Idea e rime di LauriElphaba, prosa di Ferao. Enjoy, e se ci lasciate un commento non vi cadranno le mani per la fatica (quindi siate generosi).



Regina, Madre
 
 
 




Bionda Regina di bianco vestita
Il tuo unico figlio ti sfugge tra le dita
Bionda Regina di fede e d’onore
Lo vedrai morire per il tuo Signore   

 

Tutti pensavano che Draco avesse i capelli di suo padre.
Solo Narcissa sapeva che quella sfumatura particolare di biondo apparteneva a sua madre, Druella Rosier.
Avrebbe tanto voluto che quei capelli fossero tramandati a una bambina. Invece aveva avuto solo un maschio, Draco. Il suo amore.
- Amore…-
Dopo quasi vent’anni di matrimonio, Lucius la chiamava ancora con quel vezzeggiativo. Lei però non si volse a guardarlo, era ancora assorta nell’osservarsi.
- Amore, è tardi… Smettila di pettinarti, dobbiamo andare-.
Brusco, irritato. Angosciato.
Narcissa si diede un’ultima occhiata allo specchio. L’abito color perla faceva risaltare le sue occhiaie, ma non le importava. Lo avrebbe indossato lo stesso, anche se fosse stato sporco e bucherellato.
Perché era il preferito di Draco.
 
 

Bella Signora di sangue puro
Sai che tuo figlio non avrà futuro
Gli avresti dato una splendida vita
Ma c’è chi ha deciso che è già finita
 

 
- Ci sono già tutti…- dice Lucius, la voce bassa e stentorea.
Sua moglie annuì. Tutti. Anche Lui.
Se non fosse stata così affranta, avrebbe potuto concedersi il lusso di odiarlo. Ma il dolore non odia.
Il dolore fa male. Uccide. Spezza. Strappa. Ma non odia.
Guardò suo marito. Lui, così simile a suo figlio. Lui, con gli occhi traboccanti di un dolore identico al suo.
Avrebbe voluto abbracciarlo. Ma erano arrivati a destinazione, e i nobili non piangono. Mai.
- Sai se Draco è già lì?- mormorò.
- Severus ha detto che lo avrebbe condotto personalmente. Ormai dovrebbe essere… pronto-.
Pronto. Come fa ad essere pronto?
Come può essere pronto a lasciare il suo futuro, la sua vita, per una strada orribile come quella dei Mangiamorte? Si può essere pronti a una vita di sangue, di odio, di malvagità?
No, il suo bambino non era pronto. Non poteva esserlo.
Narcissa ebbe un tremito. La mano di suo marito si chiuse sulla sua, trasmettendole forza sufficiente a impedirle di svenire.
- Coraggio, amore… almeno vivrà…-



Fredda Signora, candida pelle
Lacrime calde, almeno quelle
Un fuoco che brucia segreto e nascosto
Proteggilo, salvalo ad ogni costo
 
 

Vivrà. Vivrà. Vivrà.
Sì, suo figlio sarà un assassino. Porterà dolore, lacrime, odio. Ma vivrà.
E lei vivrà ancora per vederlo di nuovo, per abbracciarlo di nuovo.
Il suo amore.
Così piccolo. Il mantello nero che gli hanno messo addosso è enorme, la sua testa riemerge appena.
Narcissa si fa largo nella stanza affollata di Mangiamorte, vuole guardarlo.
Il viso di Draco è duro, atteggiato a sfida verso chi lo ritiene ancora immaturo per il privilegio di sedere alla corte di Lord Voldemort. Ma quando i suoi occhi incontrano quelli della madre, qualcosa passa tra loro.
Terrore.
Quegli occhi le stanno dicendo “Portami via, mamma, portami a casa”.
 
No.
Perché portarti a casa è portarti a morire.
Ribellarsi ora è averti già ucciso.
Sarai un assassino, come tuo padre.
Sarai un vigliacco, come tua madre.
Ma sarai vivo.
Un figlio Mangiamorte.
Vivo.
Per sempre.
 
Il tatuaggio macchiò il braccio di Draco, per sempre.
 


Moglie di un uomo bagnato di sangue
Un’ultima lacrima negli occhi langue
Trova il coraggio, tradisci il tuo onore
La tua fedeltà per il tuo unico amore
 
Per sempre.
Ti amerò per sempre, figlio mio.
Ora tradisco il mio Signore, ora ti sono finalmente fedele.
So che morirò, ma riuscirò a sorridere, perché lo farò per te.
Solo per te, mio unico amore.
-Draco è vivo? È nel castello?-