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Autore: VeNoBa    23/06/2011    3 recensioni
Fanfiction a più capitoli su uno dei miei manga preferiti^^ Prevalentemente vissuta con gli occhi di Yuuki e Zero,ma ci sarà anche "parecchio Kaname" dentro :) Scritta partendo dal presupposto che tutto il passato di Kaname sia già venuto a galla...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Sangue (capitolo 19)

“In battaglia, tutto ciò che è necessario per far combattere è un po’ di sangue caldo e il sapere che perdere è più pericoloso che vincere” (Gorge Bernard Shaw)

Kaito, Yagari e Aidoh erano seduti sul freddo pavimento delle segrete dove erano stati rinchiusi. Una decina di vampiri se ne stavano fuori dalla porta in ferro battuto, immobili come statue, il cui unico segnale di “vita” era il respiro, fermo e regolare. La porta aveva uno spioncino, in alto, che, se aperto, permetteva un lieve scorcio al corridoio.

“Mi dispiace molto, per queste situazione, sono stato un dannatissimo idiota a farmi abbindolare così” se ne uscì Yagari, passandosi una mano tra i capelli lunghi.

“Non è colpa tua, Maestro. Il vecchietto aveva l’aria mansueta…eravamo tre hunters e due vampiri e nessuno si è accorto di nulla…non avremmo comunque potuto evitarlo” disse Kaito.

“Mi chiedo come abbia fatto ad introdursi qui dentro e a fare quello che ha fatto” intervenne Aidoh.

“Evidentemente aveva il servitore dalla sua…non credo che dopo la prima intrusione, che posso a questo punto affermare essere stata opera di quella vampira, Shoutou sia stato così sprovveduto da non aumentare la sorveglianza. Dev’essere stato per forza qualcuno dall’interno” rispose Yagari.

“Cross ha detto che la richiesta da parte del purosangue gli è arrivata una settimana fa, circa…quindi dev’essere successo tutto ‘sto finimondo in quell’arco di tempo. Pazzesco…ha ucciso tutti, Shoutou compreso!” aggiunse Kaito.

“Tutti a parte il ragazzino” precisò Yagari.

Seguì un minuto di totale silenzio.

“Ho una brutta sensazione…perché mai parlare da sola con Kiryu? Cosa spera di ottenere da lui?” domandò il biondo.

“Informazioni” rispose Kaito.

“Ma di che genere? Non può seriamente pensare di estorcere informazioni sull’Associazione da lui, andiamo! È di Kiryu che stiamo parlando!” replicò Aidoh.

“E…non può neanche presumere che sappia qualcosa su Kuran” disse Yagari.

“Già…Kuran…sempre che quei due non siano segretamente in combutta e vogliano mettercelo in quel posto a tutti quanti” sbiascicò Kaito.

Il nobile lo guardò:
“Non credo proprio…Kaname-sama non ha mai tollerato Sara-sama, né i suoi intenti. Qualunque cosa stia facendo, o stia cercando di fare, è poco probabile che abbia coinvolto qualcuno oltre a se stesso. Lui non si fida di nessuno”

“Bhè, allora che diavolo vuole da noi?! A che scopo tenerci rinchiusi qui?!” esclamò Kaito.

“Se non è per far sì che lei e Kuran abbiano della merce di scambio preziosa all’Associazione, per tenerla in pugno, non riesco a capacitarmi del perché non abbia semplicemente cercato di portare Zero dalla sua parte” fece Yagari.

“Zero dalla sua parte? Ma non è un vampiro di sangue puro…e oltretutto è un hunter” replicò Kaito.

“Sì, ma è il più forte, tra noi…ed è il prossimo candidato alla presidenza; penserà di avere una chance di infilare il naso negli affari dell’Associazione, se già da adesso riesce a corromperlo”

“Come se fosse possibile che venga ancora eletto Presidente se ci fossero sospetti che abbia qualcosa a che fare con quella!”

“Potrebbe prendersi quella posizione, per sé, con la forza”

Kaito e il vampiro si guardarono, increduli.

Yagari si accese una sigaretta:
“Non ho detto che lo farebbe…conosco Zero da quand’è nato, non è nella sua natura essere sleale. Ma questo la vampira non può saperlo…forse spera di riuscire a influenzarlo”

“Con cosa potrebbe mai corromperlo? Altro potere? Non ha a che fare con un livello E sull’orlo della follia...mi pare che la situazione di Kiryu sia nettamente cambiata…l’ho visto con i miei occhi, durante lo scontro con Rido-sama, all’Accademia. Era terrificante l’aura di potere che lo circondava” intervenne Aidoh.

I tre si scambiarono un’occhiata, con in mente la stessa identica idea.

“Forse non è il potere, dopotutto…di quello a Kiryu non importa assolutamente nulla. Ma se Sara-sama è consapevole anche solo in minima parte del suo odio viscerale per i vampiri, soprattutto per i purosangue e soprattutto per un purosangue…” s’interruppe Aidoh.

“Se davvero Kuran e la vampira non sono complici…lei potrebbe proporre a Zero un’alleanza…per distruggerlo” concluse Yagari, grave.


Yuuki era chiusa in camera di Tsuyo. Sperava vivamente che gli hunters e Aidoh stessero bene e che nessuno li stesse tediando con domande o stesse tentando di estorcere loro informazioni che non avevano.
Ma, più di ogni altra cosa, era pazzamente in ansia per Zero.

