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Autore: Hilarie Winfort    24/06/2011    1 recensioni
Rilessi più volte quella promessa bagnandola con la mia ultima lacrima...una promessa scritta su un foglio di carta...Una promessa destinata a essere solo una frase su un pezzo di carta...
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando entrai ad aprirmi fu un Elena raggiante.
Mi abbracciò e mi fece entrare in casa.
Trovai David seduto sul divano che mi sorrise dolcemente.
"oh. ciao David",gli dissi accennando un sorriso.
Ci sedemmo tutti e tre sul divano a guardare un film.
"mi dispiace",sussurrò ad un tratto David facendo voltare sia me che Elena.
"p-per..p-per Mark",aggiunse mordicchiandosi il labbro inferiore.
"Grazie David",dissi chinando la testa.
No, non dovevo pensare a lui. Quella era una serata di divertimento e non me la sarei rovinata.
Quando uscii da casa di Elena era già buio. Nonostante fosse solo ora di cena.
Camminai a passo lento, non avevo fretta di tornare a casa.
Mi strinsi nel cappotto cercando di coprirmi dall'aria fredda.
"ciao",disse una voca che conoscevo fin troppo bene purtroppo.
Decisi di ignorarlo e continuai a camminare verso casa.
"sai...Mark era molto felice oggi",disse parandosi davanti a me.
Non riuscivo a disinguerlo bene nell'oscurità.
"era felice perché finalmente si è liberato di te"
Sapevo bene che era una bugia. Ma il pensiero che avesse fatto qualcosa a Mark mi uccideva.
"io non capisco cosa vuoi da me?!",sbottai esasperata.
"non lo capisci da sola?"
"no. quindi per favore, illuminami",dissi sospirando.
"io voglio te"
Sentii il tocco gelido della sua mano sul mio collo e sussultai.
"io amo te",aggiunse accarezzandomi delicatamente una guancia.
Vidi uno sguardo nuovo, diverso nei suoi occhi.
"se mi amassi non mi avresti fatta soffrire. invece hai distrutto l'unica cosa che mi faceva stare bene"
Mi sorrise perfido e sussurrò:"ho distrutto una cosa che faceva male a me"
"no. hai solo eliminato un ostacolo per giungere al tuo scopo. ma non ho ancora capito qual'è"
"ogni cosa a suo tempo",disse sparendo nell'oscurità.
Perché doveva essere sempre così? perché la mia vita doveva essere un interminabile susseguirsi di sofferenze?
Quando entrai in casa la zia stava già mettendo i piatti in tavola.
"scusa il ritardo zia",dissi aiutandola ad apparecchiare.
"tranquilla",rispose sorridendo.
Passai la serata con la zia e mi addormentai cullata dalla voce di mia sorella.




  
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