22/06/2011
4 recensioniTitolo del Capitolo: Testament of Love
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel
Genere: Introspettivo, Triste, Romantico
Rating: Giallo
Avvertimenti: Slash, What if? (E se…), AU, Non per stomaci delicati, Spoiler!
Conteggio Parole: 804
Note: 1. Dopo tanto tempo son riuscito a pubblicare il tanto atteso capitolo della lettera. XD
Uscito da schifo e tremendamente OOC, lo so. Ma ho cercato di renderlo più reale possibile.
Ho fallito miseramente evvè? X°D
2. Diciamo che in teoria è la prima volta che lo chiama Kurt, eh?XD
3. A Kurt che sembra amare questa ff. Ti amo! <3
E anche ai miei pirati che non posso sentire sempre per via del lavoro. Mi mancate!
{ Unforgivable Sinner ~
- 9. Testament of Love -
Si era chiuso nella sua camera, stringendo tra le mani quel pezzo di carta intriso di sangue.
Tremava per il nervoso e la paura...
Cercò di reprimere l'istinto di fare a pezzi quella lettera ma non ebbe neanche il coraggio di leggerla.
La abbandonò sul cuscino e si lasciò cadere sul materasso del suo letto...
...
Per tutta la notte non aveva chiuso occhio ed era rimasto a fissare il foglio adagiato sul suo cuscino.
Andò a farsi una doccia e si preparò per andare a scuola. Quando tornò nella sua stanza la lettera era ancora lì.
Ferma.
Immobile.
Quasi sembrava osservarlo.
Quel peso sul torace, che gli affaticava il respiro, e quella morsa allo stomaco non l'avevano più abbandonato.
Forse leggendo avrebbe risolto qualcosa?
Si sarebbe sentito meglio?
Dopo aver preso un bel respiro, Kurt Hummel strinse i denti ed afferrò la lettera che David Karofsky gli aveva scritto prima di tentare il suicidio.
...
Ciao Kurt.
E' la prima volta che ti chiamo così, vero?
Solitamente uso quegli stupidi e offensivi nomignoli per rivolgermi a te...
Eppure hai un nome così bello.
Talmente bello che ho paura a pronunciarlo.
Ma tralasciando l'esaltazione del tuo nome... Ti sto scrivendo questa lettera per dirti ben altro.
Qualcosa che non ho mai avuto il coraggio di dirti guardandoti negli occhi.
Mi dispiace...
Mi dispiace davvero tanto per come mi sono comportato con te.
Sono stato un perfetto idiota!
Con i miei modi di fare ti ho ferito e spaventato a morte e per colpa mia sei stato costretto a scappare via dal liceo...
Potrai mai perdonarmi?
Io... Non so se sai perché ho agito in quel modo, Kurt.
Ti da fastidio se ti chiamo per nome?
Sai...
Non avrei mai pensato che essere come te... Essere gay... Fosse così difficile.
Ero così spaventato da quello che stavo provando che non riesco neanche a capacitarmi di quello che sono diventato.
Mi dispiace Kurt.
Mi dispiace tantissimo...
Io volevo solo provare ad avvicinarmi a te, a sfiorarti, parlarti magari e cosa ho ottenuto?
Tutto il contrario di quello che volevo.
Tu sei l'unico gay che conosco...
Avrei tanto voluto chiederti aiuto, perché sapevo che mi avresti potuto capire.
Ma non ci sono riuscito.
Ancora adesso non riesco bene a capire il perché.
Non so come chiederti scusa, non so come dirti quello che provo...
Mi sento così sbagliato, stupido e senza coraggio.
Sai... Quando ho saputo che saresti tornato al McKinley ero così felice...
Speravo di poterti rivedere e di riuscire a dirti le cose che ti sto scrivendo.
Ma nel vederti con quel tipo, tra i corridoi, non ce l'ho fatta.
Nel capire che non avrei mai avuto una seconda opportunità con te, ho perso tutte le mie buone intenzioni, le mie speranze.
E con loro...
Anche la voglia di vivere.
Già... Sono così codardo da volermi uccidere pur di non affrontare la mia omosessualità con i miei genitori, il mio migliore amico e il resto della gente.
Avrei tanto voluto essere come il ragazzo di cui mi sono innamorato.
Avrei tanto voluto avere il suo sguardo fiero e il suo orgoglio.
Avrei tanto voluto essere come te Kurt...
Ma non ci sono riuscito.
E non ci riuscirò mai...
Scusami ancora per ogni cosa: dagli spintoni, agli insulti, alle granitate, al bacio...
Il primo e unico bacio della mia vita.
Sarà l'unica cosa a cui penserò prima di morire, sai?
Le tue labbra morbide, la tua pelle chiara, i tuoi capelli soffici ed estremamente curati.
E poi...
I tuoi occhi chiari.
Così chiari da perdercisi dentro.
Se potessi tornare indietro farei qualsiasi cosa per poter essere io a specchiarmi nei tuoi occhi...
Ma il passato non si può cambiare.
Stammi bene e sii felice, Kurt.
Spero davvero che un giorno tu possa perdonarmi.
Ti amo,
David
...
Le lacrime gli rigarono subito il volto pallido.
Kurt Hummel non riusciva a smettere di leggere le ultime due righe di quella lettera...
I suoi occhi chiari, colmi di lacrime, si ostinavano a leggere quelle lettere scritte con mano tremante.
- David...
David... - mormorò con voce strozzata tra un singhiozzo e l'altro.
Il soprano del Glee Club strinse forte tra le dita quel foglio di carta.
Non riusciva a pensare né a smettere di piangere.
Non poteva crederci.
Ma, senza perdere tempo, si alzò dal letto e andò dritto nella camera di suo fratello Finn.
- Finn... - lo chiamò piangendo, battendo piano una mano tremante sulla sua spalla per svegliarlo.
Pochi istanti dopo il quarterback dei Titans aprì gli occhi.
- C-che... Che succede Kurt? - chiese preoccupato, stropicciandosi gli occhi.
- Portami da lui... - singhiozzò il più piccolo.
- L-lui? - Finn non riusciva a capire. Per lui era già difficile afferrare i concetti normalmente ma da appena sveglio... Era quasi impossibile!
- Ti prego portami da David. -