Diede un’occhiata intorno…cornici vuote erano disseminate dappertutto: era probabile che avessero ritratto il ragazzino e i genitori; Sara-sama doveva essersene sbarazzata.
Per il resto, era riccamente arredata, lo stile del letto a baldacchino era in pendant con il prezioso lampadario e il tappeto ricamato. Un enorme camino ardeva sulla sinistra e un pesante armadio di legno laccato faceva capolino accanto alla porta della toilette.

Non c’erano finestre…ma, d’altronde, neanche nella villa dei Kuran c’erano, nelle stanze da letto.

Sara Shirabuki era riuscita ad incastrarli, erano stati incauti.
Avrebbe dovuto sentirlo che in quel servitore c’era qualcosa di losco…i suoi sensi di purosangue sembravano decisamente confusi, da quando si era messa in viaggio. La ragione, ovviamente era una sola: la presenza di Zero. Dopo la scena pietosa del bagno, negare l’evidenza, per lo meno, a se stessa, era diventato davvero ridicolo.

Sentì la porta aprirsi, alle sue spalle: due vampiri ben piazzati entrarono, tenendo ognuno un braccio di Zero. Lo lasciarono andare, dandogli una spinta, verso il letto, poi scomparvero, girando la chiave nella toppa.
Lui sedette sul pavimento, appoggiando la schiena al bordo del baldacchino; prese la sua scatoletta e se la svuotò in bocca, strizzando gli occhi.

Yuuki lo guardò, con i capelli rizzati…senza dire una parola si allontanò, sedendosi al lato opposto della stanza.

“Zero…che è successo?” chiese, cauta.

L’hunter la guardò, inespressivo.
“La vampira mi ha strapazzato un po’, niente di grave” rispose.

La ragazza si mise una mano in faccia, coprendosi bocca e naso e voltando il capo, per far sì che lui non la vedesse.

Quella donna l’aveva mandato da lei apposta…in un qualche modo, sapeva che non era proprio il caso…e di conseguenza, ovviamente, l’aveva fatto.

Lo guardò nuovamente: si stava sfilando la maglia, per pulirsi…aveva dei grossi tagli sulle braccia e sul petto…e uno sul viso, che gli attraversava la parte sinistra della fronte e la guancia destra.

Premette più forte la mano. Avrebbe voluto andare da lui e fare qualcosa…ma non riusciva a muoversi, era paralizzata; doveva concentrarsi sul restare lucida.

Il ragazzo si alzò e aprì la porta del bagno, vi entrò e se la richiuse alle spalle, senza fiatare.

Yuuki tirò un sospiro, liberando il viso dalla sua stessa morsa…si alzò lentamente e si avvicinò a sua volta alla toilette.

“Zero…va tutto bene?” chiese, ansiosa.

Dall’interno della stanzetta arrivò una specie di grugnito che interpretò come un sì.
Rimise nuovamente la mano sul naso, anche attraverso la porta, l’odore era fortissimo.

“Credi che…che…anche Aidoh, Yagari e Kaito…”

“No. Non devi preoccuparti…a quanto pare è una faccenda tra me e lei, a loro non farà nulla”

“Che vuoi dire?”

“Quello che ho detto” replicò lui, scocciato.

Yuuki alzò gli occhi al cielo, pensando a quanto le sarebbe piaciuto avere una padella portatile a disposizione, in momenti come quello.

“C’è niente che io possa fare, per te?” se ne uscì.

“Sì. Tacere e lasciarmi stare”, questa fu la risposta.

A quel punto lei deglutì, fece un respiro profondo, poi entrò.
Lo vide seduto nella vasca, con ancora addosso i pantaloni, mentre cercava di levarsi di dosso, con l’acqua che lentamente iniziava a riempirla, tutto il sangue che era sgorgato dalle sue ferite. Ne aveva pieni i vestiti che aveva addosso e i capelli chiari. Ansimava di sete e i suoi occhi si confondevano con il liquido scarlatto che gli ricopriva il viso.

Lui alzò lo sguardo, poi mise una mano in avanti, come ad intimarle di restare dov’era.

Yuuki, nel vederlo in quello stato, s’infischiò di tutto e lo affiancò, non badando minimamente né al suo fiato corto, né ai suoi occhi rossi. Si levò il cappotto, le scarpe, ed entrò nella vasca con lui.
Zero arretrò, tirandosi su.

Lei si tolse la maglia, restando in canottiera, e la bagnò con l’acqua ancora limpida che fuoriusciva dal rubinetto in ottone, poi si alzò sulle punte e gliela passò delicatamente sul viso.

L’hunter restò immobile, per un secondo…poi, lentamente, si risedette, senza smettere di fissarla. Yuuki s’inginocchio davanti a lui e gli strofinò i capelli.

Sapeva bene di avere anche lei il fiato corto e gli occhi rossi, ma non si era neanche presa la briga di tentare di nasconderlo…Zero aveva bisogno di lei: le era scattata la solita molla, nel cervello, che faceva passare in secondo piano tutto il resto.
Per un attimo, le sembrò di essere tornata indietro a quand’erano ancora ragazzini…la sera in cui vide Zero per la prima volta, coperto di sangue, proprio come in quel momento.

Gli accarezzò la guancia sana, incrociando il suo sguardo, contrito, triste…e le vennero le lacrime agli occhi.

“Sono un povero idiota…non chiudo mai la porta” commentò lui, a mezza voce.

Lei strizzò gli occhi, ridacchiando, e le lacrime iniziarono a scendere copiose sul suo viso.

  
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