Nickname: Trich

Titolo: Hurricane

Genere: malinconico, introspettivo

Rating: verde

Avvertimenti: flashfic [410 parole]

Introduzione: ''Nella villetta di Privet Drive, una bambina con i capelli rossi e svolazzanti era distesa sotto le coperte, abbracciata al cuscino. La sorella, con i capelli biondi ma ugualmente spettinati, era nel letto accanto.

«Mamma, ci racconti una storia?».''

Pacchetto: P come pinguino

Note: Ho usato solo due degli oggetto del pacchetto, 'Privet Drive' e 'Per cancellare una vita ci vuole un attimo, per cancellare un attimo ci vuole una vita', perché non riuscivo a mettere il prompt 'Paura'; quindi faccio a meno dei punti bonus. È un po'... infantile, ma spero che ti piaccia lo stesso.

Hurricane

Nella villetta di Privet Drive, una bambina con i capelli rossi e svolazzanti era distesa sotto le coperte, abbracciata al cuscino. La sorella, con i capelli biondi ma ugualmente spettinati, era nel letto accanto.

«Mamma, ci racconti una storia?».

«Va bene, bambine, poi però dormite».

«Sì, sì, mamma».

«C'erano una volta due fiori, un piccolo giglio e una petunia,  nati sullo stesso prato. Erano molto vicini, e si volevano un gran bene. La petunia proteggeva il giglio e ne era contenta. Un giorno, un vento un po' troppo forte fece staccare il fiore più piccolo dalla terra, facendolo arrivare in un altro prato, più colorato e pieno di altri bellissimi fiori. Al giglio mancava la petunia, e cercava di spostarsi. Ma la terra era dura, e il fiore più grande non faceva sforzi per avvicinarsi. 

Allora il fiore più piccolo smise di cercare di tornare al suo prato.

Un giorno, un uragano fece staccare di nuovo il giglio, portandolo nell'aria. 

La petunia se ne accorse, vedendolo passare, e si pentì di non aver cercato di ritrovarlo.

In quel momento, una bambina che tornava a casa vide il giglio nell'aria, e lo piantò nel suo giardino.

Il piccolo fiore si accorse che quello era il prato dove era nato, e si vide la petunia accanto. 

Da quel giorno in poi, i due fiori stettero sempre insieme.»

«L' hai inventata tu, mamma?», sbadigliò la più piccola.

«Oh – rise la madre – no, tesoro. È una storia vecchia, io ho solo cambiato i nomi perché siete i miei due piccoli fiorellini...».

«E perché staremo sempre insieme», continuò la sorella maggiore.

«... e perché starete sempre insieme», sospirò la madre.

Era incredibile quanto quella storia, raccontata anni prima, fosse simile alla loro vita. Petunia ricordava esattamente, attimo per attimo, quando aveva avuto la conferma che la sua indifesa, piccola sorellina non sarebbe più stata tale. Anzi, sarebbe stata lei quella da difendere. 

E invece, in quel momento, Lily non ricordava nulla. L' uragano che l' aveva spazzata via era durato un attimo, una frazione di secondo. 

Buffo.

A sua sorella, in un attimo era stata strappata la vita. Lei, in una vita, non era ancora riuscita a strapparsi dalla testa quei secondi.

Per cancellare una vita ci vuole un attimo, per cancellare un attimo ci vuole una vita.

Com'è sadico il tempo.

Insomma, la loro madre aveva già inconsciamente predetto tutto, no?

Solo che nessuna bambina sarebbe arrivata a riportare indietro sua sorella.

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