, aveva frequentato la scuola primaria del suo quartiere ed era addirittura entrata a far parte della squadra di calcio locale; il tutto sotto approvazione della madre e di un Sirius Black euforico.
A prima vista sarebbe potuta sembrare una bambinetta irresponsabile alle prime armi, passava la maggior parte del tempo a mettersi nei guai senza pensare troppo alle conseguenza, infatti suo zio aveva deciso di iscriverla ad un corso di Jeet Kune Do dopo averla vista tornare a casa con un labbro spaccato.

“Che diavolo hai combinato?” le aveva chiesto preoccupato.
Siria che allora aveva solamente otto anni gli aveva risposto con una semplicità spiazzante e uno sguardo serio:
“John sperava che gli facessi il compito di storia dopo essere stato beccato a causa mia dalla professoressa mentre copiava dal libro... Gli ho semplicemente risposto che mai avrei fatto i compiti al posto di un babbuino come lui... In tutta risposta mi ha tirato uno schiaffo...” Si era fermata per alcuni istanti, mostrando un sorrisetto divertito “Per ringraziarlo gli ho tirato un calcio sullo stinco... è tornato a casa zoppicando dicendomi che me l’avrebbe fatta pagare..”
Sirius si era passato una mano tra i capelli, quello Stefano nonostante avesse solamente dodici anni era già a capo di una piccola banda locale di ragazzini.
“Domani tua madre ti farà conoscere un mio vecchio amico, adesso è maestro di Jeet Kune Do nella palestra del quartiere. Spero non utilizzerai i suoi insegnamenti per metterti nei guai, spero piuttosto che ti servano a difenderti da tipi del calibro di John.
Non dovrai per nessun motivo far affidamento alla magia a meno che tu non sia in pericolo di vita... capito?” le aveva risposto, sperando che lo ascoltasse.
Dopo aver sentito di cosa si occupava l’amico dello zio, Siria si era persa tra i suoi pensieri *Jeet Kune do??.. Sono anni che volevo impararlo!!* Si era riscossa solamente sentendo le ultime parole dello zio.
“Agli ordini!” Aveva risposto con entusiasmo e uno sguardo determinato.
A Sirius erano bastate quelle parole e quello sguardo per essere sicuro che avrebbe utilizzato gli insegnamenti di Paolo solamente per difendersi o al massimo per difendere i suoi amici.
Siria era una ragazzina impulsiva uguale in tutto e per tutto allo zio, a partire dai capelli, castano scuro piuttosto mossi, lasciati sciolti ad eccezione delle partite di calcio, durante le quali era obbligata a legarli, per finire con gli occhio grigio perla.
Siria aveva perso suo padre all’età di due anni, eppure di lui ricordava tutto. Da allora aveva vissuto solamente con la madre nella vecchia residenza estiva dei Black fino a quando il fratello di suo padre era fuggito da Azkaban e si era rifugiato a Grimmauld Place. Siria conobbe,così come la madre, quel giorno la storia di suo padre e quella di suo zio.
Da quel momento in poi era cresciuta, sorprendendo persino sua madre,se prima passava solamente un’ora al giorno tra i libri di magia, da allora aveva iniziato a frequentare abitualmente la biblioteca dello zio, decisa ad apprendere il più possibile prima di giungere ad Hogwarts.
I ricordi delle settimane passate le tornarono in mente, accompagnati dalle scritte verdi della lettera di Hogwarts.

“Siria muoviti... Hai intenzione di restare a studiare o preferisci una bella sfida a quidditch con il tuo veccchio zio?” Urlò Sirius Black dal piano inferiore della tenuta.
“Certo che no vecchietto!” Rispose Siria alzandosi all’istante dalla poltrona. Ripose la lettera tra le pagine del libro che stava leggendo lasciando quest’ultimo aperto sulla poltrona.
Trasfigurazione umana:Gli animagi
La pluffa finì al limitare della foresta, dopo un tiro andato a segno da parte di Sirius.
“vado io...” Disse Siria lanciandosi all’inseguimento con la sua nuova Firebolt.
Atterrò poco lontano dal luogo in cui era caduta la palla rossa; con la scopa sotto braccio si inoltrò nella foresta, giungendo in una piccola radura, caratterizzata da una piccola costruzione in pietra, si fermò all’istante, riconoscendo quel luogo...

