Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: 1rebeccam    22/06/2011    1 recensioni
Una leggenda, due splendidi smeraldi e due ragazzini in pericolo...
Ben e semir stavolta si troveranno in mare di guai...
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semir & Ben: Due mattacchioni amici per la pelle!'
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...“Ritorneranno! Sono due testoni…lo hai detto tu!
Torneranno e Ben saprà di questo bambino…e...e allora saranno fatti tuoi…
perché ne avrai due di bebè a cui badare!”...


 

“Allora ci muoviamo o volete che vi porti del tè con i biscottini per fare colazione?” ruggisce Rost al commando.
Gli uomini si mettono in marcia e mandano avanti i cani.
Semir non ha più ripreso conoscenza da quando si è assopito dopo l’ennesima discussione con Ben, respira a fatica e la febbre è altissima.
Ben è davvero stanco,le mani e i piedi sono gelati, ma continua a fingere tranquillità per cercare di non spaventare ancora di più i ragazzi.
Prima di rimettersi in cammino ricontrolla la ferita di Semir, non sanguina più ma ha uno strano colore giallastro, la pulisce alla meglio, lo copre per bene se lo carica di nuovo sulle spalle e si arrampica su per uscire dalla caverna aiutato da Petar.
“Accidenti Semir, com’è che stamattina sei più pesante di ieri?!”
Dopo aver camminato per circa un quarto d’ora sentono in lontananza i latrati dei cani.
“Potrebbero essere i vostri colleghi?” chiede implorante Greta.
“Non credo. Se si sono fermati per il buio anche loro, saranno sicuramente più indietro.
Greta, hai detto che fate delle escursioni con Dancan, vi siete mai spinti fino a qui?”
“No, mai siamo troppo lontani…” il fratello la interrompe.
“Aspetta un momento, fino qui non ci siamo mai venuti, ma Dancan ci ha fatto studiare le mappe nel caso ci fossimo persi. Più su di qui, il costone del bosco ricomincia a scendere verso valle e dovrebbe esserci anche una capanna, la casa del guardia caccia!”
“Come fai a ricordartene, io non mi ricordo neanche di averle viste quelle mappe!” gli dice Greta.
“Me le ricordo, ne sono sicuro. Se riusciamo ad arrivare alla casa, potremmo trovare una radio e chiedere aiuto!”
“D’accordo Petar, allora fa strada tu!” lo incoraggia Ben.
“Dici sul serio? Devo guidarvi io?”
“Le hai studiate tu le mappe…perciò!”
Petar si mette alla testa del gruppo e comincia ad andare avanti velocemente.
Semir con un fil di voce riemerge dal suo torpore.
“Ti fidi veramente di quello che ha detto, e se si ricordasse male?”
“Ehi ben tornato, credevo che Pisolo si fosse impossessato di te!”
“Ohh! Comincio a odiarli questi nanetti! Non racconterò mai più la favola di Biancaneve ad Aida.”
Ben sorride. “Petar ha solo bisogno che qualcuno gli dia un po’ di fiducia…e poi peggio di così!”
“Oh…beh…se lo dici tu papà!”
“Papà! Sai ieri sera Rebecca doveva fare un test di gravidanza…magari ora avresti ragione a chiamarmi così!”
“Come un test di gravidanza…e me lo dici così!?”
“Beh…hai presente la notte sulla spiaggia? Io ho avuto la stupida sensazione che fosse successo qualcosa di speciale…insomma mi sono fissato che magari…ma ora credo che fosse solo una stupidaggine!”
“Oh non ti farai venire la depressione proprio adesso…no perché non mi semrba il momento!”
“No, tranquillo!”
Arrivano nella parte del costone che comincia a scendere verso la valle, la discesa è ancora più difficile e faticosa della salita con il peso di Semir sulle spalle e Ben comincia a dare segni di cedimento.
