Suicidio.

 

Fontana.

Non è una bella sensazione sentire il cuore squarciato dalle tue stesse parole.
Sentirlo agitarsi nel petto, quasi a implorare pietà. Ma ormai hai sferrato il primo colpo, è meglio se continui tu ad ucciderlo, altrimenti lo faranno loro. Stanno lì, con le armi strette in mano, in attesa del tuo suicidio.
Che cosa puoi fare? Più nulla. Non ti resta che farla finita, anche perchè, nonostante tutto, hai un fottutissimo orgoglio anche adesso.
Parole.
Parole.
Parole.
Ad ogni pensiero corrisponde un colpo. Ad ogni parola muori un pò di più.
Parli tanto, tante parole, tanto dolore.
Poi smetti, non reggi più.
Ti senti cadere. Hai trovato il tuo oblio e cadi, è finita.
Avresti preferito un suicidio nel sangue, nel profondo dolore fisico, fra i coltelli che tenevi nascosti dietro la schiena e che non appena qualcuno si fosse voltato, non avresti esitato a  piantarti nel petto.
Avresti preferito dare al mondo un addio felice, mentre diventavi fontana dello stesso dolore scarlatto che hai sempre nascosto.
Niente parole, solo sangue.
È così che dovrebbero essere i suicidi.
In fondo sono solo questo: fontane d'acqua rossa.
Avresti voluto questo.
Si può ancora rimediare?








Matt's Place.
Ebbene, la mia 11esima tristissima e depressa storia.
Ma per questa volta sono pienamente giustificata u_u
Per chi sta aspettando il quarto capitolo di Scheletro, stia tranquillo, arriverà presto ^^
Spero vi piaccia e recensirete in tanti ^^


[*God save the Queen*]

Matt