*

La cerimonia delle Rune si era da poco conclusa e Siria sotto suggerimento di suo zio si stava recando nelle sue stanze per riposare, la cerimonia era stata piuttosto impegnativa, nonostante avesse passato l’ultimo mese a prepararsi. Arrivata ai margini della foresta si fermò, non aveva voglia di riposarsi, giudata dall'istinto e dalla memoria, cambiò strada voltando a sinistra, dove sapeva di poter trovare un lago piuttosto isolato. Probabilmente perse l’orientamento, ritrovandosi nel bel mezzo della foresta in una piccola radura caratterizzata da una strana costruzione artificiale in pietra. Si fermò, guardandosi attorno per ritrovare l’orientamento.
La radura era deserta, non un’animale o una creatura alla quale rivolgersi per ottenere un suggerimento, non un sentiero per ritrovare la via di casa, niente, nemmeno un piccolo segno. Nonostante tutto Siria era piuttosto tranquilla, conosceva quel luogo e poi sarebbe bastato tornare indietro seguendo lo stesso percorso...
Si voltò trovandosi davanti un serpente alto almeno il doppio di lei e lungo poco meno di dieci metri, in quel momento non seppe dire se si trattava di un vero e proprio rettile gigante piuttosto che una pura essenza fatta di spirito.
“Non dovresti vagare per questi boschi senza protezione... Sai cosa vi si nasconde al suo interno?” le domandò il serpente in un sibilo.
Siria in un primo momento era rimasta stupita dalle parole di quella creatura, ma soprattutto dal fatto che essa parlasse inglese.
“Come puoi parlare la mia lingua?” Aveva sibilato senza rendersi conto di aver parlato in un modo diverso dal solito. Il serpente l’aveva guardata in modo strano, sembrava quasi volesse deriderla.
“Non sono io a conoscere la tua lingua” aveva risposto tenendo i suoi occhi fissi su quelli della ragazza “sei tu a conoscere e parlare la mia lingua”
La ragazza aveva spalancato gli occhi domandandosi come poteva conoscere una lingua della quale non aveva mai conosciuto l’esistenza.
“Io parlo la lingua dei serpenti? Ma come è possibile?” Aveva domandato decidendo di fidarsi della creatura.
Il rettile aveva impiegato alcuni attimi a rispondere, sembrava avesse l’urgenza di chiarirsi le idee.
“Generalmente il Serpentese, la lingua dei serpenti, viene tramandata di generazione in generazione tra gli antenati di Salazar Serpeverde...”
Siria non lo lasciò finire: “Allora ti sei proprio sbagliato!” Aveva esclamato quasi le parole della Creatura fossero state un insulto. “Io non ho niente di Serpeverde, se non il fatto che tutti i miei antenati hanno fatto parte della sua casata ad Hogwarts, io sono una Black!”
Il serpente si era irrigidito, non era da tutti i giorni sentire un mago di tali capacità insultare così apertamente il Grande Salazar.
“Ragazzina, sarai pure una Black ,ma è mio compito in quanto rappresentante della mia specie, informarti che quest’oggi nella cerimonia delle Rune, qualcosa è andato storto e da adesso in poi tu sarai destinata a parlare e comprendere la nostra lingua.
Sappi che non a molti è permesso farlo.”
Aveva concluso fissando le sue iridi rosse su quelle grigie della ragazza.
Siria era rimasta basita da ciò che aveva appreso, è andato storto nella cerimonia?... Forse è per quello che durante tutto il pomeriggio ho avvertito un’altra presenza accanto a me? Che fosse Salazar?
La sua mente era colma di pensieri, tanto che non si curò nemmeno di rispondere al suo interlocutore.
“Siria, tu sei destinata a combattere una guerra, così come tutta la tua generazione, ma tu potresti avere un potere in più se solo accettassi di diventare la mia allieva.” Le aveva spiegato il Serpente, ponendo fine al suo flusso di pensieri.
Lei, alzato lo sguardo lo aveva guardato con un misto di incredulità e timore. Apprendere la magia da una Serpente sarebbe stato come dichiarare a se stessa di appartenere a quelle schiere di maghi oscuri che per anni avevano portato la guerra nel loro mondo, ultimo tra essi Tom Riddle. Aveva smesso di chiamarlo Voldemort da quando era venuta a conoscenza del suo status di mezzosangue, non che la cosa le desse fastidio, ma da quel momento per lei aveva assunto un carattere ancor più spregevole: Come aveva potuto un mezzosangue andare in giro a professare l’importanza della purezza del sangue quando lui stesso lo era solo in parte?
“Non apprenderò la magia oscura, ne adesso ne mai!” Aveva esclamato con una determinazione una sicurezza nella voce, insolita per una ragazzina della sua età.
Il Serpente l’aveva osservata con un misto di delusione e comprensione: “un giorno avrai bisogno di questo potere e sarai tu stessa a cercare il modo per apprendere questa parte di magia.” Le aveva risposto con tono serio, svanendo così come era apparso.
Siria rimase interdetta, senza riuscire a muoversi da quel luogo. Mai per nessuna ragione lei avrebbe desiderato apprendere a magia oscura... Mai!
Non sapeva quanto allora era sbagliata.

*

Raccolse la pluffa, mentre la sua espressione si faceva sempre più seria Halak, così le aveva detto di chiamarsi, si era sbagliato, lei non avrebbe mai desiderato apprendere la magia oscura, altrimenti non avrebbe mai passato i tre quarti delle sue giornate ad apprendere quanta magia possibile prima di ritrovarsi sola in un mondo come poteva essere quello di Hogwarts.
Tornò al campetto, dove rimase a giocare ancora per mezz’ora, alla fine della quale, dicendo allo zio che era stanza si era ritirata in biblioteca. Dopo aver rivissuto quel pomeriggio era decisa a non perdere più nemmeno un minuto doveva dimostrare a quella creatura quanto si fosse sbagliata sul suo conto.













In questa storia sono presenti elementi ideati e trattati da Meissa_s nella storia That love is all there is [[MARAUDERS]] (Rune, Herrengton e tutto ciò che li riguarda, Siria Lilian Black esclusa).
  
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