“Ben fermiamoci un attimo, prendi fiato…magari riesco a fare qualche passo…non mi fa più tanto male.”
Petar si offre orgoglioso. “Posso portarlo un po’ io!”
“Dai piantatela tutti e due e proseguiamo, in fretta!”
“E’ solo che… ecco…mi dispiace…sono stato veramente uno stupido!”
“E si Petar, sei stato davvero un grande stupido…Ahia Ben! E fa un po’ attenzione!”
“Scusa ho preso un fosso…ho le sospensioni che non funzionano bene!”
“Hei, guardate è quello che penso?” grida Greta puntando il dito davanti a lei.
“La casa del guardia caccia, e bravo Petar!”
Scendono fino alla casa, alla porta c’è un catenaccio.
Ben lo colpisce con un sasso riesce a romperlo e entrano.
Sistema Semir sul divano e si guarda intorno.
“Greta, vedi se trovi dell’acqua o qualcosa da mangiare, Petar tu vedi se c’è una radio.”
“Accidenti…ci sono solo gli spinotti di collegamento, ma niente radio.”
“Possibile? Neanche una trasmittente!”
“Forse quando il guardia caccia va via se la porta dietro!”
“Fantastico!” Ben alza le braccia al cielo esasperato.
“Tieni Ben ho trovato dell’acqua.”
“Grazie. Dai Semir bevi ti sentirai meglio.”
Poi ne versa un po’ su un tovagliolo trovato dentro un cassetto e glielo mette sulla fronte.
Gli ripulisce la ferita con l’acqua e gli cambia il bendaggio con quello che ha trovato nel kit del pronto soccorso dentro la casa del guardia caccia, mentre l’amico continua a lamentarsi e dopo un po’ perde di nuovo i sensi.
“Sta peggio?”  chiede Petar preoccupato.
Ben fa cenno di si con la testa. “Ha bisogno di un medico e al più presto!”
“Se ci raggiungono che facciamo, non potrai portarlo sulle spalle ancora per molto!”
“Tu che vorresti fare? Petar, tu lasceresti qui Greta?”
“Beh…lei è mia sorella…abbiamo lo stesso sangue!”
“Anche Semir è mio fratello. Il suo sangue è rosso, e se sparassero a me anche il mio avrebbe lo stesso colore, l’unica differenza tra noi due è che lui è turco e quando inveisce nella sua lingua non capisco un tubo perché sono tedesco…e poi io sono più alto! Per il resto siamo fratelli!”
Petar non risponde e abbassa gli occhi come se si stesse vergognando di quello che ha pensato anche solo per un attimo!
Ben gli da una pacca sulla spalla. “Avanti non fare così, sei spaventato ed è normale pensare alla propria pelle, si chiama istinto di sopravvivenza.
Sono spaventato anch’io.”
Greta guarda dalla finestra.
“Sono qui vicino, stanno arrivando, che facciamo?!”
Petar vede sotto al tavolo una botola. “Scendiamo qui sotto…presto.”
Vanno giù. Ben sposta il tavolo di nuovo sopra la botola e si chiudono dentro.
Rost arriva alla casa. “Sono qui, hanno rotto il catenaccio, cercateli ovunque e portatemi gli smeraldi!”
Dopo aver cercato intorno e dentro alla casa senza avere trovato nessuno, i cani circondano il tavolo e cominciano ad abbaiare verso il pavimento.
“Bene, bene, allora è qui che siete. Petar mi senti, non voglio farvi del male, voglio solo gli smeraldi.
Se vieni fuori e me li dai lascio andare te e tua sorella, hai la mia parola. Andiamo Petar, fatti furbo, ridammi gli smeraldi e nessuno si farà male!”
Nessuna risposta… allora prende la pistola e spara l’intero caricatore sul pavimento. Sente dei rumori.
“State cercando di schivare i colpi? Se non uscite non avrete dove rintanarvi!”
Non ricevendo ancora risposta chiama il comandante della sua squadra.
“Date fuoco alla casa, se non vogliono arrostirsi dovranno uscire allo scoperto!”
“State tutti bene… Semir tutto posto? Semir rispondi!”
Semir ansima. “Io… non mi sento per niente bene!”
“Ma và! Dici sul serio?” lo prende in giro Ben.
“Cos’è questa puzza?” chiede Greta terrorizzata.
“Cavolo è fumo! Stanno dando fuoco alla casa!”
“Siamo in trappola! Moriremo bruciati…io esco e gli do gli smeraldi!”
“Non ti muovere, pensi veramente che ci lascerebbe uscire vivi da qui? Io non credo!”
“Ma allora che facciamo?”
“Usciamo tutti insieme. Questo Rost non sarà tanto stupido da starsene in casa mentre brucia, si sarà sicuramente messo a distanza di sicurezza. Usciamo dalla botola e poi dalla finestra sul retro e corriamo più che possiamo e senza fermarci, prima che se ne accorgano avremo qualche minuto di vantaggio!”
“Con me non ce la farete mai!” tossisce Semir.
“Sese lo hai già detto. Presto Petar apri la botola e porta fuori tua sorella, io prendo Semir!”
Petar fa come gli ha detto Ben, sale prima lui poi Greta e poi Ben con addosso Semir, il fuoco ha già raggiunto metà della stanza e il fumo è insopportabile, mentre salgono, la scaletta crolla e Ben cade rovinosamente a terra.
“Vai Petar, uscite dalla finestra e non fermatevi!”
“Dammi la mano che vi aiuto.”
“Petar, porta via tua sorella, io vedrò di uscire con Semir, ma tu comincia ad andare!”
“No, non voglio, dammi la mano!”
“Petar…ricordi quel discorso sulle cose giuste e sbagliate, sulle priorità? La tua priorità ora è portare tua sorella fuori di qui, la mia è trovare un’altra via d’uscita per me e Semir!”
“Ma se non riesci ad uscire?!”
“Non posso lasciarlo…io non posso tornare senza di lui…se lo facessi…non potrei mai più guardarmi allo specchio!”
“…E il tuo Raggio di sole?”
“Se non dovessi tornare dille che…non dirle niente…lei capirà! Adesso vai, sbrigati!”
Petar annuisce e con le lacrime agli occhi prende Greta per mano e fa esattamente quello che gli ha detto Ben.
“Vattene Ben, esci prima che il fuoco ti blocchi!”
“Allora sei duro d’orecchi? Per caso c’era un ottavo nanetto che si chiamava Sordolo!? Ride, poi lo guarda serio dritto negli occhi noi torniamo a casa…ASSIEME!!!”
Si rimette Semir sulle spalle e cerca di arrampicarsi attraverso la botola, ma è troppo alta e scivola…
Nel frattempo Rost si accorge della fuga dei due ragazzi, gli manda dietro i cani che li raggiungono e li circondano.
“Dammi gli smeraldi.”
“Non li ho più, davvero. Li ho dati al poliziotto!”
“Brutto ragazzino stupido, io ti ammazzo!”
Sta per mettergli le mani addosso…
“Fermi polizia…buttate le armi e mettete le mani sopra la testa…siete circondati!”
Rost e i suoi uomini si girano e vedono decine di poliziotti armati e appostati davanti a loro.
Rost afferra Greta e se la piazza davanti.
“Se non mi lasciate andare le spezzo il collo!”
Non riesce a finire la frase che si sente uno scoppio, Rost si distrae e i poliziotti lo bloccano mettendo le manette a lui e al resto della banda.
Greta guarda nella direzione dell’esplosione.
“NOOOO! E’ saltata in aria…no non è possibile…Petar sono rimasti lì dentro…li abbiamo lasciati lì dentro!”
E comincia a singhiozzare senza freno…


Continua...

La casa del guardia caccia è saltata in aria.
...e i nostri amici?
Riuscirà ben a tirare Semir fuori dai guai e riportare la pelle a casa?

al prossimo capitolo e grazie per l'attenzione!

  
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